MIND OF GLASS: OPERATION Y

By DarkRafflesia

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Dave Morrison, Capitano del Navy SEAL, è un uomo determinato, autorevole, ma sconsiderato e fiscale. Noah Fin... More

⭐RICONOSCIMENTI
Presentazione
Cast
Dedica
Prologo
PARTE PRIMA
Capitolo 1: Bravo (Parte 1)
Capitolo 1: Bravo (Parte 2)
Capitolo 2: Coinquilini
Capitolo 3: Demoni del passato
Capitolo 4: Una semplice giornata di lavoro
Capitolo 5: Insieme
Capitolo 6: Prima Tappa
Capitolo 7: Presenza
Capitolo 8: Sconosciuto
Capitolo 9: Ricordi bruciati
Capitolo 10: Il prossimo
Capitolo 11: Vacanza (Parte 1)
Capitolo 11: Vacanza (Parte 2)
Capitolo 12: Dolore lontano
Capitolo 13: Turbolenze
Capitolo 14: Scontro
Capitolo 15: Notizia
Capitolo 16: Lettere reali
Capitolo 17: Firmato...
Capitolo 18: Sui tetti
Capitolo 19: In mezzo alla folla...
Capitolo 20: Rientro
PARTE SECONDA
Capitolo 21: Adunata
Capitolo 22: Sorpresa?
Capitolo 23: Toc-Toc
Capitolo 24: Legami scomodi
Capitolo 25: Nuovi ospiti
Capitolo 26: La spia
Capitolo 27: Tocca a me
Capitolo 29: Prurito ed ematomi
Capitolo 30: Fede
Capitolo 31: Rimorsi
Capitolo 32: Torna a letto
Capitolo 33: Fiamme
Capitolo 34: Scuse e incertezze
Capitolo 35: Analista per caso
Capitolo 36: Non puoi dimenticare
Capitolo 37: Bersagli
Capitolo 38: Ostacoli
Capitolo 39: Ho trovato Jake e...
Capitolo 40: La bomba
Capitolo 41: Shakalaka
PARTE TERZA
Capitolo 42: Scampagnata
Capitolo 43: Pausa?
Capitolo 44: Nuove conoscenze
Capitolo 45: Mercato finanziario
Capitolo 46: Linea
Capitolo 47: Safe International Hawk
Capitolo 48: Fregati
Capitolo 49: In trappola
Capitolo 50: Dimitri Malokov
Capitolo 51: Rancore
Capitolo 52: Portare via tutto
Capitolo 53: Insofferenza
Capitolo 54: Colpe
Capitolo 55: Operazione Y
Capitolo 56: Amicizia
Capitolo 57: Risposta inaspettata
Capitolo 58: Rivelazione
Capitolo 59: Con onore
Capitolo 60: Rottura
Capitolo 61: Solitudine
PARTE QUARTA
Dimitri Malokov & Iari Staniv
Capitolo 62: Egoismo
Capitolo 63: Apnea
Capitolo 64: Il prezzo da pagare
Capitolo 65: Anonimato
Capitolo 66: Saluto
Capitolo 67: Benvenuto nella squadra
Capitolo 68: Giuramento
Capitolo 69: Decisione
Capitolo 70: L'impegno che non serve
Capitolo 71: Lontanamente vicini
Capitolo 72: Vecchie amicizie
Capitolo 73: Vigilia
Capitolo 74: L'inizio
Capitolo 75: Le squadre
Capitolo 76: Patente?
Capitolo 77: La tana del lupo
Capitolo 78: Boom...
Capitolo 79: Maledetta emotività
Capitolo 80: Svantaggio?
Capitolo 81: Iari Staniv
Capitolo 82: Luccichio
Capitolo 83: La pace
Capitolo 84: Caduti
Capitolo 85: Respirare
Capitolo 86: Un'ultima cosa da fare
Epilogo
💜Ringraziamenti & Playlist💜

Capitolo 28: Il mondo continua a girare

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By DarkRafflesia


Sullo schermo era proiettato un video. Immagini confuse si stavano ammassando, creando uno scompiglio di suoni, urla, scrosci violenti di tessuto, spari lontani. L'immagine era poco nitida, i movimenti erano tempestivi e rapidi, lo zoom ad un valore alto per poter avere una visione più precisa di quello che stava accendo, pur di mostrare nei minimi dettagli i volti di chi era inquadrato in quell'episodio che, diversamente da un prodotto videoludico amatoriale o cinematografico, rappresentava la più vera e cruda realtà. Dall'obbiettivo che sbucava dalla tasca del giubbotto di quello che, nelle foto sparse nella scrivania, risultava essere un certo Olivier Dubé – nato a Tolosa, in Francia, e dell'età di quarantasei anni – era inquadrato il portellone del furgone dalla quale si stava riparando per sparare contro la finestra della villa dell'imprenditore Kenneth Jung. La luce scarseggiava, sebbene i lampioni solari dell'esterno avessero illuminato due visi, nelle rispettive finestre, poco familiari per chi stava assistendo a quelle riprese. Si vide un proiettile colpire uno dei due soldati, e Olivier tornare in copertura quando il suo caricatore si svuotò dopo l'ingente quantità di proiettili sprecata senza alcun senso logico. Ma il suo ruolo non era quello di eliminare, bensì di raccogliere informazioni. Sapeva che non doveva assolutamente morire, non finché il suo compito non sarebbe stato adempito con onore, con la paga con la quale il suo animo era stato in principio corrotto, ma che si era in seguito purificato grazie agli ideali che aveva ascoltato negli ultimi mesi, sinonimo che avevano guadagnato nella loro cerchia uomini che avrebbero combattuto per una giusta causa, anziché farsi abbindolare da pezzi di carta che non avrebbero portato ad alcuna giustizia; li avevano tenuti in prova, tuttavia, accertandosi che non avrebbero voltato le spalle una volta trovato un miglior acquirente e non avrebbero rivelato informazioni preziose sul mondo che erano stati in grado di costruire negli anni. Era stato difficile arrivare dove erano adesso, camminare in mezzo alla strada con il rispetto di chi aveva scalato i ranghi degli Stati Uniti d'America e nessuno aveva idea di chi avessero realmente davanti; un solo passo falso avrebbe distrutto la piramide sulla quale risiedevano.
I loro uomini dovevano affrontare mille prove e un intenso addestramento, missioni che avrebbero potuto attentare alla loro incolumità, pur di capire se fossero all'altezza di portare il segreto nella tomba, scegliendo di morire quando l'unica via d'uscita che avrebbero avuto davanti sarebbe stata la cattura. Una volta terminata l'iniziazione, smettevano di essere chi erano per trasformarsi nei loro agenti più fidati, uomini che avrebbero permesso al loro piano di compiersi, alla loro era di avere finalmente inizio. Non bisognava essere degli agenti segreti per compiere quello che la CIA, la DIA, l'FBI, o qualunque apparato d'intelligence attivo in giro per il mondo, mettevano in atto ogni giorno. Se si voleva girare nell'ombra, prima di tutto, nessuno doveva essere a conoscenza che un apparato del genere potesse esistere per davvero. Ognuno doveva continuare a vivere con la consapevolezza di avere accanto degli amici, amici che in realtà nascondevano un distintivo non nel portafoglio, nei server federali o della propria agenzia, ma nel cuore. Negli ultimi dieci anni avevano lavorato tanto, raccogliendo un enorme quantitativo di persone che anno per anno aumentava sempre di più; quando il nemico era lo stesso, e la causa si accendeva per un unico fine, chiunque avrebbe bussato alla loro porta per prendere parte al progetto di creazione che avevano ufficialmente avviato nell'ultimo mese. Tutto stava procedendo adeguatamente, con discrezione e senza tracce; tirarsi indietro non era un'opzione oramai. Le tappe che si erano prefissati, si stavano realizzando, seppur gli inconvenienti che il Team Bravo di Dave Morrison aveva falciato ai piedi del suo territorio. Le immagini dei due soldati vennero subito scannerizzate e stampate accanto alla sua scrivania; il collega le prese e le adagiò accanto a quelle più antiche. Successivamente il filmato proseguì quando Olivier scappò all'interno del furgone appena arrivato; dal modo con la quale si era puntellati ai piedi del portellone, aveva richiamato il bambino di uscire allo scoperto. Anthony Jung uscì da un cespuglio e corse nella sua direzione; Olivier lo aveva afferrato con poca finezza, urlando infuriato. Contemporaneamente si udì una voce acuta che aveva chiamato proprio Dave Morrison, confermandogli il fatto che il figlio di Kenneth Jung stava scappando. Udendo quelle parole, lui, con una penna in mano, prese qualche appunto, massaggiandosi le labbra screpolate. Quando le porte del furgone si chiusero, Olivier iniziò a strattonare malamente il bambino, chiedendo spiegazioni.
"Come hanno fatto a scoprirti!" domandò, il volto paffuto e in lacrime del piccolo in primo piano sullo schermo. Stava tremando, il fiato ansante e non in grado di pronunciare una parola. Ciò alimentò la rabbia del mercenario. "Parla fottuto marmocchio. Come hanno fatto a capire che sei stato tu?!"
"E-Era...E-Era con loro!" piagnucolò Anthony.
Il collega accavallò le gambe, godendosi interessato la scena, le dita che accarezzavano il braccio in pelle della sedia dove si era accomodato dopo aver lasciato le foto.
"Chi?! Chi era con loro!?"
"U-Un ragazzo...E-Era gentile con me...N-Non credevo che...che anche lui..." balbettò il bambino.
"Anche lui, cosa?! Parla cazzo! Muoviti!" alzò il tono Olivier, più adirato che mai.
"Non pensavo che lui stesse cercando delle prove! – si decise a parlare, prendendosi di coraggio, la voce che usciva distorta dall'impianto audio della televisione a causa del volume troppo elevato – Ha...Ha spostato l'armadio e ha trovato il cellulare! Ha visto i messaggi, perciò sono scappato!"
"Dov'è il cellulare?"
"Ce...Ce l'ha lui..."
"Lui chi?!"
Anthony tirò su con il naso, il volto trasfigurato dalle lacrime, da chiazze rosse e dal muco. "N-Noah..."
Aveva origliato la conversazione tra Dave e Noah allo studio del padre, e quando il soldato aveva pronunciato il suo nome, credendo che nessuno avesse potuto udirlo, essendo da soli al piano di sopra, il bambino, al contrario, l'aveva sentito.
"Noah chi?!" domandò agitato Olivier.
"Non l-lo s-so...!"
"Che aspetto ha?"
Anthony si coprì il viso, piangendo disperato.
"Parla, fottuto marmocchio da quattro soldi!"
"H-Ha gli occhiali! Capelli scuri, mossi...e...e gli occhi sono chiari!"
L'uomo in abito blu sollevò le sopracciglia, inspirando colpito.
Questa sì che era stata una meravigliosa sorpresa. Prese la foto sfuocata dell'aeroporto che gli era stata consegnata dalla defunta squadra cinque e osservò, seppur la scarsa qualità, i particolari; gli occhiali c'erano, i capelli scuri anche. Mancava il colore degli occhi, ma l'identikit sembrava abbastanza preciso. Eppure, dopo quella rivelazione, c'era stata una conversazione tra Olivier e il suo capo, per mezzo dell'auricolare, dove il primo aveva chiesto se avesse idea di chi fosse questo Noah che aveva citato Anthony; l'unica pista che lui conosceva era l'identità di chi lo stava seguendo, il soldato Dave Morrison, perciò quando gli era stata confermata la presenza di altri soldati aveva chiesto chi fossero. La risposta che ricevette fu la seguente: attiva la videocamera e dimmelo tu. Poi, però, nessuno gli aveva detto che avrebbe potuto esserci anche un ragazzo che non era un soldato, anche se nemmeno loro avrebbero mai ipotizzato che Morrison avrebbe portato con sé un civile agente della CIA, tuttavia – una volta udita la rivelazione del bambino – i loro punti interrogativi si erano sciolti come neve al sole; quel ragazzo era molto più di quello che si era immaginato.
"Ha fatto qualcos'altro?" domandò Olivier, quando all'auricolare il collega era intervenuto, ordinandogli di chiedere ad Anthony che ruolo avesse quel Noah nella squadra di Morrison.
"H-ha scoperto gli affari di mio padre, cose strane...Parlava anche di mio fratello, dicendo che era un socialista, ma io non so cosa...cosa significhi." Rispose questi.
Un analista? Pensò l'uomo in abito blu. Oppure un hacker. Quel ragazzo non dava nemmeno l'idea di essere un agente della CIA, figuriamoci un analista o un hacker; Morrison era insieme ad un ragazzino per scoprire se l'imprenditore Jung avesse un collegamento con loro. Non solo aveva scoperto dei loschi affari del nordcoreano, bensì aveva ficcato il naso nei luoghi più insiti della villa e aveva beccato il cellulare che il bambino aveva usato per comunicare con loro. Doveva ammetterlo; la curiosità e l'ingegno a quel tipo non mancavano di certo. Sul figlio Charles Jung non sapevano nemmeno loro che potesse essere un socialista; solitamente gli analisti della CIA si occupavano di scovare gli oscuri segreti dei loro bersagli, che vita conducevano, che posti frequentavano, con chi si incontravano e quali fossero i loro ultimi acquisti, tenendo sott'occhio le entrate e le uscite bancarie; gli hacker, similmente, ma con una carica di violenza in più, varcavano ogni dispositivo che avevano sottomano per scovare ciò che un analista non era in grado di trovare: le cartelle più oscure, i siti e i link non accessibili con una semplice ricerca in rete, tutto ciò che era protetto da password o da una barriera inaccessibile. Per scoprire gli affari di Jung era probabile la seconda opzione; per smascherare il figlio maggiore, dipendeva dalle informazioni che aveva, quindi un po' meno. Ma questo non escludeva che quel Noah fosse scaltro da aver comunque incastrato la famiglia, purché trovasse le informazioni che lo avrebbero condotto da loro; e ci era riuscito, avendo ormai tra le mani il cellulare di Anthony. La loro fortuna era che fosse criptato abbastanza da renderlo inviolabile, se davvero avesse avuto a che fare con un hacker. Dopotutto avevano pensato a qualsiasi problema che avrebbero incontrato nel loro cammino; comunicare senza il rischio di essere intercettati era uno di quelli. E non di meno, anche loro avevano hacker qualificati che si occupavano di proteggere la struttura, sebbene non fossero esperti quanto quelli che vi erano in circolazione o cui disponevano i servizi segreti americani, ma per mantenere la sicurezza delle linee non potevano lamentarsi.
Il video andò avanti per tutto l'inseguimento. Si sentirono spari frastornanti, appartenenti ad un mitragliatore pesante, dopodiché non appena Olivier aprì il portellone, l'inquadratura mostrò i suoi uomini stecchiti da una serie di proiettili; che fosse arrivata la sua fine, ne era consapevole, tanto che le ultime parole del suo superiore gli rammentarono il motivo per il quale lui fosse stato scelto. Così decise di prendere in ostaggio il bambino, dopo tante resistenze da parte di quest'ultimo, e si palesò davanti al nemico. Dave Morrison fu il primo ad essere inquadrato; senza casco mostrava interamente il volto translucido di sudore e l'arma puntata verso l'obbiettivo. Poi accanto a lui vi era un altro soldato; aveva la pistola, quindi si poté intuire che fosse stato lui il ad aver crivellato l'intero restante degli uomini di Olivier. Barba folta e occhi verdi. Il fermo immagine scannerizzò la faccia e ne stampò una foto; l'uomo si mise in piedi per prenderla, ma si bloccò quando il filmato rivelò ad una risoluzione migliore il volto che finalmente ebbe modo di vedere nei minimi particolari; occhiali, capelli mossi e occhi chiari.
Eccolo lì: Noah.
Anche qui, il video venne messo in pausa e un'altra foto stampata.
Il filmato si stoppò da solo quando fu lo stesso capo a concludere la chiamata dopo che il corpo di Olivier cadde sull'asfalto con un tonfo sordo, preceduto da uno sparo che fece intuire agli spettatori che il suo ruolo era ormai terminato.

«Sono stati bravi.» ammise il capo, spegnendo la televisione dal telecomando. Usò la sedia girevole per voltarsi del tutto e fronteggiare la scrivania; il collega gli passò quella che era la foto di Kyle, cosicché la collocasse sulla superficie in fila, accanto a quelle dei soldati di Dave Morrison. «Cercare di avvicinarsi a noi per mezzo delle armi della Jung Army Company non me lo sarei aspettato. Si stanno giostrando bene.»

L'altro concordò, tornando seduto dall'altro lato, la foto di Noah ancora in mano. «Riescono a mantenersi sempre sulla nostra pista. Sembra che ci tengano proprio a capire chi siamo.»

«Hanno paura che qualcun altro possa morire. Questa volta hanno agito tutti insieme; era come se avessero capito che sono dei bersagli, anche loro. Pensano che abbiamo in serbo uno sterminio di massa: mi piace che ci siano arrivati. Il Governo e i servizi segreti pensano che ogni elemento legato alla morte di qualche ex-agente o soldato sia collegato a qualcosa di grande.» guardò le foto; in ordine vi erano Dave, Gregory, Sully, Kyle, Gavin e Liam. Le più vecchie erano quelle dei primi tre, mentre le ultime risalivano allo stesso giorno. Si portò una mano sul mento, massaggiandosi la mascella ruvida per la lieve barbetta. «Se non fosse stato per la curiosità invadente di quel ragazzo, Noah... – indicò la foto del collega – sarebbero rimasti con l'idea che Jung avesse solo fatto affari con l'India per favorire politicamente ed economicamente la Russia.»

«I vantaggi di avere uomini che hanno fatto parte di questo accordo, prima di abbandonare l'India per unirsi a noi ci ha permesso di passare inosservati. Scegliere un imprenditore con la fedina sporca ci avrebbe assicurato di non destare sospetti; la giustizia si sarebbe focalizzata solo sul male peggiore, le alleanze e il mercato nero, senza notare che il resto delle scorte arrivavano da noi.» commentò il più giovane. «Pareva che Morrison stesse abboccando; Anthony aveva visto lui e il ragazzo mostrare un certo senso di arresa davanti alle prove ormai evidenti che avevano trovato. Ma per loro non poteva finire in questo modo; il collegamento con noi doveva essere presente.»

Il capo si umettò le labbra. Avevano messo sottosopra la casa di Jung. Avevano rotto mobili, spostato quadri e libri, ma il nascondiglio scelto da Anthony era stato efficace abbastanza da non attirare i loro occhi sul luogo nella quale giaceva solitario il cellulare. Aveva obbedito nel tenere la sim all'esterno ogni qual volta finisse di comunicare con loro, cosicché alcun segnale venisse intercettato dalle linee. Per avere otto anni, quel piccolo era stato accondiscendente e obbediente. Il loro intervento psicologico era stato un successo; colpendolo nei suoi punti deboli, avevano ricevuto un asservimento fedele e pulito, il quale era durato quasi tre anni. Doveva ammetterlo; certi bambini, a seconda del luogo in cui essi crescevano, sviluppavano un cervello talmente sveglio da poter essere più capaci di un adulto.

«Date le circostanze, la fabbrica di Jung verrà chiusa e messa sotto inchiesta, le autorità vorranno dei documenti che verifichino la validità delle prove trovate dai soldati.» osservò.

«Abbiamo perso la nostra miniera d'oro di armi gratis, ma per fortuna ne abbiamo raccolte talmente tante che basteranno fino all'arrivo del grande giorno.»

Il capo annuì contento. Avevano previsto il giorno in cui sarebbero stati scoperti, una volta avviate le danze verso il compimento del loro grande piano; si erano preparati ad un imminente cessazione dell'arrivo dell'artiglieria da prendere in anticipo tutto ciò che avrebbe agevolato l'impresa senza dover rubare altre scorte o fregare un altro imprenditore.

«Inoltre il figlio socialista verrà arrestato per radicalizzazione e interrogato per venire a capo del movimento cui fa parte e di quanti socialisti siano presenti negli Stati Uniti per pedinarli, tenerli d'occhio e troncare un'ipotetica rivoluzione che possa favorire l'entrata di spie nordcoreane.» continuò, sorseggiando il suo amato rum di qualità.

«Il che giocherebbe a nostro favore.»

«Non tutti i mali vengono per nuocere, carissimo. Abbiamo scelto Kenneth Jung proprio per questo, il che si è rivelato un altro punto per noi. – osservò con una tenue punta di compiacimento. Dal tono poteva intuirsi che le sue labbra fossero incurvate in un sorriso che non trasudava sconfitta o timore. – Adesso i soldati si confonderanno; nasceranno i primi dubbi su chi possano essere i loro avversari, da dove vengano e perché operino, e forse saranno anche convinti che, avendo eliminato chi era presente nel vecchio Team Alpha, i prossimi potrebbero essere loro o altri uomini in congedo.»

«Sanno di non poter essere raggiunti, per il momento. Ma non è un nostro problema. Abbiamo già giocato con la pazienza di Morrison, abbiamo attirato la sua attenzione a tal punto da non farlo arrendere. Il suo sguardo, nel filmato, sa' di testardaggine; non vuole arrendersi, vuole arrivare a noi.»

Quando l'amico lo nominò, gli occhi del capo si posarono sulla fotografia di Dave Morrison. Quello sguardo di testardaggine, esatto. Quello era lo sguardo che più bramava, che più voleva innescare negli animi delle persone con cui aveva a che fare. Quando sono messi alle strette, quando non si danno per vinti, quando prendono la faccenda sul personale, quello è il momento migliore, l'atmosfera che si trasforma in un dolce profumo di vittoria e di divertimento.

«Amo quando le faccende diventano personali. Amo quando i soldati si sentono toccati nel profondo, quando gli porti via i membri della loro...famiglia. Questa sensazione è meravigliosa; è giusto che tutti la provino.»

I soldati erano sempre stati così, colti dal senso di protezione e di salvaguardia. Quanto erano stupidi, quanto erano illusi. Non importava che sangue scorresse nelle loro vene, che fossero americani, europei, orientali, non c'era nulla di diverso nel loro cuore se non l'obbedienza, l'onore e la reputazione. Ottusi cani del Governo: ecco che cos'erano i soldati per lui. Ottusi cagnolini senza cervello che vedevano solo un colore, senza notarne le stonature e le menzogne. Bugie e bugie, trite e ritrite, che lui aveva ascoltato sino alla nausea, a cui non aveva mai creduto. Era arrivato il momento che qualcuno facesse aprire al mondo gli occhi, che mostrasse quanto in realtà avesse avuto sempre ragione, che la vita di tutti fosse solo una menzogna guidata dai burattini, quali erano i capi del Governo, i Presidenti, e tutte le persone che giravano attorno a quest'ultimi, compresi i servizi segreti. Avrebbe dato una svolta a questo mondo; avrebbe azzerato le differenze che si erano create negli anni. Oh, avrebbe finalmente mostrato all'essere umano quali fossero i poteri del rancore, quanta forza si potesse assorbire tramite esso. Una volta diffusa una macchia tanto potente quanto malvagia, nessuno avrebbe potuto controllare le masse di coloro che avrebbero aperto gli occhi. Il mondo ne era colmo, di persone che conservavano il rancore, non potendo metterlo in atto davanti a qualcuno che avesse potuto capirli. Tuttavia la sua esistenza avrebbe dato modo a queste persone di poter ricevere ciò che avevano sempre bramato nel corso degli anni, la vendetta che avevano atteso in anni di solitudine, prigionia, tossicità e criminalità. Le sue promesse, a differenza di quelle della burocrazia che girava per quelle poche classi di eletti, erano reali, tangibili; prima di proporre il suo lavoro, la sua giustizia, mostrava ai suoi prescelti che non avrebbe mai voltato loro le spalle. La sua parola era data, e dopo i prescelti si trasformavano in soldati, uomini pronti a combattere per la loro causa. Erano incredibili, i privilegi del rancore; se usato in maniera controllata, poteva distruggere qualsiasi barriera dettata dai mass media, dalle maggioranze che credevano di diffondere un'idea del mondo che facesse tremare gli innocenti, a farli sottomettere con un lavaggio del cervello dettato dai social, dai giornali, dalle false notizie in circolazione.
E le minoranze passano inosservate, ignorate ed emarginate.
E sarà proprio grazie a questa dote, che le maggioranze stesse hanno diffuso, che il loro operato rimarrà nell'ombra fino al grande giorno.

«Sapevamo che la squadra Tolosa non avrebbe soddisfatto i requisiti minimi di attacco; paga scarsa, numero ingente di uomini. – disse il caro amico, passandosi una mano sui capelli folti per portarli indietro, il tono calmo, ma forte, severo. – Erano convinti che con la quantità avrebbero sopraffatto il Team Bravo, eppure avrebbero dovuto sapere che non conta la quantità, ma la qualità: uomini poco addestrati non potranno mai competere con uomini inscalfibili. Ma il video ci è servito molto. Adesso abbiamo un volto più nitido del ragazzo, Noah, e dei nuovi membri della squadra di Morrison. Reed e Sully sono ancora con lui; in più ci sono, secondo le fonti, Bravo Quattro, Bravo Cinque e Bravo Sei.» e mentre li contava, si sporse vicino alla scrivania per spingere le foto in direzione del suo superiore.

«Abbiamo avuto la conferma che il vero Bravo Quattro non è più con loro.» disse questi.

«Esatto.» ammise con onestà l'altro. «Quella foto in spiaggia con il surfista californiano Myers di questa estate, il quale lo mostra senza piastrine, si è rivelata essere vera.»

Il capo mormorò un suono di assenso. «Attaccare il Team Bravo è ancora troppo presto: ci basta scuoterli e rallentarli. Dopo oggi, metà di loro è ferita, ci vorrà un po' prima che si riprendano, il che ci concede un margine di tempo abbastanza largo per poterci preparare al prossimo bersaglio; se Bravo Quattro non è lo stesso che noi conosciamo, sappiamo bene quale sia la prossima preda da eliminare.»

L'amico annuì più volte, trovandosi perfettamente d'accordo. «È bizzarro che Morrison non ci sia ancora arrivato.»

Il capo sollevò il bicchiere di rum, osservando la stanza attraverso il liquido ramato. «Rimane sulla pista, ma non ha ancora capito i nostri movimenti; gli conviene sbrigarsi. Quando i soldati finiranno, qualcun altro ne pagherà le conseguenze.»

«Non sarà difficile capire gli spostamenti di Bravo Quattro. Non ha più la protezione dei suoi compagni, e nemmeno la possibilità di tenere un'arma con sé; è un civile come tutti gli altri. Conosciamo il nome, il cognome, da dove proviene, ma specialmente com'è fatto in volto; con un po' di ricerche sui social e avvistamenti, posso localizzarlo. Non ho avuto problemi a trovare i suoi amici.» si prontò il secondo in comando con esilarante intraprendenza.

Il carattere che il capo adorava alla follia.
Negli anni si era esercitato così tanto nell'analisi dei profili dei suoi bersagli che, qualunque uomo o donna poteva essere localizzato seduta stante senza riscontrarne la minima fatica; non era agile per gli agenti segreti, sotto copertura o per i soldati protetti dai server federali e lontano dai social. Ma bastava un nome, un cognome, una foto, il luogo di provenienza e il gioco era fatto. Nicholas, Trevor e Kevin erano stati scovati in questo modo; i tag sui social, gli amici in comune e qualche chiacchierata con i suddetti, tramite Gonzales, aveva permesso loro di capire come coglierli sul fatto nel momento perfetto per attuare l'omicidio. Con Nicholas non c'era voluto molto a studiare i suoi movimenti e trovare il momento esatto per farlo fuori, vista la routine monotona che compiva ogni giorno; con Trevor avevano architettato un modo per allontanarlo dal lavoro e portarlo proprio nel luogo perfetto, dopo aver acquistato la sua fiducia con un po' di ingegneria sociale; Kevin era apparso come il più semplice da eliminare, essendo stato molto fragile mentalmente. La famiglia, però, gli stava troppo appiccicata, quindi doveva essere allontanato da loro per poter compiere l'omicidio perfetto. In un territorio straniero come la Spagna sarebbe stato facile: un omicidio spacciato per suicidio. Ma Morrison e Noah li avevano anticipati, il che tuttavia non aveva cambiato le sorti del malcapitato.
Col prossimo, eppure, non ci sarebbero andati tanto leggeri, né tanto discreti.

«Eccellente.»

«Sono curioso di capire chi sia questo Noah. – aggiunse l'amico – Mi piacerebbe tanto poter avere una conversazione con lui e chiedergli come ci riesca, ad essere così sveglio e svelto. Peccato che senza un cognome ed ulteriori informazioni non possa capire dove abiti e quali siano i suoi movimenti. Non so nemmeno se è davvero questo, il suo vero nome. Dalla CIA ci si può davvero aspettare di tutto.»

Il capo allontanò la foto di Dave da quella degli altri, sostituendola con quella del loro prossimo bersaglio; la foto di quell'estate, la quale mostrava il surfista Myers con l'ex-Bravo Quattro: un giovane uomo di trentatré anni dai capelli scompigliati e dal colore simile al rame, gli occhi color nocciola e un sorriso acceso, ma al contempo mesto e malinconico – il tipico volto di un soldato che ha vissuto tante di quelle guerre da non essere in grado di poter sorridere come in passato.

«Morrison deve fare attenzione. – commentò. Inclinò il bicchiere, l'alcolico che si avvicinò pericolosamente all'orlo. L'altro posò la foto di Noah insieme alle altre, capendo il gesto. – Più persone avrà accanto, più queste saranno in pericolo. La guerra non risparmia nessuno.»

Versò il rum.
Le foto si macchiarono ad una ad una, l'alcolico che seguiva l'andamento della mano che teneva il bicchiere. Partì da Gregory, poi prese Sully, poi Kyle, Gavin, Liam e infine Noah. Tutte si macchiarono, la carta che si afflosciò e aderì sulla scrivania fino ad appiccicarcisi; il più impercettibile tocco avrebbe strappato le immagini, sinonimo che queste erano state ferite, rese fragili da non poter più essere recuperate da nessun altro intervento. Finito il liquido, l'uomo posò il bicchiere sopra la foto di Dave, come a volerla tenere ferma per impedirle di raggiungere i suoi compagni.
Immacolata, rimase lì a fissarli, mentre si sporcavano fino ad essere travolti da quello che sarebbe stato il loro stesso sangue.

________________________________________________________________________________

Angolo autrice:

Buon sabato! Anche voi avete caldo, ma tanto caldo? Io sto morendo, avrei davvero bisogno di una bella vacanza al mare!
Voi come preferite le spiagge? Sabbiose o ciottolose? Io vado per le seconde, non riesco a sopportare l'idea di tutta la sabbia addosso >.<
Ad ogni modo, come avete potuto vedere, oggi niente Noah e Dave o il Team Bravo. Possiamo vedere da più da vicino chi si cela dietro questi disordini, chi potrebbe essere Y.
Avete già formulato qualche idea e qualche ipotesi? Siete liberi di condividerla! 

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