Green 2

By iloveyoumore_58

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Dopo essersi lasciati, Harry ed Arya vanno avanti con le loro vite, o almeno ci provano. Arya si troverà ad a... More

1. Dieci mesi e nuovo singolo.
2. The last time e HS.
3. Aprile e Karma
4. Vittoria e Vodka
5. Taboo e Bugia
6. Respira e Ero ferita
8. Restare e Bacio
9. Tornare a casa e Tesoro Proibito
10. Ricordo che quella persona ti piaceva
(H)11. Avrei voluto saperlo da te (H)

7. Grammy e Dobbiamo parlare

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By iloveyoumore_58


"Harry, daiii" lo supplicai come una bambina mentre puntavo il televisore col telecomando.
"Ary, lo abbiamo visto tre giorni fa da Claire, cambiamo"
"Ma amo le canzoni di Grease e io ho voglia di cantare"
"Facciamo un karaoke allora"
"Non lo so"
"Scegliamo una canzone ciascuno"
"Io scelgo You're the one that I want"
"Come sei banale" disse, alzando gli occhi al cielo per prendermi in giro.
"Tu che scegli?" chiesi, incrociando le braccia.
"Endless love"
"Ok Lionel Richie, sappi che sono brava nei karaoke"
"Fatti sotto, Diana Ross". Mi prese a se e mi rubò un bacio. Non riuscii a trattenere un sorriso.
"Sai cosa mi hai fatto pensare?" dissi, lasciandogli un altro bacio. Harry inclinò leggermente il capo e lo scosse incuriosito.
"Che potremmo cantarla al matrimonio di Louis e Claire per il primo ballo. Mio cugino ama questa canzone"

***

Appena arrivata a casa scrissi a Niall e Claire quello che avevo scoperto e così facemmo una videochiamata di gruppo.

"Ma sei sicura che possa essere stata lei?" chiese la futura sposa mentre stava preparando la cena.

"Per forza, ne aveva tutte le ragioni se ci pensate"

"Posso dire che è una stronza?"

"Puoi dirlo forte, Niall" sghignazzai.

"Ora cosa farai?". In macchina avevo mandato una mail all'avvocato, non mi aveva ancora risposto ma sapevo come ci si poteva muovere in questi casi.

"Farò sicuramente una denuncia per diffamazione verso il giornale che ha pubblicato la notizia. Purtroppo non ho la prova certa che sia stata lei, quindi non posso denunciarla"

"Che situazione di merda. Da quando sei diventata famosa parli più con l'avvocato che con noi" scherzò Claire. O almeno credevo stesse scherzando. In realtà aveva ragione.

"Menomale che ora ho i soldi per farlo" risposi. Ci fu qualche secondo di silenzio in cui sentivo Claire sbattere le uova, prima che Niall proferisse parola.

"Spero che Harry faccia la cosa giusta" quell'affermazione mi prese alla sprovvista.

"Cioè?" chiedemmo all'unisono. Il biondo sospirò, stendendosi sul divano.

"Spero che le parli e, se è stata veramente lei, deve pagare per quello che ha fatto. Sembrava tanto carina e invece"

"Secondo me negherà fino alla morte" aggiunse Claire.

"Io invece non posso credere che Harry le abbia confidato una cosa così importante e personale" dissi. Quello era il vero problema. Avrei potuto gestire quel gossip in qualche modo, ma non riuscivo a gestire le emozioni che provavo verso la persona che, in un certo senso, aveva tradito la mia fiducia...di nuovo.

"Già, chissà perché lo ha fatto". Volevo tanto scoprirlo. "Se vuoi posso indagare".

"No, Niall, ma grazie del pensiero" sorrisi.

"Quindi Harry è un capitolo chiuso?" chiese Claire. Annuii. "Per quanto stia male, devo lasciarlo andare"

"Forse ti è servito fare la parte della pazza" aggiunse.

"Già, almeno mi è stata sbattuta in faccia la verità"

"Però lui è stato molto ambiguo" continuò, iniziando a impastare "Tu per mesi non l'hai calcolato, lui fino a poco fa continuava a mandarti fiori, poi cerchi il confronto e lui non lo vuole più. Insomma, decidetevi perché noi non sappiamo più da che parte stare"

"La mia, ovviamente" dissi, fingendomi offesa. Ridemmo tutti e tre.

"Io vado a dormire raga, domani mi tocca il turno presto". Niall sbadigliò avviandosi verso la stanza da letto.

"Anch'io vado che mi serve concentrazione per fare le polpette"

"Io non devo fare assolutamente nulla" a parte stalkerare qualcuno su instagram.

"Non stalkerare nessuno" mi rimproverò Niall. Quel ragazzo mi leggeva nella mente

"Non ti prometto un bel niente"

***

Il giorno seguente mi svegliai con il telefono che continuava a vibrare. Aprii gli occhi lentamente, infastidita dalla luce delle persiane. Provai a ignorare il rumore odioso della vibrazione, ma una volta finita la chiamata, ricominciava. Feci un sonoro sbadiglio e mi stiracchiai. Presi il cellulare e lessi il nome di Jeff, insieme ad altre mille chiamate perse da parte di ogni contatto che avevo in rubrica. Risposi con voce assonnata.

"Quante volte ti devo ancora chiamare?" disse spazientito.

"Ma che ore sono?" mormorai ad occhi chiusi. Mi ero addormentata alle quattro.

"Tardi" rispose. Trovai il coraggio di guardare lo schermo luminoso per capire che ore fossero.

"Oddio, sono solo le dieci" esclamai. Era presto per me.

"Sei incredibile" rise.

"Cosa c'è di così importante?" domandai ancora avvolta tra le coperte. Jeff prese qualche secondo per creare un po' di suspense.

"Sei stata nominata ai grammy" disse e potevo giurare di vedere il suo sorriso dall'altro capo del telefono.

"Non è vero" dissi incredula mettendomi a sedere di scatto. "NON E' VEROOOO" urlai, saltellando di gioia per tutta la stanza. Io? Ai Grammy? Non mi sembrava reale. Oddio, avevo le mani che tremavano per la gioia. Mi sentivo piena di un'energia strana, positiva.

"Nella categoria Miglior artista esordiente" continuò.

"Ti prego, non ci posso credere" mi portai una mano alla bocca, ancora incredula. Era un sogno.

"Ricomponiti e chiama il tuo stilista. La cerimonia è a fine mese e vogliono anche che tu ti esibisca con Into you" spiegò e sentire il titolo di quella canzone mi fece perdere un battito.

"O-ok". L'avevo scritta per Harry e gliela feci ascoltare tanto tempo fa. Into you era l'ultimo singolo estratto dall'album, quindi la loro richiesta aveva senso.

"Grazie, Jeff, mi hai migliorato decisamente la giornata"


***

I Grammy Awards si sarebbero tenuti una decina di giorni prima del matrimonio di Claire e Louis. Mi trovavo con il mio stilista e Jeff mentre decidevamo l'abito per il red carpet e quello per l'esibizione. Stavamo decidendo anche come allestire quest'ultima. Volevo tutto sui colori del viola, era quella l'estetica che immaginavo per Into you. Così decidemmo di tenere la coreografia del tour. Nei giorni successivi provammo un sacco. Nonostante conoscessi i passi a memoria, volevo che l'esibizione fosse perfetta. Erano i Grammy, gli Oscar della musica, dovevo essere impeccabile.

Quando il giorno tanto atteso arrivò, ero agitatissima. Controllai l'invito che avevo ricevuto con i posti a sedere. Io, Jeff ed Harry eravamo vicini, ma la ciliegina sulla torta fu che avevano piazzato anche Shawn vicino a me. Si prospettava una serata davvero divertente.

"Sono agitatissima" dissi alla mia crew. Giravo per il camerino facendo dei respiri profondi.

"E se vengo brutta nelle foto?" domandai nervosa.

"Tesoro, su quel carpet avranno occhi solo per te. Sei bellissima" disse Taylor, il mio stylist. Indossavo un abito blu notte stretto e lungo di Calvin Klein, le spalline erano sottili, la schiena scoperta e la scollatura a V era profonda. I gioielli che indossavo erano tutti d'oro bianco, il trucco era carico sugli occhi e leggero sulle labbra, mentre i capelli erano sciolti e ondulati. Mi sentivo veramente una diva, ma mi imbarazzava un sacco posare per le foto. Non mi ci sarei mai abituata.

"Il carpet vuoi farlo da sola?" domandò Jeff. "Assolutamente si" risposi. Non volevo fare coppia con nessuno, non ero fidanzata ufficialmente e volevo il mio momento per brillare.

"La limousine è arrivata" ci avvertì Tristan dopo aver bussato alla porta. Mi guardai un'ultima volta allo specchio e andai. "Ci vediamo dopo per  il cambio outfit" mi salutò Taylor.

Arrivati nell'androne vidi che oltre a Tristan c'era un'altra guardia del corpo. Spalancai gli occhi per lo stupore.

"Paul!" esclamai. Mi avvicinai e lo abbracciai. Lui fece lo stesso, anche se rimase un po' sulle sue. Stava lavorando, doveva mantenere un certo decoro.

"E' bello rivederti, sei stupenda". Arrossii a quel complimento. Feci per chiedergli cosa ci facesse lì, ma il mio cervello non ci mise molto a fare due più due.

"Ti prego, non dirmi..." Paul sembrò capirmi senza neanche farmi finire la frase perché mi fece di sì con la testa.  "Forza, Arya" mi chiamò Jeff, era già vicino alla porta di vetro che altri due uomini vestiti di nero tenevano aperta. "Posso farcela" dissi a me stessa. Mi raddrizzai con la schiena, stampai un sorriso sul mio volto e mi incamminai verso l'uscita. C'erano dei fan e dei paparazzi, come sempre. Mi chiedevo spesso come facessero a sapere dove eravamo. Insomma, facevamo di tutto per muoverci in silenzio, per non farci vedere, ma in qualche modo ci trovavano sempre. 

Li salutai velocemente ed entrai subito nella limousine.  Appena seduta la mia mano sfiorò quella di qualcun altro e di scatto la ritrassi appena riconobbi gli anelli. Mi ricordai di quando glieli sfilavo per provarli e vedere che mi andavano larghi. Una volta mi disse che se fossimo durati almeno un anno forse me ne avrebbe regalato uno e sottolineava quel forse solo per farmi "arrabbiare" perché lo divertiva.

"Stone" mi salutò Harry, sistemandosi il colletto della cravatta.

"Ciao" dissi con tono piatto. Non lo degnai neanche di uno sguardo o almeno era quello che volevo provare a fare. Indossava un abito blu scuro. Oh, ma andiamo. Lo avevano vestito del mio stesso colore. Perché ci abbinavamo sempre gli abiti? Lo facevano tutte le volte in cui andavamo insieme ad un evento.
Ci volle circa una mezz'ora per arrivare ai Grammy. Per gran parte del viaggio parlai con tutti eccetto Harry.

"Jeff mi ha detto che vuoi fare il red carpet da sola" disse improvvisamente.

"Harry, lascia stare"

"No, è previsto che lo facciamo noi tre insieme" disse, zittendo il nostro collega.

"Ringrazia che non abbia chiesto di cambiare la disposizione dei posti" risposi mettendo su un falso sorriso.

"Avrai anche il tuo momento da diva, ma siamo i tuoi produttori, candidati anche noi, quindi farai entrambe le cose"

"Non farò proprio nulla"

"Ti ricordo che il contratto lo hai con me, quindi o te ne torni a casa o fai come dico" grugnì serrando la mascella. Mi sistemai a sedere e distolsi lo sguardo indispettita.

"Volete un drink?" chiese Jeff, preparando quello che sembrava uno spritz. Feci per prenderlo ma Harry fu più veloce di me.

"C'è bisogno che ti ricordi cosa è successo l'ultima volta?". Scossi lentamente la testa a quel colpo basso.

"Siamo arrivati" annunciò Paul.

"Finiamo questa messa in scena il prima possibile" sbottai, sistemandomi i capelli.

Tristan scese dall'auto e si avvicinò al lato della mia portiera. Misi da parte tutti i sentimenti negativi che provavo in quel momento e decisi che la felicità e lo stupore erano gli unici a dover regnare. La mia guardia del corpo mi aprì e mi aiutò a scendere dall'auto. Le urla della gente fuori l'albergo era nulla a confronto. C'erano paparazzi, cameraman e giornalisti da tutte le parti. Rimanevo sempre incantata agli eventi, sembrava di vivere in una bolla in cui tutti ti facevano sentire importante, speciale.

Harry e Jeff mi affiancarono e decidemmo di firmare qualche autografo. Vedere la mia faccia su delle foto in mano ai fan era strano, ma bello. Da piccola avevo avuto un sacco di poster, soprattutto di Britney Spears, e pensare ora di essere sul muro di qualcuno era emozionante. "SEI BELLISSIMAAA!!"

"ARYAA!! ARYAA"

"MIO DIO, ORA SVENGO" urlavano di tutto e non riuscivo a smettere di sorridere. Fino a un anno prima io ero al loro posto, insieme a tutti loro e il destino aveva deciso di farmi andare dall'altro lato della transenna.
A un certo punto Jeff mi chiamò facendomi cenno di andare. Ci fecero entrare per scattare una serie infinita di foto. Inizialmente Jeff, Harry ed io le scattammo insieme. Mi misero al centro perché ero la più bassa. Harry poggiò prima la mano sul mio fianco per poi spostarla subito sulla parte alta della schiena. Era difficile da ammettere, ma il suo tocco provocava ancora strani effetti sul mio corpo.
I paparazzi continuavano a chiamarci, tutti volevano gli scatti perfetti. Harry sembrava così felice e sereno e mi chiedevo se lo fosse davvero o se stesse fingendo. Il ragazzo antipatico che era seduto in macchina con me sembrava essere stato sostituito da un uomo solare e sicuro di sé.

Mi irrigidii subito quando qualcuno urlò il nome di mia madre. Oh no. Sentii di aver cambiato espressione e subito tornai a sorridere, fingendo di non aver sentito nulla. Harry forse se ne accorse perché iniziò ad accarezzarmi la schiena disegnando dei cerchi col pollice. Lo faceva sempre per tranquillizzarmi e, fortunatamente, funzionò.
Dopo un po' i due se ne andarono e Jeff lasciò il carpet indicandomi con un mezzo inchino. Risi, coprendomi il viso imbarazzata. Gli scatti non durarono molto perché volevo scappare da lì. Raggiunsi subito i miei accompagnatori e passammo alle interviste. Se pensavo che il carpet fosse stato leggermente pesante, non avevo decisamente idea di cosa gli intervistatori avessero in serbo per me.
Inizialmente parlammo dell'abito e dello stilista. Mi fecero complimenti sul tour e sulla causa vinta contro Jace, mostrando solidarietà verso le donne. Poi arrivarono domande sul pettegolezzo riguardante mia madre.

"Perché i giornali hanno deciso di dire una cosa del genere secondo te?" Domandò la ragazza castana ruotando il microfono verso di me. Non sapevo cosa dire, avrei tanto voluto Harry o Jeff a salvarmi ma erano impegnati in altre interviste. Sentivo l'ansia salire, mi tremavano le ginocchia e la stanza sembrava rimpicciolirsi sempre più. Odiavo i giornalisti, avevano la capacità di essere sempre inopportuni.
Proprio mentre pensavo che sarei svenuta per la paura un angelo venne a salvarmi.

"Hey, Arya" disse una persona alle mie spalle, risvegliandomi dall'orda di pensieri negativi.

"Shawn, oddio!" esclamai. Non ero mai stata così felice di vederlo onestamente. Ci abbracciammo e lui mi rubò anche un bacio. Non ci vedevamo da mesi, lui era arrivato stesso quella mattina, quindi capivo la gioia nel rivedermi, ma più volte gli avevo detto che volevo tenere le cose private tra noi, anche se eravamo già stati paparazzati insieme.  Mi guardai intorno ed Harry era non molto lontano da me che parlava con Lady Gaga, alternando lo sguardo da lei a me.
Decisi di far finta di nulla, ma lo stupore sul viso dell'intervistatrice mi fece capire che era piena di domande. Da una parte ero contenta, avremmo cambiato il focus del discorso.

"Ci state dando una conferma?" chiese eccitata, come se avesse avuto lo scoop del momento.
Guardai Shawn con un sorriso imbarazzato ma allo stesso tempo grato, anche se non sapevo cosa rispondere.

"Ne avete bisogno?" chiese Shawn.
"Assolutamente si!"
"Non questa sera, è stato un piacere" rispose il ragazzo al mio fianco trascinandomi via da quel covo di matti.
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso una saletta più tranquilla, doveva essere il corridoio con i vari camerini, da qualche parte doveva esserci anche il mio, ma alla fine andammo nel suo.

"Non sapevo dovessi esibirti anche tu" dissi.
"Già, con Treat you better" spiegò, attirandomi a se. Era passato un mesetto dall'ultima volta che eravamo stati insieme e, dopo tutto quello che era successo con Harry, mi sentivo strana.
"Mi sei mancata". Non risposi, mi limitai a sorridere.
"Come stai?"
"Stanchissimo, ho dormito poco e male"
"Perché non riposi fino a prima dell'esibizione?" domandai, poggiando le mani sulle sue per spostarle lentamente via dai miei fianchi.
"Non preoccuparti, ce la faccio" disse, spostandosi sulla sedia del camerino. "I ritmi del tour sono pure peggio"
"Già" risposi. I Tour erano tanto emozionanti quanto pesanti, ma quale lavoro non lo è.
"Volevo chiederti una cosa". Shawn mi prese la mano e mi fece avvicinare. Il suo tocco era così dolce, lui era dolce.
"Cosa?"
"Ci sto pensando da quando mi hai detto che Claire si sposa"
"Wow, Shawn, tu pensi" risi, ricevendo un pizzicotto sul fianco come risposta. Provai a scansarmi per evitare il secondo, ma mi prese i fianchi e mi fece sedere sulle sue gambe.

"Ok tregua" implorai. Odiavo il solletico e lo sapeva. Il suo sguardo viaggiava dai miei occhi alle labbra, avvicinandosi per darmi un dolce bacio. Shawn era un bellissimo ragazzo, aveva un profilo perfetto, dei bellissimi occhi marroni, capelli scuri, labbra carnose, ma non riuscivo a provare niente di forte per lui e mi sentivo in colpa nonostante gli avessi detto più volte di non volere nulla di serio.

"Ti va se cantiamo un duetto come sorpresa?" chiese con tutta l'innocenza del mondo mentre io me lo sentivo cadere addosso.

"Tutto ok?". Assolutamente no. Quell'idea era mia e di Harry, era una cosa che avevamo deciso di fare insieme, era nostra. Il pensiero di realizzarla con qualcun altro non mi aveva mai sfiorato la mente perchè non c'era nessun altro con cui avrei voluto fare quella sorpresa a Claire. Shawn mi stava guardando stranito e mi ricomposi subito.

"No, cioè sì, è che" balbettai, non sapevo cosa dirgli, mi sembrava brutto declinare la sua proposta subito. "Wow, è un'idea...stupenda. Hai in mente qualche pezzo?"
"Sei tu che la conosci bene" disse, lasciandomi una scia di baci sulla mascella. Quel gesto mi tranquillizzò un pochino.
"Fammici pensare, ok?" chiesi e lui annuii. Ero felice che mi avesse dato tempo, anche se già sapevo di volergli dire di no. Avrei inventato qualche scusa strana e ne sarei uscita. Mentre Shawn ed io ci stavamo coccolando, qualcuno bussò alla porta.

"Avanti" disse Shawn, accarezzandomi la schiena. La porta si aprì e ad entrare fu l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. Harry mi lanciò un'occhiataccia e provai una sensazione strana.

"Styles!" esclamò il mio "ragazzo" con voce sorpresa. Mi alzai in automatico da dosso a Shawn, come se non volessi farmi vedere con lui da Harry. Non in atteggiamenti romantici almeno. Mi ero promessa di andare avanti e lasciarlo stare, ma mi sentivo in imbarazzo a farmi vedere con un altro.

"Ciao, Mendes, devo rubartela per un po'" disse il mio ex, quasi con tono di sfida. Cosa diavolo voleva fare?

"Vengo anch'io" disse con tranquillità Shawn, alzandosi e mettendosi di fronte ad Harry. Quest'ultimo era leggermente più alto e, sinceramente, mi metteva più in soggezione.

"Dobbiamo discutere di cose lavorative, farete i piccioncini dopo" tagliò corto aprendo la porta del camerino. "Stone, andiamo" mi comandò. Esitai qualche secondo, scioccata da quel piccolo teatrino. Shawn mi guardò come per dire Veramente non posso venire? Effettivamente non aveva senso, ma chi ero io per andare contro il volere di quel burbero di Harry Styles. Decisi però di prendermi una piccola rivincita e prima di lasciare la stanza presi il viso di Shawn tra le mani e lo baciai. Fu tutto tranne che un bacio dolce. Sentii dei colpi di tosse alle mie spalle e lasciai andare le labbra del moro.

"Ci vediamo dopo" dissi, lasciandolo a bocca aperta. Uscii dalla stanza seguita da Harry. Lo sentivo fulminarmi con lo sguardo mentre camminavamo per il corridoio.

"Fatti sistemare il trucco prima di uscire" sbottò, mettendosi al mio fianco. Aveva lo sguardo fisso in avanti e la mascella serrata.

"Le condizioni del mio trucco non sono più un tuo problema, Harry". Ricevetti una risata disprezzante come risposta.

"Dobbiamo parlare" disse, parandosi davanti a me. Mi bloccai.

"Adesso?"

"Si" disse serio. Non ci parlavamo da quella volta a casa sua dopo avermi letteralmente cacciata. Era un continuo tira e molla, lui voleva parlarmi e io no, io volevo parlargli e lui no, ora lui voleva dirmi qualcosa e io non volevo ascoltarlo. Ma non potevamo continuare a fare questo. La mancanza di comunicazione era stata la nostra rovina, dopo mesi passati a cercare di dimenticarlo finalmente avevo capito che dovevo ascoltarlo. Leggevo nei suoi bellissimi occhi verde smeraldo il desiderio di dovermi dire qualcosa.

"Va bene" dissi.

*
*
*
*

Spazio autrice

CIAO RAGAAA.
Come state?
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina come supporto e, se vi va, anche qualche commento.

A prestoo!!

FRA

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