Broken Ice...l'amore è bianco...

By Ibelieve93

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Primo libro della duologia: Broken Una prostituta e un avvocato di successo. Ester e Gianluca. L'amore è bi... More

Gianluca
Ester
Ricordi Piacevoli
Il coraggio di mettersi in gioco
Tradimento, Attesa, Amore...
" lei era stata l'unica cosa positiva..."
"Perdonami"
Fra le sue forti braccia
"Sei al sicuro con me..."
Meriti
Pausa ( Angolo Autrice ^^ )
" Rimani con me..."
" Vicino a te non ho paura..." ( parte prima )
" Dai tuoi occhi... "
" Ti voglio bene..."
Solo un sogno?
" Grazie di cuore..."
" Tu sei..."
" Piccola, guardami..."
" E' più semplice chiamarlo Luca..."
" Ho bisogno di te..."
" Ti amo davvero..."
" Sono qui..."
" Insieme a te..."
" Ti conosco..."
" Con te per sempre..."
Broken Heart

Mai più sola

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By Ibelieve93

Ester

Era sicuro di sé.

Più sicuro di quanto io lo fossi mai stata in tutta la mia vita.

Sapeva perfettamente quel che stava facendo ed il come stava portando tutto a compimento.

La mia era una situazione pericolosa da gestire per chiunque, eppure lui non temeva nulla.

Assetato di giustizia.

In quel momento, il suo senso di giustizia sembrava decisamente prevalere su quell' ingiustizia che in tutti questi anni mi ero portata addosso, assieme ad Anastasia.

Gianluca Amantea aveva un piano.

Una possibilità di fuga per me.

E per un folle attimo mi convinsi del fatto che le cose ben presto sarebbero migliorate, andate tutte per il verso giusto.

Ma niente era così semplice, facile.

Come avrebbe fatto ad incastrare il mio patrigno?

Questo era il punto!

Ed io? Anastasia? Che fine ci attendeva?

Le ginocchia mi tremavano per la tensione nonostante fossi seduta, così come le mani.

Non eravamo molto distanti dalla nostra destinazione, comunque.

Circa un chilometro, al massimo due, dal famoso Palace Hotel.

Un colosso mondiale a quattro stelle che aveva sede anche nella nostra città.

All'improvviso, proprio in quel frangente, mi sorse un dubbio terribile che non riuscii ad accantonare: " Devo saperlo." esplosi

"Adesso sei diventato uno dei suoi sgherri? Uno dei tanti ragazzi che utilizza per vedere come lavora la sua merce? Dimmi la verità."

Quella mia stessa domanda mi causò una fitta di dolore lancinante ed un'angoscia così profonda da scuotermi da dentro.

Mi salirono le lacrime agli occhi.

Pregai. In silenzio.

Ero terrorizzata da quella risposta che sarebbe benissimo potuta venir fuori dalla sua bocca.

Un bel sì, secco. Un sì capace di distruggere il mio ultimo baluardo di speranza.

Strinsi forte le mani a pugno, per fermarne definitivamente il tremore, e mi morsi il labbro inferiore.

In attesa.

Ti prego, dimmi che non è così. Dimmi che sei qui per aiutarmi per davvero.

Non illudermi. Ti supplico, non illudermi.

Gianluca rimase in silenzio, concentrato alla guida, affondò il piede sinistro nella frizione e cambiò marcia.

Inserì la prima.

Eravamo arrivati.

Svoltò a destra per imboccare una stradina ghiaiosa, leggermente in salita.

Qualche sassolino sfuggì alle ruote dell'Audi ed andò a colpire la carrozzeria grigio perla nonostante andassimo a velocità moderata.

Non appena intravidi una larga insegna illuminata, elegante e ben visibile, sopra ampie porte in vetro scorrevoli, che delimitavano l'ingresso principale di una struttura alberghiera, non avevo più alcun dubbio: eravamo veramente arrivati a destinazione, e lui ancora non aveva risposto alla mia domanda.

Con coraggio mi voltai verso di lui. Un nodo mi serrava la gola e la bocca dello stomaco.

Non capivo perché il mio cuore avesse aumentato i suoi battiti a dismisura.

Gianluca fermò l'auto nell'ampio parcheggio che aveva a disposizione.

Tirò il freno a mano e spense l'auto con un semplice click, schiacciando un tastino rotondo blu cobalto accanto allo sterzo.

Nella penombra percepivo soltanto il rumore dei nostri respiri ed a stento notavo il suo profilo, lievemente illuminato dalla luce pallida ed argentea della luna piena.

Sospirò.

In seguito si passò una mano tra i capelli.

" Tu per me non sei la merce. Chiaro? Non sei la merce di nessuno. E per quanto mi riguarda, no. Assolutamente no. Come puoi aver pensato ad una cosa del genere ? Non ho idea di chi ti abbia costretto ad entrare in questo giro di prostituzione, ma personalmente mai mi sarei messo in società con un personaggio simile. Sono qui perché voglio aiutarti. Come ti ho già detto..."

Sollevata dalle sue parole, rilasciai il respiro che fino a quel momento non mi ero resa conto di aver trattenuto.

Tuttavia, lo fermai prima che potesse aggiungere altro: " non puoi aiutarmi, nessuno può "

Era la triste verità, dopotutto. Nonostante fossi al settimo cielo per questo suo intervento, per questo suo innato desiderio di aiutarmi, tra l'altro del tutto inaspettato, non credevo ad una reale e possibile via di fuga dal mio mondo, ed inoltre non volevo che lui, in qualche modo, ne potesse pagare le conseguenze. La pantera era un soggetto pericolo, sarebbe stato da sciocchi sottovalutarlo.

" Non è vero. Lo sai. " commentò Gianluca con un sospiro.

" Sei un bravo avvocato, questo lo so " dissi in tono dolce, cercando il suo sguardo nonostante la scarsa visibilità " e non solo perché me l'hai detto tu. Ma è proprio per questo motivo che voglio che non ti accada niente a causa mia. Hai un buon lavoro, una ragazza. Sembri un bravo ragazzo ed io non c'entro proprio niente con te. Non posso permetterti di distruggere la tua carriera, la tua reputazione...non per aiutare me. Non dovresti neanche farti vedere a quest'ora con una come me!"

Sganciò la cintura di sicurezza e si sistemò sul sedile, adesso era completamente rivolto verso la mia persona, e mi parve di vedere un suo sopracciglio alzarsi.

" perché ti preoccupi così tanto per me? Conosco benissimo le possibili conseguenze che potrebbero esserci se ti aiutassi, ma io voglio farlo comunque"

Scrollai le spalle: " perché dovresti? Voglio dire, mi conosci appena. Non sai nemmeno il mio nome."

Lui sfoderò un sorriso davvero...davvero carino.

" anche tu mi conosci da poco, Ester"

Lo guardai sbigottita. Si era proprio informato bene sul mio conto, eh!

"...eppure ti sei fatta un'idea positiva sul mio conto, sbaglio? Quella notte, la notte dell'incidente, devi sapere che di solito affronto ogni difficoltà che mi si presenta a testa alta, ma quella volta...non sapevo davvero cosa fare, ho avuto paura. E credimi se ti dico che il sottoscritto raramente prova qualcosa del genere. Ho provato un dolore terribile, indescrivibile, mai provato prima in tutta la mia vita, ho pregato Dio, l'ho implorato di lasciarmi vivere, non volevo morire. Poi ti ho vista, il modo in cui mi tenevi la mano, mi accarezzavi la fronte, mi sorridevi e mi parlavi... tu mi hai dato forza. Sei rimasta al mio fianco, invece di andare via come ha fatto la tua amica o andare nel panico come avrebbe fatto qualsiasi altra ragazza o persona che conosco, senza escludere la mia ragazza. Fino ad adesso credevo che non ci fossero buone possibilità per aiutare ragazze come te, e a dirla tutta mi stavo quasi arrendendo, perché non sapevo veramente cosa fare. Tu...invece, mi hai dato prova del contrario quella notte, perché in te ho visto ribellione, voglia di lottare, di riscatto, nonostante tutto. Tu cerchi qualcuno che ti aiuti ed io voglio e posso darti ciò che vuoi. E poi se sono qui questa sera e perché voglio anche ringraziarti di persona. Grazie per non avermi lasciato solo nel momento più difficile della mia vita, nonostante non mi conoscessi affatto, so cosa hai rischiato. Se la polizia ti avesse trovata lì, avrebbe potuto farti qualche domanda ed al tuo capo non sarebbe andata giù la cosa, eppure sei rimasta lo stesso fino all'arrivo dei soccorsi."

" Se fosse arrivata prima la polizia sarei scappata, però " confessai con lacrime silenziose, tirando verso le ginocchia i lembi della minigonna, era davvero troppo corta. Odiavo questi vestiti che il patrigno mi obbliga ad indossare.

Lui si accorse del mio disagio e recuperò la sua giacca dai sedili posteriori: " Tieni."

Lo ringraziai con un mezzo sorriso, mi coprii le gambe con la giacca e ritornai nuovamente ad incrociare il suo sguardo.

I suoi occhi color argento mi stavano studiando con particolare attenzione.

Era bello stare con lui.

La sua voce era così calda, profonda e rassicurante!

M'ispirava fiducia, senso di protezione...tutte cose che desideravo ardentemente da una vita.

Ogni giorno mi sentivo scoperta, ogni giorno mi mostravo sulle difensive, adesso sentivo che potevo essere semplicemente me stessa perché al mio fianco c'era lui.

Il suo effetto su di me era difficile da descrivere.

L'averlo a solo qualche centimetro di distanza mi donava serenità.

Sapevo che lui non avrebbe toccato e violato il mio corpo, forse era anche per questo che sentivo di stare così bene con lui.

" Lo so che saresti scappata" disse, riprendendo il discorso precedente "ma so anche che non avresti voluto. Ehi, guardami bene...io ti prometto che farò di tutto per aiutarti, per farti riavere la tua libertà, a te ed alla tua amica, d'accordo? Ma ho bisogno del tuo aiuto e che tu ti fida di me. Da solo non posso fare nulla, non sono riuscito fino ad ora! Ma se collaboriamo, insieme riusciremo a sbattere in galera quel bastardo che vi obbliga a fare questo ogni sera e non solo...molte ragazze spinte dal tuo esempio faranno altrettanto. Questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di più grande. Quindi non devi avere paura, non sarai sola. Ci sarò io, sempre."

Le sue parole. Quanta sicurezza e quanto conforto ma...

" Ascoltami, ho voglia di scappare da questa vita di schifo, è vero. Ma non ho il coraggio di andare contro il mio patrigno " rivelai di getto, a denti stretti " tu non puoi capire, lui ha il controllo su ogni cosa che mi appartiene. Andare contro lui significherebbe non avere più una casa, del cibo, non avere più possibilità di andare a scuola e prendere il diploma. La mia migliore amica Anastasia finirebbe per strada come me. "

" Quindi si tratta del tuo patrigno, ma che razza di persona è ?"

Batté un pugno sullo sterzo, e mi fece sussultare.

" Scusa."

Tirai su col naso e mi asciugai le lacrime con le dita: " non ti preoccupare"

Scosse la testa e si passò una mano sul viso, sbuffando: " Ok, d'accordo. Escogiteremo qualcosa, non mi arrendo così facilmente, sai? Ho un amico in polizia, posso scambiare qualche parola con lui, un consiglio sarebbe più che gradito. E poi...ricorda che sei tu a far guadagnare il tuo patrigno. Una volta finita questa storia tu avrai il potere di fare tutto ciò che vorrai, sei maggiorenne. "

" Mi aiuterai per davvero?" chiesi in conclusione, ero ancora un po' confusa, scettica, io non riuscivo a crederci.

Lui rise, una risata dolce, cristallina, sincera: " Mi pare di averti detto qualcosa a riguardo"

Gli sorrisi grata.

" Bene. Credo sia il caso di andare dentro, non ti pare? Sarà anche Primavera ma non fa ancora molto caldo." decise lui, rivolgendo un occhiolino.

" Se qualcuno che conosci ti vedrà con me? Passerai la notte con una prostituta...cosa penseranno?"

Lui fece spallucce minimizzando la cosa: " Penso che me ne diranno di ogni tipo, ma ho ventisei anni appena compiuti, saranno anche affari miei. In teoria la mia vita privata è una faccenda che non dovrebbe riguardare nessuno. "

" Solita frase da manuale" commentai roteando gli occhi

" ma pur sempre vera" chiarì lui, aprendo la portiera per primo.

Mentre recuperava il telecomando dell'auto, che sarebbe servito a chiuderla automaticamente e ad installare l'antifurto, intravidi il mio portachiavi.

Quel portachiavi di cui gli avevo fatto dono in ospedale.

Sul mio viso prese forma un bel sorriso.

" Sei stata tu, non è vero?" mi bisbigliò ad un orecchio quando mi aprì la portiera dell'auto.

Abbassai lo sguardo in imbarazzo mentre mi apprestavo a scendere: " Lo so, è da sfigati fare un regalo del genere ma..."

" mi piace" confessò lui, interrompendomi.

Incrociai ancora una volta il suo sguardo, era...era stato così vicino, seppur eravamo in penombra e riuscissi a vedere ben poco di lui: " davvero?"

" Sì, è simpatico. Mi piacciono i cavalli. Avresti anche potuto svegliarmi, sai? Mi avrebbe fatto piacere salutarti " rispose chinando la testa di lato.

Arrossii e per fortuna lui non poté vedere il rossore sulle mie guance.

Cavolo, da quanto tempo non arrossivo a causa di un ragazzo?

" non mi sembrava il caso" puntualizzai, e lui mi guidò verso la Reception.

La signorina dietro ad un immenso bancone, vestita di tutto punto e truccata per bene, nonostante fossero le due di notte, ci rivolse un ampio sorriso ed un caloroso benvenuto.

O meglio, gli rivolse un ampio sorriso ed un caloroso benvenuto.

A me refilò semplicemente una rapida occhiata di disgusto.

Mi strinsi ancora di più nella giacca di Gianluca, che mi ero infilata precedentemente. Mi sentivo a disagio.

La giacca mi andava larga sui miei fianchi, alle braccia, le mani sbucavano appena dalle maniche, ma era calda ed impregnata del suo dolcissimo profumo, questo mi piaceva.

Quando m'infilai in ascensore insieme a Gianluca scoprii che non aveva prenotato una stanza qualsiasi per la notte, ma una suite all'ultimo piano.

" perché una suite?" domandai curiosa

Lui spostò il peso del corpo su una gamba mentre fissava i numeri digitali sulla porta dell'ascensore scorrere con lentezza inaudita: " era rimasta solo la suite. L'hotel è pieno per questa notte. "

" Capisco. "

Quando entrai nella suite, all'ottavo piano, rimasi senza parole.

La prima cosa che individuai fu un letto a baldacchino, dove mi andai subito a sedere.

Il materasso era soffice, comodo.

Il pavimento della suite era in legno, numerosi tappeti variopinti erano stati sparsi un po' di qua un po' di là.

Un pianoforte a coda se ne stava abbandonato in un angolo, vicino ad un ampio balcone che regalava una vista mozzafiato.

Una scrivania giaceva poco distante dal letto, così come un elegante divano nero ed in pelle.

Alle pareti vari quadri raffiguravano paesaggi di campagna.

I lampadari erano in vetro di Murano, la luce che emanavano era calda ed accogliente.

Tutto era una favola. Tutto era rassicurante.

Il bagno ovviamente era in camera.

Dalla mia posizione vidi, attraverso la porta aperta, una vasca idromassaggio ed una doccia con comandi vocali.

" Per questa notte andrà bene così. Domani troveremo un'altra sistemazione" esordì Gianluca, chiudendo la porta d'ingresso alle sue spalle.

Finalmente c'era luce e potevo vederlo per davvero.

I suoi corti capelli biondo miele erano un po' arruffati, spettinati, ma l'aspetto da ragazzo trasandato gli stava più che bene. I suoi occhi grigi erano luminosi e grandi, bellissimi. Risaltavano su quel suo viso dai tratti duri e spigolosi, riuscendo perfino un po' ad addolcirlo.

Le sue labbra erano morbide all' aspetto, e chiare. Erano labbra da baciare.

Scossi la testa e mi levai subito il pensiero dalla testa.

Era fidanzato.

E di certo come si sarebbe potuto innamorare di me? Ero una prostituta!

Una donna che era stata di tanti altri!

Lui era qui solo per ringraziarmi e per aiutare me ed altre ragazze a fuggire dalla prostituzione.

Inarcai un sopracciglio: " domani?"

Gianluca sbottonò i primi bottoni della sua camicia, lasciando scoperto il collo dove era appena visibile il suo pomo d'Adamo.

Aveva l'aria stanca, affaticata.

" Sì, sarò un tuo cliente fisso. Abituale, direi. Almeno fino a quando non risolveremo questa situazione. Da oggi il tuo corpo ritorna in tua proprietà. E poi quale altro può essere un modo migliore per vederci e discutere sul da farsi senza destare sospetti al tuo patrigno? "

" Grazie " dissi, sinceramente commossa.

Avrei voluto abbracciarlo, per la seconda volta desiderai di rifugiarmi al sicuro fra le sue braccia. Fargli capire come tutto questo per me fosse importante.

" di cosa? " domandò lui, sminuendo la cosa.

" Per tutto."

Si appoggiò al pianoforte e puntò gli occhi sul meraviglioso panorama che avevamo a disposizione.

" hai fame?" mi chiese con premura, dopo qualche minuto di silenzio

Scossi la testa: "tu?"

" No, sono pieno."

Un attimo dopo mi ricordai che avevo ancora la sua giacca addosso.

" Oddio, scusami" biascicai, dandomi dell'idiota.

Scoppiò a ridere: " scherzi? Puoi tenerla se hai freddo."

Mi rilassai un momento: " Ok"

Lo guardai negli occhi senza aggiungere altro. Lui ricambiò. Quanto avrei voluto essere nella sua mente per leggerne i pensieri in quel momento.

" Bene. Io direi di andare a dormire. Ne abbiamo bisogno entrambi." esordì all'improvviso battendo le mani, e detto ciò si mise a sedere sul divano. Non mi sfuggì quella leggera e quasi impercettibile smorfia di dolore che comparve sulle sue labbra.

" Tutto bene?" chiesi preoccupata

Mi sorrise: " Diciamo di sì. Non sono passati molti giorni da quella notte, la ferita fa ancora un po' male. Mi riprenderò. "

Ricambiai il suo sorriso: " ne sono sicura, anche se hai rischiato grosso."

Annuì, pensieroso: " Già. Mi sono svegliato in ospedale due giorni dopo l'incidente, ma ricordo ogni cosa, perfettamente. Ho ancora incubi per questo."

" Quell'autista avrebbe anche potuto evitare di bere!" commentai io, in sua difesa.

Chi beveva e poi si metteva alla guida non solo rischiava la propria vita, ma diventava un pericolo anche per gli altri.

Gianluca era quasi morto!

Ed il solo pensiero di saperlo senza vita mi fece star male in quel momento.

Gianluca scosse la testa mentre si distendeva sul divano, un braccio sotto la nuca: " E' stata anche colpa mia. Ero stanco e distratto. Se avessi prestato più attenzione mi sarei evitato settimane di camici bianchi."

" Sicuro di voler dormire sul divano? "

Lui mi guardò con sguardo dolce: " Non ti preoccupare, sto bene. E' comodo. Ora cerca di dormire anche tu, sarai al sicuro qui. "

Chiuse gli occhi ed in poco tempo si addormentò sotto il mio sguardo curioso e vigile.

Ero rapita dal suo modo di essere.

In quel momento, per la prima volta dopo anni mi sentivo realmente al sicuro, protetta...amata, in un certo senso.

Gianluca aveva la capacità innata di trasmettermi fiducia e sicurezza, era incredibile!

Lui si fidava di me ed io di lui.

In punta di piedi lo raggiunsi e lo coprii con la sua giacca con cura.

Poi mi accoccolai sul letto, m'infilai fra le lenzuola e spensi la luce.

Dormii benissimo, perché sapevo che lui si sarebbe preso cura di me...



Angolo Autrice


Ciaoooo ^^ nuovissimo capitolo per questa storia...era da tanto che non l' aggiornavo. Voi ci siete? Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!

Votate, commentate! ;)

Buona festa della Repubblica <3

Alla prossima

Un bacione ;)

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