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ANOMALY
ACT ONE
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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗍𝗋𝖾𝗇𝗍𝖺𝗊𝗎𝖺𝗍𝗍𝗋𝗈 → ᶤ ᵈᶤᵈᶰ'ᵗ ᶜᵃˡˡ ʷʰᵉᶰ ᶤ ᵍᵒᵗ ʸᵒᵘʳ ᶰᵘᵐᵇᵉʳ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑪            //            𝒔𝒄𝒊𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒊𝒏𝒏𝒂𝒎𝒐𝒓𝒂𝒕𝒊

episode 13 . . . . season 4

༄ // ❝ nel bel mezzo del nulla ❞















          Audrey non dormì quella notte ━ in effetti, non si mosse dal suo posto vicino al muro. Rimase tutta la notte con la schiena appoggiata alla parete, le ginocchia strette al petto e la testa tra le braccia.

Klaus era seduto sul pavimento vicino alla barriera magica creata da Bonnie, il più vicino possibile a lei ━ nessuno dei due era più in grado di guardare il corpo di Kol.

La Gilbert non aveva guardato il suo telefono, nonostante le avesse suonato in tasca per tutta la notte. Sapeva che era Elijah e non aveva idea di cosa dirgli. Non c'era un buon modo per dare notizie come questa. 

Ciò che peggiorava le cose era che si sentiva in colpa. Era a causa di suo fratello e sua sorella che aveva perso un altro dei suoi fratelli. Elena e Matt avevano ucciso Finn, e ora Elena e Jeremy avevano ucciso Kol. In fondo, sapeva che lui non l'avrebbe mai incolpata. Sapeva che nessuno dei Mikaelson l'avrebbe incolpata.

Le azioni dei suoi fratelli ricadevano su di loro, non su di lei. Ma questo non faceva sparire quella sensazione colpevole che turbinava dentro di lei.

Il silenzio venne interrotto quando la porta si aprì e Tyler entrò nella casa con un sorriso trionfante sul viso, che crebbe mentre guardava Klaus. "Buongiorno, splendore. Mi sembri patetico."

Klaus spinse via la tristezza nei suoi occhi, schiarendosi la gola mentre guardava Tyler con aria assente. "Solo fino a quando l'incantesimo di Bonnie che mi tiene qui dentro non finirà. Poi mi vedrai diverso. Più arrabbiato, per esempio. Oppure non mi vedrai per niente perché avrò strappato i tuoi occhi dalle orbite."

Tyler sembrò impassibile. "I miei amici torneranno con la cura." dichiarò e l'originale scosse la testa. "Così, te la ficcherò in gola e tornerai mortale."

"Sono un originale." gli ricordò Klaus, alzando un sopracciglio. "Non hai pensato che la mia discendenza di vampiri potrà essere curata insieme a me? E quindi, anche tu."

Tyler si avvicinò alla barriera, non lasciando che le sue parole lo toccassero. Era lui nella posizione di potere, lo sapeva, e anche Klaus ━ e Tyler non aveva paura di mostrarglielo.

"Sai cosa credo? Io credo che sia impossibile. Credo non appena cesserai di essere un vampiro, il nostro legame di sangue con te si spezzerà e la tua discendenza cesserà di esistere." dichiarò. "Perciò, quello che succederà a te, succederà soltanto a te. Quindi ti ucciderò e nessun'altro dovrà morire. Ma sto ancora decidendo come fare tutto questo."

La sua rabbia scoppiò e Klaus si precipitò in avanti per raggiungerlo, solo per essere fermato dalla barriera. "Suggerisco l'annegamento." disse con uno sguardo freddo. "Non c'è niente di meglio di chi combatte per una cosa essenziale come una boccata d'aria. E lasciatelo dire, tua madre era una combattiva."

Audrey scosse la testa, alzandosi in piedi. Non riusciva a rimanere seduta ad ascoltarli mentre si prendevano in giro a vicenda. Strofinandosi il viso con le mani, salì le scale della casa e andò nella sua vecchia camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle. Si sedette sul bordo del letto, guardando la stanza che non sembrava più sua.

Era cresciuta in quella stanza.

Poteva ricordare gli innumerevoli pigiama party che aveva passato lì dentro con Caroline, che finivano sempre con loro che si addormentavano guardando un film in cui c'era la loro celebrità preferita del giorno.

Poteva ricordare le notti in cui era più giovane, ed Elena si intrufolava quando i loro genitori si addormentavano e le due passavano la notte a parlare sotto le coperte con una torcia tra di loro. 

Poteva ricordare il tempo trascorso seduta sul pavimento, cercando di aiutare Jeremy con i compiti quando in realtà, si distraeva a disegnare qualche scarabocchio sull'angolo del suo quaderno.

Ma ora le cose erano diverse.

Non c'era modo di tornare a come erano prima, non c'era modo di rimediare a quello che era successo. Si poteva solamente andare avanti, e Audrey sapeva che ciò significava fare dei cambiamenti ━ anche quelli che pensava non avrebbe mai dovuto fare.

* * *

          Si era fatto buio quando Audrey tornò al piano di sotto, e quando vide che Tyler era ancora lì, trattenne l'impulso di alzare gli occhi al cielo. Prima che potesse dirgli qualcosa, la porta sul retro si aprì e Caroline entrò, senza prestare attenzione al suo ragazzo mentre correva a stringere Audrey tra le sue braccia.

"Stai bene?" Caroline si allontanò, guardandola preoccupata. "Elena ha detto che ti sei rifiutata di andartene. Ti ho chiamata, ma non rispondevi al telefono."

"Non ho risposto a nessuno." rispose la bruna con un sospiro, ignorando la prima domanda. "Ti prego, dimmi che sei venuta a portarlo via." Audrey lanciò un'occhiataccia a Tyler.

A quel punto Caroline guardò il ragazzo Lockwood con un cipiglio sul viso. "Cosa stai facendo?"

"Gongolo." rispose Tyler semplicemente, versandosi da bere. Klaus apparve sulla soglia della sala da pranzo. "Ciao, Caroline." la Forbes lo fissò per un momento prima di tornare a guardare Tyler. "Torna a casa. Non abbassarti al suo livello."

"Ha distrutto la mia vita." le ricordò Tyler. "Voglio essere presente ad ogni istante della sua misera esistenza finché non lo potrò uccidere di persona."

"Beh, non è solo lui ad essere misero, Tyler." sbottò Audrey, costringendo il ragazzo Lockwood a guardarla sorpreso. "Non riesco a sopportare anche te dopo la notte che ho passato. Quindi vattene, ti prego."

"Sei tu che l'hai scelto!" ribatté Tyler, guadagnandosi sguardi increduli mentre continuava. "Saresti potuta andartene, avresti potuto scegliere di stare dalla parte giusta in tutto questo casino. Invece hai scelto di stare dalla parte delle persone che hanno portato dolore a tutti quelli a cui dovresti tenere."

Caroline gli lanciò uno sguardo d'avvertimento. "Tyler, smettila."

"Perché, Caroline?" chiese lui. "Non mi sbaglio. Ha avuto così tante possibilità di allontanarsi da loro. Ma non lo ha fatto. Continua a preferire loro a tutti noi. A preferire Elijah a tutti noi."

"Perché non dovrei?" Audrey sbuffò, stringendo i pugni per la frustrazione. "Dammi una buona ragione per cui non dovrei, Tyler? Sono quasi morta, così tante volte ho perso il conto, perché ho scelto tutti voi. Ho dovuto solamente accettare che era Elena che tutti avrebbero messo al primo posto, e l'ho fatto. Sono andata avanti, non ho mai detto niente. Poi ho trovato persone diverse da Caroline, perché è solo lei, che tengono a me! Che mi hanno messo al primo posto! Che mi tengono al sicuro, invece di far sì che io diventi un danno collaterale! Io provo, e provo, a capire. A perdonare persone come Elena, ma non funziona mai. E sono stanca di questo! Sono stanca!"

"Ha ucciso mia madre!" Tyler indicò Klaus con rabbia. "Non dimentichiamoci che ha ucciso anche Jenna. Tua zia, Audrey!"

"Lo so, Tyler!" gridò la bruna di rimando. "Ma quando stavo morendo perché Stefan aveva rubato le bare, lui si è preso cura di me. Mi ha tenuto al sicuro. Gli importava davvero se vivevo o morivo! Non lo perdonerò mai per quello che ha fatto a Jenna e lo sa. Ma io sono passata avanti perché c'è di più in lui, di più in tutti i Mikaelson, oltre ai cattivi come li vedete tutti voi. E magari lo vedresti anche tu se la smettessi di cercare di ucciderli per cinque maledettissimi secondi."

Questa volta Tyler la derise, scuotendo la testa. "Ti hanno fatto il lavaggio del cervello."

Caroline si mise in mezzo a loro, guardandoli entrambi con fermezza. "Basta così! Tutti e due." poi indicò Klaus. "Non è degno delle calorie che state bruciando discutendo su di lui."

Improvvisamente, un acuto gemito di dolore lasciò le sue labbra, cosa che attirò l'attenzione di Audrey e Tyler ━ Klaus l'aveva appena colpita con la parte di legno di una lampada rotta e l'aveva trascinata in soggiorno, affondandole le zanne nel collo prima di lasciarla cadere a terra. 

"No!" urlò Tyler inorridito mentre Audrey si immobilizzava e il suo volto impallidiva. Con il sangue sulle labbra, Klaus guardò il ragazzo Lockwood con freddezza. "Valeva la pena bruciare qualche caloria."

"No..." disse Audrey in un sussurro, correndo velocemente in soggiorno, senza prestare attenzione a Klaus mentre si chinava al fianco di Caroline. "No, no, no, Care? Caroline?"

Tyler si mosse e prese in braccio Caroline, togliendole il pezzo di legno dallo stomaco mentre la adagiava sul divano ━ la paura era chiara sul volto della ragazza Forbes. "Oh mio Dio. Oh mio Dio..."

"Ehi, ehi." le disse Tyler gentilmente. "Guardami. Io posso aiutarti."

"Come?" Caroline scosse la testa. "L'unica cosa che mi può guarire è il suo sangue! Oh mio Dio..." 

 "Lo so." disse Tyler, ancora calmo. "Ci penso io." 

Caroline annuì e Audrey osservò scettica il ragazzo Lockwood. Sapeva già che non poteva aiutarla, e nell'istante in cui non ci sarebbe riuscito, la bruna avrebbe costretto Klaus a curarla. Non avrebbe lasciato morire la sua migliore amica. "Lei morirà se non la guarirai."

"D'accordo." l'originale alzò le spalle e si morse il polso, tendendolo verso di loro. "Implorami di salvarle la vita."

"Nick." l'avvertì Audrey.

Tyler lo guardò per un momento. "È questo che vuoi? Ricordarmi che sono impotente contro di te? Bene. Hai vinto. Non sono niente. Ora salvala. Ti prego."

L'originale si limitò a sorridere mentre si portava una mano all'orecchio. "Mi dispiace, amico. Non ho capito bene."

"Ti prego."

"Ti prego...?"

"Ti prego, salva la sua vita." lo supplicò Tyler.

Klaus increspò le labbra, considerando le sue parole mentre il suo sorrisetto cresceva leggermente. "Vedi, ora mi stai dicendo solo quello che voglio sentire. Tu prima mi hai dato del patetico." sottolineò.

"E non credi che sarebbe più patetico da parte mia se ti aiutassi, visto che qualche ora fa hai annunciato l'intenzione di volermi uccidere tergiversando sulle modalità perché vuoi che la mia morte abbia un certo stile? Sto solo chiedendo."

"Sarò di nuovo il tuo schiavo." disse Tyler ━ la disperazione era chiara nella sua voce. "Farò tutto quello che vuoi. Però aiutala."

"No."

"Portami via da qui." ordinò Caroline, guardando Klaus con disgusto. "Non riesco nemmeno a guardarlo."

Delicatamente, Tyler sollevò Caroline dal divano e uscì dalla casa con lei, lasciando Audrey a fissare un Klaus infelice.

* * * 

          "Guariscila, Klaus."

Klaus alzò semplicemente un sopracciglio, sentendo il telefono della bruna vibrare nella sua tasca. "Stai evitando il mio fratellone. Perché?"

"Klaus!" sbottò Audrey per la frustrazione, ignorando il suo telefono come se non stesse nemmeno squillando. "Non sarai tu la ragione per la morte della mia migliore amica. Guariscila!"

Il Mikaelson aprì la bocca per dire qualcosa, quando Tyler ricomparve al piano di sotto, adagiando sul divano una debole e pallida Caroline. "Vuoi avere il controllo su tutto, Klaus? Ecco." affermò con calma.

"Ora hai il controllo della sua vita. Se vuoi che lei muoia, bene. Ma dovrai stare a guardare mentre muore sotto il tuo sguardo ." detto questo, Tyler uscì di casa, lasciando Klaus e Audrey da soli con Caroline.

La ragazza Gilbert si spostò immediatamente al suo fianco, e Caroline si aggrappò forte alla sua mano, sembrando stanca e spaventata. "Nulla di personale, tesoro." disse Klaus dopo un momento. "Vedi, se adesso ti guarisco sarà una vittoria per lui. Non preoccuparti. Non ci vorrà ancora molto."

Respirando affannosamente, Caroline chiuse gli occhi per un momento, prima di guardarlo debolmente. "Se non mi fai bere un po' del tuo sangue, io morirò."

Klaus si sporse sulla soglia, apparendo impassibile, ma non si voltò a guardarla. "Allora morirai, e Tyler avrà imparato la dura lezione a sue spese."

"Ma come puoi fare questo? A lui? A sua madre?" gli chiese incredula. "A me?"

"Sono arrivato all'età di mille anni." disse alzando le spalle. "Puoi chiamarla noia."

"Io non ti credo." Klaus guardò semplicemente in basso, scuotendo la testa. "Bene. Allora sono un concentrato di pura malvagità, e oramai non posso farne a meno."

"No." mormorò Caroline, tossendo leggermente. "È perché sei ferito. Il che significa che una parte di te è ancora umana."

Klaus sembrò sorpreso dalle sue parole e andò a sedersi sul tavolo di fronte al divano. Audrey rimase in silenzio sperando che questo significasse che stava cambiando idea, mentre spostava delicatamente alcune ciocche di capelli dal viso di Caroline. "Come puoi pensare una cosa simile?"

"Perché l'ho vista. Perché..." mormorò mentre espirava pesantemente. "Mi sono trovata a desiderare di poter dimenticare tutte le cose orribili che hai fatto."

"Ma non ci riesci." disse Klaus consapevolmente. "Non è vero?"

"Immagino che non lo scopriremo mai." il suo respiro cominciò a rallentare e Audrey sentì delle lacrime bagnarle gli occhi, mentre le palpebre di Caroline si chiudevano.

"Caroline?" la chiamò mentre le stringeva la mano. "Care, ti prego. Resta con me. Ti prego." la implorò, prima di guardare disperatamente Klaus. "Nick, aiutala."

"Caroline?" la chiamò lui con le lacrime negli occhi mentre guardava la ragazza Forbes. Per un momento rimase immobile, con un'espressione addolorata sul volto.

Emettendo un sospiro, l'originale si alzò in piedi e si sedette dietro di lei, facendo appoggiare la sua schiena contro il suo petto mentre si mordeva il polso. Portandolo delicatamente sulla sua bocca, la bionda iniziò a bere e Klaus le accarezzò i capelli mentre lei iniziava a recuperare le sue forze.

* * *

          Chiudendosi la porta d'ingresso alle spalle, Audrey sospirò mentre si appoggiava per un momento alla ringhiera del portico, sentendo il bisogno di uscire di casa.

Caroline ora era completamente guarita, ma non se n'era andata come pensava Audrey. Nonostante ciò che Klaus aveva fatto, la bionda aveva chiarito che sarebbe rimasta per il bene di Audrey. 

Tirando fuori il telefono dalla tasca, la ragazza Gilbert si sedette sul dondolo del portico, vedendo altre chiamate perse e messaggi di Elijah.

Mordendosi il labbro, cliccò sul suo numero e si portò il telefono all'orecchio, sapendo che non poteva continuare a ignorarlo come aveva fatto prima.

"Audrey?" chiese la sua voce nel momento in cui iniziò la chiamata.

"Ehi..." rispose lei piano.

"Mia cara, stai bene?" la bruna poteva sentire la preoccupazione nella sua voce. "Niklaus mi ha informato di quello che è successo. Hai smesso di rispondere al telefono."

"Quand'è che ti ha-" Audrey si interruppe, sapendo che non era importante in quel momento. "Sto bene, lo giuro." disse onestamente, sentendo delle lacrime apparire nei suoi occhi. "Elijah, mi dispiace tanto. Kol..."

"Non è stata colpa tua." l'originale la interruppe rapidamente. "Non ti puoi incolpare per le azioni dei tuoi fratelli, Audrey. Quello che hanno fatto, lo hanno fatto di loro spontanea volontà. Ti conosco, so cosa provi per me, per la mia famiglia. So che non vorresti mai che capitasse qualcosa del genere." si fermò per un momento. "Ti prego, dimmi che non è per questo che sei stata così silenziosa." 

Audrey si morse il labbro, emettendo un respiro tremante. "Non sapevo cosa dirti." la sua voce si incrinò. "Sapevo che l'avresti detto, ma io... mi sento così responsabile. Come se avessi dovuto saperlo, o avessi dovuto fare qualcosa."

"Non c'è niente che avresti potuto fare, mia cara." le disse dolcemente. "Non è colpa tua. Ti prego, ho bisogno che tu sappia che non è colpa tua."

"Lo so." la bruna si asciugò gli occhi. "Mi dispiace di averti ignorato."

"Non ti preoccupare." la rassicurò l'originale. "Sto venendo a prenderti, va bene?" iniziò. "Sarò lì domani, al più presto possibile. Ti porterò via da Mystic Falls. Stai al sicuro nel frattempo."

"Va bene." gli promise mentre il più debole dei sorrisi appariva sulle sue labbra al pensiero di rivederlo. "Ti amo."

"Anch'io ti amo." le disse con tutto il cuore.

Audrey riattaccò e posò il telefono accanto a lei, prima di tenersi la testa tra le mani in silenzio. Se avrebbe lasciato Mystic Falls domani, una cosa le era chiara ━ molto probabilmente non sarebbe mai tornata.
















𝘭𝘢𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘺 ⸻ 𝘸𝘩𝘪𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘴𝘵𝘢𝘯𝘨

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