Airiness

By Mari_Blackstar

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[COMPLETA] A Chloe è sufficiente una canzone per lasciarsi incantare dalla voce di Irene, per cui la musica è... More

EXTRA - Premessa & Moodboard
Capitolo 2 - La voce di una fata
Capitolo 3 - Irene che si legge Airin
Capitolo 4 - Costellazione
Capitolo 5 - L'amore che ho scelto
Capitolo 6 - Il peso sulla bilancia
Capitolo 7 - Per niente al mondo
Capitolo 8 - Conseguenze
Capitolo 9 - L'amore non basta
Capitolo 10 - Ricominciare
Epilogo

Capitolo 1 - Ovvie conclusioni

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By Mari_Blackstar

«Dovresti provarci.»

Chloe si piegò per sussurrare all'orecchio di Louis, che si grattò la nuca in un mormorio incerto. Gli occhi chiari continuavano a fare su e giù dal tavolo al bancone, dove un giovane barista dai capelli bianchi si occupava di servire i clienti che affollavano il locale. Era più grande di loro di almeno tre o quattro anni, o forse era la corta barba sagomata a dargli un'aria più matura. Mascella squadrata e fisico asciutto, stretto in una camicia nera che aveva attirato lo sguardo di Louis come un magnete da quando avevano superato l'ingresso.

«E cosa gli chiedo, se vuole andare a bere qualcosa? A un barista?» mugolò affranto, sfiorando il sottobicchiere di legno con le dita. Chloe fu tentata di prenderglielo: quand'era preoccupato o distratto, Louis si accaniva su qualsiasi oggetto avesse a disposizione, finendo per distruggerlo.

Lo lasciò al suo gioco, e invece ridacchiò.

«A me non dispiace quando lo fanno» ammise, rigirandosi una ciocca tra le dita. Aveva lasciato sciolte solo quelle ai lati del viso, raccogliendo il resto in un due crocchie alte. Il barista l'aveva scambiata per una ragazzina e si era rifiutato di servirle da bere, ma chiarito il malinteso le aveva offerto alcuni stuzzichini per scusarsi.

Quella cortesia aveva disteso le labbra di Louis che per poco non aveva sbagliato la sua ordinazione, recuperando il controllo dopo un iniziale ingarbugliamento di lettere. Ora i loro bicchieri erano pieni per metà e degli stuzzichini non restava che la ciotola vuota, ma Louis non faceva che fissare il barista di nascosto, fingendo disinteresse quando si voltava nella loro direzione. Allora cambiava posizione e invertiva la mano che sorreggeva il mento sottile, puntando gli occhi chiari in direzione del palco su cui l'esordiente di turno stava allietando la sala con la sua musica.

Una volta a settimana il Baffo Rosso permetteva a chiunque di suonare o cantare, con la limitazione di una singola esibizione a sera a meno che il pubblico non chiedesse a gran voce il contrario. Chloe non aveva ben compreso le regole per partecipare - alcuni suonavano senza accompagnamento musicale, alcuni il contrario, e solo pochi offrivano brani originali - ma era interessante ascoltare la diversità di voci e generi che si alternavano, così distanti dalla musica a cui era abituata. Quasi mai era in grado di distinguere uno stile dall'altro, ma le piaceva; e ancora di più amava osservare quei dilettanti. Forse non avrebbero regalato la brillante esibizione di un professionista a livello tecnico, ma compensavano con l'emozione del debutto dipinta sul volto, quel miscuglio di estasi e tensione che li accompagnava sul palco e impregnava ogni verso. Sarebbe volentieri rimasta in silenzio, persa nell'ascolto e nella contemplazione: le sembrava di riuscire ad assorbire quelle sensazioni, paura e speranza facevano parte di lei e non come mere informazioni da processare, bensì come se fosse lei stessa quella sul palco.

Era la musica ad avere quel potere o erano le persone? O forse un po' di entrambe?

L'unica certezza era che non serviva alcuna canzone per intuire i sentimenti di Louis, che seguiva i movimenti del barista con un tale rapimento da farla sorridere.

«Non ti sei ancora deciso?» domandò Mindy, di ritorno dal bagno. Si fece spazio per sedersi sulla panca accanto a Louis, chiudendo il kautiano tra lei e l'amica. «Guarda che non ti mangia mica, eh: il peggio che può capitare è un rifiuto. Sta pure lavorando, quindi neanche può trattarti male, meglio di così si muore.»

Louis però arricciò il naso. «È un po' difficile ascoltare i tuoi consigli se mi viene da rispondere "proprio tu parli?".»

Mindy prese fiato per ribattere, ma cambiò idea: schiuse le labbra a formare una piccola "o" quando vide il barista aggirare il bancone per accogliere tra le braccia una brunetta, così minuta che la custodia della chitarra che portava a tracolla sulla schiena sembrava sul punto di schiacciarla.

«Oooh» mormorò Mindy, serrando le labbra in una smorfia. «Mi sa che sei stato troppo lento.»

«È un abbraccio amichevole» li rassicurò Chloe, rigirando la cannuccia nel bicchiere prima di sorseggiare il suo cocktail. Rum, liquore Sokati e succo di lime: piacevole, ma mancava qualcosa. Ananas, forse; ci avrebbe riflettuto dopo. Ora i suoi occhi neri erano concentrati sulla coppia al bancone, mentre gli sguardi dei suoi amici la fissavano in attesa.

«Il contatto è stato breve, inoltre hanno già ripreso le distanze. Non troppo, perciò sono chiaramente in confidenza, ma non così intimi.» Strinse le labbra attorno alla cannuccia per un altro sorso. Se fosse stata più vicina forse sarebbe riuscita ad ascoltare qualche stralcio della loro conversazione, ma non era davvero necessario: si poteva comprendere molto di più osservando il viso e il corpo, piuttosto che ascoltando le parole. «Lei è qui per esibirsi, quello è palese data la chitarra. Penso che sia andata a cercare un po' di coraggio: è tesa ma entusiasta, perciò di rimando lui ostenta sicurezza. Vedete come lei sta continuando ad annuire e sorridere? Lui le starà dicendo cose del tipo "andrai benissimo, sei brava, non avere paura" ed è proprio quello che le serviva, perché ora i muscoli delle spalle e del collo sono più rilassati. Se fosse stata la sua fidanzata, lui le avrebbe almeno stretto le mani: invece lei stringe la tracolla della chitarra, lui gesticola. Non è timidezza, le ha posato le mani sulle spalle e nessuno dei due è a disagio. Però quello è il modo in cui incoraggi un'amica, non qualcuno che ami o per cui hai una cotta. Non c'è tensione romantica o sessuale in quel contatto, è lampante.»

Chloe inclinò il bicchiere, raccogliendo un cubetto di ghiaccio dalla sommità per schiacciarlo tra i denti. Mindy rabbrividì in un lamento di disgusto, ma lei tenne lo sguardo sulla brunetta che presto si allontanò dal barista salutandolo con un cenno della mano.

I capelli corti accompagnavano la forma del viso a cuore, con grandi occhi azzurri che brillavano di entusiasmo. Era così graziosa, avvolta nel suo corto abito a fiori, da sembrare una bambola; forse sperava che gli stivali marroni dalla foggia notraniana bastassero a rompere quell'immagine idilliaca, ma si muoveva con troppa grazia e aveva un sorriso troppo dolce per riuscire a far pensare a qualcos'altro.

«A volte mi fai paura, Chloe» sbottò Mindy, e Chloe sfarfallò le ciglia, voltandosi distrattamente.

«Per il ghiaccio?»

«No, per quello mi fai schifo» precisò, mugolando in una nuova smorfia. «Tutta quell'analisi, sembri un'investigatrice! Dovevi fare la Sovalye, altro che barista.»

Chloe ridacchiò, scrollando le spalle. Aveva esagerato? Le sembrava di aver tratto ovvie conclusioni, i segnali erano palesi.

«Anche se mi sbagliassi, dovresti comunque provarci» disse a Louis, per chiudere in fretta quella parentesi. «Vai a ordinare qualcos'altro e trova qualcosa di cui chiacchierare, vedi come reagisce. Sono abbastanza certa che la prossima ad esibirsi sarà la sua amica, potresti lasciarti sfuggire un complimento alla sua canzone per cominciare a parlare.»

Louis ci rimuginò su qualche istante, tamburellando le dita lunghe sul bicchiere quasi vuoto. «Mi sembra un po' viscido... È una sua amica, non mi va di mentire per fare bella figura.»

«E chi ha detto che devi mentire?» Mindy schioccò la lingua contro il palato, sollevando il suo bicchiere. Il Baffo Rosso era noto per le birre artigianali, perciò aveva optato per una scura dal gusto deciso. «Magari è davvero brava.»

«Lo scopriremo a breve» confermò Chloe, scorgendo la chioma bruna della ragazza farsi strada verso il palco. «Vai, Louis! Se dovesse andare male, il prossimo giro lo offro io, come premio di consolazione.»

Il kautiano abbassò lo sguardo esitante, poi tracannò ciò che restava del suo rum e cola. «D'accordo. D'accordo, ci vado. Ordino qualcosa e ci parlo, quello posso farlo, sono bravo a parlare con le persone, no?»

«Sei bravissimo» confermò Chloe, addolcendo il tono. «Vai, sta per cominciare a cantare!»

Mindy colpì le spalle dell'amico con energiche pacche di buona fortuna mentre la graziosa brunetta saliva sul palco. Chloe le lanciò uno sguardo fugace, osservandola mentre liberava la chitarra dalla custodia e offriva un ampio sorriso al pubblico. Così carina che Chloe distese le labbra per istinto, e si ritrovò a ridacchiare quando la sentì schiarirsi la gola e correggere il proprietario che nel presentarla alla clientela ne aveva sbagliato il nome.

«Airin Hummingbird» pronunciò ad alta voce, che era persino più dolce del suo sorriso. «Si scrive Irene ma si legge Airin, con la pronuncia dunier.»

«Se prende solo il cocktail e torna qui, giuro che lo picchio» sbuffò Mindy.

Chloe seguì il suo sguardo concentrato fino alla figura di Louis, che tamburellava con le dita sul bancone in attesa che il barista finisse di servire due ragazzine lì accanto.

Sarebbe andata bene, ne era certa: il sorriso che il barista aveva rivolto a Louis era diverso da quello di professionale cortesia che aveva dedicato a lei e Mindy, anche se Chloe era l'unica in grado di percepire quella sottile differenza. Così portò la cannuccia alle labbra, pronta per osservare il vittorioso ritorno al tavolo dell'amico, ma tenne lo sguardo su di lui solo il tempo sufficiente per scorgere il barista dedicargli la sua attenzione.

Poi Irene Hummingbird cominciò a cantare.



Eccoci con il primo capitolo! 

Come avevo già annunciato su Instagram, sono piuttosto brevi per i miei standard (circa 1500 parole contro i 4000/5000 di Bluebird, senza contare quelli ancora più lunghi... xD), vista la natura chill dello spin-off ho voluto provare a cimentarmi in una struttura più leggera, ispirata dalla bellissima "Hold me Down" di JulietMCooper che - se non l'avete già fatto - vi invito a leggere: correte, è davvero stupenda! 💜

Rivediamo Louis e Mindy, che erano già amici di Chloe al tempo: come sapete, Chloe ha conosciuto Mindy subito dopo essersi trasferita, mente quest'ultima è amica d'infanzia di Louis ed Edward (che è a casa a fare il grumpy come suo solito). Jessica, Sabrina e Nosh, invece, non li hanno ancora conosciuti.

Irene ha già attirato l'attenzione di Chloe per il suo essere tremendamente adorabile, ma è arrivato il momento di vederla sfoderare il suo vero talento 🎤🎵

Spero che questo incipit vi sia piaciuto! Fatemi sapere che ne pensate, ci vediamo domani✨ 

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