Siamo solo due sconosciuti.

Capitolo 6

Mi blocco tutto d'un tratto alla vista di Chris e un'altra ragazza al suo fianco mentre correvano e ridevano. Cerco di far finta di lavorare al cellulare e cercare di evitare scene imbarazzanti. Il mio cuore batteva forte nel vedere lui con un'altra mi recava fastidio? Come è possibile? Scaccio via i pensieri e cammino facendo finta di non vederli.
"Mery?" Esclama lui quando mi vede, alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi celesti, mi si ferma il fiato per un attimo.
"Per caso mi stai seguendo? Ti stai vendicando in qualche modo?" Dice e sorride come solo lui sa fare.
Cerco di darmi un contegno e cerco una risposta "no in realtà abito a due case da qui comunque buongiorno anche a voi" dico tutto d'un fiato e cerco di andare via. "Ah anche noi abitiamo non poco distante da qui, non ti avevo mai vista in giro" ah perfetto quindi abitano anche insieme? E io che stanotte non ho fatto altro che pensare ai suoi occhi, alle sue labbra dio che stupida. "Si sono una ragazza molto discreta comunque non abito da tanto qui 9 mesi appena" dico cercando di scappare da quella situazione. "Più tardi ti chiamo e ti dico quando dovresti portarmi l'auto così te la faccio aggiustare e ti prometto che non ti rompo più nulla" dice e scoppia in una risata. La risata più bella che io abbia mai sentito, le mie guance arrossiscono al pensiero e cerco di liquidarli il prima possibile. "Va bene grazie mille Chris ora devo proprio scappare devo correre a lavoro è stato un piacere buona giornata" dico in modo veloce e inizio a camminare salutando con la mano, non aspetto neanche la loro risposta e corro subito a casa. Chiudo la porta dietro di me e ho un magone al cuore. Cosa mi credevo? Che fosse l'uomo della mia vita? Come è stato possibile che mi ha reso così vulnerabile senza far nulla? Sembravo una 18enne alle prese con il primo amore. Stupida. Decido di farmi una bella doccia, subito dopo mi preparo per andare a lavoro.
Da quando sono qui ho aperto un azienda anche a Boston in onore ai miei nonni ma soprattutto per il mio papà. Fantasticava ogni giorno di aprirsi una sede anche qui a Boston dove è nato e cresciuto, dove ha conosciuto la mamma, dove si sono sposati e hanno cresciuto per i primi anni di vita i loro figli.