Rush To Love

By meemedesimaa

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(sequel di "Love On The Run") Grace era andata avanti. Lando aveva superato la cosa e aveva Luisa a dargli il... More

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By meemedesimaa

"Gracy tra quando arriviamo?" mi domanda Aide seduto nei sedili posteriori dell'auto di Thyago.

"Poco, pochissimo, vedi lì, c'è il mare" sorrido inclinando il viso verso di lui.

"Ma io voglio arrivare ora" afferma con una voce che non può essere altro che un preludio di pianto.

"Aide tra poco arriviamo, smettila di dare fastidio a Grace" lo rimprovera il fratello maggiore inserendo la sesta marcia e sfrecciando per l'autostrada.

Thy aveva deciso di portarci al mare.

Due giorni.

Solo noi.

Ed io ne ero davvero felice.

Presto mi sarei dovuta concentrare solo sullo studio e un po' di svago era ciò che mi serviva.

Dopo altri quaranta minuti di coda, finalmente prendiamo l'uscita per Lavagna.

Aiuto Thy a scaricare le valige mentre un occhio rimane sul bambino che si guarda in giro per il cortile del residence.

Dopo aver fatto l'accettazione e esserci sistemati un minimo, andiamo diretti in spiaggia.

Nonostante fosse fine Aprile, il sole batteva caldo sull'asfalto e sulla sabbia su cui Aide per poco non si scottava i piedini.

"Andiamo dentro?" chiede il bambino indicando il mare entusiasta.

Annuisco e lo prendo per mano poi mi volto verso Thy.

"Arrivo, iniziate ad andare voi" mi sorride mentre sistema all'ombra la borsa con il cibo e l'acqua.

Io e Aide camminiamo velocemente sulla sabbia bollente.

La poca gente presente sulla lingua di terra che precede il mare, sorride al passaggio del bimbo vivace che continua a parlare e cantare.

"Grace quando mi porti ancora in quel posto?" chiede aggrappandosi al mio braccio.

"Quale posto?" gli domando pucciando i piedi nell'acqua fredda.

Un senso di sollievo pervade il mio organismo mentre la mia temperatura corporea scende di qualche grado.

L'aria era calda, bollente, ma l'acqua era davvero gelida.

"Quello là con le macchinine" afferma correndo al largo e trascinandomi con lui.

Al bambino era piaciuto tanto l'ambiente della Formula uno, si era divertito e Lando aveva sicuramente contribuito.

"Io voglio fare quel lavoro da grande" continua lanciandosi dentro il mare.

Trattengo il respiro quando degli schizzi mi colpiscono la pancia.

Sorrido guardandolo nuotare dentro e fuori dall'acqua come un pesciolino.

Ero felice che avesse dimenticato la domanda che mi aveva posto pochi minuti prima, altrimenti non avrei davvero saputo come dirgli che probabilmente non ci sarebbe più venuto.

Thyago si era pentito di averlo portato e averlo lasciato nelle mani del mio ex, nel momento in cui il suo fratellino aveva iniziato a nominare il pilota McLaren per qualsiasi cosa.

Sono veloce come Norris.

La tua macchina non è bella come quella di Lando.

Lando Norris è un mio grande amico.

Lando. Lando. Lando.

Se lui era saturo del suo nome, immaginatevi io.

Da quel momento, Thy aveva deciso di fargli rimuovere il nome del mio ex ragazzo dalla testa e aveva iniziato ad ignorarlo ogni qual volta dicesse quel nome sacrosanto.

La mano del mio ragazzo si posa sul mio fianco.

"Se non ci fosse mio fratello non sai cosa ti farei stasera" mi sussurra all'orecchio.

"Sei sicuro di non volergli fare un tutorial su come ci si allena ad avere figli?" rido appoggiando la mia schiena al suo petto nudo.

La sua mano scende sul mio fondoschiena.

"Cristo Santo G" ringhia stringendo una mia chiappa.

Mi scosto di qualche centimetro affondando di più nel liquido trasparente.

"T siamo in pubblico, questo è in comportamento davvero scurrile per un ragazzo del tuo calibro" recito imitando sua nonna che avevo avuto l'onore di conoscere quella stessa settimana prima della partenza.

"Ti vorrei uccidere" afferma prima di buttarsi in acqua raggiungere il fratellino.

Li guardo da relativamente lontano.

Una cornice perfetta se solo io non mi sentissi nel luogo sbagliato.

Quello non era di certo il mio posto ed io lo sapevo così bene da avere male allo stomaco.

Volevo davvero tanto bene ad Aide e Thyago mi piaceva sul serio, ma le mie certezze stavano iniziando a vacillare.

L'intero mondo che avevo in testa stava tremando sotto i miei dubbi.

Era come se qualcuno piano piano, mi stesse aprendo gli occhi, come se per gli altri fosse tutto chiaro e l'unica cogliona a non capire un cazzo fossi io.

Forse era così.

Ero davvero una cogliona che non capiva un cazzo.

Mi tuffo in acqua cercando di godermi i meritati giorni di stop e raggiungo i due uomini.

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thyago_  story's

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Aspetto che Thyago finisca di legarmi il vestito sulla schiena poi vado verso il letto e mi stendo di fianco a Aide.

"Cosa guardi?" gli domando.

"Macchinine" risponde lui girandomi lo schermo del tablet.

Un cartone riproduceva immagini di auto che parlavano, molto simile a Cars.

"Quale tifi tu?" gli domando inconsapevole che la sua risposta mi avrebbe fatta pensare per il resto della serata.

"Quella di Lando, quella arancione" afferma facendo nascere in me un grandissimo vuoto.

"Quella rossa di Charles è più veloce, ma anche quella nera di Lewis, perché tifi quelli scarsi Aide, non ti ho insegnato questo" ribatte Thyago probabilmente prendendola troppo sul personale.

"Perché Lando mi ha insegnato che va lui  piano per far vincere gli altri" continua il bambino mentre suo fratello si siede accanto a lui e mi fa posare la testa sulla sua gamba.

Un sorriso nasce spontaneo sul mio viso.

"Quello ti ha preso in giro Aide, in questo gioco non si può andare piano, è scarso lui, fa schifo" continua rincarando la dose.

Non so bene se per sfogarsi o per ferirmi, ma in ogni caso il mio cuore inizia a bruciare.

"Non dire così" sussurro accarezzandogli la coscia.

"Grace" mi rimprovera il mi ragazzo per le mie parole "Non difenderlo ti prego" sbuffa.

"Non lo sto difendendo, è assurdo cio che dici" mi metto sulla difensiva sedendomi composta.

"Non litigate, non fate come mamma e papà" dice Aide mettendo il tablet da parte al suo corpicino e immettendosi tra noi due per abbracciarci entrambi.

"Non stiamo litigando Aide, stiamo discutendo" afferma il fratello maggiore.

Roteo gli occhi.

Perché un bambino di 3 anni dovrebbero sapere la differenza tra litigare e discutere?

Tralascio questo particolare e mi concentro di nuovo sul mio ragazzo.

"È davvero assurdo ciò che dico io Grace?" prende un respiro alzando pochissimo la voce.

"Si Thyago" sbotto mettendomi in piedi.

"G lui ti chiama la notte, ti scrive su Instagram, ti cerca in continuazione quando sei nei paddock di Formula Uno, ti mette like a tutte le foto, questo per te vuol dire non essere ossessionati?" grida un pochino.

Lui non mi chiamava la notte, ero stata io a farlo.

Certo, mi aveva scritto e seguita su Instagram, ma poi aveva cancellato i messaggi.

Non mi cercava nei paddock.

Non metteva like a tutte le mie foto.

"Per me non vuol dire niente Thyago" sbotto anche io alzando leggermente la voce.

"Cristo mi fa così incazzare quel ragazzo" sbotta alzandosi in piedi.

Non rispondo solo perché la conversazione viene interrotta dal mio cellulare.

È Nicolas.

"Grace come va la vostra luna di miele?" domanda il ragazzo ridacchiando.

Esco sul balconcino.

"Abbiamo appena discusso su quanto lui sia geloso di Lando" borbotto per poi rientrare velocemente in camera e prendere le sigarette.

Una volta uscita di nuovo fuori ne accendo una e mi appoggio alla balaustra.

"Che strano, cosa hai combinato ora?" domanda curioso mentre mastica qualcosa.

Butto fuori il fumo.

"Niente, è partito tutto da Aide che sembra essersi infatuato di Lando" parlo guardando l'orizzonte.

Il sole che tramonta mi trasmette una grande tranquillità.

"Oh vorrei davvero consocere questo ragazzo così interessante da far innamorare tutti, magari mi innamoro anche io" ridacchia.

Lando aveva fatto innamorare mio padre e ora poteva farlo con chiunque.

Vorrei davvero fartelo conoscere, ma Thyago si incazzerebbe davvero" ammetto.

"Si hai ragione, meglio che le cose rimangano come sono ora, dato che sembrano già abbastanza complicate per conto loro" ride ancora.

Lo trovava davvero divertente.

Lo stesso Nico che priam odiava vedermi insieme al suo amico, ora trovava divertente che dicutessimo.

"In ogni caso, chiamavi per?" domando parecchio scocciata dal fatto che avesse interrotto il mio litigio con Thy per una cazzata simile.

"Acidina vedi di comportarti bene quando sei al cellulare con me" sbuffa dall'altro capo il ragazzo Italiano.

"Comunque avevo bisogno di Thyago, l'ho chiamato ma non mi risponde" mi spiega .

Senza nemmeno rispondere rientro in camera e lancio il cellulare a Thy che leggendo il nome sullo schermo lo porta subito all'orecchio.

Non resto ad ascoltare, torno subito fuori sul balconcino e mi godo la visuale, poi chiudo gli occhi e mi rilasso con il sole rosso e leggermente caldo in viso.

Il mare all'orizzonte che sta per inglobare totalmente la grossa palla di fuoco.

L'acqua mi aveva sempre messo uan certa tranquillità, ma continuavo a preferire le grandi città e la montagna.

Amavo sempre l'opposto di ciò che mi attraeva.

"Tieni" dice Thy apparendo alle mie spalle e passandomi il cellulare.

"Cosa voleva?" chiedo dopo essermi interrogata più volte se fare o meno questa domanda.

"Niente di che, è rimasto chiuso fuori casa, voleva sapere dove avessi lasciato le chiavi di scorta" mi spiega.

Posa le mani sui miei fianchi e in poco tempo la mia schiena scontra il suo petto.

"Leonardo?" domando riferendomi al terzo coinquilino della casa.

"Penso sia a lavoro" ride leggermente.

I minuti di silenzio che seguono mi fanno intuire ciò che il mio ragazzo mi dirà tra poco ed infatti, passato l'imbarazzo iniziale, apre bocca.

"Scusami per prima, non avrei dovuto essere così stronzo" afferma.

Non sapevo se fosse stato Nicolas a farlo ragionare o le rotelline del suo cervello che avevano iniziato a funzionare.

Le sue braccia si posano delicate sulla mia pancia coperta dalla seta del vestito.

Lascio che la mia testa si appoggi sulla sua spalla e faccio un profondo respiro chiudendo gli occhi.

"Scusami tu, non avrei dovuto difenderlo" sussurro.

Non ero poi così convinta di volermi scusare davvero di questa cosa.

Io avrei sempre difeso Lando, anche di fronte all'evidenza. Era una cosa innata, lo facevo e basta.

Però lo feci. Lasciai che Thyago credesse alla mia stupidissima bugia.

Scusami tu, non avrei dovuto difenderlo.

"Entriamo che tra poco dobbiamo andare?" mi domanda staccandosi un po' da me per farmi girare verso di lui.

Lo guardo negli occhi e annuisco, lui poi si piega verso di me e mi lascia un bacio a stampo.

La sua fronte si posa sulla mia.

"Rilassati ora" sussurra soffiando sulle mie labbra umide e accarezzandomi le braccia.

Non me ne ero resa conto, ma ero così tesa da aver male a tutti i muscoli.

Gli sorrido lasciando che i miei nervi si sciolgano sotto le sue carezze.

"Tago, Gracy, andiamo? ho fame" ci interrompe Aide uscendo sul balcone.

Quel bambino era così bello da lasciarmi sempre senza fiato.

"Andiamo" esclamo correndo dentro insieme al piccolo seguiti da Thy.

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gracejwolff story's

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La cena era stata favolosa, ma il mio cervello era stato da tutt'altra parte.

Aide aveva riso in continuazione fino a crollare tra le braccia del mio ragazzo mentre camminavamo verso l'hotel.

Thy non aveva fatto altro che battute per cercare di tirarmi su il morale, senza successo.

Io, invece, non avevo fatto altro che limitarmi a sorridere alle battutine più esilaranti mentre la mia mente si rifiutava di pensare a quanto stessi bene in quel momento.

I pensieri continuavano ad affiorare nella mia testa come se questa fosse un giardino vuoto.

Non c'era niente in particolare che mi stava tornando, solo non era proprio ka mia giornata.

Fatico a chiudere gli occhi.

Mi privo delle coperte e prendo il cellulare tra le mani abbassando tutta la luminosità.

Il dispositivo elettronico è l'unica fonte di luce presente ora nella stanza.

papo😈

mamma mi ha detto
che sei in vacanza
con il tuo ragazzo.

stai attenta, non voglio
un piccolo Grace in giro

Papà si preoccupava sempre per il suo piccolo scricciolo.

Tranquillo

papà

Non corri alcun pericolo

Lew💜

Princi, ci sarai a Miami?

credo di si, devo
organizzarmi ma
penso di esserci

Ver🖤

Grace, come stai?

Kelly mi chiede quando
possiamo uscire, vorrebbe
rivederti fuori dal paddock

Le piaci molto

E vorrebbe far conoscere
il fratellino del tuo ragazzo
a Penelope

Cose stupide che tu da ragazza
potrai di sicuro comprendere

Non è stupido
è una buona idea

Ora non sono a casa
domani torno
parlo un po' con Thy
e ci sentiamo d'accordo?

Anche a me piace Kelly

Te la sei meritato

È una bravissima ragazza

E ti sostiene almeno la
metà di quanto ti sostengo io

Te la meriti davvero🖤🖤


Predestinato 🐞

Charlotte mi ha scritto
che devo fare?

Guardo l'ora a cui è stato inviato il messaggio, 7 minuti fa.

Mi affretto a rispondergli.

Cosa ti ha scritto?

Charles mi risponde subito allegandomi uno screen della loro chat.

Charlotte diceva di volerlo incontrare perché doveva parlargli di alcune cose.

Dovrei andare?
E se poi mi dice cose
che non avrei voluto sapere?

Charles meriti di sapere comunque,
anche se non vorresti

Charlotte è una brava persona,
non ti ferirà, spero 😖

D'accordo G però
sappi che in quel
momento tu dovrai
essere a Monaco

Certo, tanto ho tantissimi
altri giorni di scuola
da perdere, non ti preoccupare,
non ho la maturità quest'anno

Eddai G sono io, il tuo
predestinato, fallo per
Charles, ti prego

Sarò lì per te Charles,
sarò li per te ❤️

Leclerc era l'unico sveglio oltre me quella notte.

Avevamo entrambi diversi dubbi.

Il nostro amore era scomparso improvvisamente e ora stava tornando come un fulmine a ciel sereno per entrambi.

Eppure il mio cuore mi diceva che non ero l'unica sveglia.

Il cervello mi sussurrava delicato che a parecchi chilometri di distanza, a Miami, oltre Charles, c'era qualcun'altro sveglio.

Qualcuno che mi pensava e che non mi faceva mai dormire sonni tranquilli.

Ad 8.341 km c'era un cuore che batteva al mio stesso ritmo.

Era il cuore di Norris, che nel letto con la sua ragazza, continuava a dimenarsi cercando la posizione adatta per addormentarsi, consapevole che la sua insonnia non fosse causata dallo scomodo letto in cui si trovava, o dal caldo tropicale di Miami.

No.

La scomparsa improvvisa del suo sonno era dovuto a me, alla noatra relazione, al nostro amore perduto.

Io ero il suo tormento.

Il suo fulmine a ciel sereno.

Con la luce del giorno riuscivano a far finta che nulla fosse successo tra noi, eppure qualcosa era accaduto.

Forse un niente che per noi era tutto.

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