la Reina de la Noche

By stories_by_sofi

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"La curiosità a volte può uccidere" Molly Packsing è una ragazza di diciassette anni che vive a NewPort insie... More

Presentazione
Personaggi
Il giorno che cambiò tutto
La solita mattinata
Che ragazzo insolente
Il giudizio altrui fa schifo
Che strana ragazza
Non accettare
Nuovi incontri
Perché ti comporti così?
La curiosità a volte può uccidere
Il vero amore esiste
Grazie per avermi protetta
Mentire
Cambiamenti improvvisi
Confidasi fa paura
Il ballo
Come hai potuto farmi questo?
Sogni confusi
Sono stanca di essere perfetta
Insegui le persone a cui tieni
Correre o fuggire?
Amore e fiori
Possiamo parlare?
Nuove emozioni
Ho difeso il tuo nome
Secondo te chi sceglierebbe?
Il silenzio
Non è stato lui!
Vendetta
12 luglio 2003
Confessioni
Lo sgabuzzino
Ciambelle al cioccolato
Angelo custode
Una vecchia conoscenza
Promesse infrante
Può esistere un "noi"?
Rivelazioni
Due cuori e un cerotto
Scoperte
Addio
Il funerale
La nostra storia
Lettera per Edward
Ringraziamenti

Goditi lo spettacolo, Baker!

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By stories_by_sofi

Molly

È un giovedì mattina, sono seduta insieme a mio fratello a fare colazione.
Nostro padre e Paula sono usciti, ci hanno lasciato un bigliettino attaccato al frigorifero, non torneranno prima di stasera.

Nessuno di noi due parla, io sto progettando la mia vendetta e Nicholas sembra turbato.

Oh Edward, ti farò fare una figuraccia che neanche ti immagini...

"Vado a prepararmi" Disse mio fratello.

Annuì e lui salì le scale.

Dopo circa dieci minuti tornò, presi le chiavi e uscimmo di casa.

Il tragitto fu breve, io mi diressi verso la mia migliore amica e lui verso i suoi veri amici.

"Ehi Greta" La salutai.

"Ehi Molly" Ricambiò.

E poi eccolo lì.
Edward Baker ci sfilò davanti con i suoi amichetti.
Razza di idiota!
Ti pentirai di aver picchiato mio fratello.

"Tutto bene?" Mi chiese Greta.

"Si certo" Le sorrisi.

Entrammo a scuola.
Seguimmo tutte le lezioni che precedevano l'ora di pranzo.

Ora mi trovo in compagnia della mia migliore amica e di mio fratello.
Quando entrammo in mensa vedemmo che il nostro tavolo era stato occupato da Alejandro, Andrew, Javier e infine Selene.

"Come si permettono?" Esclamai turbata.

"Andiamo Molly, cerchiamo un altro tavolo" Provò a convincermi Greta.

"Quello è il nostro tavolo da ormai quattro anni!" Ero già irritata e questa situazione mi accese ancora di più.

In realtà non mi interessava molto del tavolo.
Il problema era un altro.
Ma questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Mi avvicinai a loro.

"Scusate" Mi rivolsi educatamente a Selene, la più simpatica di quel gruppo.

"Ciao Molly" Sorrise lei, mostrandomi le sue graziose fossette.

Se la perfezione avesse un nome, allora sarebbe quello di Selene.
Lei era brava in tutto, non falliva mai.

"Che ci fai qui?" Mi chiese Alejandro, squadrandomi da testa a piedi.

"Io, Nicholas e Greta volevamo pranzare al nostro solito tavolo, ma purtroppo è stato occupato" Provai a risultare vaga.

"Non vedo scritti i vostri nomi" Cercò i nomi sul tavolo e, non trovandoli, fece una smorfia delusa.

"Non trattarla così" Lo riprese Andrew.

Javier se ne stava sulle le sue, seduto su una sedia con il telefono in mano.
Chissà se anche con i suoi amici si comporta così.
Penso di non aver più sentito la sua voce dal primo giorno di scuola, dopo le presentazioni.

Anche Greta e Nicholas mi raggiunsero.

"Non volevamo occupare il vostro tavolo, ci dispiace" Si scusò Selene.

"Non preoccupatevi" La rassicurò Greta, scoccandomi un'occhiataccia.

"Che ne dite se pranzassimo tutti insieme?" Propose Nicholas.

Tutti annuirono, così io e i miei compagni ci sedemmo con loro.
Greta scelse il posto vicino a Andrew, avevano legato molto in questi giorni.
Nicholas prese la prima sedia e si mise vicino a Javier, il quale gli rivolse una rapida occhiata.

Rimanevano solo due posti, uno vicino a Selene e l'altro affianco ad Alejandro.
Ovviamente avrei scelto il posto vicino a Selene.

Il problema? Appena mi avvicinai ci mise la sua borsa, poi mi indicò la sedia affianco ad Alejandro.

La fulminai con lo sguardo ma mi arresi.
Me l'avrebbe pagata.

"Devi proprio sederti qui?" Si lamentò lui.

Come se io fossi felice di quella situazione.

"Sappi che neanch'io sono felice di questo stupido posto" Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti.

"Cerca solo di non infastidirmi" Mi avvertì.

"Tanto tra poco me ne devo andare" Lo liquidai.

"E dove vai?" Mi guardò confuso.

"A fare una cosa" Iniziai a mangiare.

Superata la tensione iniziale, scoprì che erano tutti simpatici.
Certo Alejandro continuava a farmi delle battutine oscene, però ogni tanto riusciva a strapparmi un sorriso.

Solo allora lo vidi.
Edward Baker era insieme ai suoi amici, stavano parlando di qualcosa di divertente dati i loro sorrisi.

Anche Nicholas si accorse della sua presenza, lo capì da come teneva lo sguardo fisso sulla sua figura.
Iniziò a muovere velocemente la gamba e a tamburellare le dita sul tavolo.

Tranquillo fratellino, ci sono io qui con te.
Non permetterò che ti faccia di nuovo del male.

Mi alzai di scatto dalla sedia e mi avvicinai verso mio fratello.

"Scusate ma noi dobbiamo andare, grazie per la chiacchierata" Presi per il polso mio fratello e ci incamminammo vero l'entrata della mensa.

Quando arrivammo lì, gli sguardi dei suoi amici ricaddero su di noi.

"Tu devi essere Edward Baker" Dissi.

Si girò lentamente e il suo sguardo si posò prima su Nicholas e poi su di me.

"Dipende, chi mi cerca?" Chiese guardandomi negli occhi.

Era un ragazzo normale, leggermente più alto di Nicholas, aveva i capelli castani e gli occhi ambrati.
Penso che giochi a basket, data la sua statura.

"Sono Molly Packsing" Mi presentai.

"E lui sarebbe?" Sorrise a Nicholas.

"Oh andiamo, non far finta di non conoscerlo" Lo provocai

Odio essere presa in giro.

"Non sono qui per fare amicizia, voglio che tu ti scusi con mio fratello" Dissi calma.

"Scusami per cosa esattamente?" Mi domandò, alquanto confuso.

"Molly non è necessario..." Sussurò mio fratello.

"È invece lo è!" Esclamai.

"Non si può permettere di picchiarti ad una festa e, il giorno dopo, dimenticarsi persino il tuo nome" Mi rivolsi a Nicholas.

"Ma di cosa stai parlando?" Chiese Edward.

Mi stavo innervosendo.

"Non fare il finto tonto, ieri sera hai picchiato mio fratello e ora sembra che tu non te lo ricordi più!" Gli urlai contro.

"Tu sei pazza, chi razza ti credi di esere per parlarmi in questo modo!" Ora anche lui alzò la voce.

"Edward calmati" Provò a richiamarlo la sua amica, ma lui non le diede ascolto.

Si avvicinò a me, non troppo, solo per intimidirmi.

"Ammettilo!" Gli puntai un dito contro.

"Molly basta!" Nicholas cercava di calmarmi ma non fu sufficiente.

"Che cosa sta succedendo?" Sentii la voce della mia migliore amica dietro di me.

Insieme a lei c'erano anche gli altri.

"Succede che questo imbecille si rifiuta di chiedere scusa a mio fratello!" Risposi alla domanda di Greta, tenendo lo sguardo fisso su Edward.

"Ma te lo vuoi inficcare in quella dannata testa: non sono stato io a picchiare il tuo stupido fratellino!" Si potevano vedere le vene sul collo, sintomo della rabbia che stava provando.

"Non parlarle così!" Mi difese Alejandro.

Non me lo sarei mai aspettato, ma adesso avevo altro a cui pensare.

"Vi stanno guardando tutti" Ci avvertì Andrew.

Sentivo alcuni studenti bisbigliare qualcosa del tipo 'non si vergognano a dare scenata?' Oppure 'io non avrei reagito in quel modo'.
Perfetto, il mio piano stava funzionando.
Non mi è mai piaciuto stare al centro dell'attenzione, avere gli occhi di tutti addosso era spaventoso.
È come se si aspettassero una tua mossa falsa, così avrebbero potuto ridere di te.
Ma per Nicholas avrei anche passato tutta la vita al centro dell'attenzione.

Se c'è una cosa che ho scoperto su Edward Baker è che odia essere al centro dei pettegolezzi.

Hai trattato male sia me che mio fratello?
Bene!
Ora goditi lo spettacolo.

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