LA MIA LUNA ( Damien Shion Ni...

By Fabydaddy

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⚠️🔞ATTENZIONE ( ADATTO A CHI NON CREDE AL PRINCIPE MAFIOSO. La mafia è mafia e non ha nulla di romantico) D... More

LA MIA LUNA PERSONAGGI
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
LA MIA LUNA GRATIS

CAPITOLO 1

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By Fabydaddy

BUONGIORNO A TUTTI❤️
In molti mi avete chiesto se pubblicherò tutta la storia qui:
Vediamo che effetto avrà qui la storia e da quanti sarà seguita. Poi deciderò il da farsi. Su amazon sta andando alla grande quindi ringrazio chi la sta leggendo lì.
Buona domenica a tutti ❤️

NICOSIA

«Nicosia, sei ancora a letto?»

Mia madre spalanca la finestra della mia stanza, la luce che filtra dal vetro mi annebbia la vista, e metto la testa sotto al cuscino.

«Accidenti, che odore nauseante di fumo e alcol! Ma cos'hai combinato in questa stanza?» sbraita adirata.

«Tuo padre è già andato a casa dei tuoi nonni, stanno aspettando solo noi.»

Non rispondo, perché non voglio andarci.

«Nicosia? Ascoltami!» urla togliendo il cuscino dal mio volto.

«Mamma, ho sonno.»

«Sonno? Sono le due del pomeriggio e tua cugina Tresy è arrivata questa mattina dalla Germania, sono già tutti a villa Nicosia.»

Possibile che nessuno capisca il mio stato d'animo? È proprio perché c'è lei che voglio evitare di andarci.

«Tesoro, c'è anche Alicia, la tua ragazza, è venuta dalla Russia solo per te.»

«Non vengo!»

Mia madre mi fissa e spalanca la bocca.

«Cos'hai fatto al collo? Nonostante i tatuaggi, riesco a vedere l'ematoma che hai.»

«Non è niente mamma.»

Mi alzo stranito.

«Damien Shion Nicosia! Cos'hai fatto?» non rispondo.

«Tuo padre vero?»

Entro in bagno e faccio scorrere l'acqua dalla doccia.

Sì, mio padre! Mi ha massacrato dentro al nightclub, quattro giorni fa in Albania.

«Cosa vi sta succedendo? Io non capisco...ormai non vi parlate quasi più...»

«Tuo marito mi sta rovinando la vita, non lo sopporto più!»

«Come osi parlare così di tuo padre?»

«Lasciamo stare mamma!»

«Jered è solo preoccupato per te.»

«Mio padre è un ipocrita che mi fa vendere la droga nel mercato criminale albanese, ma non vuole che io ne faccia uso!»

«Tesoro, guarda.»

Mi porge il telefono, che vibra, sopra c'è il nome di mio padre.

«Mamma, non verrò a casa della nonna, quando dico no è no!»

«Nicosia, siamo venuti in Italia per le vacanze estive per farla contenta e ora non vuoi venire a casa di tua nonna?»

Ma nessuno mi aveva detto che sarebbe venuta anche Tresy.

«Tuo padre si arrabbierà moltissimo» dice seriamente.

«Non me ne frega un cazzo!»

«Va bene, dillo tu a Jered.»

«Certo che glielo dico!»

Afferro il telefono e rispondo.

«Nicosia, siete ancora a casa?»

«Sì.»

«Quando partite da casa?»

Qui in Calabria, abbiamo una casa che nonno Damien ha regalato ai miei genitori, per passare i periodi estivi.

«Io non vengo» dico fissando mia madre.

«Ti do cinque minuti, per portare il tuo culo qui da tuo nonno.»

«Papà, un Nicosia non si piega mai!»

«Nicosia, non farmi perdere la pazienza.»

«Altrimenti cosa fai?»

«Aspetta lì, che sono arrivato! Così potrai vedere con i tuoi occhi cosa farò» afferma.

Mi guardo intorno e sento il rombo della sua Ferrari fuori dal cancello.

«Oh, tuo padre è venuto a prenderci, adesso diglielo in faccia che non vuoi venire.»

«Mamma, ma ancora non sei pronta? Forza che papà ci aspetta!» dico agitato mentre corro sotto la doccia.

«Oh, ti sei convinto?»

Certo che sì! Mio padre è l'unico in grado di mettermi paura, quando si incazza diventa un diavolo.

Se ripenso all'altra sera ho ancora i brividi, pensavo davvero di morire.

FLASHBACK

Alcol, droga, sesso, musica alta, fumo e tanto sballo. Sono sdraiato su questo divanetto di pelle marrone, sfinito ed esausto. Sono circondato da donne nude, gente che parla, e il tutto si fonde con la musica tecno. Ogni tanto apro le palpebre, ma vedo tutto sfocato, richiudo gli occhi e mi assopisco. Improvvisamente sento un silenzio assordante, forse sto dormendo.

«Vieni qui! Coglione!»

Qualcuno mi tira dal collo e mi scaraventa a terra.

«Ma che cazz...»

Tento di alzarmi ma non ci riesco, vengo trascinato all'esterno, come se fossi un sacco di patate.

«Adesso ti sveglio io! Testa di cazzo!»

Questa è la voce di mio padre.

Mi afferra dal collo e dai capelli, si avvicina alla grande fontana che c'è sul retro del locale e immerge la mia faccia dentro l'acqua.

«Come ti ho creato, ti uccido con le mie mani!» urla adirato mentre io non respiro più, inizio a boccheggiare e ingoiare l'acqua.

***

Scendo le scale e dinanzi a me vedo Jered Nicosia, il capomafia albanese capace di intimidire solo con il suo sguardo freddo e glaciale.

«Hai delle occhiaie da fare schifo!» afferma scrutandomi con i suoi occhi verdi e tetri.

«Andiamo» dico seccato.

«Ehi?!»

Mi chiama, lo fisso, mi sorride lanciandomi le chiavi della sua Ferrari.

«Guidi tu?»

«Mi fai guidare la tua Ferrari?» chiedo perplesso.

«Sì, avanti. Sali e vai a farti un giro, io prendo la Porche e ti raggiungo con tua madre.»

«Va bene» dico contento.

Salgo sull'auto e faccio rombare il motore, parto sgommando; inizio a sfrecciare per le vie della città senza rispettare il codice stradale, una macchina frena di scatto per evitare l'urto, suona il clacson, e gli rispondo con il dito medio.

Molte volte devo rallentare per le buche che ci sono sulle strade.

Ma come cazzo fa mio padre a guidare una Ferrari qui?

Alzo lo sguardo e mi fermo dinanzi la casa dei miei nonni, parcheggio sul retro e piego il capo.

Non voglio vederla, non voglio assistere alla sua felicità, al modo in cui guarda suo marito.

Alzo lo sguardo e osservo questa villa progettata da mio nonno: si trova in cima ad una collina in zona esclusiva, circondata dal verde. É composta da tre piani in pietra, costruita in stile americano, la facciata è bianca con un portone di massello in legno di quercia e un grande balcone che si affaccia al giardino principale e che dà la vista all'intera città e al mare. Dispone di sette camere da letto, sette bagni, di cui due per gli ospiti, una cucina grande, un salone lussuoso, uno studio con un caminetto, delle terme e una palestra. All'esterno è circondata da un immenso giardino con cespugli di rose bianche, rosse e rosa. Al lato destro è situato il retro che porta direttamente alle piscine. Gli interni sono ovviamente dotati di ogni comfort, senza rivali nella rifinitura e nei dettagli.

«Nicosia! Sei arrivato!»

Alzo lo sguardo e vedo mio nonno Damien, che a passo veloce raggiunge la mia vettura.

Indossa una canottiera nera attillata e un costume a pantaloncino giallo.

«Ciao nonno.»

Scendo dalla macchina e lo abbraccio.

«Come stai?»

«Bene e tu?»

«Bene, tuo padre è molto preoccupato per te, questo tuo momento di ribellione rischia di mettere in ginocchio i nostri affari.»
«Nonno, papà esagera, ho tutto sotto controllo.»


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