Prince {Hyunlix}

Galing kay dixlgv

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Hyunjin è il gendarme più fidato della famiglia reale e la guardia del corpo personale del principe Felix, l'... Higit pa

Intro
Incipit
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
EPILOGO

Capitolo 8

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Galing kay dixlgv

"Felix! Dimmi un po', quanti anni hai?" aveva chiesto Changbin.

Sulla via, c'era stato fin troppo silenzio. Jeongin guidava concentrato con lo sguardo fisso sulla strada mentre Hyunjin e Felix, sui sedili posteriori, avevano continuato a guardare l'esterno persi nei loro pensieri.

Changbin si era stancato di canticchiare da solo.

"Lo sai quanti anni ha, cosa glielo chiedi a fare?" chiese Jeongin.

Changbin roteò gli occhi "Era per fare un po' di conversazione! Quanto sei antipatico." si lamentò.

Felix si chiedeva in che modo Hyunjin potesse conoscere quei ragazzi, erano così strani e diversi da lui. Come poteva una persona come Hyunjin essere venuto in contatto con loro? Sicuramente glielo avrebbe chiesto prima o poi.

"Come mai non sono venuti Minho e Jisung?" chiese Hyunjin poco dopo.

"Avevano delle cose da finire. Minho ha detto che sarà a casa non appena arriveremo." rispose Jeongin. La sua voce era ferma.

"E gli altri?" chiese Hyunjin.

"Non mi ricordavo potesse impotarti qualcosa di qualcuno." rispose Jeongin dando uno sguardo sottile e tagliente a Hyunjin tramite lo specchietto.

Hyunjin sbuffò "Non mi ricordavo fossi così stronzo." ribatté.

"Ho preso dal migliore." rispose.

Felix li osservava senza proferire parola, cos'è che legava questi due ragazzi? E perché stavano discutendo?

"Adesso basta! Le questioni familiari le sistemerete non appena arriveremo, da soli!" li rimproverò Changbin.

Questioni familiari? aveva pensato Felix. Non fece domande in merito, c'era già troppa tensione.

"Per quanto mi riguarda, non c'è nulla da sistemare." rispose Jeongin tornando con lo sguardo sulla strada.

Hyunjin non rispose oltre, sapeva come la vivesse il più piccolo ed era normale che reagisse così. 5 anni dopotutto erano tanti.

"Bene allora!" esordì Changbin infine con un battito di mani, poi mise della musica per smorzare un po' la tensione che si era creata "E ora, via al karaoke!"

.
.
.

Il viaggio era durato non più di un paio di ore e, tranne per qualche bisticcio tra i due ragazzi seduti davanti, era stato tutto piuttosto tranquillo. Nessuno sembrava averli seguiti.

Per tutto il tempo Hyunjin aveva fissato in silenzio il finestrino al proprio fianco. Felix aveva notato una certa tensione in lui, soprattutto nel vedere la sua gamba tremare ininterrottamente e più volte aveva provato a fermarla toccandola col palmo. Alla fine aveva trovato tregua nell'abbracciarlo, sembrava che la presenza e il contatto con il ragazzo più piccolo potesse in un qualche modo alleviare la tensione che gli si era creata in corpo.

Ma perché era così teso? Si chiedeva Felix. Forse per il lieve scontro avuto con il ragazzo alla guida? O forse a causa di ciò che era successo poche ore prima nella vasca? Forse tutto l'insieme. La situazione in di per sé era strana.

"Siamo arrivati." disse Jeongin poco prima di spegnere il motore e aprire lo sportello.

L'esterno era semibuio, sembrava fossero in un luogo chiuso, un parcheggio interno o un garage.

Hyunjin aprì lo sportello e, scendendo dopo di lui, Felix si guardò intorno: era una stanza molto grande e vuota, al fianco dell'auto grigia con la quale erano appena arrivati, c'era un'altra auto nera, anch'essa in buone condizioni. Non era presente nient'altro, se non un piccolo tavolino con degli attrezzi. Poi, una porta.

"Dove siamo?" chiese Felix.

"In un posto sicuro." rispose Jeongin bloccando l'auto con il comando a distanza sulla chiave. Li aveva sorpassati senza neanche guardarli e aveva aperto la porta che mostrava un corridoio grigio e una rampa di scale. Poco lontano da loro, Hyunjin aveva iniziato a camminare immerso nei propri pensieri.

Changbin aveva alzato gli occhiali dalle lenti scure sulla testa e si era avvicinato a Felix che fissava il corridoio incerto "Dai, andiamo, casa nostra non mangia." parlò amichevolmente.

"Non è quello, è solo che.. sembra tutto così irreale, ci sono così tante cose che vorrei sapere ma che nessuno mi dice." mormorò Felix per poi sospirare profondamente e iniziare a camminare.

"Presto avrete tutte le risposte che cercate anche se, come te, neanche noi sappiamo nulla, solo Minho, Jisung e forse Chan potrebbero sapere qualcosa." cercò di rassicurarlo Changbin.

Felix annuì incerto, apprezzava lo sforzo del ragazzo ma tutti quei nomi e quel posto lo rendevano ancora più confuso. Mentre camminava, lo sguardo si alternava tra la figura di Hyunjin a un paio di metri da sé e la figura di Jeongin ancora piu avanti.

Sentiva un certo fastidio in corpo che non riusciva a spiegarsi.

O forse sì.

"A cosa stai pensando?" chiese Changbin.

Felix lo guardò stranito. Nessuno era mai stato così amichevole con lui fin da subito e nessuno si era mai preoccupato di cosa pensasse.

Nessuno, tranne Hyunjin.

E adesso anche Changbin.

"Niente di importante. Il tuo amico è sempre così...?" chiese alludendo a Jeongin.

"Antipatico? Solitamente no. Certo, sta sempre sulle sue però diciamo che non ha un buonissimo rapporto con la tua guardia." rispose.

"E perché? Che rapporto ha con Hyunjin?" chiese Felix. Changbin notò un certo fastidio nel tono della sua voce.

Ridacchiò.

"Che hai da ridere?" chiese.

"È che sei divertente, principe del nord." gli rispose.

"Vuoi rispondere alla mia domanda?" chiese Felix.

Changbin fu divertito dal suo poco autocontrollo, sospirò una risata "Tranquillo, è suo fratello." rispose Changbin tornando serio e guardando Hyunjin camminare di fronte a loro con le mani nelle tasche. Sembrava assorto nei propri pensieri, non sembrava neanche fare caso a loro.

Felix guardò Changbin sorpreso "Hyunjin non mi ha mai detto di avere un fratello." rispose.

"Jeongin odia Hyunjin, pensa che lo abbia tradito e abbandonato per prestare servizio alla famiglia reale del nord." rispose Changbin.

"La mia famiglia." mormorò Felix. Adesso la sensazione che sentiva non era più gelosia ma solo un gran senso di colpa.

"Sì esatto la tu- ahi!" aveva iniziato a rispondere ma era andato a battere contro qualcosa o meglio, qualcuno.

E quel qualcuno era Hyunjin che si era appena fermato di fronte a loro senza nessun preavviso.

"Ma stai attento!" lo rimproverò Changbin.

Hyunjin lo guardò con un sopracciglio alzato alternando lo sguardo tra lui e Felix. Così come Felix si sentiva geloso di Jeongin, anche Hyunjin si sentiva in un certo senso infastidito da Changbin e il suo essere fin troppo amichevole con Felix.

Ma in verità, amichevole lo era sempre stato con tutti.

Non rispose, semplicemente riprese a camminare stavolta affiancando Felix e ignorando Changbin che invece cercava di fare conversazione.

Aveva dimenticato di quanto potesse essere loquace quel ragazzo quando ci si metteva di impegno.

Presero le scale, era una rampa non troppo alta che portava a un pianerottolo con una porta.

"Dove siamo?" chiese Felix a Hyunjin.

"Lo hai già chiesto." rispose Jeongin al suo posto.

"E tu non mi hai risposto esaustivamente. Cosa fate qui?" ribatté Felix.

Jeongin roteò gli occhi "Ci viviamo." si limitò a rispondere.

"Siamo letteralmente in un bunker! Non ti credo." continuò Felix.

Jeongin sbuffò "Hyunjin per favore, fallo tacere."

"Non dare ordini alla mia guardia, solo io posso farlo." borbottò Felix.

"OK BASTA." si intromise Changbin mettendosi tra di loro "Avete rotto i coglioni." aggiunse.

Felix sbuffò, poi guardò Hyunjin che gli accarezzò istintivamente i capelli e tale gesto non passò inosservato a Jeongin che sbuffò poco prima di digitare un codice e aprire la porta che affacciava sull'ennesimo corridoio stavolta però non fecero troppa strada, di fatti c'era una porta scorrevole che Jeongin aveva appena sbloccato e, una volta usciti, si trovarono in una piccola stanza adibita a biblioteca.

"Benvenuti nella nostra umile dimora!" esordì Changbin poco prima di uscire dalla stanza.
Anche lì, un corridoio ma stavolta era più largo e ben illuminato, a terra c'era un bel tappeto color porpora. 5 porte ornavano le pareti e un grande specchio su una credenza dall'aria antica. Giù a scendere, un'altra rampa di scale.

Questi devono amare molto le scale e i corridoi... venne da pensare a Felix.

"Quella era l'entrata?" chiese Felix indicando la stanza appena chiusa.

"No. Ma se vi facevamo entrare dalla porta principale della villa avremmo potuto mettere in pericolo tutti gli altri che vivono qui. Genio." rispose Jeongin per poi scendere al piano di sotto.

Felix sbuffò "Antipatico." borbottò.

"Lino, Hannie! Siamo arrivati!" gridò Changbin per smorzare l'aria pesante che si stava creando.

Una testa fece capolino dal piano di sotto "Changbin! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?" lo rimproverò. Era un ragazzo dalla capigliatura scura, la carnagione chiara, il viso tondo e il naso drittissimo. Al suo fianco era sbucato anche un altro ragazzo, visibilmente più piccolo di corporatura e dalla vaga espressione di un roditore, le guance piene e dall'aria molto soffice.

Ora doveva indovinare chi fosse Han Jisung e chi fosse Lee Minho.

Changbin gli fece il verso mentre scendeva ma Minho non lo aveva minimamente considerato. Appena aveva visto Hyunjin e Felix era corso loro contro e li aveva abbracciati forte, nonostante Felix non lo avesse mai visto di persona. "Dio, siete sani e salvi, sono così felice!" disse Minho toccando poi i loro visi pallidi e stanchi. La preoccupazione nel maggiore sembrava essere svanita tutta d'un tratto.

Hyunjin si limitò ad annuire poco prima di guardare Felix e mettergli una mano sulla spalla.

"Felix, loro sono Minho e Jisung." gli disse indicando prima l'uno e poi l'altro.

Felix fece un cenno con il capo e un sorriso, poi tornò a guardarsi intorno.

"Non sarà la regga dei Lee, ma è casa." commentò Minho notandolo.

"Scherzi? È veramente carina!" disse Felix.

Minho sorrise, aveva arredato lui stesso la casa assieme al proprio compagno e aveva anche scelto i colori delle pareti e delle mattonelle, quindi fu lusingato da tale complimento. Jisung, al suo fianco invece, aveva fissato Hyunjin per tutto il tempo.

Schifosamente identico... gli venne da pensare, poi ripresosi dal trance momentaneo, guardò Minho.

Changbin si intromise "A qualsiasi cosa stiate pensando, lo farete dopo. È ora di pranzo! Ho fame." disse.

"Cosa vi fa pensare che volevamo fare qualcosa?" chiese Jisung.

Jeongin alzò un sopracciglio "Palesemente, sapete qualcosa e vorrete dirglielo subito ma di qualsiasi cosa si tratti, per adesso possiamo rimandare. Sono tre giorni che scappano, devono riposare. L'importante è che adesso siano al sicuro." disse Jeongin.

Hyunjin si sorprese del fatto che il più piccolo si fosse in un certo senso preoccupato per lui, ma non disse nulla in merito.

Minho invece sospirò ma annuì, sarebbe stato anche meglio. "Va bene, allora. Porta Hyunjin e Felix in camera, così possono riposarsi." disse.

Jeongin annuì poi fece cenno ai due di seguirlo verso le scale.

"Da quanto vivi qui? E non rispondermi con il tuo solito ti interessa? Perché se te l'ho chiesto non è perché voglio far prendere aria alla bocca." chiese Hyunjin qualche istante dopo, il tono di voce lievemente seccato.

Felix si sorprese nel sentirlo così, era raro.

"Due anni, ho litigato con papà e sono scappato via. Ho tagliato i rapporti." si limitò a rispondere.

"E mamma?" chiese Hyunjin.

"A volte la sento ma anche lei non la vedo da un po', lo sai, lei è succube di lui. Non importa quanto ci ami, lui la plasmerà sempre." rispose Jeongin.

Felix in tutto ciò era al fianco di Hyunjin in silenzio, forse ascoltandoli avrebbe scoperto qualcosa su di loro.

Jeongin si fermò di fronte ad una porta, quindi la aprì "Jisung l'ha preparata per voi, ci ha passato una giornata intera." disse.

C'era un letto matrimoniale nel centro della stanza e un armadio con uno specchio. Al muro c'era qualche quadretto e una scrivania vicino alla finestra.

"Ci sono dei vestiti nell'armadio, potete usarli... fate come se foste a casa vostra." disse, poi guardò Hyunjin con uno sguardo tagliente "...bentornato a casa fratello." parlò sarcastico in un dialetto che Felix non capì ma lo riconobbe come dialetto del sud.

Infatti sia Minho, che Changbin che Jeongin e, ora che ci faceva più caso, anche Hyunjin, avevano un accento molto marcato tipico delle zone del sud.

Una volta soli, Hyunjin si lasciò a un sospiro e si sedette sul letto. Felix gli si sedette di fianco "Tutto bene?"gli chiese.

Hyunjin lo guardò e annuì debolmente  si sentiva teso ma nel momento in cui Jeongin si era allontanato, sembrava che quell'energia che stava trattenendo si fosse in un certo senso liberata.

"Se vuoi riposarti, adesso puoi farlo." gli disse Felix.

"Non ho voglia, se vuoi puoi farlo tu." rispose Hyunjin.

Felix scosse la testa, poi sospirò e volse lo sguardo verso la finestra.

"Sei pensieroso, che succede?" chiese Hyunjin.

"Devo chiederti una cosa." rispose Felix.

Hyunjin portò una mano sulla coscia di Felix e tale contatto fece trasalire il principe che lo guardò.

"Vuoi chiedermi di Jeongin?" chiese.

Felix annuì impercettibilmente "Perché non mi hai mai detto di avere un fratello?"

Hyunjin sospirò "Ricordare la distanza, l'abbandono, il fatto di aver perso una parte di me... fa male." parlò.

Felix lo ascoltò ma non rispose, così Hyunjin andò avanti. "Jeongin ed io siamo sempre stati insieme, fin da quando ne ho memoria. Il nostro rapporto era talmente stretto che sembravamo essere quasi in simbiosi, ogni cosa che facevamo, la facevamo insieme. Poi una notte nostro padre mi ha messo su un treno diretto verso il nord. Fu talmente improvviso che non lo salutai neanche. Credo che si sia sentito tradito o comunque abbandonato. E adesso mi odia." spiegò brevemente Hyunjin poco prima di abbassare lo sguardo e sospirare.

"Ti è mancato?" chiese Felix.

Anche se si trattava di suo fratello, aveva sentito un brivido di fastidio passargli lungo il corpo. Non accettava di non essere l'unico nella mente e nel cuore della guardia. Si sentiva molto egoista a pensarlo.

Hyunjin lo guardò "Mentirei se ti dicessi di no." rispose.

Felix deglutì, quindi annuì "Io... penso che dovresti parlare con lui." mormorò.

"La mia vita è così incasinata..." disse Hyunjin tornando con il volto verso il basso "...ci sono cosi tante cose che non riesco a capire." aggiunse.

"Che cosa intendi?" chiese Felix.

Hyunjin lo guardò nuovamente "Questa situazione, non riesco a capirla. Fino a due giorni fa eravamo a Villa Lee nella completa tranquillità." rispose.

"Però ammetti che se fossimo rimasti lì ci saremmo persi l'ebrezza della fuga e di tutto ciò che sta succedendo. Poi magari non avrei mai scoperto di Jeongin e non avrei più potuto baciarti." ragionò Felix guardando verso l'alto, pensieroso.

Hyunjin accennò un sorriso "Probabilmente hai ragione. A corte non esiste il comportarsi come due ragazzi normali. Non che adesso sia normale, se siamo qui è solo ed esclusivamente per proteggerti e scoprire la verità." rispose mimando le virgolette con le dita mentre pronunciava la frase che, il giorno precedente, aveva detto anche Felix.

Felix annuì "Però adesso possiamo stare tranquilli per qualche giorno e capire cosa sta succedendo, no?" chiese.

Hyunjin annuì "Ci sono tante cose però che devo risolvere e capire prima di andare avanti, perché se morirò non voglio avere nessun rimpianto." rispose.

Felix si allontanò un attimo da lui "Perché pensi di dover morire?" chiese, un tono di voce quasi turbato.

Hyunjin gli accarezzò il volto con le mani "C'è da metterlo in conto tra i tanti rischi." disse.

Felix lo guardò male "Se muori, io ti faccio risorgere e ti uccido con le mie mani, hai capito?" chiese.

Hyunjin sorrise per poi lasciargli un lungo bacio sulle labbra, non rispose. Aveva fatto un giuramento alla corte reale del nord ma adesso questa cosa andava ben oltre il proprio dovere.

Per proteggere Felix avrebbe dato la vita, non per dovere ma per amore.

E questo Felix era meglio che non lo sapesse.

♤♤♤

Qui per dirvi che la storia è quasi completa ma ho un blocco, yes :)

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