Le fiabe non raccontano ai
bambini che i draghi
esistono. I bambini
sanno già che i draghi esistono. Le
fiabe raccontano ai bambini
che i draghi possono
essere uccisi.
Suono il campanello, busso tre volte e mi affaccio a ogni finestra della casa.
« Irlanda?» mi richiama una voce.
« Ho bisogno di vedere Derek» asserisco impassibile.
« Come hai fatto ad arrivare qui con questa nevicata?» chiede Chris « E quando ti avevo detto che gli mancavi non intendevo "vieni a casa e prendilo a botte"» ridacchia.
« Dimmi se è in casa, altrimenti me ne vado» taglio corto.
« Si, è in casa ma non mi sembra il caso di...» comincia.
Lo sorpasso con una spallata, entrando in salotto, dove Arline sta cucendo seduta sul divano.
« Ciao Irlanda!» mi saluta.
Siamo dei reali, noi.
« Salve, suo figlio è in casa?» domando.
« Si, è di sopra. È successo qualcosa?» aggrotta le sopracciglia.
« Si» annuisco.
« Vai pure a parlargli» mi indica la scala.
La salgo impassibile, arrivando nella camera di Derek, che è proprio come l'avevo vista per la prima volta quasi un mese fa.
Non c'è.
Passo per tutte le stanze, ma di lui nemmeno l'ombra.
Ad un tratto sento dei rumori provenire dal piano superiore e mi ci dirigo alla svelta.
Entro in un'enorme palestra dalle pareti bianche, dove le finestre lasciano spazio al sole.
« Biondina?» domanda qualcuno alle mie spalle.
Mi giro, trovandomi di fronte a Derek tutto sudato e vicino a un sacco da boxe.
« Derek» faccio, dimenticandomi all'istante tutto il discorso che mi ero accuratamente preparata.
« Che ci fai qui?» mi si avvicina.
« Mi ha fatto entrare Chris. Devo parlarti» sentenzio.
Mi scruta attentamente, dalla punta dei capelli alla punta dei piedi.
« Aspetta che mi faccio una doccia» sospira « E comunque hai i collant bucati».
Spalanco gli occhi, abbassando lo sguardo sulle mie gambe, coperte da pesanti collant neri.
Deve esser stato il carillon della nonna, quando mi sono nascosta nell'armadio, penso, vedendo il buco poco sotto alla gonna.
Arrossisco, colta alla sprovvista, incassando la figuraccia.
« Grazie» borbotto, abbassando lo zaino per coprirlo.
Mi siedo sulla pila di materassi che trovo in un angolo della palestra, sdraiandomi svogliata.
Nell'attesa sfoglio le prime pagine del libro che ho preso nello studio del nonno.
Scritto da Jacob Miller.
Wow.
Non sapevo l'avesse scritto lui, pensavo che l'avesse comprato in qualche negozio di stregoneria.
« Che libro è?» Derek si sdraia al mio fianco, con ancora i capelli bagnati.
« Devo chiederti tante cose, principino» mi giro verso di lui.
« Sono qui apposta» annuisce, lasciandosi scappare un altro sospiro.
« Sei un principe» ribadisco « Anche se non capisco cosa tu ci faccia qui».
« Hai scoperto tutto, non è vero?» sorride amaramente.
« No, non tutto. Ci sono dei pezzi che ancora non quadrano» ammetto.
« Prima di parlare di questo, potremmo parlare della notte al "The Lunar Eclipse"?» borbotta.
« No. Sono qui per avere delle risposte, poi me ne andrò» obbietto.
« Allora non avrai alcuna risposta» enuncia duro.
« Smettila! È soltanto colpa tua se siamo in questa situazione!» urlo.
« Potevi pensarci due volte prima di scappare!» alza il tono.
Non riesco a fermare la mia mano, che si schianta con prepotenza sul suo viso.
« Fai schifo» sibilo, raccogliendo le mie cose e scendendo le scale a passo di marcia.
« Stai ferma un attimo, diamine!» borbotta, mentre sento due braccia afferrarmi per la vita e caricarmi in spalla.
« Fammi scendere!» impreco.
Giuro che ora gli tiro un calcio...
Mi scaraventa sul divanetto davanti al camino, sedendosi di fianco a me.
« Oltre che incontri illegali anche sequestro di persona» gracchio.
« Ora parliamo come due persone civili, che ne dici?» domanda, facendomi venir freddo tanto sono chiari i suoi occhi.
« Okay» mi acciglio.
« Penso che non debba essere io quello a spiegarti... » mormora « Mamma?».
« Eccomi» Arline arriva dalla cucina.
Osserva il libro che tengo tra le mani con sospetto, sedendosi davanti a noi.
« Cosa abbiamo qui...» cerca di prendermelo dalle mani, ma le mie si chiudono in una presa d'acciaio.
« Stai tranquilla, non voglio rubartelo» sorride, cercando di tranquillizzarmi.
Lascio andare il libro incerta, mentre lei lo osserva ammaliata.
« Voi siete dei reali» dico.
Entrambi alzano lo sguardo su di me.
« Siete i reali delle vallate del regno del Cristallo» continuo.
« Come conosci quella storia?» schiude le labbra la madre.
« I-io...» balbetto.
« I-io...» si guarda intorno, incerta su cosa dire.
« Devi fidarti di noi, non vogliamo fare del male a nessuno, Irlanda. Lascia che ti racconti la storia» la mamma si siede accanto a lei, appoggiandole una mano sulla spalla.
« Era la leggenda che il nonno mi raccontava prima di addormentarmi» spiega « Mi parlava di un regno con sette vallate, dove le creature magiche vivevano con gli uomini».
« Io sono la regina della vallata di Nightmare, Irlanda, e Derek il re. Christian è ancora un principe, mentre Derek ha già superato la maggiore età» racconta lentamente la mamma.
« Ma Derek ha la mia età... Pensavo che Christian fosse più grande di me» aggrotta le sopracciglia.
« Biondina, io non ho la tua età» sospiro « Ho ventun anni».
« Ventuno?! E cosa ci fai nella mia classe?» sbarra gli occhi.
« Stai calma, segui la mia storia» interviene la mamma « Dicevo... Derek è già re, da quando suo padre ha lasciato il trono. Governiamo sulla vallata di Nightmare, la settima vallata».
« Ma la settima vallata è avvolta dalla nebbia, nessuno ci può entrare» ribadisce.
« No, quelli delle altre vallate non possono, soltanto la nostra gente sa del passaggio tra Nightmare e Twilight, la sesta vallata» risponde « Ma le altre vallate sono in guerra, ormai da un tempo talmente remoto da non poter ricordarsene con precisione. L'unica soluzione a queste guerre, dove le terre fertili delle valli sorvegliate dalle ninfe si innaffiano di sangue, è riunire le gemme di tutte le vallate. Te ne ha parlato tuo nonno?».
« No, no. Lui mi raccontava di Cavalieri e Draghi... mi raccontava che combattevano per il bene».
« Beh, la storia è molto più estesa: a ovest della settima vallata, sorge un Lago, avvolto da un mantello di nebbia così fitto da non riuscire nemmeno a vedere oltre la punta del proprio naso. È lì che bisogna portare tutte le gemme, lanciarle nel lago e la sua magia le unirà, formando il Cristallo del regno. I guardiani si rifiutano, troppo assetati di oro e territori, e si muovono tra una vallata e l'altra, mietendo vittime in ogni dove. Ma il potere del Lago Maggiore è grande, Irlanda. Per poter unire le gemme ci vuole una certa forza: se non si è abbastanza forti l'incantesimo che avvolge il Lago potrebbe essere mortale».
« E dove sono adesso le gemme?» domanda Irlanda.
« Ora? Racchiuse nel castello diroccato della vallata di Sunrise, da dove cominciano tutte le vallate. È avvolto da una maledizione, da quando i Cavalieri e i loro Draghi si sono estinti. Le gemme sono tutte lì, tranne una: quella della settima vallata. È un'ametista, andata perduta migliaia di anni fa» sentenzia la mamma.
« Ametista? E ora è possibile che sia ricomparsa dal nulla?» continua, bevendo un sorso della tisana che la mamma ha preparato, assumendo uno sguardo pensoso.
Si passa una mano poco sotto il collo, dove c'è il ciondolo con il bucaneve.
« La leggenda dice che comparirà soltanto all'erede al trono del vecchio guardiano della vallata. Adesso noi abbiamo preso il posto, essendo i suoi secondi successori. Ma c'è ancora qualcuno prima di noi» sospira « Quella pietra, se usata in modo sbagliato, può fare un disastro! È pericolosa».
« Ma... quindi perché siete qui nel mondo reale?» aggrotta le sopracciglia Irlanda.
« Mi sembra ovvio! Siamo qui per te. Derek ha finto di avere diciotto anni per incontrarti. Tu sei un Cavaliere della Luna, Irlanda Miller. Proprio come tuo nonno. Il tuo compito è portare le gemme al Lago» esordisce « Sul tempo dei Cavalieri è sorto il sole! La profezia si è compiuta!».
« Profezia?» esclama lei.
« "Nero avorio,
Azzurro zaffiro,
Rosso infuocato.
Orgoglio e coraggio,
Paura di passaggio.
Segno del destino,
Mandata dal Malandrino.
Figlia del Lago Maggiore,
Affronta l'avventura senza timore."» recita la mamma.
« È la stessa poesia che il nonno mi ha scritto in una lettera!» scatta sull'attenti « Oggi la nonna mi ha dato una lettera, che il nonno le aveva consegnato da conservare fino a quando si sarebbe compiuta la profezia. Oggi ero nello studio del nonno, stavo sfogliando questo libro e sono entrati degli esseri con il mantello! Cercavano questo!».
« Che cosa?! Eri in grave pericolo! Tu e il libro! Non deve finire per nulla al mondo nelle mani sbagliate! Questo è un libro di magia, Irlanda! Non la magia che usano gli stregoni del regno. Questa è magia nera, va controllata» asserisce seria.
Un gemito strozzato abbandona le labbra della mia compagna di banco.
« Non so cosa dire» sussurra « Sono troppe cose nello stesso momento. Rischio di impazzire».
« No, tesoro. Tu stai tranquilla. Domani torna qui, continuerò a spiegarti» sorride dolcemente mamma Arline « Ma tu devi promettermi di non farne parola con nessuno».
« Promesso».
« Ottimo! Ho già preparato la cena, tra un po' vi chiamo» ci lascia soli.
« Quindi non sei solo un principe, ma anche un re» biascica.
« Si, ma preferisco pensare al titolo di principe. Sono re solo per colpa di mio padre» sputo rabbioso.
« Rischio di finire in prigione per lo schiaffo di prima?» alza lo sguardo su di me, portandosi le gambe al petto come una bambina.
« Beh, no. Direi di no. Io non ti farei rinchiudere in prigione» ridacchio.
« Mi dispiace, ho esagerato» appoggia la testa sulla mia spalla.
« No, la colpa è mia. Avrei dovuto dirtelo prima. Io... amo fare pugilato, capisci? Ma non sono come gli altri. La mia forza è superiore a quella di un umano. Non potrei gareggiare a certi livelli, darei troppo nell'occhio» spiego.
« Sai, il nome Glacier ti sta proprio bene» sorride.
« Ah si? Quindi hai assistito per tutto il tempo» osservo.
« Certo! Avevo paura che quel bestione ti spezzasse una a una le ossa e ci giocasse a sciangai!» ribatte.
Scoppio a ridere per la sua immaginazione, portandola con me in cucina quando la mamma ci chiama.
« Resti a dormire qua?» domanda Chris.
« Oh, io... se non disturbo!» annuisce.
« Ottimo! Dovremmo proprio organizzare un pigiama-party. Tra femmine, capisci? Senza di lui» mi indica.
« E tu saresti una femmina?» rido.
« Certo!» obbietta offeso, infilandosi in bocca un boccone di pasta al sugo.
Angolo autrice:
Eccomi tornata con il nuovo capitolo!✨
Sono successe tante cose e si sono accumulate tantissime informazioni importanti... O almeno è quello che pensa Irlanda💭🕸️
Le viene dato un compito ma... Non tutto è come sembra (più precisamente niente, ma detto così sembra catastrofico)🥀
Cosa ne pensate di ciò che le ha raccontato Arline? E della spiegazione di Derek?
A proposito... Vedete che la regina stia dicendo la... Uhm... Verità? 🎭
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e commentate come sempre con le vostre ipotesi💜
Vi rileggiamo venerdì con un nuovo capitolo 🏻
Ah, e mi raccomando, non dimenticate: tutti hanno un segreto📖
Bye