Love Bites

By LoryMMI

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{COMPLETA} Katherine è una giovane vampira, ma non una qualunque. Lei è la principessa dei vampiri, figlia pr... More

🎬Booktrailer🎬
🧛🏻‍♀️Protagoniste🐺
Personaggi Secondari
Uno
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Cinquantasette
Cinquantotto
Cinquantanove
Sessanta
Sessantuno
Sessantadue
Sessantatré
Sessantaquattro
Sessantacinque
Sessantasette
Sessantotto
Sessantanove
Settanta
Settantuno
Settantadue
Settantatré
Settantaquattro
Settantacinque
Settantasei
Settantasette
Settantotto
Settantanove
Ottanta
Ottantuno
Ottantadue
Ottantatré
Ottantaquattro
Ottantacinque
Ottantasei
Ottantasette
Ottantotto
Ottantanove
Novanta
Epilogo
Avviso e Ringraziamenti
Sequel

Sessantasei

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By LoryMMI

[Wendy's Pov]

Una Settimana Dopo

Apro gli occhi e vedendo la mia stanza ancora immersa nel buio, uso le mie iridi di licantropo per guardare la sveglia, vedendola segnare quasi le 6 del mattino.

Mi giro dall'altra parte nel tentativo di riprendere sonno, ma con scarsi risultati, perciò mi ritrovo a fissare il soffitto senza un motivo preciso.

Pensare che è passata solo una settimana dal matrimonio di Katherine mi sembra così assurdo. Il tempo è passato così lentamente che mi sembrava che fosse passato almeno un mese.

Oggi è Capodanno e dovrebbe essere un giorno felice, l'ultimo giorno di questo 2022 che mi ha dato tanto, ma che allo stesso tempo mi ha portato via tanto.

Ho conosciuto Katherine solo per innamorarmici alla follia e perderla dopo 3 mesi senza avere la possibilità di lottare per lei. Ho semplicemente dovuto accettarlo e questo mi fa arrabbiare tanto, ma non ho le forze per fare qualcosa.

Con lei avevo già programmato il nostro futuro. Sposarci nel giro di un anno o due, convincerla ad adottare un bambino e crescerlo fino a vederlo diventare adulto, tutto questo in compagnia di Jack, Allyson e il loro figlio.

Invece niente di tutto questo accadrà.

Pensando a Katherine, il dolore e la nostalgia mi assalgono, così mi alzo e cammino verso l'armadio, aprendolo e vedendo, sotto i miei vestiti appesi, la valigia che Katherine ha lasciato qui quando se n'è andata la notte della Vigilia.

La apro, prendo un vestito bianco che aveva messo dentro, mi ci copro il viso e respiro a pieni polmoni, sentendo il suo profumo pervadermi le narici.

L'unica vampira che avesse il profumo di fiori, invece che uno artificiale per mascherare quello naturale neanche molto buono.

I ricordi di me e Katherine mi assalgono e ripenso a tutto quello che lei ha fatto per me, quello che io ho fatto per lei, a tutto il tempo passato insieme tra baci, abbracci, coccole e anche il sesso.

Lei è stata la mia prima volta. La prima volta che ho amato una ragazza e la prima persona con cui ho fatto l'amore, perciò a maggior ragione sarà impossibile dimenticarmi di lei.

Come si suol dire: la prima volta non si dimentica mai.

Le lacrime riprendono a scendere, intanto che stringo questo vestito a me, chiudendo gli occhi e immaginando di star abbracciando Katherine, ma poi li riapro e vedo soltanto un pezzo di stoffa e questo non fa che aumentare il dolore che provo.

Mi manca da morire.

...

"Sei riuscita a dormire?" mi chiede Allyson intanto che io e lei passeggiamo per il bosco attorno al villaggio.

"Poco e nulla, tu?" domando, ma anche lei scuote la testa.

"Non sei l'unica a cui manca" mi risponde intanto che mi tiro su la cerniera del giubbino fino al mento.

"E poi....mi sveglio alle 2 di notte con la voglia di mangiare dei gamberetti in salsa rosa" aggiunge e questo mi fa sorridere appena.

Prima avrei riso a crepapelle, ma ora non ci riesco.

Insieme a Katherine, è andata via anche quella parte di me che mi rendeva allegra e spensierata.

"Meglio che svegliarsi nel cuore della notte con il fiatone e le lacrime perché fai gli incubi sul perdere la ragazza che ami ancora e ancora" rispondo con tono cupo ed Allyson non risponde, ma immagino che non lo faccia per non dire qualcosa di sbagliato, o perché non sa cosa dire.

Tuttavia sono io a cambiare argomento, non volendo deprimere Allyson con i miei problemi.

"Con Jack e il bambino come va?" domando e lei capisce che non voglio più parlare di Katherine.

"Con Jack va tutto alla grande. Con il bambino....beh, sono certa che sarà un gran ingordo con le voglie che mi fa venire" risponde con sarcasmo e questo mi fa sorridere ancora, ma senza farmi ridere.

Improvvisamente, il mio udito capta dei movimenti rapidi dietro di me, così mi volto per vedere cosa sia.

"AHHH" urlo appena qualcosa mi salta addosso e mi fa cadere a terra.

Subito inizio a sentire qualcosa di viscido contro il mio viso ed Allyson che ride ad alta voce.

Apro gli occhi e vedo un cane di medie dimensioni sopra di me.

Già, proprio così, un cane nel mondo sovrannaturale.

"Tu da dove diamine salti fuori?" domando visto che non è facile vedere cani in questo mondo, per via del pericolo maggiore rispetto al mondo umano.

"È un husky così carinooo" afferma Allyson schioccando le dita e allungando la mano per chiamarlo, ma lui torna a leccarmi la faccia.

"Quando si dice: Tra simili ci si riconosce" commenta ricordandomi che sia io che lui abbiamo in comune la razza canina.

"Puoi levarti?" domando cercando di alzarmi e il cane si sposta, permettendomi di rimettermi in piedi e di togliermi le foglie e la terra di dosso.

"In realtà è una lei" mi informa Allyson che stava guardando i genitali del cane.

Ciò che noto io, invece, è qualcos'altro.

"Ha un collare" dico ad Allyson accovacciandomi e prendendo la medaglietta che ha sul collare, vedendo un nome e un numero.

"Si chiama Stella, ma questo numero cos'è? Uno di quelli che usano gli umani per chiamarsi?" chiedo ad Allyson, sentendomi molto ignorante in materia tecnologia umana.

"No, sono molto più lunghi. Questo è un codice postale. Sono dei numeri che indicano una città" mi spiega lasciandomi sorpresa che dei numeri possano indicare una città.

"E che città indica questo?" chiedo accarezzando la testa del cane.

"Los Angeles. Deve essere entrato nel Gate per sbaglio" risponde cercando di dare una spiegazione alla presenza del cane qua.

"Che vuoi fare quindi?" domando e lei mi guarda rialzandosi.

"Noi andremo a riportarla a casa" decide includendo anche me, ma dall'occhiata che le rivolgo le faccio capire che non mi va di aiutare.

"Senti, so che stai soffrendo per Katherine, ma odio vederti ridotta in questo stato e non poter fare niente per evitarlo, perciò ora noi riporteremo Stella a casa sua e in questo modo potremmo svagarci un po' e tu potresti evitare di passare l'intera giornata a deprimerti" mi spiega con un tono che non ammette repliche.

"E poi....non credo che lei verrà senza di te" aggiunge guardando il cane e quando sposto gli occhi su di lei, la vedo fissarmi con due occhioni azzurri.

Mi ricordano un po' quelli di Katherine....

Sposto lo sguardo e smetto di guardare il cane negli occhi per evitare di mettermi ancora a piangere.

"Va bene" accetto la proposta di Allyson, perciò insieme ci dirigiamo verso il Gate.

"Il più vicino è ad un paio di ore in quella direzione" informo Allyson indicando proprio davanti a noi la strada che percorrevo con i miei quando andavamo nel mondo umano.

...

Dopo poco più di due ore, a causa delle fermate di Stella che si metteva ad annusare o a fare la pipì, varchiamo il Gate e ci ritroviamo appena fuori Los Angeles, in una zona poco frequentata.

"Questa città è parecchio grande, come pensi di ritrovare i suoi proprietari?" domando cercando di capire come voglia procedere la mia migliore amica.

"Innanzitutto ci serve un telefono e trovare i numeri delle cliniche veterinarie della città. Una di loro conoscerà sicuramente una husky di nome Stella" mi spiega e il cane abbaia in risposta, come se avesse appena detto Esatto.

"È d'accordo anche lei" constata Allyson.

"Okay, allora troviamo un telefono" decido e nel frattempo iniziamo a percorrere la strada su cui ci troviamo, dirigendoci verso il centro della città, mentre sopra di noi il cielo si sta schiarendo e la vita diurna comincia, così come il rumore dei motori delle macchine.

"Mi chiedo che tipi siano i padroni di Stella" ammetto dopo qualche minuto di camminata.

"Nel senso: si sono accorti che è scappata e la stanno cercando, oppure non gliene frega nulla?" spiego vedendo Allyson darmi ragione.

"Speriamo sia la prima" dice e ora sono io a dare ragione a lei, per poi abbassare lo sguardo su Stella, vedendola che cammina di fianco a me come se fossi io la sua padrona e senza neanche il guinzaglio.

Forse il mio lato di licantropo le fa credere che sia un cane come lei.

Anzi, senza il forse, è sicuramente così.

...

Dopo circa mezz'ora, la città si è popolata di macchine e persone, mentre noi arriviamo nel centro di Los Angeles ed Allyson si dirige verso un ragazzo che cammina con la testa china sul suo telefono.

"Scusami" lo chiama e il ragazzo alza la testa, arrossendo di colpo appena vede Allyson, forse perché non crede che una ragazza bella come lei le stia parlando.

"Mi potresti prestare il telefono un secondo? Il mio si è rotto e la mia amica ha perso il suo" spiega e allora il ragazzo accetta, porgendo il suo telefono ad Allyson, che inizia subito a smanettare con le dita, mentre io sono concentrata sul ragazzo che ha lo sguardo sulla mia amica, ma su qualcosa più in basso, ovvero le sue tette che si vedono dalla scollatura della camicetta che ha indosso.

"Okay, fatto. Grazie" dice Allyson ridandogli il telefono e subito dopo lo saluta, incamminandosi in una direzione con me e Stella al suo seguito.

"Cosa hai visto?" chiedo curiosa affiancandola intanto che attraversiamo la strada.

"Oltre al tipo che mi guardava le tette? Ho visto la posizione di una clinica veterinaria che come logo aveva la stessa forma della medaglietta di Stella, perciò quella è la nostra prossima meta" mi spiega svoltando l'angolo a sinistra e proseguendo verso questa strada in salita.

"Come hai visto che ti guardava?" chiedo perplessa e Allyson ridacchia.

"Oh Wendy, ci sono ancora molte cose che devi imparare sul genere maschile. Prima lezione: se hai una scollatura o un vestito attillato, stai sicura che i maschi ti guarderanno. Se non lo fanno è perché o hanno una ragazza che li comanda a bacchetta, o sono gay" mi spiega.

"Anche con il costume quindi" deduco e Allyson sbuffa sonoramente.

"A maggior ragione con quello, specie se hai un bel culo o delle tette grandi. Quelle sono calamite per gli occhi" risponde facendomi sorridere al ricordo di tutte quelle persone in spiaggia che mi guardavano quest'estate, ma non so se per il culo o le tette.

"E tu Stella? Hai più tette o culo?" domando al cane e lei mi risponde abbaiando e scodinzolando, ma non so come quell'abbaio è suonato come Culo.

"È un cane davvero simpatico però" ammetto sorridendo nel vederla camminare con la lingua fuori e la coda alta.

"Concordo" risponde Allyson, anche lei con il sorriso.

Una volta in cima alla salita, Allyson indica davanti a sé, mostrandomi un negozio con l'insegna che effettivamente ha la stessa forma della medaglietta di Stella.

"Ci siamo" dice e appena il semaforo ce lo permette, attraversiamo la strada a passo spedito, giungendo finalmente a destinazione.

Tuttavia, appena prima di entrare, guardo Stella e la vedo riluttante.

"Ehi, che hai?" domando inginocchiandomi al suo fianco e lei fa un verso simile ad un ululato con i suoi che ricordano molto quelli della frase Non voglio.

"Allie, credo che non voglia entrare" dico e la mia amica allora si accovaccia davanti al cane, prendendole il muso con le mani.

"Andrà tutto bene, ci siamo noi" la rassicura accarezzandole la testa e Stella le da una leccata sulla guancia, dopodiché l'ibrida si alza e tutte insieme entriamo nella clinica, vedendola totalmente vuota.

"C'è nessuno?" domanda Allyson e subito dopo sentiamo dei rumori provenienti da una stanza dietro il bancone, dalla quale compare una donna tarchiata con un camice bianco, capelli mori legati in uno chignon e occhiali neri a goccia.

"Salve, che posso fare per-" si blocca appena mette gli occhi sul cane.

"Stella!" dice felice di vederla.

Supera il bancone e si abbassa, mentre il cane si avvicina e le da una leccata sulla mano che le porge.

"Dove l'avete trovata? È sparita da giorni" ci informa accarezzando il cane, mentre io ed Allyson ci guardiamo per capire cosa dire a questa donna.

"Ecco....l'abbiamo trovata per caso....lontano da qui" spiego facendo la vaga per ovvie ragioni.

"È bello che sia tornata. Le do un'occhiata per vedere se è tutto okay, se volete venire vi offro qualcosa per averla riportata" ci dice in maniera molto gentile, tant'è che io accetto, ma Allyson rifiuta cordialmente dicendo di essere apposto.

__________

[Allyson's Pov]

Wendy, Stella e la donna vanno nella stanza dietro il bancone in modo che il cane possa essere controllato, mentre io, in attesa, mi guardo intorno, vedendo diversi poster appesi, ad esempio uno che elenca le varie razze canine, un altro per quelle feline e poi varie pubblicità autocelebrative.

Guardo fuori dalla parete finestrata e qualcosa attaccato ad un lampione attira la mia attenzione, perciò esco e mi avvicino, vedendo vari volantini sulla scomparsa di diversi cani, il che mi porta a pensare che Stella non fosse l'unica scappata.

Tuttavia, il mio istinto di Cacciatrice viene fuori e mi dice che c'è qualcosa sotto, soprattutto se contiamo che tutti i cani sono spariti in gruppi, ognuno da una zona precisa e non in parti casuali della città.

Subito dopo ripenso a quanto era restia Stella ad entrare, il che mi porta a pensare che non fosse per il cliché dei cani che odiano i veterinari, ma perché questa clinica ha a che fare con le scomparse.

A passo spedito rientro, spalancando la porta.

"Wendy!" la chiamo, ma non ottengo risposta, perciò scavalco il bancone ed entro nella stanza in cui la mia amica è andata, non trovando nessuno e vedendo la porta sul retro socchiusa.

La paura inizia ad assalirmi, perciò corro fuori e proprio in quel momento vedo delle persone caricare Wendy e Stella, entrambe prive di sensi su un furgone nero, chiuderlo e partire.

Alzo una mano per fermarlo con la magia, ma dietro di me avverto un movimento, perciò mi giro e blocco la donna con un bisturi in mano, tirandole un pugno secco in faccia e mandandola a terra.

Mi giro per inseguire il furgone, ma lo vedo che ormai ha svoltato l'angolo ed è sparito.

Wendy è stata rapita ed è tutta colpa mia. Non ero con lei per proteggerla e chissà cosa le faranno.

Allyson, mantieni la calma.

Faccio un profondo respiro e mi volto, vedendo la donna cercare di rialzarsi, ma subito prendo il bisturi da terra e mi metto a cavalcioni su di lei, puntandole la piccola lama alla gola.

"Ora tu mi dirai tutto o la mia faccia sarà l'ultima cosa che vedrai" la minaccio premendo la lama contro la sua gola.

"Loro....Loro mi hanno costretta" mi dice spaventata, però io non le credo.

"Loro chi?" domando alzando la voce per avere delle risposte subito.

"Non so chi siano. So solo che sono gente pericolosa" risponde e purtroppo qua sto solo perdendo tempo.

"Mi spiace per loro....perché anch'io sono pericolosa"

Senza esitare le tiro un altro pugno in faccia, facendole perdere i sensi.

Mi rialzo, pensando a come agire e un'idea mi balena nella mente.

È tempo che Allyson la Cacciatrice torni per una piccola missione di salvataggio.

...

Dopo qualche minuto arrivo alla meta, ovvero una safe house dei Cacciatori, nella quale ci sono armi ed equipaggiamento per combattere.

Arrivo sulla soglia della porta e premo il campanello secondo una specifica sequenza e questo fa scattare la serratura della porta, permettendomi di entrare.

Mi dirigo subito nel salotto sulla mia sinistra e sposto il quadro raffigurante la Caccia Selvaggia, rivelando una cassaforte dietro, nella quale inserisco un codice, ovvero la traduzione numerica di Cacciatore, quindi 6466147053.

I numeri non rappresentano esattamente la parola, però sono quelli che più si avvicinano.

Apro la cassaforte e dentro vedo pistole, munizioni, coltelli e varie fiale di verbena e aconito.

"Prendo due pistole, guardo i caricatori e li vedo già pieni, perciò me le metto entrambe dietro nei jeans, tenute coperte dalla camicetta e dal giubbino.

Prendo un paio di coltelli e li nascondo nelle scarpe, coprendo anche questi con i jeans, poi ne prendo altri due e me li metto nella cintura.

Successivamente chiudo la cassaforte e passo a localizzare Wendy.

Gli incantesimi di localizzazione senza oggetti della persona che si vuole trovare sono complessi, ma sono disposta a tutto pur di salvare Wendy, perciò chiudo gli occhi, inizio a fare dei profondi respiri e mi concentro sulla mia migliore amica. Focalizzo il furgone nero, la zona in cui è stata rapita e dopo un paio di minuti la vedo, ancora priva di sensi, in un magazzino abbandonato.

Resisti Wendy. Quelli non sanno contro chi si sono messi.

...

Arrivo al magazzino in pochi minuti, grazie anche ad una macchina nel garage della safe house. Parcheggio lontano per non farmi vedere e proseguo a piedi.

Una volta arrivata, mi guardo intorno e non vedo nessuno, perciò tiro fuori una pistola ed entro, facendomi luce con la magia.

Inizio a perlustrare ogni angolo di questo magazzino, ma, oltre a non vedere nessuno, non sento niente, neanche un minimo rumore, il che mi fa pensare che quelli erano qui, ma se ne sono andati prima che arrivassi.

Sto per mettere giù la pistola quando improvvisamente sento una porta chiudersi in fondo a sinistra, perciò spengo la luce e mi nascondo dietro un pilastro, affacciandomi e vedendo un uomo camminare lentamente con la pistola alta e una torcia sotto per farsi luce.

Forse hanno lasciato qualcuno di guardia e questo è venuto a controllare.

Usando le mie doti di Cacciatrice, mi avvicino a quell'uomo senza fare alcun rumore e appena gli sono dietro gli appoggio la pistola alla tempia, tirando fuori anche l'altra, ma tenendola a distanza da lui.

"Fai un solo passo falso e sarà l'ultimo" lo avviso vedendolo alzare le mani.

"Non provare neanche a fare l'eroe che cerca di girarsi e disarmarmi, perché ho un'altra pistola puntata. Getta l'arma" gli ordino e lui butta la sua pistola.

"Dove l'avete portata?" domando premendo ancora di più la pistola alla sua testa.

"Non so di cosa stai parlando" mi dice alterandomi.

"Non mentirmi. L'avete rapita e portata qui. DOVE SI TROVA?!?" domando alzando la voce.

"Credo che ci sia stato un malinteso" afferma cercando sicuramente di sviarmi.

"Ne dubito" rispondo guardandomi intorno per vedere se arrivano altri suoi amici.

"È la verità. Sono un detective" mi informa e questo mi lascia un attimo perplessa.

"Se me lo permetti, ti mostro il distintivo. È sulla mia cintura" aggiunge, perciò, sempre tenendo le pistole puntate, mi metto davanti a lui e gli faccio cenno di procedere. Si sposta il cappotto e proprio attaccato alla cintura vedo il distintivo di cui mi parlava.

Questo mi fa capire che c'è effettivamente stato un malinteso, così abbasso le armi e sbuffo per la frustrazione per non aver trovato Wendy.

"Che ci fa un detective qua?" domando mettendo via le pistole.

"Che tu ci creda o no, sto indagando sul rapimento di alcuni cani. Le loro famiglie sono persone importanti e hanno mobilitato mari e monti per ritrovarli, perciò mi è stato affidato l'incarico. Detective Malcolm Sawyer" mi spiega prima di presentarsi, forse in attesa che lo faccia anch'io e per non destare sospetti, devo usare la copertura che usano tutti i Cacciatori.

"Allyson. Lavoro per mio padre. Lui è a capo di una milizia privata" mento ma neanche tanto.

In fondo i Cacciatori sono una specie di compagnia militare privata, solo che non lavorano per altri in cambio di soldi.

"Io e la mia amica avevamo trovato un cane. L'abbiamo portato in una clinica, ma questi tizi lavoravano con la proprietaria. Hanno narcotizzato la mia amica e il cane e sono scappati su un furgone nero" spiego e dato che è un detective avrà un buon intuito e due teste sono meglio di una.

"Ricordi la targa o il modello?" domanda riferendosi al furgone, ma io scuoto la testa.

"Sono stata attaccata dalla proprietaria prima che lo potessi fare" rispondo e intanto che lui pensa, io mi guardo intorno, magari hanno lasciato qualche indizio.

"Forse il cane ha ancora il cip per localizzarlo in caso venisse smarrito. Agli altri l'hanno tolto, ma forse questo ce l'ha ancora" ipotizza e per ora è il meglio che abbiamo.

Subito l'uomo si volta e corre fuori dalla porta dalla quale è entrato, così lo seguo fino ad uscire dal magazzino, vedendo la sua volante ferma e lui con il telefono in mano che chiede ad uno dei suoi di rintracciare il cip.

Rimane in attesa per un po' di secondi, ma alla fine lo ringrazia e riaggancia.

"L'hanno trovato. Sono al porto. Molo 7" mi informa e per velocizzare tutto mi fa salire sulla sua macchina e infine parte a razzo in direzione del porto.

Continua...

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