Obsession

By Eris_Flames

2.4K 501 856

LA STORIA NON È ADATTA A UN PUBBLICO SENSIBILE! Nel cuore di Manhattan, il Red Tears è un elegante strip club... More

Diritti D'Autore
Personaggi Principali e Secondari
🦋
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro 🔴
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto 🟠
Capitolo Nove
Capitolo Dieci 🔴
Capitolo Undici Parte Prima
Capitolo Undici Parte Seconda
Capitolo Undici Parte Terza 🔴🟠
Capitolo Undici Parte Quarta 🔴
Capitolo Dodici 🟠🔴

Prologo 🔴

367 75 169
By Eris_Flames

Il frastuono del traffico era un sottofondo incessante, con il ronzio dei motori e il vociare delle persone che si affrettavano per le strade. Il riverbero dei neon della discoteca si mescolava con il calore dei lampioni e delle prime luci dell'alba, creando un'atmosfera ipnotica e vibrante.
Un click delicato spezzò la routine caotica e vivace della Main Street di Manhattan, insieme a una serie di passi silenziosi che affondavano su delle foglie secche e colorate.
Il vento gelido, tipico di ottobre, fendeva i rami spogli degli alberi, scompigliando i capelli scuri dell'uomo che, con la sua tecnica impeccabile, si era appena chinato per terra sulle punte dei piedi per riuscire a ottenere uno scatto ancora migliore ai precedenti.
L'uomo rabbrividì dal freddo e sbuffò insoddisfatto. Si toccò i baffetti lunghi e curati, cercando di trovare una soluzione al problema.

L'intero quadro si presentava incompleto e Vincent non riusciva a capire quale fosse l'elemento mancante. Non importava quanto fissasse quei tratti e quei colori, qualcosa sfuggiva al suo senso logico.
Un'imprecazione silenziosa uscì dalle sue labbra sottili, per poi finire inghiottita dal fumo di un Montecristo acceso più volte.
L'uomo assottigliò gli occhi dalle iridi verdi, ripose la fotocamera nel suo fodero e continuò a osservare quel corpo nudo sdraiato sul cemento scuro.
Le luci lampeggianti blu e rosse dell'auto della polizia riflettevano su quella pelle pallida e grigiastra donandole una tonalità ancora più cupa e a tratti violastra. Irrealistica.

Mentre continuava a osservare con minuzia ogni angolazione del cadavere, alla ricerca di qualsiasi indizio utile, il poliziotto si grattò il mento, coperto da uno sottile strato di barba scura. Si avvicinò nuovamente alla figura della giovane ragazza che giaceva senza vita sul pavimento dalla superficie grumosa e si rivolse alla collega: «Quando pensi sia morta?»

Il corpo inginocchiato in una posizione innaturale giaceva in un'immensa pozza di liquido arterioso e nemmeno il grosso sacco nero, utilizzato per coprire la sua intera figura, era riuscito a celare quello scempio dagli occhi distratti dei passanti. Le mani e i piedi, legati insieme con della stoffa dura, creavano la forma di una C storpiata.
Aveva il viso rivolto verso l'alto e la bocca sigillata con del nastro adesivo nero, lo stesso che era stato utilizzato per tenerle aperte le palpebre. I capelli lunghi e biondi, sporchi di sangue, rivelavano una spaccatura non indifferente alla base del cranio. L'intero busto, ricoperto di vernice blu, emanava un intenso profumo fruttato. Le orecchie erano state recise, proprio come le unghie degli arti inferiori e superiori.
L'artefice voleva forse coprire un errore compiuto durante l'esecuzione, oppure voleva dimostrare il suo modus operandi? Vincent se lo chiedeva da almeno trenta minuti.

Sienna si tolse i guanti sporchi di sangue. «Il corpo presenta un annunciato rigor mortis, ma non ci sono segni evidenti di decomposizione o di autolisi dei tessuti, e ciò indica che non devono essere passate molte ore dalla sua morte. Anche il sangue è ancora piuttosto liquido e poco coagulato.
Però il freddo potrebbe aver contribuito a mantenere il cadavere in queste condizioni, quindi l'unico a poter fare chiarezza è Monroe.» Poi aggrottò leggermente le narici, disgustata dal fetore diffuso nell'aria: un mix repellente di odore metallico e muffa proveniente dal cassonetto della spazzatura.

Il fotografo forense si sistemò la giacca color cammello un po' stropicciata e provò a emulare un paio di teorie plausibili:
«Sai, non penso si tratti di un omicidio premeditato. Il taglio alla testa è troppo obliquo e sproporzionato per essere intenzionale. Osserva in modo attento, Sienna. Qui, alla base del collo, la ferita è molto più profonda, con tracce di escoriazioni circostanti, mentre nella regione temporale è piuttosto superficiale, con solo piccole abrasioni. La differenza nella forza utilizzata è evidente: sembra che i primi colpi siano stati inflitti in modo casuale, e solo dopo, forse quando è caduta a terra, l'aggressore si è lasciato prendere dall'impeto del momento.» Ma quando la donna diniegò con la testa, fece spallucce e iniziò a giocherellare con il suo orologio da taschino.

La poliziotta tossì con forza, e di fretta, andò ad afferrare un fazzolettino dalla sua piccola borsa per potersi soffiare il naso. Poi alzò lo sguardo verso il pivellino della squadra e con un'espressione di certezza incrollabile, provò a espandere la sua visuale: «Le ferite sono inconsuete, sì, ma guarda la sua posizione e il modo in cui abbiamo ritrovato il corpo. Se fosse stata uccisa per sbaglio, non l'avremmo trovata così facilmente. Qui ci troviamo di fronte a qualcuno che sa quello che fa. Tutto in questo delitto grida di premeditazione e precisione. La vittima è stata disposta in modo deliberato, quasi artistico. Vuole che qualcuno la noti, che ammiri la sua opera.» Con voce rauca dal mal di gola, bofonchiò un imprecazione e prese a masticare una delle caramelle alla liquirizia che si portava sempre dietro.

«Personalità narcisista» asserì Vincent, colto da un colpo di genio.

Sienna sospirò piano e si passò una mano tra i capelli biondi naturali. Mimò un "Bingo" con le dita e si allontanò per ritornare alla sua auto.
Il suo sesto senso urlava che l'assassino non si sarebbe fermato lì, che si era dilettato e che presto sarebbe iniziata una caccia spaventosa.

Quello era solo l'inizio.

Dopo essersi procurata un telo bianco, con un alone di tristezza nelle iridi chiare come la cianite, si avvicinò a quel corpo senza vita e lo coprì con delicatezza. Voleva mostrare rispetto, per liberarsi di quel senso opprimente alla bocca dello stomaco: neppure dopo anni e anni di esperienza, riusciva a rimanere impassibile.

Ogni vittima meritava di essere protetta dalle occhiate curiose dei passanti e dai loro commenti sempre indiscreti.

Dopodiché abbassò lo sguardo, s'incamminò verso la volante spenta dove iniziò a compilare le varie scartoffie.
Presto sarebbe arrivata la scientifica e avrebbero dovuto liberare la zona.

All'improvviso, le gomme di una seconda vettura scricchiolarono sull'asfalto, emettendo un suono graffiante e fastidioso.

Sienna si accese una sigaretta e guardò l'auto grigia fermarsi con un impatto secco dietro alla sua macchina di servizio. Alzò un sopracciglio dal nervoso e lanciò un'occhiataccia alla figura prestante che era appena uscita dalla Audi Q5 sportiva.

Una voce profonda e calda si fece sentire mentre passava sotto il nastro giallo utilizzato per isolare e preservare la scena del crimine. Si avvicinò con fare sicuro alla salma e indossò un paio di guanti in lattice. «Cosa abbiamo oggi?»

«Ti pare orario di venire a lavoro? La prossima volta vai direttamente in centrale, visto che qui, noi, abbiamo quasi finito!» Lo burlò la donna. Incrociò le braccia dal nervoso, e con non poca difficoltà, si trattenne dal tirare un scappellotto al terzo arrivato: un ritardatario cronico, suo partner dalla bellezza di ben sette anni.

Con la solita espressione non troppo interessata, chiese ai due se ci fossero documenti che potessero condurli all'identità della vittima. Poi si chinò a terra e sollevò di poco l'estremità della coperta bianca che nascondeva la dimostrazione irrefutabile della malvagità umana.

«Nulla! Non abbiamo trovato nemmeno i suoi vestiti. Sienna si sta già occupando della prassi per il rapporto e la documentazione delle prove» spiegò Vincent, rammaricato. Fece scivolare le mani tra i capelli scuri dal taglio elegante e, con l'intenzione di farli apparire meno crespi, li strofinò piano.

«Cazzo! Cosa è successo qui?!» Trasalì Dave, allarmato.

«Che diamine ti prende? Non è di certo il primo cadavere nudo che vedi!» Si meravigliò Sienna, sorpresa dalla reazione fuori dalle righe del collega, di solito sempre serio e menefreghista.

Si morse leggermente l'interno della guancia, conoscendo il suo partner meglio delle sue stesse scarpe; perciò si mise sull'attenti per cercare di decifrare quella tela, di norma poco espressiva ed espansiva.

Dave osservò quelle iridi azzurre, impregnate di terrore, e cercò di mantenere la calma. «Io... Conosco questa ragazza.» Poi ritornò in posizione eretta e si passò la mano sui capelli mori, tenuti rasati ai lati, ma dalla chioma centrale abbastanza folta. Ingoiò a vuoto e si perse nell'osservare quella figura immobile e pallida, come se non si trattasse più di una persona, bensì di una bambola di porcellana.

Con la respirazione agitata, afferrò la punta del nastro adesivo che le chiudeva la bocca e iniziò a tirarlo verso l'angolazione opposta.
Non riusciva a vederla in quel modo. Se avesse potuto, le avrebbe dato una pulita, l'avrebbe vestita, ma sapeva di non poter fare nient'altro.

«Figlio di puttana!» Sganasciò lui di botto, con la voce spezzata. Serrò con forza la mascella, e sconcertato, mostrò ai colleghi le orecchie amputate, trovate all'interno del suo palato. Con le dita tremolanti si sistemò il colletto della camicia bianca e sperò con tutto se stesso di essersi sbagliato e che quella ragazza non fosse davvero Melanie Morris, la sorella minore del suo migliore amico.

L'uomo, in ogni sua più intima essenza, è un calice pieno di malvagità, dove la bevanda si spande quando l'occasione le offre del terreno fertile per germogliare. Ma quella, più che nequizia, era depravazione.

Dave contrasse i pugni fino a far sbiancare le nocche tatuate.
La scientifica era appena arrivata sul luogo del delitto, quindi si girò un'ultima volta verso ciò che rimaneva di Melanie.

Ignorò il magone al cuore e raggiunse gli altri due. Salì sulla sua auto e guidò fino alla centrale della polizia.

Continue Reading

You'll Also Like

Yellow Chat By Francesco

Mystery / Thriller

59.8K 5.9K 82
Monica, benestante e viziata, è stufa di non avere uno scopo nella vita e accetta di lavorare per Yellow Chat, comunità online a pagamento che le aff...
16.4K 78 1
Un mese prima del suo diciottesimo compleanno, Moon Walsh viene convocata dalla direttrice della casa-famiglia in cui vive da otto anni per conoscere...
79.4K 318 3
-Tu non sei normale- -Disse quella che giocava con la sistola alle tre di notte- Aria, una ragazza chiusa, ma con un bel carattere e due fratelli imp...
2.5K 657 23
Isabel è solo una bambina quando il padre inizia a picchiare la madre. A distanza di anni dall'arresto del padre, la madre di Isabel conosce un uomo...