𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 ||...

By lovemarilyn88

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«Qual è stata la pazzia d'amore più grande che hai fatto?» «Quella che farò a breve» -Storia ispirata alla c... More

Presentazione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Avviso
Capitolo 40
Capitolo 41

Capitolo 30

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By lovemarilyn88

Siamo a pochi passi dall'ufficio di mia madre ed io resto ferma.

Adesso non ho più il coraggio che avevo prima, mi sento così piccola. Non voglio entrare.

«Adele» mi richiama Liz dolcemente ed io la guardo.

«Ma che succies? Perché l'hai fatto?» dice abbattuta.

Io non le rispondo perché se raccontassi le motivazioni per le quali ho fatto ciò che ho fatto verrei presa per pazza.

Perché parliamoci chiaro: voler stare più tempo con Ciro non è un buon motivo per compiere un azione illegale ed avere la fedina penale macchiata per il resto della mia vita.

Ma ormai è così che sono andate le cose.

L'ho voluto io.

«Dobbiamo andare da mia madre?» chiedo ignorando la sua domanda.

«E p forz piccré, come possiamo fare altrimenti» mi guarda dispiaciuta.

«Già lo sa?» chiedo.

«Non lo so, forse le avranno fatto qualche chiamata, ma non penso» dice riflettendoci un po' su.

Restiamo qualche minuto in silenzio poi Liz inizia a parlare.

«Forza piccrè, dobbiamo entrare» mi guarda come per darmi coraggio.

È l'ultima cosa che vorrei fare in questo momento ma mi trovo costretta ad annuire per non darle problemi visto che è stata gentile a darmi più tempo.

Liz bussa alla porta dell'ufficio di mia madre e lei risponde con un «Avanti».

Entriamo e mia madre quando ci vede apre la bocca come per salutarci ma le sue parole svaniscono nell'aria quando vede che ho le manette.

«Che cosa - è molto confusa - che succede? State scherzando?» chiede sperando di ricevere una risposta affermativa da noi.

«Direttrice, se volete vi lascio da sole» propone Liz.

«Ma in che senso vi lascio da sole, perché che succede?» alza il tono di voce.

«Perché hai le manette?» si riferisce a me.

«Voglio delle spiegazioni, e subito Adele» aggiunge con voce seria. Si sta spazientendo.

«È uno scherzo?» mi guarda concentrata tentando di capire la situazione solo con uno sguardo.

Quando vede che nessuna delle due parla è come arresa e l'idea che possa essere uno scherzo abbandona i suoi pensieri.

«Va bene Liz grazie, puoi andare, dopo ti prego vieni nel mio ufficio» immagino voglia parlare anche con lei dopo.

Liz annuisce e dopo avermi dato un ultima occhiata affettuosa se ne va ed ora ci siamo solo io e mia madre.

«Adele - cerca di stare calma ma non ci riesce - che cazzo hai fatto?» dice scandendo bene le parole.

«Mamma..» tento di dire qualcosa ma non so proprio come poterglielo spiegare.

Non mi ero preparata un discorso da farle, ho solo seguito l'istinto e fatto questa pazzia.

«Adele per favore mi sento male, devi darmi subito delle spiegazioni» si siede e si mette una mano sulla testa.

«Mi hanno arrestato, sarò detenuta qui all'IPM» non so con quale coraggio dico questa frase.

Ho paura che tra poco le verrà un mancamento. Il suo sguardo mi fa paura.

Si alza di scatto dalla sedia e per poco non perde l'equilibrio a causa del gesto brusco infatti cerca di recuperarlo afferrando il bastone.

«Che cosa?» urla.

Penso che questa sia la prima volta in vita mia che sento mia madre urlare con così tanta forza.

Ho sentito il cuore perdere un battito per la paura.

«Che è successo? Ti sei trovata in pericolo?» domanda.

Il suo tono di voce si abbassa momentaneamente, preoccupata dall'ipotesi che io possa essermi trovata in qualche brutta situazione.

Ovviamente non potrebbe mai pensare che io abbia organizzato il tutto, di mia spontanea volontà tra l'altro.

«No, l'ho fatto di proposito» le dico la verità e sono pronta alla sua esplosione di rabbia.

«Che cazzo dici? Spiegati subito. Fai presto, non farmi pentire di quello che potrei fare» il suo tono di voce è gelido, freddo, quasi cattivo.

E in un attimo mi chiedo se la donna affettuosa e dolce che è stata mia madre in tutti questi anni della mia vita non sia stata solo frutto della mia immaginazione.

Ripeto, non l'ho mai vista così.

Io non le ho mai dato particolari problemi.

Sono sempre stata una brava ragazza non ho mai voluto trasgredire più di tanto o fare cose pericolose.

Quindi pur volendo non avrebbe mai avuto motivo di rimproverarmi con particolare aggressività.

Ma mi rendo conto che per quanto ora io possa essere ferita dal suo comportamento verso di me, lei ha ragione e la sua reazione è perfettamente comprensibile.

Mia mamma da quando lavora qui all'IPM cerca ogni giorno di cambiare la mentalità dei ragazzi cercando di fornirgli esempi positivi e fargli capire che l'illegalità e tutte le organizzazioni criminali alle quali appartengono le loro famiglie sono sbagliate e che non portano a niente di buono.

Proprio lei che si impegna ogni giorno a parlare con loro e a mostrargli la giusta strada ora vede che la sua stessa figlia invece si è macchiata, proprio i ragazzi del suo istituto.

Ed almeno loro possono essere giustificati in qualche modo: la famiglia sbagliata, l'educazione che gli hanno impartito, le situazioni difficili che hanno dovuto affrontare nella vita.

Tutti i motivi più disparati che li hanno purtroppo portati a sbagliare.

Ma io non ho nessuna scusa.

Si è vero, la mia vita non é stata perfetta.

Ma quale vita lo è?

Ho perso mio padre quando ero una bambina e questo è un trauma che mi tormenterà a vita impedendomi di essere serena al cento per cento.

Tuttavia sono stata cresciuta con amore e devozione, specialmente da questa donna che ora mi sta urlando contro per la forte delusione.

D'un tratto la porta si apre ed entra la figura del comandante. Immagino che le urla di mia madre si siano sentite per tutta Napoli.

«Paola che è successo ti senti bene?» chiede apprensivo.

«No Massimo non mi sento bene, perfavore portala via» dice riferendosi a me e il mio cuore si spezza.

Il comandante non si era neanche accorto della mia presenza infatti mi guarda ed è come se già sapesse tutto, glielo avranno raccontato le guardie.

La sua faccia è comunque incredula perché vedendomi in questo stato, e con le manette, è come se avesse avuto la conferma di ciò che è successo.

«Andiamo» mi intima ad uscire indicando la porta con un cenno del capo.

Io mi alzo e provo a dare un ultimo sguardo a mia madre ma lei mi da le spalle e guarda il panorama fuori la finestra.

Vorrei correrle incontro e abbracciarla ma in questo momento non credo proprio sia il caso.

Mi devasta questo suo atteggiamento, ma non posso darle torto.

-

•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti!❤️

Oggi oppio aggiornamento!🫶🏻

Povera direttrice... è sconvolta.

E il comandante cosa dirà? Lui e Adele hanno legato molto.

A tutti voi lettori vi chiedo gentilmente, se vi va, di lasciarmi una stellina come supporto e un vostro parere riguardante la storia nei commenti poiché mi aiuterebbe capire se la storia vi piace e mi motiverebbe a continuarla al meglio.

❤️_Grazie a tutti_❤️

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