È stato un colpo di fulmine

By CarmelaRosella

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Tu credi nell'amore a prima vista? Daniel non ci crede affatto eppure qualcosa sta per cambiare quando incon... More

Prologo - Daniel
Capitolo 1 - Sergej
Capitolo 2 - Daniel
Capitolo 3 - Sergej
Capitolo 4 - Sergej
Capitolo 5- Daniel
Capitolo 6 - Sergej
Capitolo 7 - Daniel
Capitolo 8 - Sergej
Capitolo 9 - Sergej
Capitolo 10 - Sergej
Capitolo 11 - Jeremi
Capitolo 12 - Daniel
Capitolo 13 - Sergej
Capitolo 14 - Maxi
Capitolo 15 - Sergej
Capitolo 16 - Maxi
Capitolo 17 - Sergej
Capitolo 18 - Daniel
Capitolo 19 - Sergej
Capitolo 20 - Jeremi
Capitolo 21 - Sergej
Capitolo 23 - Sergej
Capitolo 24 - Daniel
Capitolo 25 - Sergej
Capitolo 26 - Jeremi
Capitolo 27 - Maxi
Capitolo 28 - Daniel e Sergej
Capitolo 29 - Sergej
Capitolo 30 - Daniel
Capitolo 31 - Daniel
Capitolo 32 - Sergej
Capitolo 33 - Daniel
Capitolo 34 - Daniel
Capitolo 35 - Sergej
Capitolo extra - Sergej
Capitolo 36 - Daniel
Capitolo extra 2 - Daniel
Capitolo 37 - Sergej
Capitolo 38 - Daniel e Sergej
Capitolo 39 - Jeremi
Epilogo

Capitolo 22 - Daniel

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By CarmelaRosella

Si sentivano... eccitati. Questa era la parola giusta per descrivere i ragazzi in quel momento. 

Subito dopo aver terminato la scena erano andati dal capo e appena superata la soglia avevano continuato a baciarsi. Più che baciarsi sembravano mangiarsi a vicenda. 

Daniel aveva immediatamente dato ordine di lasciare casa libera e appena chiusa la porta aveva afferrato Sergej per poi sbatterlo contro la parete dell'entrata e attaccare la sua bocca. Mentre le loro lingue continuavano ad intrecciarsi e a cercarsi a vicenda, l'uomo aveva infilato con malizia le mani sotto la maglietta del ragazzo e, stringendo ed accarezzando, era arrivato ai capezzoli. Con i pollici li aveva accarezzati facendo dei movimenti circolari, li sentì immediatamente indurirsi sotto il suo tocco. Sergej aveva reagito allo stimolo spingendosi a sua volta contro Daniel.

"Questa sera..." disse tra un bacio e l'altro "sarai mio" non era una richiesta, Daniel lo desiderava e lo avrebbe preso. Sergej annuì inclinando la testa di lato e, vedendo quella visione, Daniel non poté che scendere con la bocca sul suo collo e leccare dalla spalla fino al mento per poi finire in un morso sul labbro inferiore.

"Ahi..." sussurrò eccitato l'altro, Daniel rise, spostò le mani dalla meraviglia del suo petto e gli afferrò il sedere invitandolo a salire sul proprio corpo. Senza che dicesse altro Sergej saltò a cavalcioni su di lui. Continuando a baciarsi l'uomo portò il ragazzo nella propria camera da letto e con poca grazia lo buttò giù.

Daniel guardò Sergej, aveva il viso arrossato, i capelli in disordine, la maglietta mezza alzata che lasciava scoperta la pancia piatta e un evidente rigonfiamento era in mezzo alle sue gambe. 

"Non potresti essere più invitante..." sospirò togliendosi la giacca, la lasciò cadere sul pavimento e poi, per far prima, si strappò la camicia da dosso finendo con il rompere i bottoni. Sergej si sfilò le Nike e restò a guardarlo, quegli occhi argento sembravano divorarlo e per poco Daniel non capitolò. Non resisteva più, lo voleva.

Si sbottonò i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lui stringendogli i fianchi con le cosce. Si abbassò su di lui e proprio quando stava per ribaciarlo, con il fiato corto, e uno strano luccichio negli occhi, Sergej gli appoggiò la mano sulla bocca. 

"Aspetta..." disse eccitato "Io..." sembrava titubante.

"Cosa c'è?" chiese irritato Daniel portando le dita della sua mano, che era ancora poggiata sulle labbra, in bocca. Spudoratamente e molto lentamente avvolse con le labbra l'indice e il medio e glieli leccò come se fosse altro. Sergej emise un gemito di piacere, socchiuse gli occhi come se si stesse lasciando andare, ma poi li sgranò di nuovo e disse risoluto: "Ho bisogno di un momento per me... una doccia!"

Daniel lo guardò incredulo e poi sospirò "Non m'importa..."

"Devo! Aspetta qui..." e prendendolo alla sprovvista, Sergej gli accarezzò l'asta dura da sopra i pantaloni "Prepara tutto" sembrava volerlo provocare.

Daniel rimase da solo sul letto, credeva che in questo modo l'atmosfera si fosse spezzata, invece l'eccitazione non fece che aumentare, soprattutto quando pensò al corpo invitante dell'altro sotto il getto d'acqua calda. Il capo lo immaginò nella cabina doccia, insaponato, con il cazzo duro e la mano a massaggiarsi.

"Merda..." sospirò, incapace di resistere oltre. Preparò i preservati, il lubrificante e aspettò come un leone in gabbia che il suo amante uscisse dal bagno. 

Quando uscì, tutta l'attesa fu ripagata alla grande. Senza pudore, Sergej era uscito direttamente nudo e ancora bagnato. 

"Sei illegale" si alzò e andò da lui, lo afferrò per un polso e lo buttò a letto a pancia in giù.

Si tolse il restante dei vestiti, restando così altrettanto nudo, e salì sul corpo del ragazzo. Si mise seduto sul suo sedere, il membro duro era appoggiato tra natiche di Sergej e quando si abbassò per baciargli la schiena, la frizione tra i loro corpi fece tremare d'eccitazione entrambi.

Daniel afferrò i capelli di Sergej e gli tirò leggermente la testa indietro per baciargli una guancia. 

"Sii gentile" sussurrò il ragazzo, Daniel poté sentire una nota di timore nella sua voce. 

"Non è neanche da dire" lo rassicurò succhiandogli il lobo dell'orecchio destro, scese poi più giù, seguendo la spina dorale. Alternava baci, carezze e piccoli morsi e ogni volta era un droga. Inconsapevolmente con i fianchi si muoveva su di lui, aumentando il piacere di entrambi. Le gocce d'acqua che poi erano ancora sul suo corpo rendevano il tutto più piacevole. 

Daniel scese completamente con la bocca, arrivando alle natiche. Le guardò, tonde e sode e gli venne voglia di stringerle con entrambe le mani. Come sono morbide pensò mentre Sergej reagì al tocco spingendo il bacino all'indietro.

"Mi stai invitando?" chiese Daniel, il ragazzo non rispose, ma un gemito uscì dalle sue labbra.

Dinanzi a quella visione il capo non poteva più trattenersi, gli allargò i glutei e poi si tuffò su di lui, leccando quella piccola apertura.  Entrerà tutto? Si chiese sentendo quanto fosse piccola quell'entrata e quanto fosse grande il suo cazzo.

Con la lingua leccò e si spinse fin dentro, giocando con il piccolo forellino. Sergej alzò il bacino ancora di più e Daniel notò la sua erezione, non poté far a meno di toccarla. Il ragazzo mugolò e Daniel quasi impazzì di desiderio. "Non resisto... devo..." gli disse per poi prendere il lubrificante e applicare una grande quantità sia sulla mano che sul sedere.

"Farà... male?" chiese il ragazzo girando un attimo la testa per guardarlo. Daniel allora si spostò e lo fece girare completamente, in modo da avere per tutto il tempo un contatto visivo con l'altro.

"Sarò delicato" disse, più a se stesso, che all'altro. Daniel si abbassò a baciarlo e nello stesso tempo infilò un dito dentro di lui. Sergej sussultò per un attimo e Daniel si fermò, non si aspettava che fosse così stretto. Non riusciva neanche ad immaginare come sarebbe stato una volta entrato.

"Fai... piano..." sussurrò a fatica Sergej contro le sue labbra. Era così dolce, non lo aveva mai visto in quel modo e questo gli fece desiderare ancora di più di farlo suo.

"Mmh... fidati di me..." rispose succhiandogli le labbra. Daniel non aveva fretta, lo voleva ma non era disposto a vederlo soffrire. Avrebbe fatto le cose con calma. Cominciò a muovere un dito, a baciarlo e stuzzicarlo e solo quando lo vide più rilassato aggiunse un secondo e così fino al terzo. Aggiunse altro lubrificante e, quando fu quasi completamente a suo agio con tre dita, gli chiese "Sei pronto?"

Gli occhi di Sergej si spalancarono a quella domanda, ma al tempo stesso Daniel poteva percepire che non era l'unico che voleva di più. Erano entrambi esausti e si desideravano ardentemente. 

"Vieni" gli disse il ragazzo con gli occhi lucidi e Daniel non se lo fece ripetere due volte. Prese il preservativo che infilò a tempo di record e, fissando il ragazzo negli occhi, puntò con la mano il suo membro.

"Andrò piano" gli disse, ricordandolo anche a se stesso. Socchiuse gli occhi e deglutì, si spinse nel corpo dell'altro, cercando in tutti i modi di non essere troppo brusco. 

Sergej dal canto suo, quando sentì l'altro entrare sgranò gli occhi, Daniel si fermò appena la cappella fu entrata e, grondante di sudore, lo guardò. "Fa male?" osò chiedere.

Il più giovane non rispose subito, strinse i pugni, aveva il viso completamente arrossato e il respiro corto. Alzò il bacino, deglutì e con tutta la sua forza di volontà disse: "Continua"

Daniel non poté che ammirarlo vedendo quanto fosse coraggioso. Con calma, resistendo contro al suo stesso impulso, si spinse delicatamente dentro di lui. 

"Sei così... stretto... e..." ansimò sentendosi stringere "caldo" era una sensazione stupenda che non aveva mai sperimentato prima. Il ragazzo restò senza fiato per un momento, poteva vedere da sé che faceva male. "Vuoi che... smetta?" gli chiese a gran fatica.

Sergej scosse il capo con vigore "M-muoviti!" gli ordinò e Daniel obbedì. Lentamente spinse dentro di lui per poi ritararsi e rifare tutto d'accapo, scosse di piacere gli inondarono il corpo facendolo tremare e restare senza fiato. Guardò Sergej e gli baciò le labbra, il ragazzo ricambiò cominciando a sentire che il dolore lasciava il posto ad altro. Un piacere che mai aveva provato e che sembrava infuocarlo da dentro tanto era forte.

"Io..." provò a dire il ragazzo "Cazzo!" imprecò contro la lussuria che gli stava inebriando la mente. Daniel dal canto suo sembrava essere drogato, spingendo nel corpo dell'altro sentendo di non riuscire a trattenersi oltre. Ogni volta che sentiva il rumore dei loro corpi che sbattevano e i gemiti di Sergej Daniel impazziva volendo sempre di più. Era troppo, troppo forte...

"Non resisto" gli disse, provando a mantenersi, ma non ce la faceva. Prese con la mano il membro duro dell'altro e lo accarezzò a ritmo delle sue spinte "Facciamolo insieme".

Neanche finì di parlare che uno dopo l'altro i ragazzi si lasciarono andare. Daniel provò e diede piacere senza staccare gli occhi dal volto dell'altro, non aveva mai visto tanta bellezza e sperava di riuscire a farlo di nuovo quanto prima.

"La prossima volta," disse senza fiato, con la fronte appoggiata all'altro "non sarò così delicato"

Sergej che si stava ancora riprendendo aprì gli occhi, che nel frattempo aveva chiuso, e lo fissò incredulo senza riuscire a rispondere.


Due ore dopo entrambi i ragazzi, sfatti e sudati erano distasi a letto, stretti l'uno all'altro in un caldo abbraccio. Daniel non era mai stato tanto appagato e rilassato in vita sua fin quando l'attore alzò il volto e lo sguardò negli occhi.

"Posso chiederti una cosa?"

"Dimmi"

"Cosa siamo adesso?" lo chiese in un modo così schietto che Daniel non se lo aspettò. Era nel piacere più assoluto e adesso si ritrovò frastornato.

"In che senso?" riuscì solo a rispondere. 

"Noi. Io e te. Cosa siamo adesso? Capo e dipendente, un rapporto solo di sesso o..." La domanda in realtà era chiara, quello che non era chiaro era cosa provava Daniel in quel momento. In meno di un secondo la paura si propagò in tutto il corpo come un mare in tempesta. Vecchi sentimenti e delusioni vennero a galla facendo rialzare quel muro che con tanta fatica in quell'ultimo periodo era riuscito a calare.

Pensò alla delusione di sua madre, alla 'CineFly', a cosa avrebbe pensato la gente se sapesse che frequentava un ragazzo, d'altronde lui era un imprenditore, poteva avere una relazione così? Pensò a tutte queste cose insieme, ma alla fine non ammise una cosa... aveva semplicemente paura. 

No, non voleva soffrire di nuovo e quindi, dinanzi a quella domanda restò in silenzio, incapace di dargli una risposta. Voleva Sergej, ma... 

Il ragazzo, anche se provava ancora dolore, si mise a sedere e lo guardò. Sembrava sul punto di arrabbiarsi. Daniel aprì la bocca per dire qualcosa, ma lo squillo del suo cellulare lo distrasse. Lo afferrò al volo dal comodino solo per rendersi conto che era il suo autista.

"Scusami" disse con la solita freddezza, allontanandosi dal suo corpo bruscamente e mettendosi all'altro capo del letto.

"Vuoi davvero rispondere?" chiese Sergej. Daniel, ancora una volta, non proferì parola.

"Bene" disse l'altro e, nonostante fosse uno straccio, si alzò e si vestì  "Ci risentiamo quando hai le idee chiare. Forse" il tono era scuro così come il suo viso. Senza dire altro lo lasciò solo uscendo dalla stanza.

Daniel avrebbe voluto fermarlo, ma non ci riuscì, era come se una lastra di ghiaccio fosse ridiscesa a coprire il suo cuore.

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