La Tatocrazia

By LordCousland

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Dopo la terribile pandemia Covid, durante la quale l'umanità ha dato il peggio di sé, il mondo sta marciando... More

PERSONAGGI
PROLOGO
CAPITOLO 1: L'ARRIVO DI TATA SONIA
CAPITOLO 2: LA PRIMA PUNIZIONE
CAPITOLO 3: IL CAMBIO DEL PANNOLINO
CAPITOLO 4: PAPPA
CAPITOLO 5: LEZIONI DI IGIENE
CAPITOLO 6: INCONTRO AL PARCO
CAPITOLO 7: LA RAGAZZA
CAPITOLO 8: DALLA PARRUCCHIERA
CAPITOLO 9: CAPRICCI ED INCIDENTI
CAPITOLO 10: RITORNO A CASA
CAPITOLO 11: CAMBIAMENTI
COMUNICAZIONE AI LETTORI
CAPITOLO 12: TEMPO DI RELAX
CAPITOLO 13: POMERIGGIO CON LA TATA
CAPITOLO 14: BAGNETTO
CAPITOLO 15: LA MESSA A LETTO
CAPITOLO 16: RICCARDO VA ALL'ASILO
CAPITOLO 17: LE MAESTRE
CAPITOLO 18: IL PIANO DI ALICE
CAPITOLO 19: ALICE LE PAGA TUTTE
CAPITOLO 20: TUTTI IN MENSA
CAPITOLO 21: LA MESSAGGERA DEL SOGNO
COMUNICAZIONE AI LETTORI 2
CAPITOLO 22: QUALCHE RISPOSTA
CAPITOLO 23: COLLOQUIO GENITORI-INSEGNANTI
CAPITOLO 24: INCIDENTI DI VARIO TIPO
CAPITOLO 25: VIDEOCHIAMATA
CAPITOLO 26: INIZIA IL PIGIAMA PARTY
CAPITOLO 27: IL CUORE DI RICCARDO
CAPITOLO 28: EDUCAZIONE SPECIFICA
COMUNICAZIONE AI LETTORI 3
CAPITOLO 29: DURO LAVORO E MERITATO RELAX
CAPITOLO 30: L'EPOPEA DEL PARCO GIOCHI
CAPITOLO 31: NAUGHTY DREAMER
CAPITOLO 32: SI TORNA ALL'ASILO
CAPITOLO 34: LA PUNIZIONE DELLA MAESTRA
CAPITOLO 35: RIVELAZIONI
CAPITOLO 36: ELEONORA HA UN PROBLEMINO
COMUNICAZIONE AI LETTORI 4
CAPITOLO 37: VISITA A SOPRESA
CAPITOLO 38: RICCARDO & FRANCESCA
CAPITOLO 39: REGOLE STRADALI
COMUNICAZIONI AI LETTORI 5
CAPITOLO 40: AL SUPERMERCATO

CAPITOLO 33: LA LEZIONE SPECIALE

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By LordCousland

Mentre Riccardo, le ragazze e le varie Tate erano ancora lì a parlottare tra loro, ecco che la porta della scuola materna si aprì e Rossella, come sempre seguita a ruota da Milena, fece la sua apparizione sfoggiando ovviamente il suo enorme sorriso.

Le due donne arrivarono rapidamente al cancello e una volta raggiuntolo la Tata maestro lo aprì, dicendo a gran voce "Eccoci qui, pronti ad una nuova mirabolante giornata all'asilo. Bentornati, piccolini."

Miriam, sorridendo, corse incontro alla donna e fece segno di essere presa in braccio. Rossella non se lo fece ripetere due volte, issandosi la ragazza in spalla e cullandola dolcemente.

"Ciao piccolina. Pronta ad una nuova giornata d'asilo?" le chiese.

"Sì, maestra! Sono pronta!"

L'entusiasmo di Miriam fu accolto con uno sbuffo da Alessandra, che invece scrollò le spalle e si avvicinò alle maestre senza dire nulla.

Uno ad uno, anche gli altri si avvicinarono, mentre le Tate che li accompagnavano rimanevano ferme sul posto.

"Vedo un paio di volti nuovi."

Rossella osservò Gabriella e Fabrizia, rivolgendo loro uno dei suoi soliti sorrisi.

"Vediamo un po'. Tu devi essere Fabrizia, ti aspettavamo." sempre tenendo in braccio Miriam, la Tata maestra portò avanti una mano e scompigliò dolcemente i capelli della nuova studentessa.

Riccardo si aspettava che Fabrizia reagisse male a quel gesto, invece inaspettatamente la ragazza arrossì e parve quasi crogiolarsi sotto alla dolce mano di tata Rossella. Il ragazzo non poté fare a meno di pensare che se al posto di una fanciulla fosse stata una gattino a quel punto di sarebbe messa a fare le fusa.

La maestra guardò quindi Gabriella, dicendole "E tu devi essere Gabriella. Sei stata un po' una sorpresa, ma la tua presenza è molto gradita."

A quel punto si rivolse ad entrambe ed aggiunse "Io sono tata Rossella, la vostra maestra. Lei invece è Milena, e sebbene sia una terrestre è una maestra di questo asilo e la tratterete con il rispetto che si deve ad un'adulta."

Milena annuì, come a voler sottolineare le parole della Tata. Riccardo le avrebbe volentieri dato una lezione.

Fabrizia storse il naso, chiaramente non proprio contenta della posizione di autorità di Milena, ma non disse nulla limitandosi invece ad annuire. Gabriella, invece, si prodigò in un rispettoso inchino, dicendo "È un piacere conoscervi, signore maestre. Spero che non ci sarà bisogno di usare la pagaia sul mio didietro."

La seconda parte della frase, detta in modo più scherzoso e meno formale della prima, stemperò l'ambiente e strappò a tutti i presenti una risata leggera.

"Una bimba che sa come comportarsi, una novità." fece Milena, finalmente sorridendo a propria volta "Sarà un piacere averti qui."

"Era una frecciatina nei miei confronti?"

A parlare era stata Alice, che aveva messo le mani ai fianchi e guardava la maestra terrestre con un sorriso di sfida.

Milena spostò immediatamente lo sguardo su di lei, accigliandosi di nuovo "Chi è arrivata qui con la bocca insaponata?"

La bionda la guardò malissimo, avvicinandosi di un passo "Sentimi bene..."

Milena impugnò la pagaia, e la interruppe bruscamente "Dammi ancora del tu e te le suono, bambina."

Aveva sottolineato con forza l'ultima parola, evidenziando ogni sillaba che era uscita dalle sue labbra.

Alice strinse i pugni con rabbia, ma poi si rilassò. Evidentemente non intendeva essere sculacciata subito, soprattutto dopo averle già prese prima dalla sua Tata.

"Mi scusi, maestra." bofonchiò, pur facendo trasparire una certa collera nelle proprie parole.

Milena parve farselo andare bene, perché annuì soddisfatta e mise via la pagaia.

"Scuse accettate, piccolina. Ora fai la brava e ascolta tata Rossella."

La maestra Tata infatti era stata in silenzio durante lo scambio di battute, ma era piuttosto chiaro che fosse contenta di come Milena aveva risolto la situazione.

"Bene, bimbi, ascoltatemi tutti." disse, battendo le mani "Sta per avere inizio una lezione speciale che avrà luogo nella sala ricreazione. Salutate le vostre Tate, le rivedrete a fine giornata."

Riccardo si voltò a guardare tata Sonia, che gli sorrideva dolcemente da poco distante. Lui e tutte le ragazze salutarono con la mano le rispettive Tate, le quali contraccambiarono il saluto. Rimasero lì, sulla soglia del cancello, mentre la maestra Rossella conduceva i bimbi all'interno.

Milena chiuse il cancello alle loro spalle e lasciandosi indietro le Tate proseguirono nel giardino, arrivando ben presto alla porta principale della scuola materna. Prima di entrare, Riccardo diede un'ultima occhiata alle proprie spalle e vide tata Sonia e le altre che si allontanavano parlottando tra loro. L'ultima cosa che vide prima di attraversare la porta e perderle di vista fu tata Josephine che mollava uno sculaccione a tata Jiao, scena che gli fece scappare una risatina.

Una volta che furono nell'asilo, Rossella mise giù Miriam e rivolgendosi ai bimbi disse "Ok, ora mettetevi ordinatamente in fila per due. Ognuno col proprio compagno di banco, come l'altro giorno."

Senza esitare, Miriam annuì e si mise dietro di lei, aprendo la mano verso Alessandra e sfoggiando un sorriso genuino. Alessandra sbuffò, ma poi afferrò la mano dell'altra ragazza senza problemi.

Riccardo e Francesca si misero dietro di loro. Timidamente, la ragazza allungò la mano verso di lui. Il ragazzo lanciò una rapida occhiata ad Eleonora, come a volersi assicurare non fosse gelosa della cosa, ma ovviamente lei si limitò a scrollare le spalle. Vedendo tale reazione, Riccardo rivolse a Francesca un sorriso e le afferrò la mano, con decisione senza troppa forza. Francesca arrossì vistosamente, ma non disse nulla.

Dietro di loro si misero poi Alice ed Eleonora. La bionda guardò l'altra ragazza con uno sguardo di sfida, subito ricambiato. Nonostante il chiarimento, le cose non sarebbero state così facili da aggiustare tra quelle due.

Notando le due che si guardavano in cagnesco, Milena fece un passo avanti e disse severamente "Di nuovo a dare problemi, voi due? Datevi la mano o ve le suono."

Eleonora ruotò gli occhi al cielo, mentre Alice emise una specie di grugnito. Ciononostante, nessuna delle due osò sfidare l'autorità della maestra e, palesemente controvoglia, si diedero la mano.

A chiudere la fila furono Fabrizia e Gabriella. Era un po' strano vederle una di fianco all'altra, considerando la loro differenza d'altezza e di dimensione. Riccardo non poté non pensare che più che per mano Gabriella avrebbe potuto tenere l'altra ragazza in braccio. Anche perché il broncio di Fabrizia la faceva sembrare ancora più infantile di quanto già non sembrasse.

Gabriella, però, fu invece molto dolce. Delicatamente allungò una mano e afferrò quella di Fabrizia, portandola vicino a sé.

"A quanto pare siamo compagne di banco." le sorrise "Cerchiamo di diventare amiche."

Fabrizia la guardò. Inizialmente male, ma poi il suo sguardo si addolcì.

"Va bene, ci posso provare." bofonchiò.

Milena sembrò sorridere alla dolcezza della scena, ma fu un solo istante, poi tornò seria e si mise a chiusura della fila.

Come tutti furono in fila Rossella prese a camminare, conducendo il gruppo attraverso il corridoio e giungendo infine davanti alla porta della sala ricreazione.

Senza esitare, la maestra la aprì ed entrò, seguita a ruota dalla colonna di "bimbi".

Come furono all'interno, tutti notarono subito che il grande tavolo al centro era stato spostato in un angolo. Al centro della stanza c'era invece una ragazza.

La fanciulla in questione era a malapena diciottenne, con i capelli castani molto scuri legati in uno chignon, occhi di un verde chiarissimo e un viso delicato come quello di una bambolina. Indossava un body smanicato azzurro e una gonna a pieghe nera che le arrivava a metà coscia, oltre che un paio di collant velati che le mettevano in mostra le belle gambe. Ai piedi indossava delle scarpette bianche molti fini.

"Ancora salve, signora Tata." disse, gioviale, guardando Rossella "Vedo che ha portato i bimbi."

Rossella le si avvicinò, sorridendole di rimando "Sono tutti tuoi, Nicole."

La ragazza di nome Nicole annuì, e rivolgendosi ai ragazzi disse "Mettetevi in riga davanti a me, forza."

Riccardo e le ragazze si scambiarono un'occhiata perplessa. Quella era la maestra della lezione speciale? Era più giovane della maggior parte di loro.

"Emh... dobbiamo proprio, maestra?" domandò il ragazzo guardando Rossella.

Rossella si voltò a guardarlo, osservandolo come se non avesse capito la domanda.

"Che vuoi dire?" gli chiese infatti.

"Ecco... è una ragazzina..."

La maestra Tata inarcò le sopracciglia in un'espressione severa, palesemente contrariata da quell'uscita.

"Una ragazzina?" la voce della Tata era severa quanto il suo sguardo.

Riccardo deglutì e d'istinto serrò forte le natiche, temendo gli arrivasse uno sculaccione voltante come quelli di tata Sonia.

Rossella però si limitò a scuotere la testa, dicendo "Nicole è maggiorenne, non vive più con i suoi, ha un lavoro stabile ed è stata ritenuta matura e responsabile. Ha tutto ciò che serve per essere considerata un adulta, a differenza di tutti voi. Quindi farete i bravi piccoli di casa, le porterete rispetto e la tratterete come la maestra che è, oppure riceverete le tot tot con la pagaia. Sono stata chiara?"

Vergognandosi terribilmente a quella lavata di capo, gli studenti dell'asilo annuirono tutti, rossi in viso. L'idea di prendere ordini da una ragazza perfino più giovane di loro era l'apice dell'imbarazzo. L'unica tranquilla e serafica era come al solito Miriam, che non ci vedeva nulla di strano.

Mentre avveniva il predicozzo, Milena osservava la scena con un sorrisetto beffardo stampato in faccia. Riccardo la guardò male, pensando che avrebbe pagato volentieri per vederla umiliata.

Il ragazzo spostò lo sguardo su Nicole, pronto a reggere il sorriso di scherno che sarebbe comparso sulle sue labbra. Ma al contrario di quanto si sarebbe aspettato, la maestra diciottenne aveva un'espressione quasi preoccupata.

"Tata, suvvia, non sia così severa." disse infatti, guardando Rossella "Sono tutti biologicamente più vecchi di me, è normale siano un po' in imbarazzo."

Riccardo fu stupito dalla cosa. Si aspettava che si comportasse come Milena, ma invece quella ragazza sembrava molto dolce.

"Biologicamente, sì. Ma a differenza tua in realtà sono bambini." replicò la maestra Tata, continuando a guardare severamente il gruppo.

La scena rimase immobile per qualche istante, poi Rossella tornò a sorridere.

"Non perdiamo altro tempo, topolini. Mettetevi in riga come ha chiesto la maestra Nicole." disse.

Esitando un po', i ragazzi si avvicinarono a Nicole e si misero in riga di fronte a lei. Riccardo si mise a chiusura della riga a sinistra, con di fianco Eleonora. Accanto alla castana si mise Gabriella, poi Fabrizia, poi Miriam e Alessandra. Di fianco ad Alessandra si mise Francesca, e a chiudere la fila a destra si mise Alice. Uno di fianco all'altro, i ragazzi guardavano Nicole con imbarazzo ma anche con una certa curiosità. Riccardo in particolare temeva che sarebbe stato qualcosa di imbarazzante, ma non poteva negare di voler sapere cosa quella ragazza fosse stata chiamata ad insegnar loro.

"Bene, bimbi, come avrete capito io sono la maestra Nicole. La vostra insegnante mi ha chiamata per tenervi una lezione speciale." disse, con tono energico "Prima però vorrei vi presentaste. Potete dirmi come vi chiamate? Comincia tu, biondina."

Alice scrollò le spalle, replicando freddamente "Alice, piacere. Cerca di ricordartelo."

"Alice, ne abbiamo già parlato." intervenne Milena "Devi dare del lei agli adulti."

La bionda la guardò malissimo, chiaramente odiando l'idea di dare del lei ad una ragazza più giovane di lei di ben sette anni a malapena maggiorenne. Poi lo sguardo della ragazza passò dagli occhi di Milena alla pagaia che aveva in cintura, e la sua espressione mutò lievemente. Sospirando, tornò a guardare Nicole.

"Mi scusi, maestra." mormorò, con un ira a stento trattenuta.

"Scuse accettate." sorrise Nicole, per poi spostare lo sguardo su Francesca "La prossima."

Una dopo l'altra, le ragazze si presentarono tutte alla nuova maestra, e infine fu il turno di Riccardo. Anche lui disse il suo nome senza fare scene.

Una volta che tutti si furono presentati, Nicole annuì e si mise le mani sui fianchi.

"Molto bene." disse "Ora lasciate che vi presenti la lezione di oggi."

Nicole fece due rapidi passettini indietro, spostando le braccia verso destra, dopodiché fece una piroetta e tornata dritta si esibì in una specie di piccolo inchino.

"Oggi, bimbi, imparerete un po' di danza classica."

Le reazioni a quella semplice frase furono le più disparate: da Gabriella e Francesca che sussultavano, a Miriam che si mise ad applaudire contenta, agli altri che si guardavano intorno imbarazzati. Riccardo, in particolare, era arrossito vistosamente.

Tuttavia, Nicole era ben lungi dall'aver finito. Infatti aggiunse "Naturalmente non potete danzare vestiti con i grembiulini. Le maestre provvederanno ora a cambiarvi."

Come se non stessero aspettando altro, Rossella e Milena si avvicinarono ai ragazzi in riga tenendo tra le mani degli involti di stoffa.

"Esatto, piccolini." disse la maestra Tata "Io e Milena provvederemo a cambiarvi. Fate i bravi."

Le due donne andarono prima da chi era all'estremità della fila. Con sommo disappunto di Riccardo, tata Rossella andò da Alice, mentre lui si beccò Milena.

La maestra terrestre appoggiò gli involti che aveva in mano a terra, prendendone uno e mettendolo di fronte al ragazzo. Fatto ciò, sotto gli occhi di tutti, Milena sbottonò il grembiule di Riccardo e ne afferrò poi i lembi inferiori, dicendogli "Su le braccia, Riccardino."

Controvoglia e rosso in volto, il ragazzo alzò le braccia e si lasciò togliere il grembiulino, rimanendo così solo in ciabattine e pannolino. Si sarebbe voluto sprofondare nel terreno.

L'imbarazzo aumentò ancora di più quando Milena gli toccò il pannolino per controllare fosse asciutto, facendolo diventare bordeaux.

"Maestra!" esclamò.

"Asciutto, per fortuna." ridacchiò la ragazza, per poi fargli levare anche le ciabattine.

Rimasto solamente con il voluminoso pannolino, Riccardo pregò che Milena si sbrigasse a fargli mettere qualsiasi cosa fosse ciò che voleva fargli indossare, sarebbe stato certamente meglio della situazione in cui si trovava.

Ma come disse un saggio, bisogna stare attenti a ciò che si desidera. Dopotutto quando si tocca il fondo si può sempre scavare. E Riccardo lo imparò sulla propria pelle quando Milena estrasse dall'involto un paio di calze lunghe da danza (praticamente dei collant) bianche come latte che subito gli fece infilare, prima una gamba e poi l'altra, e le tirò su fino a coprire il pannolino. Inutile dire che si sentiva ridicolo. Avrebbe obbiettato, ma la pagaia in bella vista lo stava facendo rimanere tranquillo.

Ma non era certo finita. Milena infatti prese due scarpette mezze punte da danza in pelle, colorate di rosa.

"No!" esclamò, vedendole "Non posso metterle!"

Milena lo guardò severamente, e senza dire nulla mise mano alla pagaia. Prima ancora che il ragazzo potesse fare alcunché, gli sferrò due poderosi sculaccioni, uno per natica, che lo fecero sussultare.

"Ti spiace ripetere?" gli disse, puntandogliela contro "Non credo di aver sentito bene."

Per un attimo ebbe la tentazione di mollarle un pugno, anche a costo di prenderle, ma poi trasse un profondo sospiro, cercando di calmarsi.

"Mi scusi." disse invece, usando tutta la propria determinazione. Non voleva darle la soddisfazione di finire sulle sue ginocchia.

Milena annuì, compiaciuta, e mise via la pagaia per poi mettergli le scarpette da ballerina. Una volta che gliele ebbe messe, prese dall'involto l'ultima parte dell'abito e gliela mostrò.

Per un istante la classe non c'era più. Riccardo era solo, in un luogo alieno, e di fronte a lui non c'era null'altro che l'abito. Non poteva credere a ciò che stava vedendo.

"Ma sta scherzando?!" esclamò, ricordandosi almeno di darle del lei "Non può essere seria!"

L'abito che Milena stringeva tra le mani era infatti un tutù rosa con maniche ad aletta, con decorazioni in paillettes sul busto e un delizioso cut-out a forma di cuore sul retro. In pratica, era un body rosa che terminava in una piccola ma voluminosa gonna di tulle, rosa a sua volta.

"Sono serissima." replicò Milena, guardandolo "Tata Sonia ci ha detto di metterti questo anziché la versione maschile come conseguenza per aver alzato le mani al parco."

Riccardo abbassò lo sguardo a guardarsi le scarpette da ballo. Le Tate erano molto avanti e di mentalità aperta, quindi con tutta probabilità non era una punizione generale... ma tata Sonia sapeva perfettamente quanto lui odiasse i vestiti da femmina, lo facevano sentire debole ed inadatto.

"Allora, Riccardo? Ti fai mettere il tutù o ti devo dare le tot tot?" chiese la maestra, facendo un piccolo sorrisetto alla sua stessa (pessima) battuta.

Sentì l'ira crescergli dentro, voleva urlarle in faccia, strapparle il tutù di mano e affermare la propria virilità, in barba alle sculacciate e a tutte le regole delle Tate. E fu sul punto di farlo, quando sentì la stretta amorevole attorno ad una mano.

Il ragazzo si voltò, tornando improvvisamente alla realtà. Non era più lì da solo con Milena, c'erano le sue compagne di classe, finalmente era tornato a vederle. Erano sempre state lì, ma si era sentito alienato per qualche minuto. La maestra Rossella aveva già vestito Alice e stava facendo lo stesso con un'imbarazzatissima Francesca, sotto lo sguardo di Alessandra e Miriam. Fabrizia stava guardando il vuoto, mentre Gabriella stava guardando verso di lui, sorridendogli. Ed Eleonora... lei gli aveva stretto la mano, trasmettendogli sicurezza e calore.

"Tranquillo, Ricky, è solo un vestito." gli sorrise "Qualsiasi cosa indossi, non sembrerai mai meno uomo ai miei occhi."

Riccardo sentì il ghiaccio che gli aveva attanagliato il cuore alla vista del completino sciogliersi come un gelato lasciato fuori dal freezer. Il cuore gli accelerò lievemente, ma in modo positivo.

Seppur ancora imbarazzato, si fece mettere il vestitino senza lamentarsi ulteriormente. Milena era compiaciuta, ma non gli importava di cosa pensasse, l'unica di cui gli importava era Eleonora.

Una volta vestito, il ragazzo non poté negare di sentirsi alquanto ridicolo. Ma non disse nulla e fece anche un flebile cenno di ringraziamento con il capo nei confronti della maestra.

Milena procedette quindi a svestire Eleonora, lasciando anche lei solo con il pannolino. La vista del seno sodo ma non prominente della castana fece diventare cremisi le gote di Riccardo.

Eleonora non fece alcuna resistenza, nonostante un visibile imbarazzo, e si lasciò vestire da ballerina. Il tutù a lei stava divinamente.

Una volta finito, Milena passò a fare lo stesso con Gabriella. Nel frattempo, la maestra Rossella aveva già finito di vestire Alice, Francesca, Miriam e Alessandra e si stava occupando di spogliare Fabrizia.

Ben presto anche loro furono vestite. Le due maestre, la terrestre e la Tata, guardarono il risultato soddisfatte: sette ragazze e un ragazzo vestiti con scarpette da ballerina rosa, calze da danza bianche e tutù rosa. Con l'eccezione di Miriam, che sembrava contenta dell'abito, gli altri presenti erano tutti rossi in viso.

"Ecco qua." sorrise tata Rossella "Ora siete pronti per la lezione di danza classica. Io e Milena vi lasciamo nelle sapienti mani di Nicole. Mi sembra inutile dirlo, ma repetita iuvant: se fate i monelli durante la lezione, sarete sculacciati."

Si voltò quindi verso Milena, dicendole "Io vado a sistemare alcune cose in aula. Li tieni d'occhio tu?"

La maestra terrestre annuì decisa, replicando "Sì, Tata, ci penso io. Non ha nulla di cui preoccuparsi."

Rossella le sorrise, poi si avvicinò a lei, le mise una mano sulla spalla e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Riccardo non aveva idea di cosa le avesse detto, ma qualunque cosa fosse Milena era arrossita. Che l'avesse minacciata di dargliele se non avesse fatto un buon lavoro? Possibile, ma non aveva modo di saperlo.

Dopo aver salutato i bimbi, la maestra Rossella lasciò la stanza e tornò nel corridoio, sparendo oltre la porta.

Mentre la maestra se ne andava, Riccardo aveva fatto cadere gli occhi sulle sue compagne di classe. Erano vestite con un tipo di abito piuttosto infantile ed imbarazzante, certo, ma a differenza del solito quel tipo di outfit metteva in mostra le loro forme, le loro curve, tutta la loro femminilità. In particolare Eleonora, che esercitava su di lui un fascino unico, e Alice, il cui corpo sinuoso e pressoché perfetto la rendevano una gioia per gli occhi, ma anche Francesca non scherzava, era una davvero bella ragazza. Anche le altre erano tutte carine, ognuna a modo proprio.

Il filo dei suoi pensieri fu distratto da Nicole, che lo spezzò con la propria voce.

"Forza, bimbi, non perdiamo altro tempo ed iniziamo la lezione." disse, battendo le mani.

E così iniziò la lezione di danza classica. Nonostante l'imbarazzo, fu una lezione abbastanza tranquilla e piuttosto divertente, perfino per Riccardo. Nicole era una brava insegnante, dolce ed empatica. A differenza di Milena, che era palesemente contenta della propria posizione di potere, la maestra di danza non si atteggiava a comandina, anzi, pur essendo in una situazione in cui avrebbe potuto dar loro tutti gli ordini che avrebbe voluto era gentile e rispettosa, trattandoli più come ragazzi (per quanto comunque più giovani della loro età reale) che come bimbi piccoli. Non era per nulla severa e anzi ripeteva volentieri le istruzioni e aiutava chiunque ne avesse bisogno, senza mai alzare la voce né minacciare di punizioni.

Ciononostante, nessuno sfidò la sua autorità. Un po' proprio perché aveva un dono per far sentire tutti a proprio agio, e un po' perché i ragazzi sentivano comunque addosso lo sguardo di Milena, pronta ad impugnare la pagaia al minimo problema.

Fu circa a metà della lezione, mentre stavano eseguendo una serie di giravolte, che un BIP si diffuse per la sala.

"Oh, qualcuno ha fatto la pipì?" chiese Milena, facendo un passo avanti.

Tutti si guardarono l'un l'altro, tranne una persona: Eleonora aveva infatti abbassato lo sguardo, con gote rosse per la vergogna.

"Eleonora, eh? Non preoccuparti piccolina, capita." le disse la maestra "Però non posso assentarmi dalla classe per cambiarti, mi dispiace."

"Cosa?!" Eleonora alzò la testa, guardandola dritta negli occhi "È uno scherzo?!"

"No, amore. Dai, torna a concentrarti sulla lezione, vengo a rimuovere quel fastidioso BIP. Quando torna tata Rossella andiamo a cambiarci."

"Ma sta scherzando?!" ripeté la castana, alzando lievemente la voce "Sono tutta bagnata, vuole che continui la lezione così?!"

"Milena, se permetti..." intervenne Nicole.

"Uh? Cosa?"

"Credo di poter gestire la classe per dieci minuti. Dovresti cambiarla."

Eleonora guardò la diciottenne con uno sguardo di gratitudine, ma per sua sfortuna Milena sembrava irremovibile.

"No." rispose infatti ella seccamente "Le è stato detto di aspettare e aspetterà. Il pannolino è bello spesso, non le verrà una dermatite. Continua pure con la lezione."

Riccardo cercò di prendere la mano della castana, come aveva fatto lei prima con lui, per calmarla, ma non fece in tempo.

"Al diavolo!" gridò infatti, facendo un passo verso Milena "Sono stufa di te! Ti credi migliore di noi?! Sei solo una grandissima puttana!"

Tutti i presenti sussultarono alla parolaccia, sconvolti. Non era da Eleonora comportarsi così, era veramente fuori di sé.

"Eleonora!" intervenne anche Nicole "Queste cose non si dicono. Chiedi subito scusa alla maestra."

Eleonora palesemente non ne aveva alcuna intenzione, ma poco sarebbe importato anche l'avesse avuta: Milena si era avvicinata con in volto uno guardo parecchio arrabbiato. Come ebbe raggiunto la ragazza, fece saettare la mano in avanti e la afferrò saldamente per un orecchio, facendole lanciare un gridolino.

"Avrei perdonato lo scatto d'ira e perfino la mancanza di rispetto." disse con estrema severità "Ma quella parolaccia proprio no."

La maestra cominciò a trascinarla verso la sedia, sotto lo sguardo di tutti i presenti che osservavano la scena allibiti. Riccardo avrebbe tanto voluto aiutarla, ma c'era ben poco che potesse fare per difenderla dopo quell'uscita ben poco felice.

Mentre veniva trascinata, Eleonora realizzò evidentemente di aver esagerato perché cominciò a piagnucolare e chiese ripetutamente scusa a Milena, dicendole che non sapeva cosa le fosse preso.

Ma Milena non sembrava dell'idea di volerla perdonare. Raggiunta la sedia disse infatti con tono lapidario: "Chiedere scusa ad un piatto rotto non rimette magicamente insieme i cocci, cara. Bisogna pensare prima di parlare, anche quando si è in preda alla rabbia."

La maestra si sedette e con un rapido gesto si tirò Eleonora sulle ginocchia. Ignorando i suoi piagnucolii e le sue scuse, provvide a scoprirle il sedere slacciando il body, abbassando le calze e rimuovendo la parte posteriore del pannolino. Le natiche tonde della fanciulla così fecero la loro apparizione sotto gli occhi di tutti.

Per un attimo Riccardo sperò che la sua ragazza venisse sculacciata con la mano, ma com'era prevedibile Milena impugnò invece la pagaia.

"No, maestra, la prego!"

Ma le suppliche di Eleonora non servirono a nulla. Milena alzò lo strumento e sferrò il primo colpo. L'impatto emise uno schiocco che fece sussultare i presenti, mentre la castana gridò per il dolore.

La pagaia cominciò a danzare, impattando numerose volte sulle chiappe di Eleonora. Ogni volta che essa cadeva, la castana non poteva fare a meno di lanciare dei gridolini, continuando incessantemente a chiedere scusa come un disco rotto.

Milena sculacciava con una certa metodicità, lasciando cadere un colpo dopo l'altro con un ritmo costante. Nulla da dire, Rossella le aveva insegnato bene.

Dopo aver sferrato quattro colpi un po' più forti sulla seduta, finalmente la maestra si fermò. Per allora Eleonora era scoppiata in lacrime e scuoteva all'aria il proprio sedere tutto rosso senza badare a chi la stesse osservando, com'era normale in quelle situazioni.

"Ecco qua." annunciò a quel punto Milena, riallacciandole il pannolino "Punizione conclusa."

La fanciulla non se lo fece ripetere: balzò in piedi e si mise a massaggiarsi il culetto saltellando da un piede all'altro.

Milena fece un sorrisetto alla scena, chiedendo a Nicole "Che ne dici di questo balletto? Non sarà elegante come i tuoi, ma la danza post-sculacciata ha indubbiamente fascino."

Nicole la guardò male, palesemente non gradendo la battuta. Evitò di risponderle e si avvicinò invece ad Eleonora, stringendola a sé in un abbraccio non appena si fu calmata un pochino. La castana contraccambiò subito l'abbraccio, continuando a piangere nascondendo il viso sul suo petto.

"Su, su, è finita." le mormorò.

Una volta che si fu calmata completamente, la maestra diciottenne le rimise a posto le calze ed il body, per poi sistemarle bene il tutù.

"Ti va di continuare la lezione o preferisci guardarci?" le chiese premurosamente, beccandosi un'occhiataccia da parte di Milena che però non disse nulla.

Eleonora le sorrise debolmente, rispondendo "Grazie, maestra, ma posso continuare."

"Ottimo. Torna in posizione, allora." Nicole le sorrise e tornò di fronte agli altri.

Riccardo accolse Eleonora con un sorriso di incoraggiamento, come a volerle dire che non aveva nulla di cui vergognarsi. Si disse che dopo la lezione avrebbe dovuto coccolarla un po'.

La lezione riprese, con tranquillità. Alla fine erano tutti stanchi e sudati, ma soddisfatti.

"Siete stati tutti bravissimi." si complimentò Nicole, con un sorriso genuino.

Si rivolse poi ad Alice, aggiungendo "Tu hai una grazia notevole. Con un po' di applicazione potresti diventare una professionista."

Alice rimase a bocca aperta, guardandola con occhi spalancati. Era palese che quando Nicole si era rivolta a lei fosse già pronta a risponderle male, ma invece era rimasta esterrefatta.

"Io?" chiese "Dice davvero?"

"Sì, assolutamente." annuì Nicole "Hai talento, sarebbe un peccato non sfruttarlo."

La bionda rimase ferma come una statua, aprendo e chiudendo la bocca come un pesce mentre gli occhi le si fecero di colpo lucidi.

"Talento? Io sarei brava a fare qualcosa?"

"È quello che ho detto. Se hai piacere in ciò, potrei anche parlarne con la tua Tata per EHY!"

La frase fu interrotta sul finale, perché Alice era balzata in avanti e aveva ghermito Nicole in un abbraccio, scoppiando a piangere.

"Grazie, grazie, grazie!" cominciò a ripetere incessantemente, continuando a singhiozzare di gioia.

Nicole le sorrise dolcemente e contraccambiò l'abbraccio, stringendola sé.

Riccardo fu veramente felice di vedere quella scena. Alice chiaramente non era abituata ad essere valorizzata per qualcosa che non fosse il mero aspetto fisico, almeno a giudicare dalla sfuriata al pigiama party. Sperò di non vederla mai più in un gesto autolesionistico.

Fu allora che la porta si aprì e Rossella fece il suo ingresso nella sala, con il suo solito radioso sorriso sul volto.

"Vedo che la lezione è finita." disse "Qualcuno ha bisogno del cambio del pannolino prima della prossima attività?"

Eleonora sospirò e fece un passo avanti, ma sorprendentemente Miriam alzò la mano, dicendo a gran voce "Maestra Rossella, maestra Rossella! La maestra Milena verrà sculacciata subito o dopo?"

Tutti la guardarono stupiti. Milena, in particolare, aveva gli occhi sgranati.

"Cosa?" esclamò "E perché mai dovrei essere sculacciata? Sono una maestra, non una piccola di casa."

Rossella però guardò Miriam e dopo aver fatto una risatina le rivolse un occhiolino.

"Certo che sei proprio sveglia, amore. Sì, la maestra Milena sarà sculacciata e a quanto pare tu lo sai e lei no. Ti va di dirle il perché?"

"Perché ha provocato Eleonora. Tata Olimpia dice sempre che non si provocano le persone."

Tutti si volsero a guardare Milena. La maestra terrestre era diventata rossa in viso, completamente incredula.

"No... Tata, la prego..." mormorò.

"Niente ma." fu però la risposta "Ora vado a cambiare Eleonora. Approfittane per prepararti psicologicamente."

Ciò detto, Rossella prese Eleonora per mano e la condusse fuori dalla stanza. Prima di sparire oltre la soglia, la castana si voltò a guardare Milena e le rivolse un sorrisetto di rivalsa.

La maestra abbassò lo sguardo, imbarazzata, e Riccardo non poté fare a meno di pensare che si sarebbe goduto la scena. Eccome se la sarebbe goduta.



SPAZIO AUTORE

Ecco qua, finalmente. Un applauso a me, pensavo di non finirlo più questo capitolo. Spero di riuscire ad aggiornare con più regolarità d'ora in poi. Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi, siete la forza che mi fa andare avanti.

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