È stato un colpo di fulmine

By CarmelaRosella

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Tu credi nell'amore a prima vista? Daniel non ci crede affatto eppure qualcosa sta per cambiare quando incon... More

Prologo - Daniel
Capitolo 1 - Sergej
Capitolo 2 - Daniel
Capitolo 3 - Sergej
Capitolo 4 - Sergej
Capitolo 5- Daniel
Capitolo 6 - Sergej
Capitolo 7 - Daniel
Capitolo 8 - Sergej
Capitolo 9 - Sergej
Capitolo 10 - Sergej
Capitolo 11 - Jeremi
Capitolo 12 - Daniel
Capitolo 13 - Sergej
Capitolo 14 - Maxi
Capitolo 15 - Sergej
Capitolo 16 - Maxi
Capitolo 17 - Sergej
Capitolo 18 - Daniel
Capitolo 19 - Sergej
Capitolo 20 - Jeremi
Capitolo 21 - Sergej
Capitolo 22 - Daniel
Capitolo 23 - Sergej
Capitolo 24 - Daniel
Capitolo 25 - Sergej
Capitolo 26 - Jeremi
Capitolo 27 - Maxi
Capitolo 28 - Daniel e Sergej
Capitolo 29 - Sergej
Capitolo 30 - Daniel
Capitolo 31 - Daniel
Capitolo 32 - Sergej
Capitolo 33 - Daniel
Capitolo 34 - Daniel
Capitolo 35 - Sergej
Capitolo 36 - Daniel
Capitolo extra 2 - Daniel
Capitolo 37 - Sergej
Capitolo 38 - Daniel e Sergej
Capitolo 39 - Jeremi
Epilogo

Capitolo extra - Sergej

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By CarmelaRosella

Piccola premessa. 

Questo capitolo è al di fuori della storia. Volevo solo farne uno (o due) per il Natale, la mia festa preferita. 

Quindi... buona lettura <3


****

Sergej guardò il display del computer e si accigliò. Era il cinque dicembre e non aveva ancora pensato ad un regalo di Natale per Daniel. Quello sarebbe stato il primo che avrebbero trascorso insieme e in tutta onestà non aveva idea di cosa potesse regalargli. 

Che si regala ad un imprenditore super ricco? Mordendosi il labbro inferiore, incrociò le mani sul petto, ci pensò a lungo e poi digitò sulla tastiera 'Regali per una persona che ha tutto'.

Guardò i risultati solo per deprimersi ancora di più. Poteva mai regalare a Daniel uno 'spillatore per birra' a forma di Babbo natale? No. Assolutamente no.

"Aaah" sospirò stanco. Riprovò ancora, ma tutti i risultati gli sembravano banali e non degni di nota. Spense tutto e si lanciò sul divano, era da un po' ormai che era a casa del Capo e si stava ambientando facilmente. Anzi, gli piaceva molto. 

"Manca qualcosa" sospirò guardandosi intorno, la casa era elegante, ma era pur sempre il periodo natalizio. Doveva rimediare, prese il cellulare e chiamò Daniel. 

"Sergej?" la voce vellutata dell'altro sembrava leggermente preoccupata. 

"Daniel" rispose allegramente "Ti va di decorare casa insieme?"

Dall'altra parte del cellulare il capo restò per un attimo in silenzio "Decorare? Vuoi che chiami qualcuno a farlo? La governante sicuramente avrà in mente qualcosa."

Il ragazzo rimase senza parole "Se lo fa qualcun altro al posto nostro che divertimento c'è?"

Daniel sembrò pensarci e poi annuì "Sarebbe la mia prima volta"

Sergej rimase ancora più sorpreso "Non hai mai decorato casa per Natale?"

"In realtà non l'ho mai fatto io, c'era sempre qualcuno pagato dai miei e quando poi sono rimasto solo ho affidato il compito alla governante"

Il cuore del ragazzo si strinse in una morsa di dolore pensando che Daniel non aveva mai fatto un albero con i propri genitori. "Capito... io e Jeremi lo facciamo sempre insieme, ma lui adesso è da Maxi e poi... è il nostro primo Natale"

"Allora appena torno da lavoro andiamo a compare le decorazioni" esclamò il capo e Sergej sorrise felice. 

"Va bene, ti aspetto" rispose staccando poi la chiamata. 

Contento, il ragazzo andò a prepararsi. Fece una doccia veloce per poi indossare jeans neri, felpa bianca e un berretto abbinato. 

Daniel arrivò a pomeriggio inoltrato, appena entrato la prima cosa che fece fu raggiungere il suo uomo, circondarlo con le braccia e stringerlo a sé. Dopodiché gli chiese se fosse pronto e una volta che ne ebbe conferma uscirono. 

Sergej era elettrizzato, non stava nella pelle e avere Daniel vicino lo rendeva solo più euforico. Se qualche mese prima gli avessero detto che avrebbe decorato casa con il proprio capo, avrebbe detto loro che erano pazzi. Invece ora, era dal lato passeggeri immaginando già quali colori potevano abbinarsi allo stile della casa. 

Visto che era una cosa tutta loro, per quella volta Daniel aveva congedato l'autista ed era lui stesso a portare l'auto. In poco tempo arrivarono al centro commerciale e partirono con lo shopping. 

In tutta onestà, l'idea del regalo torturava ancora la mente del giovane. Quindi tra un negozio di oggettistica e l'altro sbirciava i vari negozi in cerca di un'idea. 

"Ti serve qualcosa Sergej?" chiese Daniel, all'ennesima occhiata. 

"Eh?" il ragazzo arrossì "No, no... sono solo..." in cerca di una scusa indicò le luci "Sono belle le vetrine così"

Daniel sorrise e Sergej ricambiò nervoso.  Erano quasi in procinto di entrare in un negozio per comprare l'albero quando un luccichio attirò la sua attenzione, era un negozio di gioielli e nella vetrina c'era uno splendido ferma cravatte d'oro bianco, era a forma di foglia con un piccolo brillantino alla base. C'era anche un cartello con su scritto che poteva essere personalizzato con il nome. Il ragazzo lo guardò ad occhi sgranati pensando che potesse essere un buon regalo, ma non ebbe modo di fermarsi perché Daniel lo richiamò. 

Devo ritornare... pensò con una piccola speranza nel cuore.

"Che ne dici di questo?" chiese il capo, riportandolo alla realtà. Sergej alzò gli occhi sull'albero e sussultò. 

"Questo?" chiese sorpreso. 

"Non ti piace?" Daniel sembrava dubbioso. 

"Oh, sì..." rispose "ma non è troppo grande? E' alto tre metri e ci vorranno altre decorazioni, quelle che abbiamo non basteranno. Per non contare il prezzo..." bisbigliò, pensando al regalo che aveva in mente per Daniel.

"Non devi preoccuparti per quello. Più grande è l'albero e più tempo passeremo insieme" si lasciò sfuggire l'uomo, al che Sergej calò di più il berretto e scosse il capo. 

"Siamo sempre insieme" finse di lamentarsi.

Daniel ignorò apertamente le parole e chiamò una commessa. Da lì, persero ore a scegliere palline, fiori, lucine e tanto altro. Anche la commessa dopo un po' sembrò stremata. 

Arrivati alla cassa, la ragazza si alzò sulle punte per guardarli al di sopra del mucchio di cose che avevano preso. "E' tutto? Siamo alla chiusura..." chiese, nella speranza che si fermassero lì. 

Per la fortuna di Sergej, Daniel annuì e con grande pazienza la donna li aiutò ad infilare tutto nel carrello. 

"Forse abbiamo esagerato" sussurrò il ragazzo, quando vide che non entrava più nulla e furono costretti ad essere aiutati.

"Ah sì? Volevo andare in un altro negozio, ma è un po' tardi..." si lamentò Daniel e Sergej pensò che ci avesse preso gusto. 

"Torniamo a casa, così domani possiamo decorarla."

Daniel lo guardò stranito prima di chiedergli: "Perché domani. Lo faremo stasera! Ordino qualcosa da mangiare e ci mettiamo al lavoro."

"Abbiamo tutto il tempo di farlo domani, perché vuoi farlo stasera?"

Daniel però era irremovibile, e ignorando di nuovo le sue parole spinse il carello colmo di cose. Sergej lo guardò e non poté fare a meno di ridere. Prese il cellulare e gli scattò una foto senza farsi notare. "Mi piaci molto in queste vesti..." lo prese in giro. 

Di nuovo, l'uomo lo ignorò. Stupefatto da quel comportamento, i due tornarono a casa per poi mettersi effettivamente al lavoro dopo aver mangiato. 

Purtroppo nessuno dei due era davvero portato per decorare casa e l'albero, benché fosse bello di suo, risultò leggermente storto. 

"Forse dovremmo aggiungere altre palline" disse l'uomo, aveva la camicia mezza sbottonata e le maniche tirate fino al gomito. Sergej si lasciò distrarre per poi scuotere il capo. 

"Va bene così. Non c'è un ramo libero! Proviamo le luci. Dov'è il filo?"

Daniel glielo passò e il ragazzo lo infilò nella presa elettrica. Alla fine avevano optato per un albero rosso, bianco e oro, con luci argento. L'effetto era bellissimo, tutto sommato erano stati bravi. 

"E' bello" disse soddisfatto Daniel facendo un grosso sorriso "E' il mio primo albero" bisbigliò e Sergej notò una nota di soddisfazione e felicità pura.

 "E'... sicuramente particolare" sussurrò il più giovane, osservando più che altro il suo uomo.

Daniel attirò l'altro tra le braccia e gli baciò la fronte "Dovremmo mettere le altre luci per la casa!"

"E babbo natale gigante che hai comparto..." gli ricordò.

Daniel annuì e, nonostante fosse notte inoltrata, insieme finirono di decorare con gli altri oggetti comprati. Tra candele, luci, fiori e ghirlande, Sergej trovò anche del vischio. 

"E questo?"

Daniel sorrise e lo prese tra le mani alzandolo tra loro due "Volevo vedere cosa si provasse". Sergej non ebbe modo di rispondere che Daniel catturò le sue labbra in un dolce bacio. 

"Direi che è una bella sensazione" sorrise malizioso "Dovrei portarmi del vischio sempre in tasca"

"Non hai bisogno del vischio per potermi baciare" lo rimproverò per poi guardare il loro lavoro "Adesso dovremmo solo riordinare e comprare i regali"

"Ah... giusto!" Daniel si allontanò un attimo e Sergej si chiese cosa stesse facendo. Ritornò indietro con cinque pacchetti di diverse dimensioni. 

"Cosa sono? Dove li avevi nascosti?" chiese osservandolo mentre li posizionava sotto l'albero. 

"E' dal primo dicembre che ti compro un regalo. Voglio che tu abbia tutto."

Sergej lo guardò stupefatto e ripensò al suo di regalo, vergognandosene "Non... non è un po' troppo?"

Daniel scosse il capo, ancora più contento "Non è mai troppo! E' il nostro primo Natale"

Il ragazzo non aveva parole, si avvicinò all'altro e lo abbracciò da dietro "Restiamo un po' così" gli disse, appoggiando la testa sulla sua schiena ampia. Dopo un po', in cui Daniel osservava il loro lavoro e Sergej lo stringeva, il ragazzo disse: "Sono contento di averti conosciuto"

Daniel gli strinse le mani che aveva intrecciato sul petto e le baciò "E' solo l'inizio..."

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