LA MIA LUNA ( Damien Shion Ni...

Autorstwa Fabydaddy

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⚠️🔞ATTENZIONE ( ADATTO A CHI NON CREDE AL PRINCIPE MAFIOSO. La mafia è mafia e non ha nulla di romantico) D... Więcej

LA MIA LUNA PERSONAGGI
CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
LA MIA LUNA GRATIS

CAPITOLO 5

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Autorstwa Fabydaddy

Buongiorno a tutti ❤️ scusate l'assenza, spero che la mia Luna possa piacervi, ricordo che è una storia di mafia e solo per il pubblico adulto.
Vi ringrazio perché su amazon i Nicosia sono sempre una garanzia 🤣( come dicono sempre i Nicosia)

LUCE

Osservo mio nipote, che è seduto sul dondolo con le braccia conserte e l'aria truce. Mi siedo di fianco a lui.

«Che cosa c'è?»

«Nonna, quella mocciosa mi ha fregato trenta euro.»

Resto stupita, sta pensando ancora a Luna, sorrido.

«Ho capito» dico.

«Cosa?»

«Ti piace Luna» affermo convinta e lui spalanca la bocca scioccato.

«Non dire scemenze nonna, è soltanto una mocciosa!» dice adirato.

«Luna non è una mocciosa, ha diciassette anni, e tu solo ventuno, lei è una brava ragazza, lavora sodo per...» resto in silenzio.

«Per cosa nonna?»

Sospiro e resto in silenzio, loro non possono capire una mentalità diversa come la nostra. Ammiro quella ragazzina, che ho incontrato tre anni fa al cimitero, mentre piangeva disperata sulla tomba della madre.

FLASHBACK

Sistemo i fiori sulla tomba dei miei genitori, spolvero le foto e osservo il cielo grigio, accompagnato dal silenzio mattutino.

Improvvisamente sento dei singhiozzi.

«Damien, qualcuno piange» mormoro dirigendomi verso quei versi.

«Andiamo a casa Luna.»

Un ragazzo parla con una giovane, inginocchiata a terra, che si dispera davanti la lapide di una signora.

«Non vi perdonerò mai.»

«Taci!»

«Non perdonerò mai la mafia.»

«Su sbrigati, alzati.»

Il giovane l'afferra dal braccio.

«Lasciami! Io andrò via e scapperò da questo schifo!»

Lei urla e si divincola.

«Andiamo a casa o ti ci porto a sberle.»

Stringo il braccio di Damien che sbuffa e si avvicina al ragazzo.

«Ehi tu! Lasciala!»

Il giovane si volta, il suo sorriso si allarga.

«Damien Nicosia, è un onore conoscerti, sono Enrico Spartano.»

Cala il gelo, mio marito lo fissa con astio e il giovane emette un ghigno maligno.

«Non intrometterti, lei è mia sorella e deve venire a casa con me» dice con strafottenza.

***

La mattina dopo la rivedo intenta a pregare, e mi avvicino a lei.

«Luna?»

«Signora Nicosia, come sta?»
«Bene e tu?»

Lei deglutisce più volte, poi piega il capo e piange coprendosi il volto con le mani.

L'abbraccio lasciandola sfogare sul mio petto, sotto lo sguardo silenzioso di mio marito.

«Metterò più soldi possibili da parte e scapperò a Roma, studierò e cambierò la mia vita» dice singhiozzando.

***

«Comunque, quella ragazzina deve restituirmi trenta euro.»

«Non ti facevo così tirchio, mi ricordi tuo nonno Shion.»

«Nonna, non nominarlo che spunta come i funghi.»

«Ma che cazzo hai contro di me!» urla Shion alle spalle di Nicosia e lo colpisce con violenza sulla testa, con il suo adorato bastone d'oro.

LUNA

«Il ragazzo più bello e tirchio che abbia mai visto in vita mia» affermo.

«Voglio vederlo anche io» dice Anna, mentre siamo sdraiate sul mio letto.

«Domani andiamo insieme a villa Nicosia, se siamo fortunate lo incontriamo.»

«Con il pullman.»

***

«Anna, svegliati» dico.

«Che ore sono?»

«Le sei del mattino, devo andare in pasticceria e preparare i cornetti.»

«Vai, ti raggiungo tra poco.»

«Sbrigati, che devo farti vedere quel ragazzo.»

Ho diciassette anni, non sono una brutta ragazza, tuttavia sono una Spartano e nessun ragazzo si è mai avvinato a me, nessuno ha mai osato mancarmi di rispetto, purtroppo per questa gente sono semplicemente la sorella di Enrico Spartano, la figlia di Giulio Spartano detenuto in carcere e la nipote di Don Spartano il latitante. A causa di tutto ciò invidio le mie coetanee, loro sono libere di uscire con i ragazzi, di fare mille esperienze, di fidanzarsi e di vivere felici la loro quotidianità e giovinezza, tutto questo a me è proibito.

Sto solo giocando, per vivere un momento normale come fanno le mie coetanee, pensare a qualcosa al di fuori della mafia.

***

Prendo la scatola con i cornetti, citofono al grande cancello, e dopo pochi secondi si apre.

«Vieni Anna.»

Arriviamo al portone, dove ci attende Luce.

«Buongiorno ragazze.»
«Buongiorno Luce.»

«Grazie Luna, sei sempre puntuale.»

Guardo dietro di lei, Luce se ne accorge e si volta per vedere cosa osservo, dopo mi esamina per poi sorridermi con dolcezza.

«Mio nipote è in piscina, se vuoi andare a salutarlo vai!»

Divento rossa.

«Oh, no! No! Non pensavo a lui.»

«Io invece sì! Signora Nicosia, Luna da ieri, non fa altro che parlare di suo nipote!»

«Cosa dici?» urlo agitata.

Luce scoppia in una risata divertita.

«Ragazze, se volete potete entrare.»

«Certo che entriamo.»

Anna mi prende per mano e mi tira dentro.

«Ah, sei tu! Ho riconosciuto la tua voce, mi devi trenta euro.»

«Nicosia! Stai bagnando tutto il pavimento!» urla Luce.

Io e Anna ci voltiamo lentamente e rimaniamo a bocca aperta.

È completamente bagnato, indossa solo un costume rosso, che aderisce come una seconda pelle alle gambe e non solo.

Le goccioline che cadono sui suoi addominali scolpiti e coperti dai tatuaggi sembrano prendere vita mentre accarezzano il suo corpo.

«Voglio essere quelle gocce» sussurra Anna, mentre lo fissiamo dalla testa ai piedi.

«Zitta» rispondo a voce bassa.

«Tu dici che quel pacco è tutto suo?» chiede mentre Luce si lamenta del pavimento bagnato.

«Penso di sì» rispondo sempre più imbarazzata.

«Grazie per i cornetti, potete andare» dice mentre apre il cartone e ne morde uno.

«Non essere maleducato, devo ancora pagarla.»

«Nonna, l'ho pagata ieri, e mi deve ancora trenta euro.»

«Smettila e dagli la mancia.»

«Io non pago le donne!»

«Che battuta stupida Nicosia, a volte sei identico a tuo nonno Damien.»

Mentre guardiamo questo siparietto, una ragazza bellissima dai lunghi capelli rossi, raggiunge Nicosia e posa la mano sulla sua schiena. Ha un fisico mozzafiato, coperto da un bikini provocante e sexy.

«Deve essere la sua ragazza, beata lei» dice Anna.

«Già.»

Non lo so cosa mi succede, ma ci rimango male.

Scendi con i piedi per terra Luna, purtroppo non sarà mai possibile, la mia strada e quella di Nicosia non si incrocerà mai e poi mai.

NICOSIA

UN ANNO DOPO.

Sbatto le mani sulla scrivania e fisso mio padre Jered che mi guarda con i suoi occhi verdi.

«Siediti», indica la sedia di fronte a lui.

Mi accomodo e sbuffo nervosamente mettendo le braccia conserte.

«Questa tua mania di voler sposare quella psicologa è solo una ribellione.»

«Ribellione da cosa?»

«Dal fatto che hai perso tua cugina Tresy.»

Sobbalzo quando sento la voce di mio nonno Damien, dietro alle mie spalle, mi volto di scatto.

«Nonno, cosa fai qui?»

«Tuo padre mi ha comunicato le decisioni che stai prendendo.»

«Oddio, ne state facendo una tragedia.»

«Alicia non è la ragazza adatta a te.»
«E chi lo stabilisce?»

«Io.»

Mi volto dalla parte opposta e vedo mia nonna Luce, resto basito da tutto ciò.

«Ma cos'è? Una riunione familiare?» chiedo sconvolto.

«No tesoro, siamo solo preoccupati per te.»

Anche mia madre ci raggiunge, e sbuffo.

«Che cazzo hai contro di me! Coglione!»

Mi arriva una forte bastonata sulla testa. Mi piego dolorante portando le mani sulla nuca.

«Ahi.»

«La colpa è tua Jered! Cazzo! Se gli avessi assegnato il mio nome prima di quello di tuo padre, non avresti un figlio così coglione!» urla contro mio padre.

«Che cazzo vuoi dire? Che io sono un coglione?» ribatte nonno Damien.

«Esatto!»

«Ma come cazzo ti permetti, di parlarmi così in casa mia!»
«È casa di tuo figlio non tua! E se tu avresti impedito a tuo marito di mettere quel cazzo di nome prima del mio, Nicosia sarebbe un uomo d'onore.»

Si rivolge a mia madre che non risponde.
«Disse l'uomo che ha dato il cazzo a sua moglie dopo otto anni.»

«A quel cazzo tua moglie ci si voleva attaccare!»

«Ma come cazzo ti permetti?»

«Mi permetto eccome! Guarda che generazione hai tirato su! Adrian che è un coglione! E Nicosia, mio nipote, sangue del mio sangue, ha il tuo nome tatuato e non il mio!»

Nonno Shion batte la mano aperta sul proprio petto ed è rosso in viso.

«Nonno, calmati che rischi un infarto» dico preoccupato.

«Coglione! Guardati! Ma cosa sono tutti questi tatuaggi? Mi ricordi Damien non posso farcela, morirò di crepacuore.»

«Papà, calmati.»

Mia madre lo fa sedere e gli porge un bicchiere di acqua.

Lo beve e sospira, sembra calmarsi, mi piego e lo guardo.

Lui fissa le mie mani e il mio collo, ricoperti dai tatuaggi.

«Nonno, se vuoi mi tatuerò anche il tuo nome.»

«Dove? Sulla tua pelle non c'è più uno spazio!»
«Sotto al tallone del piede o sotto alle palle» affermo trattenendo le risate.

Lui serra le labbra e improvvisamente mi colpisce con il bicchiere in testa.

«Ahi!»

«Ecco cosa hai creato, uno stronzetto che mi deride!» ricomincia a urlare contro nonno Damien.

Mentre litigano mi alzo dal mio posto, ed esco dallo studio.

Salgo le scale e raggiungo la mia camera.

Mi affaccio alla finestra e osservo il cielo.

«A cosa pensi?»

Mi volto e vedo mia nonna Luce, che mi sorride con dolcezza.

«Non lo capisco nonna.»

«Cosa?»

«Perché tutti vogliono decidere per la mia vita?»

«Perché siamo dei Nicosia e non siamo gente normale.»

«Tu non eri una mafiosa, ciononostante nonno ti ha sposato.»
«Tuo nonno mi ha sposato, perché era follemente innamorato di me.»

«Anche io amo Alicia.»

«Davvero?» chiede divertita spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

«Sì.»

«E sentiamo, cosa ti fa credere di esserne innamorato?»

«La penso.»

«Oh, e la pensi come?»

La fisso, mi fissa.

«Tuo padre mi ha detto che spesso e volentieri ti fermi nei Nightclub con le ragazze.»

«Quindi? Mi diverto e basta, non faccio nulla di male.»

«E perché invece di andare con quelle ragazze non vai con la donna che dici di amare?»

«Nonna, lo so dove vuoi arrivare.»

«No, non lo sai! Ascoltami Nicosia, l'amore è una cosa seria. Quando sei innamorato non riesci a dormire senza la persona amata al tuo fianco, desideri solo vederla sorridere, senti il tuo cuore battere fortissimo e tremi per l'emozione che solo lei sa donarti. Faresti follie per la tua donna e non la tradiresti mai.»

«Nonno era così con te?» chiedo curioso.

«Eh! Diciamo che tuo nonno mi ha fatto penare molto, ma alla fine eccoci qui! Ci amiamo e il resto fa parte del passato.»

«Secondo te io sono uguale al nonno?»

Sorride.

«Penso di sì! Amerai la tua donna, forse la odierai, spezzerai le sue ali, ma se tra di voi esisterà quell'amore vero, intenso e forte, allora supererete tutto quanto.»

«Esatto nonna, questi sono sentimenti che ho sempre sentito per Tresy!»

«Tesoro, Tresy la ami come cugina, non come donna e Alicia ti ricorda lei ma renditi conto, che sposare una persona solo per la convinzione di sfidare tuo padre, è sbagliato. Non è colpa sua se Tresy ha sposato Rei, e non è neanche nostra.»

«Nonna ti prego, arriva al punto, quale decisione avete preso?»

«Torniamo nello studio, tuo nonno Damien ti spiegherà tutto.»
Quando torniamo nello studio, i nonni non litigano più, sono tutti seri e in silenzio. Osservo mio nonno Damien, che si siede al posto di mio padre.
«Voglio che tu vada in Italia.»

«In Italia?»
«Esatto, da quando i Castro non ci sono più, la mafia calabrese è allo sbando, e al loro posto sono subentrati gli Spartano, una famiglia che ha strani collegamenti con la mafia siciliana e napoletana, hanno preso potere e stanno facendo tremare l'Italia e non solo. Il loro modo di fare spaventa anche le altre nazioni. Sono organizzazioni criminali molto pericolose che hanno bisogno di un freno.»

«Nicosia, va spiegato però, che qui non si ha a che fare con i Castro, ma con altre organizzazioni che stanno mettendo le mani su intere regioni italiane. Gli Spartano sono comandati dal vecchio patriarca Gustavo che tutti chiamano Don Spartano, lui è latitante da molti anni, pubblicamente il suo posto è stato preso da suo nipote; Enrico Spartano che tutti chiamano Erick, il quale ha solo ventinove anni ma è un criminale spietato, che ha alle spalle centinaia di omicidi mai provati dalla legge italiana. Tutti lo temono, nessuno osa contraddirlo e opporsi.»

«Va bene, cosa sappiamo di loro? Hanno dei punti deboli?» chiedo.

«Sì. Da quello che ho capito, amano profondamente Luna, una ragazzina che per loro è sacra. Nonostante non abbia nulla a che fare con la criminalità, abita con suo fratello Enrico. Tre anni fa, alcune telecamere di videosorveglianza hanno ripreso Enrico Spartano all'interno di un tabaccaio mentre faceva una rapina, è stato assolto per la testimonianza di sua sorella che ha dichiarato di aver passato tutto il pomeriggio con il fratello. Quindi la sua posizione non è chiara a nessuno» aggiunge nonno Shion.

«Va bene, devo andare e poi?»

«Devi capire cosa bolle in pentola, dove vogliono arrivare gli Spartano. In più, Sandro Castro, figlio di Luca Junior, mi ha inviato questa foto.»

Mette una foto sotto ai miei occhi.

La nostra palestra è stata tutta scarabocchiata, hanno cancellato il nome Nicosia e messo quello degli Spartano.
«Dovrai capire che affari hanno con i siciliani e i napoletani. Sarò sincero con te Nicosia, non so se otterremo dei risultati, con alcune mafie non si possono raggiungere accordi.»

«E va bene, accetto, ma cosa ottengo in cambio?»

«Se riuscirai nel tuo intento potrai sposare Alicia, con la mia benedizione» afferma mio padre.

***

Il giorno dopo, mio nonno Shion mi chiede di raggiungerlo a casa di mio nonno Damien, che è uscito con nonna Luce.

«Siediti.»

Mio nonno Shion mi indica la sedia di fronte a lui e si siede dietro alla scrivania di nonno Damien, si comporta come se fosse casa sua.

«Ho una proposta da farti!» afferma con soddisfazione.

«In realtà è una sorpresa per te» aggiunge posando il suo bastone d'oro sulla scrivania.

Lo fisso, mi fissa, apre una valigetta da dove estrae dei documenti e li mette nella mia direzione.

Li apre e resto stupito.

«Lo so, non dire nulla, lo desideravi da tempo, ed ecco qui che tuo nonno ti ha accontentato» dice con soddisfazione.

«Nonno, ma che vuol dire?» chiedo sbalordito.

«Semplice, ti ho riconosciuto legalmente come un Garcia Williams, naturalmente il mio nome verrà prima di quello di Damien, sei contento? Sarai Shion Damien Garcia Williams, devi solo firmare.»

Mi porge la sua penna d'oro.

«Firma e sarai un boss con le palle, manderai a fanculo tuo nonno Damien e non andrai in Calabria, gestirai in America gli affari di famiglia. Poi chiameremo qualcuno che sarà in grado di toglierti tutto quello schifo d'inchiostro che hai addosso.»

Sospiro e lo fisso.

«Nonno, io sono e resterò un Nicosia.»

Strabuzza gli occhi e schiude la bocca, come se fosse scioccato.

«Cosa?» alza il tono della voce.

«Hai capito bene! Sono nato un Nicosia e tale rimarrò, andrò in Calabria e riporterò in alto il mio cognome.»

«Ma che cazzo dici? Io ti renderò più ricco» urla scioccato, colpendomi in testa con il bastone.

«Un Nicosia non si vende mai!» ribatto deciso.

«Questo è un colpo troppo basso!»

Mio nonno Damien entra dalla porta e fissa nonno Shion.

«Taci! Nicosia deve essere un Garcia Williams.»

«Nicosia è un Nicosia e porterà in alto il mio cognome.»

«Un cognome del cazzo!»

«Meglio del cazzo, che senza cazzo come te.»

«Cosa vuoi dire?» urla nonno Shion sbattendo le mani sulla scrivania.

«Che hai dato l'uccello a tua moglie dopo otto anni di matrimonio.»

«Ti ricordo che a quell'uccello tua moglie ci si voleva attaccare.»

«Come osi.»

Discutono come sempre con i loro soliti siparietti.

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