Wonderland

Af BettyBoopCoLeCiucce

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Jasmine è una ragazza appena maggiorenne quando perde la sua migliore amica Ludovica e devastata decide di tr... Mere

Dedica
Prologo.
Capitolo 1: Un incubo che diventa realtà
Capitolo 2: La mia Roma
Capitolo 3. La verità viene sempre a galla.
Capitolo 4. Le pink ladies
Capitolo 5. Il nostro posto.
Capitolo 6. Il mio giorno preferito.
Capitolo 7. Accetterai?
Capitolo 8. Il filo rosso
Capitolo 9. Wonderland
Capitolo 10. I fratelli Scott
Capitolo 11. Betty Rizzo
Capitolo 12. Cara Jas
Capitolo 14. I miei mostri
Capitolo 15. Sms
Capitolo 16. Pasternak
Capitolo 17. Corona d'alloro
Capitolo 18. 16 luglio
Capitolo 19. Paese delle meraviglie
Capitolo 20. Cinque anni fa
Capitolo 21. Partire e non tornare piu
Capitolo 22. Un ritorno inaspettato.
Capitololo 23. Sei piu me di me stesso.
Capitolo 24. Cosa siamo io e te ?
Capitolo 25. Ti amo
Capitolo 26. Promesso.
Capitolo 27. Fiera di me
Capitolo 30. Epilogo

Capitolo 13. Tanti auguri

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Pov. Dylan


Ho sempre odiato il mio compleanno.
Non l'ho mai sentito "mio".

A casa mia le feste si facevano in grande, piene di sconosciuti e gente importante, di regali costosi da parte di mio padre, che pensava che comprarmeli avrebbe rimediato al suo comportamento di merda.

Per questo da anni non lo festeggio più.

È sempre stato un modo di mio padre per far veder agli altri che bella ed unita famiglia fosse la nostra, per sottolineare tutti i soldi che aveva e come trattava bene i suoi figli durante il loro giorno speciale.

È sempre stato più un omaggio a lui che a me e Michael.

Ma purtroppo mio fratello non l'ha mai pensata come me, quindi da anni partecipo al suo compleanno ricevendo anch'io regali e auguri non voluti e non richiesti.

Preferirei starmene a casa, a scolarmi una bottiglia di whisky qualsiasi, con una bella ragazza e magari qualche canna.

Preferirei festeggiare solo con gli amici stretti, una cosa piccola ed in intimità, e non invitare cento persone che nemmeno mi conoscono ma vengono spinte dalla frase "ce l'open bar".

Perciò, come ogni 8 giugno da quattro anni a questa parte, mi ritrovo in camera a mettermi una camicia, per andare in un locale qualsiasi, a festeggiare un compleanno che preferirei tutti si scordassero.

E lo faccio solo per Michael, perché per quanto io non voglia festeggiare il mio, oggi è anche il suo giorno, ed io devo e voglio essergli accanto come ho sempre fatto.

Ho deciso di indossare una camicia bianca della Polo, un pantalone nero classico, la giacca nera del completo, e le Vans ai piedi. Perché ok essere eleganti, ma finche non andrò sottoterra non indosserò un paio di scarpe eleganti da pinguino.

Faccio passare il rullo del deodorante sotto la camicia e lo metto sotto le braccia sentendo già il caldo impossessarsi di me, poi prendo il profumo e lo spruzzo sul collo, dietro le orecchie, sui polsi e sulle ginocchia.

Perché Anita ogni volta attaccava il pippoto e diceva che cosi si lascia la scia quando si cammina, ed ormai mi ha ripetuto questo meccanismo cosi tante volte, che farlo è diventata un'abitudine.

Nel mentre che aspetto i due principini, che come al solito sono in ritardo, mi avvicino alla finestra e mi accendo una sigaretta. Butto fuori il fumo e penso a quante ne dovrò accendere stasera per non sbroccare contro tutte le persone che mi daranno pacche sulle spalle e mi sorrideranno facendomi gli auguri.

Aspiro di nuovo e mi chiedo se occhietti belli si presenterà stasera, dato che nessuno la vede e riesce a sentirla da cinque giorni. Probabilmente nemmeno saprà che è il nostro compleanno, e da una parte forse è meglio cosi.

Spengo la cicca nel posacenere e mi avvio verso camera di Luca per vedere a che punto è.

Lo trovo davanti lo specchio mentre si sistema i capelli e si scatta delle foto.

<<sei apposto marpione, stasera li stendi>> esclamo facendolo sobbalzare.

<<ah ah, divertente>> mi risponde piccato lui.

Credo di non aver mai conosciuto, in tutti i miei ventidue anni di vita, una persona tanto piccosa e permalosa come lui.

Prende la sua giacca dal letto e mi supera avviandosi verso il piano di sotto, cosi lo seguo e vedo Michael bere un bicchiere d'acqua in cucina.

<<oh eccovi, siamo tutti, possiamo andare>> dice lui.

Usciamo di casa ed andiamo verso la macchina di Luca che prima di entrare chiede <<le ragazze?>>

La ragazzina? Vorrei chiedere io, che invece resto zitto in attesa della sua risposta.

<<ci raggiungono li>> gli risponde Michael non facendo nomi, e facendomi restare col dubbio.

Luca annuisce ed entra in macchina seguito da noi, accende la radio, e parte verso l'ennesimo locale da cui vorrò andare via dopo un'ora che sono lì dentro.

Sono passate due ore da quando sono qui, e di Jasmine nemmeno l'ombra.

Ho anche provato a chiedere alle altre ma mi hanno risposto con un'alzata di spalle. Dal canto mio non ho insistito, perché non voglio destare sospetti, e non voglio neanche che il mio stato d'animo dipenda da lei.

Anche se è difficile dato che mi ha fritto il cervello, e la penso costantemente. E vorrei davvero non farlo, ma ogni volta che chiudo gli occhi, vedo i suoi.

È mentre mi avvicino al bancone per prendere il mio quarto drink che la vedo entrare. E fortuna che non l'ho ancora preso, perché probabilmente mi sarebbe andato di traverso, o caduto tutto per terra.

Questa sera sembra un fottuto angelo. Un diavolo travestito da angelo per la precisione. Perché può ingannare tutti vestita così, ma non me.

Indossa un vestito bianco, lungo fino a piedi, a girocollo con delle spalline sottili. Una collanina oro le circonda i fianchi ed i suoi capelli non sono mai stati cosi lucenti.

Riesco a vedere i lacci dei tacchi che le circondano la caviglia, anch'essi oro.

Sulla spalla ha appoggiata una borsetta dello stesso colore della catenina, dalla quale tira fuori il telefono ed inizia a scrivere freneticamente, noncurante di tutti gli sguardi dei ragazzi puntati su di lei.

Sento un senso di fastidio accrescere in me, odio che lei sia cosi bella, che tutti non riescano a non guardarla appena entra da qualche parte.

Solo io dovrei guardarla cosi, dovrei poterlo fare solo ed esclusivamente io.

Vedo Anita e Denise andarle incontro, cosi distolgo lo sguardo, e chiedo al barman il mio drink.

<<fallo bello forte>> gli dico ricevendo da parte sua un cenno di assenso con la mano.

Me lo porge e torno dagli altri, mi siedo sul tavolo, e la cerco con lo sguardo.

La trovo poco lontana da me, mentre balla con le ragazze e sorride per finta. E non si preoccupa nemmeno di nasconderlo. Lo capisco perché quello più che un sorriso sembra una smorfia, mi fa ridacchiare da solo.

E non so dire se sia la sua bellezza o tutto l'alcol che ho in corpo, ma quando vedo un ragazzo starle troppo vicino ed i nostri sguardi finalmente si incrociano, le faccio subito cenno di venire accanto a me.

Lei sorprendente lo fa, quel cretino torna dai suoi amici a mani vuote, e quando è abbastanza vicina per sentirmi, inizio a parlare.

<<andiamocene>> urlo vicino il suo orecchio per sovrastare la musica.

Lei mi guarda confusa <<ma è la tua festa>> mi risponde.

Ed io invece di correggerla e dirle che in realtà stasera l'unico festeggiato è mio fratello, esclamo <<non voglio gente col muso alla mia festa, e noi due abbiamo dei bei musi lunghi>> cosi dicendo mi alzo e le porgo la mano.

Lei la afferra, ed usciamo insieme dal locale.

Le nostre mani sono ancora incrociate, e lei non fa nulla per separarle, anzi, usa questo collegamento per portarmi fino alla sua auto, dove per forza di cose le nostre dita si devono dividere.

<<dove vuoi andare?>> domanda sedendosi sul lato del guidatore e chiudendo lo sportello.

<<al mare, voglio andare al mare>> lei annuisce, accende l'auto, e parte diretta alla spiaggia.

Il viaggio è stato piacevole nonostante ci fosse silenzio.
Lei ogni tanto mi guardava con la coda dell'occhio ma io facevo finta di nulla. Inoltre non ha superato i limiti di velocità, e non so se lo abbia fatto per me o perché non avesse fretta di arrivare, ma ho apprezzato in qualsiasi dei due casi.

Ora siamo seduti sulla sabbia, lei si è tolta i tacchi, e si è  appoggiata sui gomiti mentre guarda il cielo.

Noto le sue unghie dei piedi smaltate, di un rosso fuoco, e penso che nessun colore le si addica così tanto.

Passione, fuoco, inferno. Sarebbero queste le parole che utilizzerei per descriverla.

La luna le illumina il viso, il suo profilo è perfetto.
Lei lo è.

<<si dice che guardare la luna lo faccia chi prova mancanza>> cerco di dire io facendo uscire invece delle parole biascicate.

Non so se lei davvero non capisca, o se faccia finta di non capire, fatto che sta che mi guarda confusa e non risponde, ed io ovviamente non ripeto ciò che ho detto.  

Restiamo seduti l'uno affianco all'altra, finché la vedo alzarsi ed iniziare a togliersi il vestito.

<<cosa fai?>> le domando allargandomi il colletto della camicia, già in difficoltà.

Lei mi da le spalle e tira giu le spalline del vestito, lasciandomi la visuale della sua schiena completamente nuda. Ed io vorrei solo accarezzargliela.

<<il bagno>> risponde tranquilla lasciando il vestito accanto a me, e dirigendosi verso l'acqua.

Scendo con lo sguardo e sento le mie mutande diventare sempre più strette quando la vedo solo vestita da un perizoma bianco di pizzo.

Riprendo piano piano lucidità ed inizio a togliere la giacca, poi la camicia ed i pantaloni, i calzetti ed infine la scarpe.

Resto solo con i boxer addosso e mi dirigo verso di lei, che è già con l'acqua che le ricopre meta schiena.

🌶️🔛

Le arrivo alle spalle e mi abbasso sul suo collo, provocandole dei piccoli brividi.

<<stai cercando di provocarmi?>> chiedo mentre con la mano le sfioro la spalla.

Lei si solleva appena sulle punte, strusciando il suo sedere sulla mia erezione.

<<ci sto riuscendo?>> chiede lei a sua volta con voce bassa e roca.

La prendo per i fianchi e me la spalmo addosso <<secondo te?>>

Lei sospira e non risponde, semplicemente gira la testa e mi guarda da sopra la spalla con occhi pieni di eccitazione.

Io sposto una mano dal fianco alla sua pancia, ed inizio a tracciare dei piccoli cerchi intorno al suo ombelico.

Lei mi prende l'altra mano e se la posiziona sul seno strizzandolo. Vuole che la tocchi, lo vuole disperatamente. Lo vuole tanto quanto lo voglio io.

Ed io voglio accontentarla, così avvicino il mio viso al suo e la bacio. In questo momento tutto l'effetto dei drink che ho bevuto scompare, e mi sembra solo di essere su una nuvola.

Le nostre bocche si scontrano e le nostre lingue si torturano con affondi veloci e violenti.

Le prendo il capezzolo tra indice e pollice, lo stuzzico con le dita e mi stacco dal bacio iniziando a tracciare una scia bagnata sul suo collo.

La volto verso di me, scendo più in basso e le mie dita vengono sostituite dalla mia bocca. Lo lecco e lo mordo, poi ci soffio sopra, e continuo cosi causandole dei gemiti rumorosi.

Lei si morde il labbro e scende con le mani sul mio petto, poi sulla pancia, fino ad arrivare alle mie mutande, dentro le quali si infila.

Me lo prende in mano e lo muove su e giu, prima piano poi forte, lento e poi veloce.

Sento il cazzo pulsare ed il sangue salirmi al cervello.

<<girati>> le ordino con voce carica di piacere.
Lei si volta, ed io le sposto lentamente le mutandine con una mano, mentre con l'altra abbasso le mie.

Sentire la sua pelle a contatto con la mia mi fa sentire un esplosione di emozioni nella pancia, mi manda la testa in tilt.

Posiziono la mia erezione tra le sue natiche, strusciandolo per farle sentire quanto riesca a farmelo venire duro.

Inizio a stuzzicarle il clitoride con le dita, e piano piano scendo accarezzando le sue pieghe bagnate. Entro con un dito, poi con due. 

Lei geme e si morde continuamente la bocca, e quando vedo che non ce la fa più, con una steccata violenta la riempio.

Lei si sbilancia verso davanti, ed io la tengo ferma per non farla cadere.

<<aprile bene occhietti belli, aprile per me>> le sussurro all'orecchio mentre pompo dentro di lei.

Lei geme più forte ed inarca la schiena.

<<andiamo sulla spiaggia>> dice <<voglio essere sopra di te>> continua.

Esco da dentro di lei e la prendo in braccio, Jas lega le sue gambe alla mia vita e mi bacia con passione.

Arrivo dove sono i nostri vestiti, e la appoggio sopra la mia giaccia per non farla sporcare con la sabbia. Ma a lei di sporcarsi non importa nulla perché ribalta le situazioni e si mette sopra di me.

Mi prende il cazzo con una mano e lo indirizza verso la sua intimità, facendoli combaciare ed incastrare in modo perfetto.

Appoggia le mani sul mio petto, ed inizia a saltare sopra di me, mandandomi completamente su marte.

Io la prendo per i fianchi ed assecondo i suoi movimenti, muovendo il bacino verso di lei.

<<più forte Dyl>> ansima il mio nome <<più forte>> e geme.

Io faccio come chiede ed affondo più forte, vado più veloce, e sento che a breve raggiungerò il culmine del piacere.

Sento le sue pareti stringersi e capisco che anche a lei non manchi molto.

Così le stimolo il clitoride con il pollice, finche le sue gambe non tremano ed urla il mio nome nello stesso momento in cui io esplodo dentro di lei.

🌶️🔚

Restiamo fermi un po', cercando di riprendere fiato, e quando vedo che lei torna a respirare in modo normale, esce lentamente da lei e mentre continuo a sorreggerla per i fianchi una domanda mi riecheggia nella testa.

Jasmine resta sopra di me, ed appoggia la fronte sulla mia <<prendo la pillola>> dice come se mi avesse letto nel pensiero.

Poco dopo si alza e si rimette le mutandine, mi allunga le mie ed anch'io le indosso.

Fa per mettersi seduta, ed io capendo che non vuole sporcarsi il vestito, le passo la mia camicia, che le sta cento volte meglio di come sia mai stata a me.

Ci sediamo non curanti di essere mezzi nudi, bagnati fradici, e pieni di sabbia, lei appoggia la sua schiena sulla pancia, mentre guarda il sole sorgere all'orizzonte.

Oggi ho scoperto che la luna la illumina, ed il sole la bacia.

Ed averla qui, accanto a me, mi fa venire in mente dei versi che dovrò trascrivere una volta tornato a casa.

Mentre tu guardi affascinata quest'alba, io guardo affascinato te, e penso che nessun'alba o tramonto, possano competere con la tua bellezza.

Pov Jas


Guardare il sole sorgere oggi è stato diverso, e fare il bagno non è mai stato così liberatorio come stanotte.

Farlo con lui in acqua, ha scatenato qualcosa dentro di me, che non mi so spiegare e che non ho mai provato con nessun altro.

Sono queste le famose farfalle?

Perché mi è già capitato di fare del sesso in mezzo al mare, ma mai è successo che la pancia avesse delle vibrazioni, che la mia testa si svuotasse da tutta la merda che questi giorni mi ha inondato i pensieri.

Mi sono sentita davvero in pace, sentendo solo il suono delle nostre carni che si scontravano, dei suoi sospiri e dei miei gemiti rumorosi.

Vedere una nuova giornata nascere, farlo con Dylan, mi ha fatto sperare che questa giornata sia migliore delle altre.

Perché non so come spiegarlo, ma quando sono con lui è come se tutto ciò che ho intorno sparisse. Come se fossimo in una bolla e niente potesse toccarci.

Ed io odio queste sensazioni.
Odio il mio cazzo di cervello.

Continuo a pensare e ripensare a ciò che è successo, e vorrei solo avere un interruttore per poter spegnere ogni mio pensiero.

Sono le nove del mattino, ed io da quando ho rimesso piede dentro casa non faccio altro che che pensare a quanto Dylan fosse bello illuminato dalle prime luci dell'alba.

E odio anche lui per questo.

Perché è riuscito ad insinuarsi nella mia testa, non mi ha neanche chiesto il permesso per farlo. Semplicemente da un giorno all'altro gli dedico uno spazio che non dovrebbe avere nella mia vita.

Perché io non sono brava in queste cose.
Non sono fatta per rapporti sani e duraturi, non ne ho neanche mai avuto uno.

Ho solo passato la vita a vivere avventure che si basavano esclusivamente su del buono e sano sesso, senza tutte quelle cose romantiche ed odiose che susseguivano poi dopo l'atto.

Non ho mai avuto la pretesa di amare, o di essere amata, non ne ho mai sentito la necessità. Piuttosto desideravo e desidero qualcosa che sia travolgente come l'amore, ma senza i problemi di questo sentimento.

Non mi sono mai spinta oltre, semplicemente perché nessun ragazzo è mai riuscito ad entrarmi in testa e torturami i pensieri.

Nessuno tranne uno.

Desidero, con ogni fibra del mio corpo, Dylan Scott.

L'ho immaginato più volte nudo sul mio letto, il suo ghigno compiaciuto sempre presente, come la sua faccia da schiaffi che riusciva sempre a farmi immaginare scene poco caste ogni volta che la guardavo.

Però quello che sento non è amore, questo è certo, come potevo amare Dylan?

Io che all'amore neanche ci credo.

O almeno non più.

Perché nella mia vita ho avuto diverse delusioni legate a questa emozione.

Per esempio di quando alle elementari il bambino che mi piaceva si è dichiarato alla bimba che mi prendeva in giro.

O alle medie, quando il mio primo bacio andò a dire in giro che non sapevo baciare, e per la vergogna non mi presentai a scuola per cinque giorni.

Al liceo, quando ho scoperto che il tipo con cui mi vedevo si frequentava in contemporanea con altre due ragazze.

Insomma, le classiche delusioni che si hanno durante il periodo dell'adolescenza.

La prima vera delusione d'amore però che ho avuto, credo sia stata la separazione dei miei genitori. Perché loro riuscivano a farmi crede che il vero amore, ugello dei romanzi, esistesse davvero.

Ho smesso di credere a questo sentimento tanto tempo fa, per questo sono sicura di non provarlo per Dylan.

So solo che queste sensazioni non porteranno a nulla di nuovo, e l'unica cosa che mi resta da fare è interrompere qualsiasi cosa stia succedendo tra di noi. E devo farlo al più presto se non voglio impazzire.

Perché dopo cinque giorni d'inferno, passare tre ore con lui ha come fatto dissolvere qualsiasi pensiero negativo o senso di colpa che io abbia provato in questa settimana.

Perché è meglio rovinare tutto ora, piuttosto che farlo quando ormai uno dei due sarà troppo dentro questa cosa, qualsiasi essa sia.

Per questo motivo chiedo a Luca domandarmi il suo numero, ed appena me lo invia gli scrivo un messaggio. Poi archivio la sua chat, e blocco il telefono.

Perché per amare ci vuole coraggio, ed io sono sempre stata una fottuta codarda.


Spazio Autrice.

Ciao bellezze!!

Come state? Spero bene.

Eccoci qui con un nuovo capitolo, e con nuove scene tra Dylan e Jas.

Cosa pensate del ragionamento di Jasmine? È meglio rovinare tutto prima che nasca qualcosa, o viverla finché dura? Fatemelo sapere.

Volevo inoltre avvisarvi che il prossimo capitolo tratterà di un argomento per me importantissimo: i dca.

Ovviamente metterò un tw all'inizio del capitolo, ma per chi dovesse essere arrivato fin qui, se siete sensibili saltatelo, io non mi offendo.

Noi come sempre ci risentiamo venerdì, un bacione grande, Betty🫶🏼

TikTok: @scrittriceannoiata

Fortsæt med at læse

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