I Flagelli: Tradimento

By isabel-giacomelli

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Secondo libro della saga "I Flagelli" Volume 2: "I Flagelli: Tradimento" ~"Non farò niente che la induca a i... More

Copyright
Prologo
L'incontro
L'albero rosa
La tribù elfica
Lo specchio magico
Preoccupazione
Rifel'a
I semi
Il perfido re
La scelta
Fuoco
Nascosto nel fienile
Dalila
Cuore confuso
Il nobile ribelle
L'errore del cuore
Scuse forzate
I segreti della Foresta
Dekig
La serata più bella
Pelle macchiata
Il morbillo
I Cacciatori misteriosi
La riunione
La frattura
Il dolore della separazione
Lo Spettro Bianco
Nemici misteriosi
"Le sette Colombe e le sette Mele"
Scoppia la battaglia
Al salvataggio (Parte 2)
Il Gioiello
Tradimento
La forza dell'Ira (Parte 1)
La forza dell'Ira (Parte 2)
A casa
Epilogo
Quiz - A quale territorio di Egaelith appartieni?
Terzo libro pubblicato!

Al salvataggio (Parte 1)

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By isabel-giacomelli

La lucina verde chiaro proveniente dal capo di Skye permetteva loro di vedere meglio gli alberi e impedire che vi andassero a sbattere contro.

Dopo aver fatto ingerire a Niawn una manciata di polvere di fata, la ranocchia aveva cominciato a brillare intensamente. Era una lanterna perfetta: non c'era bisogno di tenerla in mano, e se ogni tanto lanciava qualche gracidio, poteva passare per una comune rana della Foresta.

Certo i suoi versetti non potevano competere con le urla e le esplosioni che rimbombavano tutto attorno.

I ragazzi si trovavano distanti dal centro della battaglia, ma a Yan si strozzava il cuore nel rendersi conto che, avanzando, i tremori si facevano sempre più forti.

Ogni tanto in cielo risplendevano luci rosse e arancioni di alte lingue di fuoco, oppure le nuvole echeggiavano di tuoni prepotenti e lasciavano ricadere pioggia, o scagliavano fulmini i cui tuoni a seguire scuotevano le ossa di Yan.

La cosa peggiore erano però le urla dei soldati in lotta: disperazione, paura, ira... morte...

Skye rimaneva al suo fianco, le dita intrecciate a quelle dell'amico e così stretta al suo braccio da complicargli la camminata. Owen era invece dietro di loro, Yan lo avvertiva aggrappato alla sua faretra.

Erano un po' ingombranti, ma non ebbe cuore di spostarli: provava la loro stessa paura.

Elijah si annunciò imitando il sibilo di un serpente, prima di posare i piedi accanto a loro. Lui, che riusciva a volare anche in una Foresta che ad altri non permetteva di farlo. La loro teoria era che la Foresta stessa glielo permettesse, in quanto amico delle creature abitanti.

«Non manca molto» disse. «I thifcraw confermano che Dalila è vicina. Stanno cercando di tenere impegnati i cavalieri.»

Yan avvertì una leggera sensazione di sollievo. "Forse possiamo farcela..."

Elijah appariva ogni tanto. Non si trasportava, altrimenti avrebbe attirato l'attenzione tramite la luce dell'incantesimo, però volando poteva raggiungere anche il gruppetto rimasto indietro, composto da Nathan, James e Xerxes, in modo tale da poter intercettare eventuali nemici e avvisare poi tutti loro.

I sette avevano mangiato chicchi di camougrape, e adesso l'unico che spiccava al buio era Yan con la sua pelle albina - se non si considerava Skye e l'essere luminoso tra i suoi riccioli.

Sarebbe stato di gran lunga migliore che James si aggregasse al primo gruppo, ma Owen, per qualche strano motivo, aveva insistito tanto per andare avanti, e Niawn non avrebbe mai accettato di separarsi dalla padroncina.

Elijah avrebbe potuto far loro luce, ma sarebbe apparso troppo sospetto, mentre il bagliore della raganella, di un tono più mistico, si confondeva meglio nel buio della Foresta, tanto ricordava le shixleaves.

Quanto alle fate, Nathan aveva richiesto che rimanessero con il suo gruppo e che volassero in avanti solo in caso di emergenza.

Skye si fermò all'improvviso e inclinò la testa verso sinistra. «C'è qualcuno. Sento qualcuno parlare, più in là. Non sono tanto lontani.»

Elijah si concentrò sugli alberi. «Vado a cercare i thifcraw.» Eseguì poi un balzo e atterrò egregiamente su uno dei rami, da cui cominciò a passare di arbusto in arbusto proprio come le creature che cercava.

Yan fece cenno agli altri di rimanere in silenzio e prese Niawn per racchiuderla tra le proprie mani, così da affievolire la sua luce.

Attesero senza pronunciare parola, ascoltando gli orridi suoni della guerra e dei combattenti che annunciavano il proprio avvicinamento...

Poi un paio di sfere viola si accesero su di loro, ma la voce di Elijah li colse comunque alla sprovvista: «Il thifcraw più vicino è stato ucciso...»

Yan sussultò. «Cos'è successo?»

«Ci sono una decina di cavalieri del re. Si sono fermati per discutere sul da farsi. Hanno sopraffatto quel poveretto...»

«Possiamo girare loro intorno?»

«Anche se allungassimo un poco il percorso, ho paura che ci sentirebbero.»

Skye dette un sospiro profondo. La sua voce era tremolante per l'indecisione: «D-dobbiamo lottare contro di loro?»

Elijah la guardò scandalizzato. «No! Non voglio rischiare che vi facciano del male! Né che voi ne facciate a loro!»

«Perché no?»

«Sono comunque cavalieri del re, alcuni li conosco...» Il principe strizzò gli occhi, in difficoltà. «C'è anche Bianca...»

Yan e Owen si scambiarono un'occhiata, intanto che Skye si pietrificava, sconvolta.

Tanto vicina alla sorella, senza poterle parlare...

In ogni caso, non le avrebbero fatto del male.

«Elijah, puoi addormentare i cavalieri» intervenne Owen.

Stavolta il principe fece una smorfia. «Posso volare, diventare invisibile e sfruttare il potere degli elementi, ma non sono ancora bravo a controllare la mente degli altri.»

«Nessun problema.» Owen indicò i rami. «Io ho un'idea. Ma devo salire lassù.»

I ragazzi lo sostennero finché non fu sull'albero, allora Elijah lo aiutò ad attraversare le chiome così da raggiungere i cavalieri reali.

Poco dopo, Yan e Skye udirono uno scoppio potente che fece tremare il terreno.

Si guardarono e corsero in avanti per raggiungere gli amici, ma si fermarono non appena sentirono una voce sulle loro teste: «Non un passo di più, o finirete addormentati!»

Alzarono gli occhi per incrociare quelli di Owen.

«Che cosa diavolo avete fatto?»

Lui fece traballare una delle sue strane fialette. «Bomba sonnifera. Elijah si sta occupando di disperdere le spore altrove tramite la brezza. Se siamo fortunati, colpiranno qualche altro nemico.»

Yan però non stava pensando a Elijah. Non poteva fare a meno di fissare la boccetta che gli ballava sopra al naso. «Quando diamine hai creato delle bombe sonnifere?»

«È stata un'idea di Xerxes. Ecco a cosa stavamo lavorando. La prudenza non è mai troppa, no? È da più di un anno che ci studiamo sopra, ormai, da quando vi siete trasferiti da me. Ultimamente ci siamo stati più dietro perché eravamo in paranoia, dopo che sei venuto a dirci dei persecutori di Flagelli.»

Elijah venne ad annunciare il via libera dopo che Owen fu sceso dall'albero.

Nell'attraversare la radura piena di cavalieri addormentari, Yan riconobbe una coda bionda su di un viso duro: era Bianca.

Quando Elijah le passò accanto, si fermò per trascinarla velocemente dentro a un cespuglio, e Skye lo aiutò senza pensarci due volte.

Continuarono poi a correre, soprattutto quando un'esplosione detonò non poco distante da dove si trovavano loro.

«Qui c'è qualcuno!»

Yan incoccò l'arco e lo puntò alle sue spalle.

Il movimento si rivelò essenziale affinché si salvasse la vita: una freccia scheggiò proprio vicino al suo orecchio, provocandogli un taglietto trascurabile ma che gli fece quasi catapultare il cuore fuori dal petto.

Lui e gli altri si separarono e corsero a nascondersi dietro agli alberi, prima che cominciasse la pioggia di frecce.

Yan aspettò che terminasse la prima ondata, per poi affacciarsi a puntare gli avversari.

Scorse un cavaliere che lo intercettò a sua volta, e svelto mirò alla giuntura sotto alla sua ascella scoperta. Si nascose per evitare la freccia che altrimenti gli avrebbe trapassato la testa, poi tornò ad affacciarsi e non perse altro tempo a scoccare, riuscendo a centrare l'ascella sinistra dell'avversario.

Quello si accasciò a terra, agonizzante.

Svelto Yan mirò a una soldatessa che si stava avvicinando cauta all'albero dietro cui si nascondeva Owen. Non appena scorse una piccola porzione di pelle dell'attaccatura tra collo e testa, lasciò andare e la uccise all'istante.

Le sue prime vittime...

"È stato per autodifesa, e per salvare il mio amico..." si disse.

E, con sua sorpresa, non avvertì tutto il rammarico che si era aspettato.

Certo gli dispiaceva aver ucciso qualcuno, ma aveva avuto delle ragioni imperative...

Era una cosa che all'Accademia mettevano in chiaro fin dai primi giorni, quando gli apprendisti erano solo bambini di undici anni.

Yan tornò a nascondersi, senza però togliere gli occhi di dosso da Owen e dalla soldatessa morta. L'elmo racchiuso da degli intarsi richiamanti a una coroncina di alloro gli permise di riconoscere i combattenti della baronessa Holly Tirsh.

Ma se anche fosse stato un soldato del re, Yan non avrebbe potuto indugiare troppo: lì tutti erano loro nemici, e lui doveva salvare Dalila e tenere al sicuro i suoi compagni.

Scorse un cavaliere armato di spada girare attorno all'albero nascondiglio di Skye, tradita dalla luce di Niawn.

Yan riuscì ad avvertirla con un grido per portarla a indietreggiare.

Lei tolse la rana dai capelli e la lasciò appesa a un ramo, così da poter girare intorno al tronco, attenta a rimanere protetta dai cespugli.

Riuscì allora ad assalire l'avversario alle spalle: si aggrappò a un ramo per sferrare un doppio calcio al torace dell'uomo e da lì si slanciò per atterrarlo con tutto il corpo.

Le membra del cavaliere sfrigolarono di scintille elettriche e il palmo scoppiettante le si abbatté sulla guancia, sebbene niente dell'incantesimo ebbe l'effetto desiderato.

Fece per afferrarle il collo, ma Skye si sottrasse appena in tempo, sibilando selvaggiamente a bocca aperta.

Allora gli pestò la mano che reggeva la spada, si affrettò ad appropriarsene e gli colpì la fronte con l'elsa, mettendolo fuori gioco.

Un incantesimo sfiorò la giovane alla spalla, ma neanche questo le provocò danno, solo un filo di apertura nel tessuto della camicia.

Yan individuò subito il mago che aveva scagliato l'attacco e lo uccise con una più che precisa freccia nell'occhio.

Se si era accorto che la magia aveva rimbalzato su Skye, non avrebbe potuto raccontarlo. Sperava solo che nessun altro soldato avesse visto.

I ragazzi si coprirono la testa nel vedere altre frecce volare.

Una atterrò proprio a un soffio dalla caviglia di Owen, il quale ritrasse la gamba piagnucolando.

Vederlo così vulnerabile e spaventato fece desiderare a Yan di poter tornare indietro per rifare tutto daccapo ed evitare quella strada.

Purtroppo però non poteva, e gli errori commessi potevano ora rivelarsi fatali...

Frecce infuocate scheggiarono accanto a loro, incendiando gli alberi dietro cui si stavano riparando, i cespugli, l'erba.

«Dobbiamo trasportarci altrove!» gridò Yan.

«No! Qualcuno ci vedrà!»

«Ci ammazzeranno, Owen! Ho solo bisogno di una distrazione!»

«Ci penso io! Avvicinatevi l'uno all'altro e state pronti!» la voce di Elijah proveniva da qualche parte sopra di loro, ma i ragazzi non riuscivano a vederlo.

Le frecce e gli incantesimi si ostinavano a volare in loro direzione.

Yan non aveva idea di come poter raggiungere gli amici senza venire infilzato o polverizzato.

Poi si accorse che Owen lo stava guardando battendo la mano a ritmi regolari sulla corteccia dell'albero.

Yan lo fissò incuriosito, e presto si rese conto che una frazione di secondo più tardi a ogni suo battito sfrecciava un nuovo dardo.

"Sono regolari! Ogni soldato ha bisogno di tempo prima d'incoccare una freccia o scagliare un incantesimo!"

Assottigliò gli occhi nella concentrazione.

Frecce, fuoco, frecce e fuoco, fuoco, fuoco e frecce, fuoco, frecce... i due secondi successivi furono vuoti... poi frecce, fuoco, frecce e fuoco...

Esisteva un brevissimo attimo di quiete!

Fuoco, fuoco e frecce...

Yan piegò le gambe, pronto a lanciarsi dall'altra parte della zona mortale.

Fuoco, frecce...

Scattò in avanti ed esibì una rotolata.

Fece in tempo a nascondersi accanto a Owen prima che altre frecce tornassero ad attaccare.

Skye aveva invece sfruttato il corpo incosciente dell'avversario sconfitto per farsi da scuodo, anche se i compari dell'uomo avevano rinunciato ad far fuoco per non ucciderlo. La ragazza raggiunse così gli amici, i riccioli di nuovo lucenti grazie a Niawn.

Yan prese un portsid e si preparò a utilizzarlo non appena Elijah avesse dato il segnale.

Non sapeva se l'amico si fosse allontanato o fosse ancora con loro. Vedeva alcune frecce venire respinte e rispedite addosso ai nemici, intanto che folate di vento s'innalzavano per distrarli e far perdere loro la mira. Altre invece, supportate da ennesimi incantesimi, superavano le barriere di Elijah.

«GIÙ!»

Yan si accucciò stringendo Owen e Skye.

Alle loro spalle tutto esplose.

Vennero catapultati in avanti, le orecchie fischiarono e la vista si annebbiò.

I rimbombi della lotta gli giungevano ovattati, pian piano riuscì a scorgere sempre più fiamme.

Era morto, ed era finito nell'Inferius...

Invece, quando sbatté prima una palpebra e poi l'altra, riuscì a riconoscere gli strani alberi della Foresta di Hanover, che tremavano a ogni lapillo che si abbatteva su di loro.

Volse la testa e trovò Owen accasciato accanto a lui. La prima cosa che fece fu lottare per caricarselo in spalla.

Con ancora le dita strette attorno al portsid, Yan se lo ficcò in bocca mentre con l'altra mano afferrava Skye, allora lì trasportò tutti più avanti, là dove il fuoco non era ancora arrivato.

Lo scoppiettio cominciò a farsi più nitido, e il ragazzo fu in grado di sentire le parole dell'amica: «Tranquillo, Owen. Non faranno caso alla luce del portsid con tutte queste fiamme... Owen, stai bene? Owen?»

Accasciato sopra Yan, il giovane guaritore si riscosse e li guardò entrambi come se non riuscisse a riconoscerli. Girò appena la testa verso l'incendio, sospirando piano.

«Ce la fai a camminare?»

Il ragazzino portò i piedi a terra, annuendo come se in realtà la testa stesse solo ciondolando. «Gli altri... dove sono?» Cominciò a riprendersi, di nuovo allarmato. «Dov'è Elijah?»

«Sono qui.» Il principe apparve all'improvviso accanto a loro, adesso del tutto visibile. Sotto gli strati di sporco, la pelle era arrossata e lui parlava con voce impastata, affaticato. Pur tremando, si rialzò in volo, traballante come un equilibrista sulla corda. «Vado a cercare gli altri, e intanto cerco di domare l'incendio. È un danno grosso, c-credo che la Foresta non ne sarà contenta...»

Yan lo guardò muoversi con difficoltà. «Elijah...»

«Voi proseguite.»

Yan sospirò, ancora stordito per l'esplosione, preoccupato a morte per tutti i suoi amici e adesso provando maggiore senso di colpa per l'uomo e la donna che aveva ucciso.

Sentiva le lacrime agli occhi, aveva voglia di accasciarsi a terra e scoppiare in singhiozzi come un bambino...

«Yan?» lo richiamò Skye, e lui riuscì a riscuotersi.

Mentre Elijah se ne andava, i tre rimasti avanzarono zoppicanti e barcollanti, fino a ritrovarsi a strisciare su di una rupe.

Da lassù riuscirono a scorgere una trentina di cavalieri in una prateria composta anche da un laghetto color topazio.

Tutti indossavano le armature bianche striate in oro del regno di Egaelith, ma alcuni presentavano gli elmi coronati del baronato, mentre altri quelli con le ali e il becco a proteggere il naso, tipici dei territori Cavendish.

Le due fazioni si stavano dando battaglia proprio là sotto, e tutti i combattenti rimanevano i più vicini possibile alla sponda del laghetto, ogni tanto immergendovi una mano o un piede.

I loro incantesimi risultavano più violenti del normale, le sfere di fuoco più gigantesche, le saette incenerivano direttamente gli avversari insieme a un nutrito gruppo di nemici e alleati. Le folate di ghiaccio scagliavano all'indietro il mago stesso che le evocava, mentre i fili d'erba cresciuti a dismisura sferravano frustate tanto potenti da mandarli a spezzarsi da soli, insieme alle spine dorsali delle vittime.

«Quella è la Pozza del Mana!» Yan si girò per metà su di un fianco così da poter guardare Skye. «Aumenta il potere degli incantesimi. È un luogo all'interno della protezione degli...»

«Degli unicorni?» Gli occhi dell'amica si fecero altrettanto angosciati. «Ma ciò significa che gli esseri umani sono riusciti a penetrare la zona segreta della Foresta... Che ne è stato dei guardiani?»

Yan non riuscì a rispondere, la mente predominata dalle immagini di tutti quegli splendidi equini riversi a terra in pozze di sangue, le zampe e i corpi spaccati in parti irregolari...

Udì poi uno strano scimmiottare proveniente da un albero vicino, e nel sollevare la testa scorse una specie di grosso uccello semi-umano, che allungò il collo a puntare il becco oltre il campo di battaglia.

«Lei è dall'altra parte?»

Il thifcraw annuì.

All'altro fianco di Skye, intanto, Owen si era girato sulla schiena e aveva adagiato la nuca sull'erba, ansimando forte.

Lei lo guardava in pensiero, la mano che gli spostava i ciuffi dalla fronte.

Yan osservò entrambi gli amici.

Owen era affaticato da una situazione per lui completamente nuova in cui, tuttavia, aveva scelto di seguirlo senza battere ciglio. Skye, pur con il labbro tremebondo dalla paura, manteneva la calma e rimaneva immobile a occhi socchiusi, ad ascoltare i rumori che li circondavano e scuotendosi a ogni lamento di dolore da parte di un soldato.

Lei era abituata a lottare per la sopravvivenza, ma non si era mai trovata a combattere contro un essere umano.

Ancora viva tra le sue mani, Niawn non emetteva suono.

Yan stava per sfiorare il livido alla guancia dell'amica, quando risuonò un rumore di zoccoli alle loro spalle.

Dagli alberi emerse un branco di dieci cavalli alati, i manti scuri come la notte che si mimetizzavano nel buio vennero illuminati sinistramente dalla luce di Niawn.

Nathan stava cavalcando quello a capo del branco, mentre James e Xerxes ne montavano due poco indietro. Elijah si fece avanti a piedi.

Yan sorrise mentre si rialzava. «Tempismo perfetto!»

Nathan diede qualche pacca al collo del suo destriero. «Ci avete fatto venire un colpo con quell'esplosione!»

Lui e Xerxes sembravano stare bene, e anche James, nonostante si fosse presentato con la benda calata sugli occhi e un lato del corpo sporco di sangue.

«Ma che cazzo succede là sotto?» soffiò mentre scendeva per aiutare Owen a tirarsi su, il collo allungato a sbirciare dietro le sue spalle. «Non stanno un po' esagerando?»

In effetti, il suolo tremava a causa dei potenti malefici lanciati dai maghi dabbasso, la prateria stessa risplendeva sinistra delle loro luci abbaglianti e l'aria ripercuoteva le loro urla graduanti dal bellico al moribondo...

Yan deglutì forte. «Dalila è dall'altra parte del campo.»

«I-io forse ho un'idea» si fece avanti Owen. «Potrei addormentare i nemici. Ho abbastanza fiale.»

Elijah annuì. «Potrei volare sopra di loro e lasciargliele cadere in testa.»

«Se ti intercettassero e ti scagliassero una maledizione addosso?» ribatté Xerxes. «Anche se ti rendessi invisibile, grazie a quella Pozza potrebbero riuscire a vederti lo stesso. È troppo pericoloso.»

«P-p-possiamo sa-salire s-sui p-p-pegasi e v-volare co-con t-te» propose Owen, nonostante arrivò a mordersi la lingua per quanto balbettava.

Elijah strinse i pugni e annuì. «Lanciate voi. Io mi occuperò di mantenere le spore in quella zona e di recuperare quelle che si spostano, così Yan potrà arrivare da Dalila senza rischio di addormentarsi. Proverò comunque a rendervi invisibili.»

«E se usaste i portsid?» propose poi Nathan.

Xerxes annuì d'accordo. «Sì, appena lanciamo le bombe di sonnifero, ci trasportiamo nel tunnel.»

Skye strabuzzò gli occhi. «Ma tu, Nathan?»

«Io accompagno Yan a prendere Dalila. Faremo in fretta, promesso.»

Tutti d'accordo, Owen passò una fiala a ciascuno.

Xerxes ed Elijah partirono per primi, uno a dorso di pegaso e l'altro libero di volare per conto proprio. Dopo aver affidato Niawn all'amato, Skye li seguì, con James e Owen a coprirle le spalle. Yan e Nathan, sul medesimo cavallo, s'innalzarono per ultimi.

Videro Xerxes lanciare la fiala per primo.

Gli uomini e le donne in battaglia si ritrovarono avvolti in una nuvola tra il viola e l'azzurro, e Yan lì sentì tossire e urlare confusi.

Alcuni soldati al di fuori della nube arrestarono la lotta per alzare gli sguardi, altri invece proseguirono e anzi approfittarono della distrazione dei nemici per assalirli.

Skye gettò la fiala su quelli che si erano accorti di loro, James sui più combattivi, mentre Elijah comandava le spore di sonnifero.

La sua magia dell'invisibilità doveva però essere inefficacie, o forse i soldati stavano affidandosi alla sorte, ma sta di fatto che una freccia si conficcò nella zampa del cavallo di Owen. La velocità della levitazione e l'impatto erano stati tali che il suono dell'osso rotto risuonò al di sopra di qualsiasi altro rumore, subito seguito dallo strillo orripilante del pegaso.

Invano il ragazzo tentò di tranquillizzarlo e riportarlo in equilibrio.

Gettò via la sua fiala, ma non prima che un'altra freccia si piantasse nel corpo del destriero, perforandogli la pancia con cotanta violenza che una fontana di sangue rosa orchidea esplose in mezzo al gruppo.

James fece in tempo a trasportare l'amico sul suo pegaso prima che l'altro precipitasse sui soldati.

Yan e Nathan lasciarono andare le proprie ampolle nelle ultime due sezioni della prateria rimaste illese dalle nubi.

La vista degli amici avvolti dalla luce del trasporto fu sia rassicurante che spaventosa, ma Yan si disse che almeno loro erano al sicuro adesso.

Era il momento di trovare Dalila e scortarla nel tunnel.
Da lì avrebbero poi deciso cosa fare.

C'erano quasi, stava andando tutto bene.

Nathan spronò il pegaso a volare sempre più veloce, e finalmente andarono a posarsi tra i rami di un grosso albero dalle foglie magenta, da cui si calarono con cautela.

Non appena Yan posò i piedi per terra, scorse lo scintillio di un'ascia sopra di lui.

                                  *

Rileggendo il capitolo mi sono detta "Cavoletti se è lungo!"
Quindi ho trasferito l'ultima parte in quello successivo 🙈
Fatemi sapere se il finale di questo vi piace!
Che ne pensate di questa battaglia nella Foresta di Hanover?
Spero di avervi fatto trattenere il fiato!
Credete che riusciranno a trovare Dalila?

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