indelebile

By Albastorie

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"[...] Non parlarono. Lui la attirò a sé. Il suo volto nell'incavo della sua spalla. La sua bocca vicino a qu... More

Aesthetic personaggi
Dedica
Prologo
Capitolo 1 "Serenità"
Capitolo 2 "La rabbia negli occhi"
Capitolo 3 "Al chiaro di luna"
Capitolo 4 "Segreti di famiglia"
Capitolo 5 "Vulnerabilità"
Capitolo 6 "Sorprese"
Capitolo 7 "La paura di perdersi"
Capitolo 8 "L'odio nel cuore"
Capitolo 9 "Ricordi"
Capitolo 10 "Per Nina"
Capitolo 11 "Il colore degli zaffiri"
Capitolo 12 "Somiglianze"
Capitolo 14 "Attrazioni proibite"
Capitolo 15 "Rivelazioni"
Capitolo 16 "La tovaglia di Natale"
Capitolo 17 "Natale in casa Bawer"
Capitolo 18 "Natale in casa Jhonson"
Capitolo 19 "7 giugno 1994"
Capitolo 20 "Regali preziosi"
Capitolo 21 "Il desiderio che arde"

Capitolo 13 "Nuove amicizie"

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By Albastorie

Nina odiava il Natale. Gli addobbi e i canti religiosi non facevano altro che  provocarle  angoscia nel cuore. 

Sin da bambina non credette mai alla stupida favola di babbo natale. Lei era una bambina buona tutto l'anno e la sera della vigilia, premurosa, preparava biscotti e latte caldo per il grasso uomo vestito di rosso. Ma lui, puntualmente, non le portava alcun regalo. Cosi, disillusa, non visse mai la magia delle feste. 

Sapeva bene tuttavia, che per Will quel periodo dell'anno era sacro, quindi si sforzava di sembrare felice e serena. 

«aiutami a portarlo dentro su!» il signor Bawer trascinava sulle spalle un piccolo abete selvatico tagliato in qualche campagna vicina. Aveva estrema difficoltà a trascinare il tronco pesante dell'albero. Nina accorse in suo soccorso e dopo diversi tentativi, e non con poco sforzo, riuscirono a posizionarlo nel piccolo salotto del cottege.

«e ora come vuoi addobbarlo?» chiese curiosa al padre.

«quest'anno ho pensato di usare il rosso e l'oro, che dici?» la sua voce era entusiasta.

«quindi hai intenzione di farlo come ogni anno papà...» rispose Nina divertita. 

Amava passare del tempo con suo padre. Ancor di più amava vederlo spensierato. 

Impegnati a cercare i festoni e le decorazioni natalizie quasi non sentirono il rumore del campanello insistente. Il signor Bawer frettolosamente andò ad aprire la porta, non aspettavano alcuna visita. 

«è lei il signor William August Bawer?» esordì il postino dall'altra parte dell'uscio. 

«si, mi dica.» era domenica mattina e non era giorno di consegna della posta.

«ho un avviso per lei, deve firmare questo modulo e poi potrò consegnarglielo» il giovane ragazzo avvicinò un foglio a Will che indugiando firmò curioso. 

«ecco a lei, buona giornata e buone feste!»

Interdetto il signor Bawer si accomodò sulla piccola poltrona del salotto e aprì il plico giallo sigillato che reggeva tra le grandi mani. Sbiancò.

"Con la presente si comunica al signor William August Bawer che la data dell'udienza per la causa sull'affidamento di Nina Anne Bawer è stata fissata per il 25 gennaio 2017.

Avvocato civilista Robert Minch"

L'incontro dinnanzi al giudice era ormai imminente. L'atmosfera gioiosa del Santo Natale lasciò definitivamente casa Bawer. 

I giorni seguenti furono frenetici. Will aveva avvertito Nicolas della data dell'udienza e lui aveva iniziato a strutturare il discorso che avrebbe presentato alla giuria. Era sicuro delle sue capacità oratorie e delle concrete possibilità di vincere la causa. 

In tarda mattinata del 23 si recò frettolosamente a casa Bawer con l'intenzione di far leggere l'arringa a William.

Bussò timidamente il campanello e, dopo pochi minuti di attesa, la porta venne spalancata. Era lei, nella sua immensa bellezza. Venne ad aprirlo con i capelli legati in un maldestro chignon. La trovò sublime nella sua semplicità.

«ah sei tu! Papà non è in casa ma entra se vuoi, tornerà a breve» Nina finse di non sentire le guance divamparle per la sorpresa e l'imbarazzo. Lui le regalò un sorriso sincero e si accomodò dentro.

«è molto bello l'albero di Natale» si guardava intorno attento. 

«si, il tuo cliente ama questo periodo dell'anno e non fa nulla per nasconderlo» 

«tu no?» 

«no. Odio l'inverno e tutto ciò che porta con sé, persino le feste»

«strano, avrei giurato credessi ancora alla storiella di Babbo Natale!» dai suoi occhi fuoriuscivano scintille di provocazione.

«cosa? Mi stai dicendo che non esiste?» Nina stette al gioco divertita. Fu sorpresa nel conoscere l'aspetto spavaldo di quel carattere superprofessionale che il suo avvocato le aveva mostrato sino ad allora. Risero entrambi e il suono della sua risata le provocò un improvviso vuoto nello stomaco.

«quindi niente regali?» le chiese spontaneo.

«mai ricevuti, non credo che inizierò quest'anno» fece spallucce. Lui non rispose. Soli, in quella casa, gli parve di avere difronte una donna matura. Non la ragazzina che aveva creduto di vedere sino a quel momento. Ci furono secondi di silenzio assordante.

«credevo non ti piacesse mischiare il lavoro con la vita privata» gli occhi di Nina erano furbi e maliziosi.

«a cosa ti riferisci?» il sopracciglio destro di Nicolas si sollevò leggermente. 

«credevo di aver letto la tua richiesta di amicizia su facebook, probabilmente mi sbaglio...» ora era lei a provocare lui. 

«non sbagli, ma non mi pare tu abbia accettato, non ti va di essere mia amica, Nina Anne Bawer?» la sua voce era calda e pungente.

Lei lo guardò intensamente. Poi, passò accanto a lui e salì decisa al piano di sopra. Passarono pochi minuti e scese compiaciuta. 

«ora siamo amici Nicolas Rush» esclamò con espressione di sfida. In verità Nina la sera precedente, si era persuasa realmente che il suo avvocato si fosse sbagliato nell'inviargli quella richiesta su facebook. Così decise di non rispondere e di lasciarla in sospeso. Tuttavia, a quella provocazione di lui, aveva deciso di accendere immediatamente il pc per accettarlo tra i suoi amici virtuali. Voleva tremendamente capire fin dove sarebbe arrivata la sua arroganza. 

Lui la guardò divertito e soddisfatto. Assorti nei loro pensieri si diedero entrambi una scrollata quando la porta di casa si aprì rumorosamente. William era finalmente tornato dall'officina. 

«ah salve Nicolas, che piacere vederla. A cosa devo la sua gradita visita?» gli strinse vigorosamente la mano. 

«buongiorno signor Bawer» tornò serio e professionale, «ero venuto per farle ascoltare il discorso che intendo presentare al giudice. Credo però che si sia fatto tardi, quindi, se mi permette, le lascio il testo scritto. Così quando ha tempo magari lo legge con calma» aprì la valigetta nera che lo accompagnava ad ogni visita, e cordialmente passò un foglio a Will. 

«ti ringrazio. In effetti è ormai ora di pranzo, ti va di rimanere con noi?» a queste parole Nina sbiancò. Non aveva alcuna voglia di condividere il pasto con lui. Non dopo quello scambio di battute sagaci. L'atmosfera a tavola sarebbe stata imbarazzante. Nicolas le diede un'occhiata fugace poi, con la sua innata gentilezza declinò l'invito. 

«la ringrazio ma devo proprio scappare» si avvicinò alla porta, salutò Will e prima di uscire si voltò verso la figlia «buon pranzo Nina»

Il dialogo con l'avvocato destabilizzò l'animo di Nina. La giornata passò lenta tra gli impegni casalinghi e i compiti per la scuola. Aveva ripreso a studiare con attenzione da quando Helia era fuoriuscito dalla sua vita, e finalmente stava cogliendo i risultati del suo duro lavoro. La professoressa Grint era di nuovo orgogliosa della sua alunna più capace e dedita alla materia, e Nina ne era estremamente compiaciuta. Salita in camera aprì il libro di chimica, da pochi giorni aveva deciso di simulare dei test di accesso per l'università. Era ancora in dubbio se mandare o meno la domanda alla Lowies, ma nel frattempo reputò saggio prepararsi a dovere. 

Era particolarmente stanca quando il desktop del pc s'illuminò

"senti lo scampanellio delle renne?"

A quanto pareva Nicolas non aveva alcuna intenzione di smettere di prendersi gioco di lei. Nina rimase qualche secondo interdetta poi, incerta, decise di prolungare quello scambio di battute.

"non ti facevo così divertente... assomigli quasi ad un comico."

"signorina ho molte qualità che non amo mostrare a chiunque!"

"allora devo ritenermi fortunata?" Non sapeva a cosa avrebbe portato quella conversazione, ma aveva una dannata curiosità di scoprirlo. 

"assolutamente si."

Non rispose. Rimase in attesa e, dopo pochi secondi sul piccolo riquadro della conversazione comparve la dettatura "sta scrivendo". Passarono altri istanti, le sue mani erano in trepidazione.

"stasera ti aspetto allo Shine. A mezzanotte, se vuoi porta con te la tua bella amica"

Provò un leggero senso di fastidio nel capire come Nicolas, la famosa notte al locale, non avesse notato solo lei, ma che al contrario, anche lui come molti altri uomini, fosse stato rapito dall'immensa bellezza della sua dolce amica. 

Comunque, lasciò la chat aperta e chiamò nell'immediato Aly. La telefonata fu breve, Nina spiegò velocemente la situazione e pronunciò per la prima volta il nome dell'attraente avvocato all'amica, che rimase inevitabilmente incuriosita dalla nuova figura maschile. Aly inoltre, fu immensamente eccitata nel sapere dell'invito allo Shine quindi, senza troppi giri di parole, confermò la sua presenza per la serata. 

Quando l'eccitazione lasciò il corpo di Nina, un pensiero assillante le pervase la mente: e se avesse incontrato nuovamente Helia insieme alla sua fidanzata ufficiale? Decise di non pensarci troppo. Non si sarebbe limitata solo per paura di poter incrociare nuovamente gli occhi che poco addietro l'avevano stregata. Così, con l'intenzione di  passare una delle nottate più divertenti della sua vita iniziò a prepararsi. Si acchittò a dovere, infondo, come ammesso da Nicolas, quello non era un posto per ragazzine, e lei quella sera avrebbe fatto di tutto per far capire a lui quanto fosse in realtà adulta e matura.

Come da copione Aly l'aspettava frenetica nella piccola auto verde oliva, e lei uscì di casa correndo sull'erba alta e fredda a piedi nudi. Durante il tragitto per il locale la squillante voce dell'amica le avanzava domande curiose. Aly provava un'impellente necessità di avere più informazione su quella misteriosa figura. Non parlarono di Andrew né di Helia. Quella sera si sentivano totalmente libere e serene. 

I buttafuori dello Shine erano particolarmente robusti ed alti. Non avevano visi affidabili né modi gentili, si rivolgevano aggressivi anche nei confronti delle ragazza. Nonostante la difficoltà a fingere sulla loro vera età le due, come la volta precedente, riuscirono a superare indenni la selezione. Il locale era immenso. La pista da ballo era capace di contenere un'infinità di persone e il piccolo spazio del dj era illuminato da mille luci e led. Nina dopo aver posato il cappotto nel guardaroba iniziò a scrutarsi introno. Era ormai l'una di notte e Nicolas le aveva dato appuntamento a mezzanotte. Doveva essere già dentro, magari in pista, ma in quella oscurità rumorosa, sarebbe stato estremamente difficile trovarlo. 

"avrei scommesso che non vi avrebbero lasciate entrare" il telefonò le vibrò. Lesse quelle poche parole e divampò in lei l'incendio. Lui era in quella sala, l'aveva vista e si stava volutamente nascondendo. Nina, provocatoria, decise di riposare il telefono senza dargli alcuna risposta. Se davvero i suoi occhi di ghiaccio erano puntati su di lei allora questo gesto lo avrebbe portato allo scoperto. 

"è maleducazione non rispondere agli amici" di nuovo la vibrazione. Nina sorrise divertita, poi iniziò a scrutarsi intorno. Il locale era pieno di ragazzi attraenti e giovani uomini in cerca di sano e puro svago. Le altre ragazze le sembravano molto più grandi di lei, le trovava immensamente affascinanti. 

"guardi nella parte sbagliata" odiava la sua spavalderia.

Gli rispose:

"credevo che dopo una certa età questi giochetti bisognasse lasciarli ai ragazzini"

Le sue dita erano tremanti. Sentiva la gola secca, le serviva bere. Posò velocemente il telefono nella borsetta e prese Aly per un braccio, la condusse accanto al bancone del bar e, sgomitando tra la folla accalcata, ordinò due shottini. In verità Nina non amava bere, le poche volte che lo faceva cercava di mantenere sempre la mente lucida. Ma quella sera era particolarmente agitata e decise di spingersi oltre i propri limiti. 

Buttò giù tutto d'un sorso, dopo pochi secondi sentì le gote divampare e l'umidità aggrapparsi alla sua pelle dorata. Aly era divertita ed eccitata, lanciava sguardi maliziosi a tutti i ragazzi che incrociavano i suoi occhioni azzurri. 

Si spostarono al centro della pista e spensierate ballarono felici. Sapevano muoversi. E sapevano che i loro movimenti attiravano l'attenzione di molti spettatori, ma mentre Aly, per questa ragione, tendeva spesso ad accentuare le sue movenze, Nina cercava di contenere il fuoco che ardeva in lei nelle gambe e nella pancia. 

D'un tratto lo sguardo di Aly s'illuminò, Nina si voltò curiosa e trovò il volto angelico di Nicolas ad osservarla. 

Lui le si avvicinò, la sua bocca ad un centimetro dal collo di lei, 

"benarrivata piccola Nina".

Caro lettore grazie per aver letto sino a qui! Se ti è piaciuto questo capitolo lasciami una stellina ⭐️

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