Davide è appena tornato a casa.
Sua moglie Elena è stata per tre giorni fuori casa, più precisamente in un centro termale con le sue amiche, tra massaggi e trattamenti.
<Signore, sua moglie è arrivata da poco. La sta aspettando per cenare> dice la governante di casa
<Perfetto> risponde con la sua voce così doppia e severa, che persino i muri ne risentono
Si snoda di poco la cravatta e si sfila la giacca che consegna nella mano della donna, che con cura la sistema al suo posto, mentre lui cammina lungo il corridoio per raggiungere la sala da pranzo.
Elena è già seduta a capotavola.
Hanno mangiato sempre così.
Uno a capo dell'altro.
<Buonasera> dice lei, seguendolo con lo sguardo
<Non è così buona> risponde lui, facendo traspare tutto lo stress dell'azienda
<Successo altro?> chiede lei, cennando alla cuoca , ferma in angolino della stanza, di procedere pure
<Purtroppo si... È successo tanto e tutto in fretta, e sai perché?> porta il tovagliolo sotto al collo, incastrandolo nel collo della camicia, per evitare di sporcarsi e si riempie un bicchiere di vino
<No... Dovresti spiegarmelo tu> dice, lei, sulle sue
<Grazie a tuo figlio! Io non so che ha nella testa ultimamente Michele>
<Perché ce l'hai tanto con lui? Perché tanta rabbia?> dice lei, esausta, spalancando le braccia
<Dimenticavo che lo difendi anche sull'indifendibile>
<Non è come dici! Ma Michele non sta facendo niente per cui essere arrabbiati>
<Ah no? Secondo te non sta facendo niente?> si alza impetuoso, facendo cadere la posata a terra che procura rumore sul pavimento
<Sta calmo> dice mentre lo vede camminare verso di lei con il telefono che ha estratto dalla tasca nervosamente
Davide intanto si mette gli occhiali sul naso e va su Instagram.
Apre il profilo di Michele.
<Questo fa tuo figlio! Ma tu che ne sai ... > glielo piazza davanti con rabbia
Elena sorride a vedere le foto del suo unico figlio che nonostante tutto, morirebbe per lui.
<Bello di mamma> dice, guardandola una ad una
<Bello un corno Elena! Sto maroni> sbraita, alzando la voce e continuare a scendere lungo il profilo
<Una femminuccia mancata... Guardalo! In posa come un ricchione! ... Qua che sta facendo? Ah sì certo... È cantante... Avevo dimenticato che si diverte a cantare anche... Ma fanculo...> spegne lo schermo e nervosamente torna a sedersi
<Mi sta deludendo quel ragazzo> borbotta e si riempie altro vino
<Hai finito di giudicarlo? Gli hai dato del ricchione, del superficiale! Ma sai la verità qual è Davide?> dice, mirando bene nei suoi occhi
<Sono pronto ad ascoltare la tua ulteriore cazzata> la indica, sbuffando
<Sei solo geloso di lui... perché lo sai che non sarai mai come lui nemmeno se ci metti tutto l'impegno del mondo! Perché lo sai che è meglio di te! E ti rode... Parecchio> mentre lei ha parlato, lui ha solo riso tra un sorso e l'altro
<Geloso di mio figlio> continua lui, ridendo ancora
<Non c'è nulla di ridere... Non accetti Stefano perché ti ricorda lo schifo che hai fatto e non accetti più Michele perché ha le palle di fare quello che vuole nella sua vita... Non come te che sei dipeso da tuo padre anche mettendoti contro di me> continua, aprendo parentesi anche vecchie
<Questa conversazione mi piace... Vuota tutto mia cara moglie... Sono qui ad ascoltarti>
<Mi sono stancata di sentirti giudicare mio figlio! Dovresti invece essere fiero di lui! Lo hai visto che merda ha passato per via di Sheila! Poi Gioia... Poi quella ragazza misteriosa che gli aveva rapito il cuore in quel viaggio... Ma tu non sai che cazzo succede nella sua vita perché una sola volta... - si alza, poggiando le mani sul tavolo e guardarlo negli occhi - una sola volta non hai chiesto a tuo figlio se stesse bene! Se gli mancasse qualcosa... Se stava bene dietro la scrivania che tu hai preteso nella sua vita... Tutto questo te lo sei chiesto?> alza i toni, nervosamente
<Sei pregata di moderare i toni e poi, proprio tu parli? Tu che sei stata una pessima madre per lui... Una madre che ha pensato a girare il mondo a fare la bambola davanti alle telecamere e la vittima davanti alla tua famiglia? Per favore Elena... Meglio che sto zitto>
<Invece no! È meglio che parli! Sputa il veleno che circola nelle tue vene> sbraita, con viso rosso e battito accelerato
<Ti ho detto di non provocarmi! Potrei dire cosa che mi porterebbero, forse, a pentirmene dopo> gesticola, mentre continua ad ingerire vino
<Da come parli, pare che tu abbia portato dentro te cose che io non sono a conoscenza... Che non è la serata giusta per parlarci? Di rivelarci?> si avvicina a lui, posando le mani sullo schienale della sedia davanti a lei
<Mi sta sul cazzo il tuo sentirti perfetta! Quella che si sente in grado di giudicare ma che è la prima che deve starsene in silenzio perché tu non sei nella posizione giusta Elena! Questo matrimonio è andato avanti perché è convenuto ad entrambi! Non dimenticarlo>
<MI DICI CHE CAZZO HAI PENSATO DI ME IN TUTTI QUESTI ANNI?> sbraita con respiro pesante, stanca di elaborare lei i suoi pensieri.
Ha bisogno che sia lui ad essere sincero.
A dire tutto quello che ha tenuto dentro.
<NON URLARE TI HO DETTO> si alza anche lui
Si mette davanti a lei.
Le prende il polso.
<Vuoi mica negare che non sei finita nel letto dei tuoi fotografi? Che hai reso il tuo lavoro bello da morire perché facevi la troia davanti all'obbiettivo?> le dice crudo, facendo traspare tutta la cattiveria dei suoi pensieri tramite le iridi nere come il velo che circonda la sua anima
<Come ti permetti?> dice lei distrutta, con le lacrime e incredula di quello che ha appena sentito
Sul volto di Davide è arrivato un bel cinque dita che hanno lasciato il segno del suo dolore davanti a tale affermazione.
Immediatamente, cerca di ricambiare quello schiaffo, ma ferma la mano poco distante dal viso di sua moglie, facendola tremare tant'è la fatica a trattenerla.
<Avanti! Picchiami> dice lei, continuando a provocarlo
<Non mi porterai dalla porta del torto! Non alzerò un solo dito> la intima anche solo con lo sguardo
<Sai cosa? Hai rotto anche quel piccolo legame che c'era tra me e te... Tu per me sei morto in questo momento... Aspettati di tutto Davide> gli punta il dito, spingendolo poi sul petto e camminare verso la sua stanza
<Dove cazzo stai andando?> le va dietro, nervosamente, un tantino brillo dal vino che ha cominciato suo percorso nelle vene
<D'ora in poi non hai nessun diritto su di me... Non sei più nessuno! SEI SOLO UNA MERDA> gli urla mentre violentemente apre l'anta dell'armadio e prende un borsone pronto da riempire
<STASERA SEI COSÌ FORTUNATA LO SAI VERO?> si avvicina a lei velocemente e gli toglie il borsone che lancia nel vuoto
<SPARISCI! NON RESTO IN QUESTA COSA DOPO QUELLO CHE HAI DETTO! HAI PENSATO CHE TUA MOGLIE FOSSE UNA PUTTANA SOLO PERCHÉ HO POSATO COME MODELLA O FATTO COMPARSE NEI FILM? DIMMI DAVIDE, PER QUESTO ODI CHE MICHELE FACCIA QUEL TIPO DI LAVORO? PERCHÉ PER TE SIAMO POCO DI BUONO? MI FAI SCHIFO> gli urla con tutte le forze, piena di matita sbavata sulle guance rosse e accaldate
<Non mettere nostro figlio in mezzo ! Stiamo parlando di me e di te> dice con tono più basso, sentendo ogni cellula fuori posto
<Non esiste più un noi... E poi, mi accusi quando sei tu quello che mi ha tradita? Non dimentico mai quello che hai fatto con la cameriera! L'hai scopata nel tuo ufficio come un porco e dal quel tradimento è nato il figlio a cui stai facendo pagare i tuoi peccati! Tu Davide Morrone, non hai alcun diritto di parlare! Sei un codardo , falso e traditore di merda! Se andavo via da qui di tanto in tanto, è perché non mi sono mai sentita abbastanza per l'uomo di cui ero e sono innamorata... Per te avrei fatto l'impossibile ma tu non l'hai mai capito perché non mi hai mai guardata per davvero negli occhi... È finita... > dice con poca voce, tra singhiozzi, lasciando la casa senza nemmeno più preoccuparsi di portarsi le sue cose dietro
Va in macchina dopo che si è tolta i tacchi scomodi, e si mette alla guida come una matta.
Si ferma in luogo abbastanza distante dalla sua abitazione.
Ha bisogno di calmarsi.
Sente di crollare da un momento all'altro.