the border between us - Chish...

By irrelevantuserrr

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Non cercavo un supporto, né fisico né morale. Avevo sempre puntato all'indipendenza più assoluta, ad uno sta... More

Prologo
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epilogo
Ringraziamenti
The border behind us!

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By irrelevantuserrr

La mattina seguente, mi alzai presto e scesi nell'atrio principale, per aspettare che Kuina uscisse.

Quando arrivò, dovetti quasi placcarla per riuscire a fermarla, tanto camminava spedita, e lei mi guardò parecchio perplessa ma accennó un sorriso.

-Y/n, senza offesa, ma stai da schifo. Fatto nottata?-, il suo tono sarcastico mi fece capire che Chishiya le aveva parlato di ciò che era accaduto sul tetto, e la cosa mi sorprese, nonostante non sapessi se prenderla come una cosa positiva o meno.

-Non ho dormito granchè, sai, con il ritorno improvviso di Arisu e tutto quella confusione che si è creata. Certe cose non sono facili da digerire, avevamo molto di cui parlare-, rimasi sul vago, escludendo il suo amico dalla conversazione di proposito. La sua espressione mutò, facendosi immediatamente seria.

-A proposito, non ti ho ancora fatto le condoglianze. Mi dispiace per i tuoi amici, e forse avrei dovuto dirtelo subito, ma la situazione è precipitata così in fretta che io non..-

-Non ti preoccupare, Kuina, capisco perfettamente. A dire il vero, dovrei ringraziarti per essere rimasta a consolare Arisu. Insomma, non eri tenuta a farlo dato che nemmeno sapevi chi fosse. Sei una persona davvero gentile-, le sorrisi, e nei suoi occhi colsi quella sfumatura che cercavo, il rimorso.

Una delle tattiche più comuni per smascherare qualunque tipo di tradimento o sotterfugio, se compiuto da qualcuno che teoricamente tiene a noi, è far emergere in loro il senso di colpa per ciò che hanno fatto, e ovviamente il modo più semplice ed immediato per riuscirci è far sapere loro quanto gli siamo grati, trasmettergli il nostro affetto e la nostra gratitudine anche verso le più piccole gesta che hanno compiuto nei nostri confronti. Non che sia una regola universale, funziona solo con persone dotate di empatia e con una certa personalità, ma per Kuina andava bene.

-Qualcosa non va?-, le domandai, fingendomi sinceramente preoccupata.

Scosse la testa, e quella punta di rimorso scomparve in una frazione di secondo, ma ormai avevo avuto la mia prova; qualunque cosa Chishiya stesse tramando, lei ne era al corrente, forse partecipava persino.

-Stavo solo pensando al game a cui dovremo prendere parte oggi-

Inarcai le sopracciglia. Non le avevo mai detto che il mio visto stava per scadere.

-Come lo sai?-

-Che cosa?-

-Che parteciperò al tuo stesso game, oggi. Non ne ho parlato con nessuno, apparte Chishiya-, a questo punto la stavo praticamente accusando, ma se volevo delle risposte dovevo mostrarmi attenta ai dettagli, determinata. Lei arrossì leggermente, alzando le sopracciglia.

-Oh, sì, come ti ho detto la sua voce corre più delle altre-, sorrise, nervosa, facendo riferimento alla nostra prima conversazione.

-Quindi ti ha parlato di ciò che è successo ieri notte, sul tetto?-, andai diretta al punto, sperando di coglierla alla sprovvista, cosa che mi riuscì a giudicare dall'aria stupita sul suo volto.

-Beh, non mi ha detto molto, a dire il vero-

Sorrisi, fingendomi un po' imbarazzata.

-Oh, quindi non ti ha detto che ci siamo baciati-

L'espressione sul suo viso non era sorpresa, ma quasi timorosa, rassegnata.

-Forse non dovrei parlartene, so che siete molto amici. Ma so anche che sei praticamente l'unica che può effettivamente dire di conoscerlo, e a dire il vero, il suo gesto mi ha un po' sorpresa, quindi vorrei la tua opinione-, proseguii con la mia farsa.

-La mia opinione sul fatto che ti ha baciata?-

-Insomma, non dite tutti che Chishiya non si interessa a nessuno tranne che a sé stesso?-, il mio tono non era più gentile, solo sinceramente confuso, desideroso di risposte.

Kuina mi lanciò un'occhiata diffidente, illuminandosi.

-Per questo mi hai bloccata con tanta urgenza, quando sono scesa? Per chiedermi se c'è qualcosa sotto al suo comportamento?-

Non era stupida, ero certa che non ci avrebbe messo molto a capire la vera natura di quella conversazione. Sorrisi.

-Non ho nulla contro di te, Kuina, e mi dispiace doverti mettere in questa posizione. Ma se Chishiya trama qualcosa, se mi sta usando nonostante io gli abbia già detto che lo avrei aiutato, ora ho davvero bisogno che tu me lo dica-

-Perché sei convinta che io lo sappia? Se ti servono delle risposte, dei chiarimenti sul vostro rapporto, faresti meglio a chiedere a lui-

-Sei l'unica che passa con lui gran parte del suo tempo, si fida di te. Non mi dirai che non hai idea di cosa stia succedendo, del perché si sia improvvisamente tanto interessato ad una che nemmeno conosce-, insistetti.

Lei esitò, sospirando.

-Senti, y/n, Chishiya è un tipo strano, è particolare e nemmeno io lo riesco a capire la maggior parte delle volte. Ma, detto in tutta onestà, anche se sapessi qualcosa non potrei mai tradire la sua fiducia. Non faccio questo genere di cose-

-Ma se fosse così, ciò significherebbe che lui si sta prendendo gioco di me e dei miei sentimenti. Dico sul serio, normalmente non ti metterei mai nella posizione scomoda nella quale ti sto mettendo ora, ma se è come temo che sia, non ho intenzione di permettergli di farmi una cosa simile. Abbiamo cose più importanti di cui preoccuparci, e lui mi sta distraendo da tutto il resto, quindi capirai quanto sia fondamentale per me avere una tua risposta per poter mettere un freno a questa cosa-

Lei sembrava confusa, a quel punto.

-Mettere un freno? Sai, non credo che tu debba interrogarmi per poterlo fare; se vuoi chiudere i rapporti con Chishiya per i motivi che hai elencato, dovresti farlo e basta, senza cercare un espediente-

Una stretta al cuore.

Volevo davvero chiudere ogni rapporto con lui? Certo che no.

L'unica cosa che volevo in quel momento era sentirmi dire dalla sua migliore amica che non mi dovevo preoccupare, che probabilmente era semplicemente interessato a me. Che potevo essere la famosa eccezione alla regola.

Ma lei non lo fece, e in quel momento notò la mia espressione triste, frastornata. Anche il suo viso si addolcì.

-So che effetto ha lui sulla gente, quindi capisco la tua confusione. Ma come hai detto, dovresti concentrarti sulle cose davvero importanti, come il game di oggi-

Vedendo che non rispondevo, dopo qualche istante di esitazione mi prese per mano e mi si avvicinò, parlando con un tono più basso.

-Sei una ragazza in gamba, e mi stai simpatica, quindi non ti illuderò di qualcosa che nella realtà potrebbe non essere reale, dandoti rassicurazioni che sono più delle bugie. Ma se davvero vuoi conoscere la verità , se ci tieni così tanto, parla con lui e scopri cosa c'è sotto. Io ti ho già detto troppo-

Le sorrisi, anche se le sue parole mi avevano appena scavato un buco nel petto.









****************************************
Chishiya era scomparso.

Mi girava sempre intorno, era costantemente in mezzo ai piedi, ma quando dovevo confrontarlo su qualcosa di importante era impossibile da trovare.

Dopo averlo cercato per ore con mille domande che mi frullavano per la testa, mi arresi e raggiunsi gli altri giocatori nella sala grande, dove il Cappellaio stava tenendo il suo solito discorso di incoraggiamento prima dell'inizio di un game.

Fui sorpresa quando vidi Arisu, e mi affiancai subito a lui.

-Che ci fai tu qui? Anche il tuo visto sta per scadere?-

-Oh, non proprio. Una ragazza che fa parte dei membri del consiglio, mi pare si chiami Ann, dice che il game di oggi sarà la mia prova di ingresso, qualcosa del genere-

In un primo momento, mi domandai perché a lui avessero imposto una prova al suo arrivo, mentre a me no. Ma capii in fretta che a Chishiya conveniva che io rischiassi la vita il meno possibile, almeno finchè non avesse deciso che era ora di attuare il suo piano, quindi probabilmente mi aveva raccomandata alla gente facente parte del consiglio, esonerandomi da quell'obbligo.

Tutti quanti in quel posto dovevano essere al corrente della sua incredibile intelligenza, o ammaliati dal suo carisma, se gli davano retta in quel modo, e non potevo certo biasimarli.

-Mi dispiace-, riuscii solo a rispondere, ma il mio amico scosse la testa.

-Non importa, y/n. Mi fa piacere che, se non altro, potrò darti una mano nel caso in cui dovesse servirti; ne ho davvero abbastanza di non poter aiutare le persone a cui tengo-

Quella sensazione di vuoto, di mancanza, di perdita, non se ne era andata mai, nemmeno per un secondo. Certo, la mia mente si era in parte tenuta occupata con la faccenda di Chishiya, ma i volti di Chota e Karube erano come un sottofondo costante. Non riuscivo nemmeno a pensare a tutti i pomeriggi passati assieme, alle loro risate, ai loro modi di fare totalmente opposti che spesso facevano nascere dei conflitti stupidi e insensati, ma divertenti.

Sorrisi ad Arisu per ringraziarlo, e per dirgli che lo capivo, che anche io non riuscivo a fare a meno di sentirmi sopraffatta dalla loro mancanza, e all'improvviso il discorso del Cappellaio finì, dando spazio al brusio generale delle persone nel salone, agitate ma elettrizzate all'idea di essere utili per farci tornare al nostro mondo, alla normalità che ci mancava così tanto. Probabilmente, alcuni di loro erano in quel posto da moltissimo tempo.

Speravo ancora di vedere Chishiya passare, o fermo in lontananza ad osservare la scena, ma non ci fu nulla da fare. Sospirando, seguii il mio amico fuori dall'albergo, sentendo la mia ansia crescere progressivamente mano a mano che ci avvicinavamo alla prossima arena di gioco.

Il game fu difficile, basato sull'intelletto, e per questo avere Arisu con noi fece un'incredibile differenza. Era spaventoso che ogni gioco al quale avevo preso parte fino a quel momento, lo avevo vinto solamente grazie a lui; la cosa mi seccava un po', perché temevo di non essere effettivamente in grado di farcela da sola, di non avere le capacità. Ma gli ero estremamente grata, e anche questa volta gli dovevo la vita.

Quella ragazza di cui mi aveva accennato, Ann, sembrava valutare ogni sua mossa, e alla fine si mostrò soddisfatta, dandogli ufficialmente il benvenuto alla "Spiaggia". Sembrava una a posto, anche se forse era un po' severa.

Quando tornammo in albergo, quella sera, eravamo tutti esausti, io e Arisu in particolar modo date le scarse ore di sonno della notte precedente, e tutti si ritirarono subito nelle rispettive stanze. Ma io provai a bussare alla porta di Chishiya, speranzosa.

Nessuna risposta, silenzio.

Sembrava sciocco, ma essere tanto determinata a scoprire la verità su quella faccenda mi distraeva momentaneamente da tutto il resto dei problemi. Nonostante il terrore, il panico che avevo provato durante il game di poche ore prima, le uniche immagini che ora vedevo se chiudevo gli occhi raffiguravano i miei amici scomparsi, e non volevo che quel senso di angoscia prendesse il sopravvento.

Così, mi decisi a tentare la sorte e provare a cercarlo sul tetto, ma quando lo vidi da lontano, esattamente in quel luogo, all'improvviso la mia sicurezza e decisione svanì, lasciando posto ad una profonda tristezza. Mi resi conto che ero triste perché se si trovava in quel posto da quella mattina stessa, significava che voleva stare il più alla larga possibile dalla gente, come mi aveva spiegato lui stesso la notte precedente. E probabilmente, ciò che era accaduto tra di noi non era qualcosa di cui avrebbe discusso con me in quel momento, anche se io volevo a tutti i costi delle risposte. La possibilità che mi stesse evitando mi fece esitare, e rimasi lì ferma a fissare la sua schiena nella penombra per un bel po'.

Quando presi coraggio lo raggiunsi, rimanendo in piedi a fissare lui che, seduto, osservava la luna. Ero certa che avesse sentito i miei passi, avevo fatto rumore di proposito, ma fece finta di non essersene accorto.

-Credevo che mi augurassi buona fortuna, stamattina, dato che sapevi che sarei facilmente potuta morire-, mormorai, e lui abbassò la testa ma senza voltarsi a guardarmi.

-Non ti serve la fortuna, solo il cervello. O quello del tuo amico-

Ero sorpresa, ma avevo intuito come avesse potuto sapere che Arisu era con me.

-Kuina è passata ad aggiornarti, vedo-

Stavolta si voltò, e quando mi sorrise notai qualcosa di strano nei suoi lineamenti, come se si stesse trattenendo per non scoppiarmi a ridere in faccia. Attese qualche secondo, prima di parlare, ma quando lo fece distolse di nuovo lo sguardo, sprezzante.




-Già. Mi ha detto anche che a quanto pare dovremmo mettere un punto a qualcosa che non è nemmeno cominciato-

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Fanfiction holdarah