IRLANDA e il segreto dell'ame...

De EvyDreams

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« Non sono una principessa». « E io non sono un principe azzurro». 💜 ---------------------------> Irlanda è... Mais

💜✨
COPYRIGHT&INFO
Dedica
° Prologo °
1. Gattina Randagia
2. Profumo Di Camelie
3. Stelle E Destino
4. Segreti E Bucaneve
5. Pista Di Pattinaggio
6. Giornalino Scolastico
7. Scappare Dai Tuoi Occhi
9. C'era Una Volta
10. Famiglia Di Reali
11. Il Panino Enorme
12. La Telefonata
13. Il Bagno Delle Ragazze
14. L'ametista
15. Ombre E Spine
16. Il Portale Di Nightmare
17. I Custodi Del Bosco
18. Sua Altezza, Il Re
19. Di Pensieri In Ricordi
20. Cantastorie E Leggende
21. Piccola Guerriera
22. Rosa Rosso Sangue
23. Fata E Vampiro Dei Miei Stivali
🕸️1000 Letture🕸️
24. Cielo Stellato
25. Prometti, Non Giurare
26. Beyond The Darkness
27. A Presto Moonberry
28. Verso L'ignoto
29. Lettera E Fatina Impedita
30. La Nostra Polaris
31. Il Rintocco
32. Favola Rattoppata
33. Piccolo Spiritello
34. Fiamma Indomabile
35. Lasciati Ascoltare
36. La Trappola Della Strega
37. Garrow E I Cavalieri
38. Pioggia E Fuoco
🕸️Account Instagram🕸️
39. Il Fiore D'Avorio
Epilogo I
Epilogo II
Epilogo III
Epilogo IV
Epilogo V
Epilogo VI
Epilogo VII
Ringraziamenti🕸️💜
🧸Nuova Copertina🧸
💐Novità💐

8. Pacchetto Viola

67 9 31
De EvyDreams

The greatest risk we will
take is to be seen for
what we truly
are.
-Cinderella

🕸️🥀🕸️

« Irlanda, tesoro, vai a prendere i piatti di Natale» mia zia mi indica la mansarda, dove tiene tutti gli oggetti natalizi e quelli che usa meno.

« Subito» sorrido, correndo verso lo sgabuzzino per prendere la scala.

La isso contro la botola che porta in mansarda e salgo.

Cerco tra gli scatoloni, fino a trovarne uno pieno di stoviglie natalizie.

« Eccoli zia!» glieli passo, scendendo dalla scala e rimettendola al suo posto.

« Ottimo! Tra poco la nonna sarà qui! Vai pure a prepararti, cara!» mi sorride calorosamente, correndo in cucina per non far bruciare il cibo sui fornelli.

Mi precipito in bagno per farmi una doccia calda e, mentre mi insapono i capelli, il mio telefono squilla.

Mi sporgo oltre la vasca per leggere il nome di chi mi chiama e, quando lo riconosco, ignoro la suoneria insistente che mi tartassa le orecchie da un giorno.

Derek.

Glacier.

O chiunque diavolo sia.

Pensavo di conoscere molti tratti di lui, pensavo fossimo amici da quando nella sua macchina, diretti alla pista di pattinaggio di Moonberry, mi ha raccontato della sua famiglia.

Pensavo… di potermi fidare.

Evidentemente faccio sempre schifo nelle amicizie.

L’ho perdonato una volta, non posso farlo di nuovo.

Sarebbe… umiliante.

Sembrerebbe che io non sappia stare senza la sua vicinanza.

Sembrerebbe?

Zitta.

Mi avvolgo attorno all’asciugamano, avvicinandomi allo specchio dinanzi al lavandino.

Ho un aspetto tremendo.

Colpa delle recenti due notti insonni.

Asciugo lentamente i capelli, mentre di tanto in tanto un sospiro abbattuto abbandona le mie labbra.

Indosso il maglione natalizio e uno dei miei soliti jeans larghi, sicura che dopo pranzo andrò a pattinare per schiarirmi le idee.

« Irly!» mi abbraccia di slancio la nonna.

« Ciao nonna!» mi si increspano immediatamente le labbra all’insù, mentre mi stritola la guancia fino a farmi arrossire come un pomodoro.

« Sei ancora più alta! Ormai hai superato persino tua zia!» esclama.

« Beh, non ci voglia tant- hai!» vengo interrotta proprio dalla diretta interessata, che mi dà un colpetto sulla testa con il mestolo.

« Non si parla degli altri alle loro spalle» ci rimbecca, facendoci segno di sederci a tavola.

« Mhhh… » faccio, sentendo il profumo del polpettone.

« Tu non te lo meriti!» mi beffeggia la zia, servendolo a tutti tranne che a me.

« Allora dico allo zio cosa gli hai regalato per Natale!» borbotto.

Il piatto mi si riempe in un battibaleno, sotto allo sguardo infuocato della mia cuoca preferita.

Se c’è una cosa che odia, è proprio non riuscire a mantenere la sorpresa: ogni suo regalo deve rimanere segreto fino all’apertura, altrimenti rischia di impazzire.

"Un regalo non è un regalo se sai già di cosa si tratta", ripete sempre.

« Sei la zia migliore del mondo!» esulto

« E tu la mia ricattatrice preferita!» ride, scompigliandomi i capelli.

« Questo è per te!» la zia mi porge un sacchettino color oro, dal quale tiro fuori un bellissimo anello con una luna sottile e vuota al centro.

« È bellissimo! Grazie mille!» la abbraccio, infilandomelo all’anulare della mano destra.

« Adesso è il momento del pandoro, non vedo l’ora di assaggiarlo!» asserisce la nonna, dondolandosi sulla sedia.

Ridacchio, alzandomi da terra.

La mia mano sfiora del tessuto, una busta viola nascosta sotto l’albero.

« Per chi è questo?» domando.

« Non so di chi sia, tesoro. Non l’ho mai visto» ammette la nonna « Fossi in te lo aprirei».

Faccio per tirare i laccetti, quando una voce nella mia testa urla qualcosa.

Da sola.
Aprilo quando sei da sola.

Lo infilo nella tasca dei pantaloni, decidendo di aprirlo in camera.

« Zia, io non ho più fame! Posso andare di sopra?» urlo per farmi sentire dalla cucina.

« Ma… è Natale, Irlanda. Non resti con noi?» mormora.

Diamine.
Quanto odio la mia curiosità.

« Arrivo subito, controllo solo se i ragazzi mi hanno già mandato l’articolo per il giornalino» mento.

« Oh, okay» annuisce, mentre salgo velocemente le scale.

Entro in camera chiudendo la porta a chiave e sedendomi sul letto dalle lenzuola violette, con la curiosità alle stelle.

Sfioro delicatamente la stoffa viola, tirando i laccetti e tastando l’oggetto all’interno.

Ne esce una fine catenina d’orata, con una gemma come ciondolo.

La pietra viola è incorniciata da ricami con le foglie e ben lavorati, che la tengono al sicuro.

« Wow…» sussurro, avvicinandola al viso per osservarla meglio « È bellissima!».

È per me?

Chi l’ha messa sotto l’albero?

Apro il gancetto e la faccio passare, legandomela attorno al collo.

« Zia, qualcuno di voi mi ha preso questa collana?» domando una volta tornata al piano di sotto.

« No, tesoro. I miei regali li hai già aperti…» fa spallucce, mentre anche nonna Martine annuisce.

« Oh» faccio, non sapendo cos’altro dire « Posso andare un po’ alla pista di pattinaggio?» domando, sapendo di aver bisogno di schiarirmi un po’ le idee.

Vedo lo sguardo di zia Meg vacillare.

« Lo so che è Natale, ma ho bisogno di schiarirmi le idee, davvero» affermo.

« È tutto okay, Irly. L’importante è che tu stia bene» sorride la nonna, passandomi il cappotto, brontolando
« Non mi abituerò mai a questo freddo canadese».

« Sei arrivata qua vent’anni fa! In Francia d’inverno fa anche freddo!» obbietto.

« Certo che fa freddo, ma non così!» ribatte.

Scuoto la testa ridendo e aprendo la porta d’ingresso.

« Ci vediamo dopo!» li saluto.

Nascondo la collana sotto alla felpa, salendo sulla macchina grigia dello zio.

Accendo il motore uscendo dal vialetto, diretta alla pista di pattinaggio di Moonberry.

Durante il viaggio continuo a lanciare occhiate incerte alla collana, sospirando nel vano tentativo di capire da dove proviene.

Una volta infilati i pattini mi lascio trasportare dal ghiaccio, girando per l’enorme pista che il clima del paese mantiene.

Mentre faccio una piroetta su me stessa, vedo un ragazzo particolarmente negato venirmi addosso, facendo cadere entrambi.

« Oh, ciao Irlanda!» sorride.

Ci metto un attimo a capire con chi sto parlando, ma poi ricordo.

« Ciao solo Chris» ricambio il sorriso.

« Cosa ci fai qui?» domanda.

« A differenza tua, pattino e non cado addosso agli altri» ridacchio, aiutandolo ad alzarsi visto il suo scarso equilibrio.

« Sono loro a venirmi addosso!» brontola.

« Certo, come no!» alzo gli occhi al cielo, divertita.

« Che ne dici di una cioccolata calda?» mi prende a braccetto, nel tentativo di rimanere in piedi.

« Certo!» annuisco.

Il piccolo, ma accogliente, bar che c’è sul bordo pista è stato creato apposta per chi viene a pattinare e a metà giornata vuole scaldarsi un po’.

Le lucine colorate che scendono dal tetto gli donano un’aria natalizia, come la ghirlanda appesa alla porta e le decorazioni all’interno.

Ci sediamo ad un tavolo in legno, il più vicino al caminetto.

« Non sembri tipo da freddo» osservo, mentre appoggia letteralmente le mani contro il vetro caldo del camino.

« Beh, diciamo che preferisco il caldo» ammette.

Sorrido, mentre la cameriera ci raggiunge per prendere i nostri ordini.

« Due cioccolate calde, la mia con panna!» ordino.

« Anche la mia!» esulta Chris, intento a scaldarsi come un pinguino raffreddato.

« Due cioccolate calde con panna» annota la ragazza dai corti capelli castani, sorridendoci prima di allontanarsi verso il bancone.

« Sembri un pinguino raffreddato» do voce ai miei pensieri, una volta soli.

« Che fantasia strana che hai» mi beffeggia.

Scuoto la testa abbattuta, aspettando la cioccolata calda.

« Che mi racconti di bello?» esclama.

« Cosa dovrei raccontarti?» aggrotto le sopracciglia.

« È passato a casa tua Babbo Natale?» ridacchia.

« Sì, mi ha portato un ‘va al diavolo’ da usare con chi voglio» sorrido.

« Bello! Io ho ricevuto delle nuove matite per disegnare» torna serio.

« Disegni?» domando incuriosita.

« Mi piace molto» ammette.

« Penso sia… una bella passione. Vuoi specializzati in quello?» continuo.

« Sarebbe il mio sogno, ma non posso» sospira.

« Perché non puoi?».

« La mia famiglia non me lo premetterebbe. Sono un reale, io» esclama, cercando di buttarla sul ridere.

Eppure leggo qualcosa nel suo sguardo.

Come se quelle parole fossero una verità celata agli occhi degli altri.

« Come tuo fratello?» mi sfugge.

« Esatto! Come tutta la mia famiglia» afferma « O quasi tutta» mormora sottovoce, pensando di non farsi sentire.

« La mia passione invece è il giornalismo» dico, cercando di smuovere la tensione creatasi « Dirigo il giornalino scolastico».

« Sì, Derek me ne ha parlato» concorda.

« Ti ha parlato di me?» chiedo stupita.

« Sì, beh… diciamo che è rimasto parecchio affascinato da ciò che fai con quei bambini» racconta.

Veniamo avvolti da una nube di silenzio, che viene spezzata dalla cameriera e dalle cioccolate calde che tiene su un vassoio.

« Ecco a voi».

« Grazie» diciamo in contemporanea io e Christian.

« Gli manchi, ripensaci» sussurra dopo un po’.

Rimango in silenzio, senza proferir parola.

Mentre si gira per prendere qualcosa dalla tasca del cappotto, appoggiato allo schienale della sedia, fa cadere a terra un cucchiaino con il gomito.

Mi abbasso per prenderlo e glielo rimetto sul tavolo.

« Oh, graz-» si blocca, guardandomi il collo.

« Ehi, tutto okay?» domando preoccupata.

« Bella collana».

Diamine.

Mi ero promessa di non farla vedere a nessuno!

« L’ho trovata sotto l’albero, stamattina» spiego.

« Chi te l’ha regalata?».

« In realtà non lo so» asserisco.

« Anche mia madre ne aveva una simile» sorride « Ma poi l’ha persa, anche se è una maniaca dell’ordine. Gliel’ho rinfacciato per mesi!».

« Che bambino cattivo!» rido.

« Certo che sì! La prossima volta mi troverai in giacca di pelle e jeans attillati fino a farmi diventare asmatico e con un sacco di borchie!» scherza.

« Vestito così non resisteresti neanche un giorno al freddo, pinguino raffreddato!» lo punzecchio.

« Vedremo… vedremo…».

Improvvisamente mi balena una domanda per la testa, alla quale Derek non ha voluto rispondere.

« Senti, Chris, non vorrei essere troppo… invasiva, ma… vostro padre vive con voi?».

Basta quella semplice parola per incupirlo.

« No, Tyrone ha preferito qualcun altro» racconta « Ma mamma Arline si prende cura di noi. Per fortuna che c’è lei!» sospira « E la tua famiglia?».

« No, preferisco di no» faccio un sorriso tirato.

« Certo, non voglio obbligarti» sorride affettuosamente « E comunque io ora credo di dover andare, altrimenti la mamma mi fa pulire il bagno!».

« Che bel ricatto, ne prenderò nota!» concordo.

« Ci vediamo, Irlanda. Ma ti prego di tornare al più presto. Puoi bussare quando vuoi, c’è sempre qualcuno a casa» mi scocca un leggero bacio sulla guancia, abbracciandomi.

« Ciao Chris» sventolo la mano quando ormai è già lontano.

Torno a casa e mi siedo sul divano, stremato.

« Come sta?» domanda una voce alle mie spalle.

« Ha due occhiaie da far paura, credo non abbia dormito» ammetto « E credo non fosse il momento di darle quel peso».

« È solo questione di tempo, lo capirà da sola se non sarò io a dirglielo» Derek si siede accanto a me.

« Ma se glielo dici tu sarebbe più tranquilla. Deve fidarsi di te, non temerti» spiego.

« Lo so, ma quando sono con lei… sento la mia bestia risvegliarsi. È tremendo» sospira « Manda a quel paese tutti i miei equilibri».

« Mi piaci quando sei così».

« Così come?».

« Così Derek…».

Angolo autrice:

Eccomi con un nuovo capitolo della storia di Irlanda e Derek 🥀
Cosa ne pensate?

Cosa credete che sia la collana che Irlanda ha trovato sotto l'albero? Chi credete l'abbia medda sotto l'albero? E ciò che ha detto Chris? Cosa credete che significhi? ✨

Aspetto le vostre ipotesi💜

Nel prossimo capitolo incontreremo delle creature... Non umane🕸️
Provate a indovinare!

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e commentate!
Ci rileggiamo venerdì ⭐

Ps: scusate il ritardo😅

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