Love Bites

By LoryMMI

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{COMPLETA} Katherine è una giovane vampira, ma non una qualunque. Lei è la principessa dei vampiri, figlia pr... More

🎬Booktrailer🎬
🧛🏻‍♀️Protagoniste🐺
Personaggi Secondari
Uno
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Cinquantasette
Cinquantotto
Cinquantanove
Sessanta
Sessantuno
Sessantadue
Sessantatré
Sessantaquattro
Sessantacinque
Sessantasei
Sessantasette
Sessantotto
Sessantanove
Settanta
Settantuno
Settantadue
Settantatré
Settantaquattro
Settantacinque
Settantasei
Settantasette
Settantotto
Settantanove
Ottanta
Ottantuno
Ottantadue
Ottantatré
Ottantaquattro
Ottantacinque
Ottantasei
Ottantasette
Ottantanove
Novanta
Epilogo
Avviso e Ringraziamenti
Sequel

Ottantotto

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By LoryMMI

[Katherine's Pov]

"Sono ore che cerchi negli stessi punti. Non c'è una via d'uscita" afferma Erik con un tono annoiato che non fa altro che infastidirmi, mentre io continuo imperterrita ad illuminare le pareti della cella e a tastarle per cercare qualche punto debole da poter usare per scappare.

Tuttavia, per quanto odi ammetterlo, Erik ha ragione. Non ho ancora trovato qualcosa di utile e come ha detto il pezzo di sterco saranno passate delle ore.

"Se tu facessi qualcosa, invece che startene lì seduto a guardare il nulla cosmico come l'idiota che sei, faremmo più in fretta a uscire da qui. Io potrei tornare a casa mia e tu potresti sparire per sempre dalla mia vista" rispondo con la rabbia che viene incrementata dalla frustrazione e subito dopo Erik mi guarda con stupore.

"Finalmente un complimento da parte tua" afferma con evidente sarcasmo, cosa che mi costringe a contare fino a 10 per non rompergli la faccia....e forse anche qualcos'altro.

Mi guardo intorno, alla ricerca di un punto che non ho controllato, ma ho setacciato l'intera cella senza trovare niente e questo mi sta portando sempre di più a credere che Erik abbia ragione anche sul fatto che non ci sia una via di fuga da qui.

"Intanto che tu realizzi che non possiamo scappare, che ne dici di aggiornarci sugli ultimi 3 mesi circa?" domanda con tono amichevole, però io lo ignoro palesemente, sentendolo sospirare.

"Okay, inizierò io: sono stato rinchiuso in una cella finché Amdis non è venuto a liberarmi per sbattermi dentro un'altra. Ecco, finito, tocca a te" continua, ma anche adesso, con un po' più di fatica, lo ignoro, sentendo però i miei nervi che stanno cedendo ad ogni parola che esce dalla sua bocca.

"Le celle di Atlantis sono davvero piccole e umide e inoltre-"

"ORA BASTA!!!" sbotto all'improvviso girandomi verso di lui.

"NON HO INTENZIONE DI ASSECONDARTI. NON ME NE FREGA UN CAZZO DI COME HAI PASSATO GLI ULTIMI MESI. OGNI SOFFERENZA TE LA SEI PIÙ CHE MERITATA!!!" continuo non riuscendo più a trattenermi e sfogando tutto ciò che ho dentro.

"Il fatto che ti abbia risparmiato la vita, non significa che ora siamo di nuovo amici. Non lo saremo mai più. TU ERI MIO AMICO....e mi hai ferita come nessun altro è mai riuscito a fare" Erik, in risposta, alza gli occhi al soffitto.

"Perché continui a farne un dramma?" mi domanda con la fronte corrugata riuscendo a farmi perdere sempre di più la pazienza.

"PERCHÉ TU NON MI HAI TIRATO UNA SBERLA, NON MI HAI TRADITO CON QUALCUNO....TU MI HAI STUPRATA PEZZO DI MERDA!!!" gli urlo in faccia e vederlo così calmo e impassibile mi fa imbestialire ancora di più.

"Hai una vaga idea di quello che ho provato la notte di Halloween?!? CE L'HAI?!? NO! QUINDI CHIUDI....QUELLA....CAZZO....DI BOCCA!!!" concludo e questa volta finalmente Erik sta zitto, così mi giro, chiudo gli occhi e inizio a respirare a pieni polmoni per cercare di calmarmi almeno in parte.

Dopo il terzo respiro, riapro gli occhi e ricomincio a cercare, questa volta sulla parete in cui c'è la porta. Provo a smuoverla, ma essendo fatta di questo ferro particolarmente resistente i miei sforzi risultano vani.

"Katherine" mi chiama Erik facendomi fermare. Mi giro con la testa verso di lui e lo vedo con lo sguardo perso nel vuoto, ma dopo qualche secondo di silenzio alza gli occhi su di me.

"Mi dispiace" mi dice spiazzandomi, dato che non avrei mai creduto di sentire queste parole dalla sua bocca. Non che cambi le cose ovviamente.

"Lascia stare" rispondo tornando alla mia ricerca.

"No, stammi a sentire, per favore. Questo non risolverà le cose, me ne rendo conto, ma non voglio che tu mi consideri solo come Il coglione con un'ossessione per te" ribatte subito dopo e questa volta decido di starlo a sentire, perciò mi volto per guardarlo ancora.

"Io mi sono innamorato di te sin da quando ci siamo visti la prima volta alla festa per i tuoi 15 anni. Ti ho vista lì, a parlare con le tue amiche, ed eri bella da togliere il fiato. Poi c'è stato il casino che mi ha coinvolto e quando le guardie mi stavano portando fuori, tu sei intervenuta. Eri proprio davanti a me, io ero senza parole dalla tua bellezza e quando mi chiedesti di farti divertire credevo che stessi sognando. Passai i giorni successivi a chiedermi perché tu me lo avessi chiesto. Alla festa c'erano così tanti ragazzi anche più belli, ma tu hai scelto me, aumentando ciò che già provavo per te. Nei 2 anni successivi non ho mai smesso di pensarti un secondo, eri un chiodo fisso nella mia testa, ti scrissi diverse lettere, ma dubito che tu le abbia viste. Quando ti ho rivisto alla Moonlight, non potevo credere che fossi diventata così bella. Avevo perso la testa per te e anche se tu non provavi niente, a me bastava....però, quando ti ho vista con Wendy....mi sono sentito ferito come non mai. Ho provato a capire se tu provassi qualcosa per me quando ti ho parlato della proposta di matrimonio che volevo farti, ma il modo in cui mi hai rifiutato mi ha fatto capire che non ho mai avuto alcuna chance con te. Sono stato uno stupido ad allearmi con Amdis. Se non lo avessi fatto, forse avremmo ancora un minimo rapporto"

Appena Erik finisce, io rimango senza parole. Non credevo che provasse questo per me da così tanto tempo. Non cambia ciò che mi ha fatto, ma questa sua confessione mi ha spiazzata.

"Se mi amavi così tanto, non saresti arrivato a farmi quello che mi hai fatto" mi viene solamente da dire e lo stregone sospira sconsolato con lo sguardo basso.

"Non ho quasi più un'anima, quindi la vedo dura che tu riesca a farmi sentire in colpa, però, se ce l'avessi ancora, cercherei di farmi perdonare in qualche modo e credo che quello migliore sia aiutarti a tornare dalla tua dolce metà" afferma mettendosi in piedi ad un metro da me, per poi farmi un cenno verso il basso con lo sguardo, indicando la collana anti-magia che ha al collo per farmi capire che vuole che gliela tolga. Tuttavia io rimango abbastanza scettica sul da farsi, non fidandomi per niente di lui, anche dopo tutte le parole che mi ha detto.

Erik, però, si accovaccia, chiedendomi con lo sguardo di fare altrettanto, perciò mi abbasso anch'io.

"Farò un incantesimo per insonorizzare la cella e quando le guardie verranno a controllare, non sentendo nulla, entreranno. Noi le stenderemo e scapperemo" mi spiega a voce bassa per evitare che qualcuno senta da fuori.

"Non c'è nessun Noi" rispondo ed Erik fa roteare gli occhi.

"Tipico di voi donne: vi concentrate solo su ciò che vi da fastidio invece che guardare il quadro completo" ribatte riuscendo solo ad infastidirmi.

"Ti ho parlato di un piano che ho ideato in neanche 30 secondi e ciò che mi dici te è una correzione su uno stupido pronome?" domanda retorico per avvalorare ciò che ha detto in precedenza, ma anche ora mi infastidisce e basta, perciò, volendo levarmelo dalla vista il prima possibile, allungo rapidamente la mano e gli strappo la collana di dosso.

"Non farmene pentire" gli dico prima di rialzarmi e in seguito lo fa anche lui.

"Reverte Sonus" pronuncia appoggiando le mani sulla parete dietro di lui e successivamente, con un incantesimo silenzioso, si libera delle catene che lo legavano.

"Ora non ci resta che aspettare" mi informa intanto che ritorna seduto in terra, mentre io mi accovaccio con la schiena contro il muro e nel frattempo il discorso di Erik mi ronza nella testa in continuazione.

"Non eri il più bello di quella festa" dico ad un certo punto, vedendo lo stregone alzare gli occhi su di me.

"Ti ho scelto perché c'era qualcosa in te che mi trasmetteva fiducia. Non so come spiegarlo, ma mi davi la sicurezza che non mi avresti voltato le spalle come tutti quelli prima di te" infine mi scappa una flebile risata.

"Che stupida che sono stata" aggiungo più come un pensiero ad alta voce che come qualcosa rivolto a lui.

"Commettiamo tutti degli sbagli, no?" domanda retorico e anche se non gli rispondo, dal mio sguardo capisce che la mia risposta gli avrebbe dato ragione.

Ripensando al suo discorso, però, mi accorgo un particolare che non mi quadra.

"Tu hai detto che non hai più un'anima, quindi perché mi hai raccontato tutto quello?" chiedo guardando il volto pensieroso di Erik mentre fissa un punto indefinito del pavimento.

"Ho detto che non ce l'ho quasi più. Ne ho ancora una parte e ricordo ancora le sensazioni che la tua presenza mi sapeva trasmettere. Non sono più ossessionato, ma comunque me le ricordo" mi corregge lasciandomi intendere che una piccola parte di lui prova ancora qualcosa per me.

Prima che possa rispondergli, sento dei passi fuori dalla cella, così attivo il mio udito e faccio cenno ad Erik di stare in silenzio.

"Ehi, non sento nulla" afferma una guardia chiamando un'altra.

"Forse si sono uccisi a vicenda" ipotizza l'altra guardia e in effetti, considerando i trascorsi tra me ed Erik, poteva essere un'opzione più che plausibile.

Nel frattempo, Erik prende le catene che prima lo legavano e fa compiere a loro un giro in entrambe le mani, in modo da porterle usare come arma.

"E se invece avessero trovato un modo per scappare? Il re mangerà le budella di entrambi" ribatte la prima guardia e la seconda non risponde.

Subito dopo, sento il tintinnio delle chiavi e la serratura della porta che scatta. Questa si apre verso Erik, così ne approfitto usando la mia velocità per attaccare la prima guardia, mentre lo stregone va sulla seconda e avendoli colti alla sprovvista, nel giro di neanche un minuto sono entrambe stese a terra con il collo spezzato.

Estraggo una spada dalla fodera di una guardia e vedo Erik fare altrettanto dopo aver mollato le catene.

Prendiamo le due guardie, le gettiamo nella cella e infine la chiudo a chiave.

"Si facevano delle belle risate mentre venivo torturata dagli Incubi. Vediamo se li piacerà a ruoli invertiti" commento prima di gettare le chiavi più lontano che posso in questo corridoio fatto di pietra in stile medievale, illuminato solo da delle fiaccole tra una cella e l'altra.

"Da questa parte" dico dirigendomi verso le scale davanti a noi che salgono a spirale.

Una volta in cima, ci ritroviamo in un corridoio del palazzo e ricordandomi la strada, svolto a destra.

"Hai idea di dove stiamo andando?" mi domanda mentre corriamo per questo lungo corridoio.

"Questa era casa mia. Conosco ogni angolo di questo posto" rispondo, ma dopo qualche altro metro siamo costretti a fermarci nel vedere delle guardie armate spuntare dietro l'angolo.

"Fermi dove siete!" ci intima una di loro, ma questa è una delle classiche frasi a cui nessuno dà retta, infatti ci voltiamo e proviamo a scappare dall'altra parte.

Tuttavia spuntano delle guardie anche da questa parte, chiudendoci in una morsa.

"Come hanno fatto a sapere che eravamo scappati?" domanda Erik, ma questa volta non ho la risposta pronta.

"Non lo so, forse Amdis avrà preso un qualche tipo di precauzione" ipotizzo preparandomi a combattere contro una decina di guardie, mentre Erik fa lo stesso contro l'altra decina.

"Katherine" mi chiama Erik, così mi volto verso di lui.

"Mi occupo io di loro, tu scappa" dice, ma questo mi lascia solo confusa.

"Vuoi veramente metterti a fare l'eroe in questo momento?" gli domando e lui brontola contrariato.

"Voglio fare qualcosa di buono per te per una volta nella mia vita. Non basterà a farmi perdonare, però tu meriti di essere felice e se la tua felicità è Wendy, allora vai da lei" risponde lasciandomi un po' di stucco per il modo quasi dolce che ha usato, però ha ragione: io devo tornare da Wendy.

"Pensi di farcela?" gli chiedo respingendo i primi soldati che si fanno avanti e lui fa lo stesso con la magia.

"Perché? Non ti starai mica preoccupando per me" chiede con un tono provocatorio che mi fa alzare gli occhi al cielo.

"Ti piacerebbe" gli rispondo con lo stesso tono per poi incrociare le spade con altri soldati.

"Tranquilla, non ti libererai di me così facilmente" mi dice lanciando all'indietro i soldati che aveva lui.

"Speravo il contrario, ma se pensi di potercela fare...." lascio in sospeso la frase e dopo essermi liberata dei soldati che avevo addosso, uso la mia velocità di vampiro per passare in mezzo a tutti fino a superarli.

Mi volto e li vedo che cercano di raggiungermi, ma Erik crea una sorta di barriera tra me e loro, obbligandoli a combatterlo.

Mi giro di nuovo e corro rapidamente lungo il corridoio, svoltando a sinistra appena arrivo in fondo e vedendo sulla mia destra le scale che conducono al pianoterra. Le scendo di corsa, ma, appena giungo nella sala del trono, vedo una persona che mi stava aspettando.

Isabel.

"Ti consiglio di tornare nella tua cella" afferma alzando la sua spada e puntandola nella mia direzione.

"Oppure? Non mi racconterai la storiella della buonanotte?" domando con tono sarcastico per prenderla in giro.

Isabel si mette in posizione per combattere, obbligando me a fare altrettanto.

Lo scontro inizia e subito ci fondiamo sull'altra, facendo scontrare ripetutamente le nostre lame. Entrambe siamo state addestrate dai migliori, io da Caronte, mentre lei da sua madre, quindi questo sarà uno scontro difficile.

"Meriti di marcire in quella cella per averci tradito!" esclama arrabbiata usando un fendente verticale, che però riesco a parare mettendo la spada di traverso prima di spingerla lontana da me.

"Tu, Owen e vostra madre eravate tra i pochissimi vampiri a cui tenevo. Non avrei mai permesso che vi facessero del male" rispondo volendo evitare questo scontro.

Una parte di me tiene ancora ad Isabel. L'ho sempre considerata come una sorella maggiore.

"Stai mentendo!" risponde riprendendo a combattere con colpi più secchi e decisi che però riesco comunque a parare.

"Tu ti sei alleata con i licantropi, con i nostri nemici, quindi anche tu lo sei" aggiunge e con un fendente verso destra riesce a disarmarmi, concludendo con un calcio nello stomaco che mi stende.

Prima che possa rialzarmi, Isabel mi punta la spada contro il petto, obbligandomi a stare giù.

"Non ho avuto scelta Isabel, non dopo tutto ciò che Amdis mi aveva fatto. Ulrich mi ha accolto nella sua casa, nel suo branco e non gli importava chi io fossi, così come non gli importa che la mia mate sia la figlia di Jakob Wyrm, che ci sia un'altra vampira nel suo branco oltre a me e che soprattutto io sia fidanzata con sua figlia" questa risposta fa abbassare di poco lo sguardo della vampira e lo stesso fa la sua spada.

"Ulrich, a differenza di Amdis, riesce a vedere le persone per quello che sono realmente. Vuoi veramente incolparmi per aver scelto di essere felice?"

Alla mia domanda, vedo gli occhi di Isabel incupirsi.

"Avresti potuto scegliere di essere felice con Owen, con mia madre....con me! Anche noi facciamo parte della tua famiglia, ma tu hai scelto loro, che nemmeno hanno il tuo stesso sangue!" esclama, ma ora non è arrabbiata, bensì sembrerebbe essere quasi triste e ferita.

"Può ancora essere così Isabel. Metti giù la spada e andiamocene. Ulrich ti accoglierà, ne sono sicura" tento di convincerla e dal suo sguardo sono quasi sicura che sia sul punto di cedere.

Poco dopo alza gli occhi su di me.

"Non tutti possono avere la facoltà di scegliere come te" e prima che possa ribattere mi trafigge il cuore con la spada, mozzandomi il fiato e uccidendomi.

__________

[Isabel's Pov]

"Ben fatto Isabel" si complimenta mio zio Amdis dietro di me e intanto sento i suoi passi avvicinarsi.

Lo vedo comparire al mio fianco e subito dopo superarmi, guardando con disprezzo il corpo temporaneamente morto di Katherine.

"Ciò che aveva detto....era vero?" chiedo passando da guardare mia cugina a mio zio, che a sua volta sposta gli occhi su di me.

"Assolutamente no Isabel. L'unico scopo di Ulrich è quello di umiliarmi, di mettermi in cattiva luce e approfittarne per colpire tutti noi. Ha accolto Katherine tra la sua gente solo per fare un torto a me e ora ha radunato un esercito per combatterci. Se fossi andata da lui, ti avrebbe sicuramente imprigionata, oppure torturata affinché rivelassi informazioni utili. Non saresti mai stata parte della sua famiglia e ricordati questo: I licantropi non sono buoni"

La sua risposta non mi soddisfa del tutto, ma il pensiero di me in mezzo ad un branco di licantropi mi fa passare la voglia di sapere la verità.

"Chiedo perdono per aver dubitato" dico chinando la testa e poco dopo mio zio mi mette una mano sulla spalla.

"Scuse accettate. Ora riporta la traditrice nella cella e assicurati con ogni mezzo possibile che non scappi mai più" mi ordina e io annuisco subito, riponendo la mia spada nella fodera prima di caricarmi Katherine sulle spalle e avviarmi verso la stessa direzione da cui stava venendo lei.

Quando sono entrata ufficialmente a far parte della sicurezza della Cittadella, circa 1 mese fa, ho giurato davanti al re che sarei sempre stata fedele alla corona, quindi scaccio tutti i dubbi che Katherine mi ha fatto venire e proseguo verso le celle.

...

Scendo l'ultima rampa di scale e vedo delle guardie che ammanettano di nuovo il prigioniero che c'era con Katherine, che è stato pestato a dovere considerando le ferite sul volto.

Mentre venivo qua, ho anche pensato a come eseguire alla perfezione l'ordine del re di non far uscire mai più Katherine dalla cella.

"Mettila nella cella" ordino ad una guardia che prende mia cugina ed esegue, mentre io mi volto verso lo stregone.

"Voglio che tu usi la magia nera per fare un incantesimo di limitazione alla cella. Nulla entra e nulla esce" affermo con tono sicuro, ma il ragazzo non sembra prendermi sul serio.

"Io invece voglio un frappè" risponde con tono da presa in giro, ma io mi avvicino a lui di un passo, facendo brillare le mie iridi di rosso.

"Se ci tieni a vivere, fai come ti dico" ribatto usando un tono più duro e autoritario, ma neanche questo sembrerebbe funzionare.

"Ho già ferito Katherine una volta, quindi preferisco morire piuttosto che farle ancora un torto" afferma usando questa volta una voce più sicura e seria e meno provocatoria.

Nel corridoio cala il silenzio, mentre io e lo stregone ci fissiamo negli occhi per vedere chi cede per primo, ma mi rendo conto che più passa il tempo, più do la possibilità a Katherine di risvegliarsi.

"Rinchiudetelo in un'altra cella e buttate la chiave" ordino a due guardie che fanno come ho detto e intanto mi volto verso una terza.

"Vai a chiamare una strega disposta ad usare la magia nera" affermo e anche lui obbedisce, svanendo dopo aver salito le scale.

__________

[Katherine's Pov]

Riapro gli occhi e la prima cosa che faccio è inspirare avidamente tutta l'aria che riesco, come se fossi stata in apnea per delle ore.

Appena la mia vista mette a fuoco il luogo in cui mi trovo, realizzo di essere tornata nella cella, ma c'è una luce che proviene da dietro di me, così mi giro e vedo la porta aperta, con Isabel sul ciglio di essa.

"Mi dispiace che sia dovuta finire così" dice intanto che cerco di rimettermi in piedi, ma la mia temporanea morte mi ha privata di molte energie.

Tuttavia me ne restano ancora e ne approfitto subito per scattare verso di lei e tentare la fuga.

Improvvisamente, sbatto contro un muro invisibile e vengo balzata all'indietro, iniziando a sentire dolori in tutto il corpo che mi lasciano a terra.

"Questa volta non c'è modo di uscire. Sei confinata qui finché il re lo riterrà opportuno, quindi probabilmente per sempre" afferma sicura di sé e fa bene, visto che con ogni probabilità ha ragione.

"Stai commettendo un grave errore Isabel" le rispondo cercando di rialzarmi e vedendo ancora il dubbio insinuarsi nello sguardo della vampira.

"Se Amdis ha fatto ciò che ha fatto a me, che sono sua figlia biologica, cosa pensi che farà a te, o alle persone che ami alla prima delusione che gli darete?" le domando e questo aumenta il dubbio dentro Isabel.

So che la posso far passare dalla mia parte, devo solo darle la spinta che le serve.

"Il re ti sta trattando come tutti i traditori" risponde non capendo ciò che le volevo dire.

"Non parlo di questo presunto tradimento. Parlo di tutto ciò che mi ha fatto prima, del disprezzo che ha sempre ingiustamente rivolto verso di me, del fatto che ha sempre cercato di mettere i bastoni tra le ruote alla mia felicità, ha ordinato a Caronte di uccidere la mia ragazza e prima ancora ha eliminato Rebecca, ha ordinato ad Erik di maledire la mia migliore amica....e sempre Amdis è coinvolto nel....nel mio stupro" appena finisco, lo sguardo di Isabel passa da dubbioso a incredulo, infatti la sua bocca si dischiude a causa di ciò.

"Tu sai servendo un mostro, devi creder-"

"BASTA!!!" sbotta zittendomi di colpo.

"Non crederò più a nessuna delle tue parole. Stai solo inventando queste cose per farmi cadere in una trappola" continua, ma io cerco di farle capire la verità.

"Ti ho detto la verità! Hai indagato anche tu sulla morte di Rebecca!" insisto, ma Isabel scuote la testa, volgendola di lato per guardare un punto indefinito con fare pensieroso.

"Anche se tu avessi ragione, la guerra sta per finire" mi informa provocandomi un misto tra perplessità e preoccupazione, ma Isabel ci pensa subito a spiegarmi, tornando a guardarmi dritta negli occhi.

"A breve, un contingente di soldati attaccherà i tuoi amici di sorpresa e tu non potrai fare nulla per impedirlo" questa informazione mi fa sprofondare il cuore nel petto, che si ferma al pensiero che Wendy e tutti gli altri verranno attaccati all'improvviso e molti moriranno, se non tutti.

"Come ho detto: mi dispiace che sia dovuta finire così. Nutrivo grande stima per te cuginetta. Addio" e senza dire altro chiude la porta.

"ISABEL!!!" la chiamo scattando ancora verso di lei, ma il muro invisibile mi lancia ancora all'indietro, con numerose fitte di dolore che si fanno sentire dappertutto, mentre i miei pensieri vanno in un'unica direzione.

"Perdonami Wendy....non sono riuscita a proteggerti...."

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