indelebile

Від Albastorie

2K 333 1K

"[...] Non parlarono. Lui la attirò a sé. Il suo volto nell'incavo della sua spalla. La sua bocca vicino a qu... Більше

Aesthetic personaggi
Dedica
Prologo
Capitolo 1 "Serenità"
Capitolo 3 "Al chiaro di luna"
Capitolo 4 "Segreti di famiglia"
Capitolo 5 "Vulnerabilità"
Capitolo 6 "Sorprese"
Capitolo 7 "La paura di perdersi"
Capitolo 8 "L'odio nel cuore"
Capitolo 9 "Ricordi"
Capitolo 10 "Per Nina"
Capitolo 11 "Il colore degli zaffiri"
Capitolo 12 "Somiglianze"
Capitolo 13 "Nuove amicizie"
Capitolo 14 "Attrazioni proibite"
Capitolo 15 "Rivelazioni"
Capitolo 16 "La tovaglia di Natale"
Capitolo 17 "Natale in casa Bawer"
Capitolo 18 "Natale in casa Jhonson"
Capitolo 19 "7 giugno 1994"
Capitolo 20 "Regali preziosi"
Capitolo 21 "Il desiderio che arde"

Capitolo 2 "La rabbia negli occhi"

119 21 50
Від Albastorie

«Aly cosa è successo?» Nina scese velocemente dal furgone e corse allarmata incontro all'amica. Aly era sconvolta. Le lacrime continuavano a rigarle il bel viso e i singhiozzi le affollavano la gola impedendole di parlare.

«calmati, cerca di spiegarmi cosa è accaduto.» Nina l'abbracciò forte nella speranza che Aly si calmasse «cos'è questo sangue?» iniziò a tastarle il capo e notò che dai folti capelli biondi fuoriuscivano fiotti di sangue denso e ferruginoso.

«Andrew» Aly tremò «ci siamo visti stasera e abbiamo litigato» la sua voce era incerta piena di sussulti a causa dei singhiozzi continui.

«hai avvisato tuo padre?» Nina cercò di evitare la severità nelle sue espressioni. Ma nel vedere la sua amica ridotta in quello stato provò tanta rabbia. Non solo per Andrew, ma anche e soprattutto nei confronti della stessa Aly, perché si faceva trattare in quel modo?

«No Nina, ti prego non dirgli nulla. Per lui sono sempre io a sbagliare con Andrew, non capirebbe.»

La vita di Aly era circondata da uomini terribili. Se Andrew era violento il padre di Aly sapeva esserlo il doppio. Al signor Steve in realtà Andrew piaceva parecchio. Era di buona famiglia, lo vedeva girare spesso con macchine molto più costose della sua e sapeva che Aly con lui avrebbe potuto godere di un futuro agiato. A poco importavano la violenza e l'aggressività di lui. Lei doveva essere brava ad evitargli malumori.

«Ora andiamo in ospedale» intervenne Helia. Era ormai sceso dal furgone ed aveva raggiunto le ragazze accovacciate sul ciglio della strada. Aiutò Aly ad alzarsi evitando di guardarla negli occhi. Nina sospettava che si sentisse in colpa per il comportamento dell'amico.

Salirono non con poche difficoltà sull'autovettura e imboccarono la strada per il pronto soccorso. Nessuno dei tre proferì parola. Erano tutti assorti nei propri pensieri. Nina teneva stretta la mano di Aly e dolcemente le accarezzava i capelli ormai rossicci. Helia guidava spedito, superando tutti i limiti di velocità. Arrivati all'ospedale un'infermiera sulla quarantina li accolse. A Nina non sfuggì la sua espressione preoccupata.

«Come ti chiami?»

«Aly Handerson» ad Aly iniziava a girare vertiginosamente la testa.

«cosa è successo?»

«sono caduta dalle scale» ancora la scusa delle scale, Nina non poteva sostenere questo atteggiamento omertoso dell'amica.

«Non è vero, è stata aggredita» Nina intervenne con voce calma e severa. L'infermiera si girò di scatto ad osservarla. Sul suo volto si dipinse un'espressione di pena e tristezza che indirizzò alla paziente sanguinante.

«Nina, ho detto che sono caduta dalle scale. Tu non c'eri.» Aly si impose in maniera autoritaria e a Nina non restò altro che fare un passo indietro.

«Va bene, sei caduta dalle scale. Io sono Polly la tua infermiera, ora vieni con me ci andiamo a fare dei controlli e andiamo a mettere i punti su questa brutta ferita.» La voce dell'infermiera era dolce e rassicurante. Nina si fidò e lasciò l'amica alle sue cure.

«Difendi ancora il tuo amico?»

«Non sappiamo cosa sia successo effettivamente tra loro due.» Helia rispose con tono flebile.

«Beh per capirlo mi sembra sufficiente guardare la testa di Aly spaccata in due.» Dagli occhi di Nina usciva il fuoco.

«forse stavano litigando e lei è davvero caduta accidentalmente dalle scale» lui non la affrontava. Rispondeva con il capo rivolto verso il basso. Nina sapeva che in quel momento provava vergogna per le affermazioni che gli fuoriuscivano dalla bocca.

«credevo tu fossi meglio di lui.» era delusa. Pur non conoscendo Helia aveva creduto che fosse un ragazzo sensibile e profondo. E invece dovette ricredersi.

Passarono minuti di angosciante silenzio, colmi di sospiri e di frasi mozzate.

Helia sapeva bene che Andrew era un violento. Lo sapeva da quando erano adolescenti e frequentava casa sua. La sua famiglia era benestante. Vivevano in una villa vicino al lago. Aveva un grande giardino con un campo da golf privato. Due piscine, una interna e l'altra esterna. La sua camera da letto era più grande del negozio di suo padre. Andrew aveva tutto ciò che Helia avesse mai desiderato. Non i soldi, ma la serenità di non dover affannare per vivere. La madre di Andrew era una donna di cinquant'anni, indossava perennemente tailleur e tacchi alti, sempre con la piega fatta e le mani impeccabili. Il padre invece era identico a lui. Un uomo schivo e aggressivo nella comunicazione. Helia ricordava bene quando Andrew gli disse che da grande avrebbe voluto fare il musicista, e le urla dell'amico, a causa delle cinghiate ricevute, erano ancora vivide nella sua mente.

Helia sapeva anche però che la sua violenza e il modo in cui aveva trattato Aly non sarebbero potute essere giustificate dal passato burrascoso di Andrew. Così prese coraggio e a bassa voce riuscì a dire «domani parlerò con lui.»

In ospedale il tempo parve non trascorrere mai. Era ormai l'una di notte quando da lontano Nina vide arrivare Polly nella sua divisa verde smeraldo.

«tu sei sua sorella?»

«si» non era una bugia. Nina si sentiva la sorella di Aly.

«posso parlarti? In privato.» Nina si alzò e raggiunse l'infermiera.

«cadere spesso dalle scale può far molto male a tua sorella.» Polly era estremamente seria «le stanno finendo di mettere i punti, non vuole che venga sporta denuncia da parte dell'ospedale.»

«la convincerò io a denunciare» Nina rispose convinta

«se posso darti un consiglio, denunciarlo servirà a poco. Credo che lei debba iniziare a parlare con uno psicologo.» Polly prese dal taschino un taccuino e appoggiandosi al muro iniziò a scrivere un indirizzo e un nome. Passò il foglietto a Nina e si dileguò.

Dottor Smith. Nina ripiegò accuratamente il foglio e lo nascose nelle pieghe della sua gonna.

Aly venne riaccompagnata dagli amici dopo pochi minuti e insieme tornarono a casa di Nina.

«ci sentiamo in questi giorni?» Helia era incerto della risposta.

«va bene, buonanotte.» Nina non ne era sicura.

Salite a casa Nina lavò i capelli di Aly. Li pettinó delicatamente stando attenta a non danneggiare la cicatrice. Le fece indossare il suo pigiama più bello e si misero sotto il lenzuolo profumato di lavanda.

«Nina» la voce di Aly non tremava più. La sua testa sotto il mento dell'amica.

«Dimmi, sono qui.» Nina le accarezzava dolcemente i capelli.

«Aiutami. Da sola non ce la faccio.»

Quella notte dormirono abbracciate. Mano nella mano. Il sonno di Aly era agitato e ogni volta che iniziava a lamentarsi Nina le dava un bacio sul capo.

Dopo quella notte Aly rimase un paio di giorni a casa di Nina. Il signor Bawer aveva capito che stava succedendo qualcosa di strano. Iniziò quindi a comprare tanti dolciumi per viziare e coccolare le ragazze. Nina amava suo padre. Era convinta fosse l'uomo più buono che esistesse sulla faccia della terra. Altruista, generoso, colto e gentile. Sapeva cucinare e sapeva occuparsi della casa. E poi amava la natura. Curava personalmente il suo giardino. Spesso Nina lo ritrovava a parlare con le sue piante mentre era intento a potarle. Quando i genitori si separarono Nina non ebbe alcun dubbio di voler rimanere con il padre. La sua presenza faceva venir meno la necessità della figura materna.

«buongiorno fanciulle!» la sua voce delicata era sempre ricca di entusiasmo.

«buongiorno papà», «buondì signor Bawer» risposero all'unisono le ragazze.

«vi ho preparato le frittelle, so che sono le tue preferite Aly.» alla vista della colazione gli occhi di Aly sprigionarono scintille. «Si signor Bawer, come sempre è un angelo!»

«Aly ti ho detto che devi chiamarmi Will, e al massimo se non ti esce spontaneo allora puoi chiamarmi William!» quel battibecco tra loro era ormai diventato un gioco. Aly voleva davvero bene a Will, lo conosceva da quando aveva cinque anni. Per lui era alla stregua di uno zio. Ma le sarebbe piaciuto averlo come padre.

Mangiarono voracemente la loro squisita colazione. Poi tornarono in camera per prepararsi.

«Allora mi dici dove andiamo?»

«l'altra sera in ospedale Polly mi ha dato il nome di un medico. Uno psicologo. Magari ti può aiutare a gestire le tue emozioni con Andrew.» Nina ancora non le aveva parlato del dottor Smith ma quella mattina la sentiva particolarmente raggiante, quindi le sembrò il momento perfetto per proporgli la cosa. Inoltre non sentiva Andrew da giorni.

«ma non ho i soldi per pagarmi uno psicoterapeuta.»

«di questo tu non devi preoccuparti.» Nina si accovacciò a terra e da sotto il letto prese un piccolo portafoglio rosa. Lo aprì ed estrasse numerose banconote.

«Nina io non posso accettare. Hai fatto già tanto per me.»

«Se avessi avuto io bisogno di te, tu che avresti fatto?»

«Avrei bruciato il mondo.»

«e allora andiamo dal Dottor Smith.»

Le due si incamminarono con le loro biciclette verso il centro della cittadina. A quell'ora del mattino i negozi e le strade brulicavano di persone. Le scuole non erano ancora aperte e i bambini giocavano a pallone nelle piazze, accanto agli anziani signori seduti sulle panchine intenti a leggere il giornale.

Raggiunsero la strada indicata sul foglietto stropicciato che Nina custodiva attentamente. Il numero 20 era un edificio particolarmente alto dallo stile classicheggiante. Era situato nella zona aristocratica della città. Entrarono e raggiunsero l'appartamento che fungeva da studio medico. Nina bussò al campanello e alla porta venne ad aprire una ragazza particolarmente affascinante. Indossava un tailleur con gonna rosso carminio. E portava i capelli ordinati in uno chignon. Si accomodarono in una lussuosa sala d'attesa e la ragazza prese l'appuntamento di Aly, invitandola a rimanere in attesa poiché da lì a poco il dottore si sarebbe liberato.

«vai pure, io farò la seduta e poi torno a casa. Non voglio che mio padre si preoccupi.»

«sei sicura? Se vuoi aspetto insieme a te.» A Nina avrebbe fatto piacere restare con Aly ma non voleva insistere. Sapeva che si trattava di una situazione delicata.

«Si, tranquilla.» Aly diede un bacio sulla guancia all'amica che si apprestò ad uscire dalla sala. Fuori la porta dello studio l'atrio del palazzo era magnifico. Le scale erano di marmo bianco come le pareti. Uscita dall'edificio Nina cercò di togliere il catenaccio arrugginito dalla sua bici. Ma con molta sorpresa ebbe difficoltà. Non sarebbe potuta tornare a casa a piedi. Casa sua era periferica e il tragitto sarebbe durato un'ora di viaggio.

«ti serve una mano?» Helia.

«cosa ci fai qui?» Nina era sorpresa di come ogni volta che fosse in difficoltà si ritrovava Helia pronto ad aiutarla.

«il giovedì mattina ho appuntamento con il dottor Smith. Ho visto Aly.» Helia si accovacciò e iniziò a maneggiare la bicicletta nel tentativo di svincolarla dal morso della catena.

«si l'ho accompagnata poco fa.» Nina non chiese il motivo per il quale Helia andasse dallo psicologo. Infondo lei credeva in questo settore della medicina. Ed era fermamente convinta che a tutti servisse parlare e sfogarsi dei propri mostri con un professionista.

Helia con uno strattone violento riuscì a togliete la catena dalla ruota della bici.

«facciamo metà tragitto insieme?» indicò una vecchia bici nera appoggiata vicino al maestoso palazzo antico.

«va bene»

Le stradine della città erano di colpo diventate deserte. L'orario di pranzo era sacro.

«Ho parlato con Andrew.» Helia intavolò il discorso in modo pacato. Nina rimase silenziosa in attesa di ascoltare il continuo.

«gli ho detto dell'ospedale e della gravità delle ferite di Aly. Abbiamo discusso inizialmente. Mi ha preso a pugni.» A Nina si strinse lo stomaco. Il pensiero che Helia fosse stato aggredito nel tentativo di difendere l'amica le dava la nausea.

«cosa ti ha fatto?»

«nulla, solo qualche livido. Sono abituato con Andrew.» fece una risata malinconica, «ma alla fine, mi ha detto che sa di aver sbagliato e che non lo farà più. Io gli ho detto che forse è il caso di lasciarla stare.» Andrew aveva promesso che non avrebbe più toccato Aly tante di quelle volte... le sue erano solo parole vuote.

Helia proseguì «mi ha detto che lei è la ragione di ogni suo battito. Che senza Aly è pronto a morire.» pronunciò quelle parole senza la necessità di doverle enfatizzare. Portavano già con loro un peso pressante.

«speriamo che Aly allora riesca a vivere senza di lui.» le parole di Nina risuonarono fredde nella desolazione che li circondava.

Con le loro bici videro lentamente il paesaggio mutare. I grandi edifici lussuosi lasciarono presto il posto ai palazzi sovraffollati e ai piccoli cottege vicino alla campagna. Arrivarono ad un bivio «io devo girare qui, devo dare una mano in negozio.» Ad Helia avrebbe fatto piacere accompagnarla fino a casa ma suo padre si sarebbe irritato se non lo avesse trovato a lavoro.

«io allora torno a casa, ciao Helia.»

«ciao Nina.» il suo sguardo fisso su di lei l'accompagnò fino a quando la sua bici non scomparve nel verde dei prati.

Precisazioni:
Non avevo intenzione di scrivere un personaggio toxic che fosse il protagonista del mio libro.
Andrew rappresenta tutto ciò che ci possa essere di negativo in una persona. La violenza e la difficoltà di comunicazione che lo caratterizzano saranno si approfonditi nei capitoli successivi ma non saranno mai romanticizzati. Lui è un personaggio secondario.

Fammi sapere cosa ne pensi. Per me è importante un tuo feedback.
Alba risponderà alle tue domande e curiosità sui personaggi, sulle loro relazioni ed emozioni.
🤎🧋🌞

Продовжити читання

Вам також сподобається

6.1K 389 33
Può il ricordo di un amore tossico rovinare una nuova storia d'amore?... Riuscirà Andrea a ritrovare Grace?... Quella forte incredula emozione che ha...
Paradox Від Adry🖤

Романтика

14.3K 3.5K 27
Lunghi capelli castani e grandi occhi nocciola. Amanda Evans è una diciassettenne nata e cresciuta in California. Vittima di tragici eventi, perde i...
109K 4.8K 56
Charlotte, un'alunna come tante altre, inizia un nuovo percorso scolastico: le superiori. Lei sta superando una fase molto delicata della sua vita e...
30.4K 1.4K 39
Victoria è una ragazza di 21 anni che si sta trasferendo a metà degli studi universitari di giurisprudenza da Bologna a Empoli per alcuni motivi pers...