Dark Side

Crystal__Black_ tarafından

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(+18) «Attente ragazzine, l'inferno è più vicino a voi di quanto crediate.» Ognuno di noi ha un lato oscuro... Daha Fazla

𝐏𝐥𝐨𝐭 𝐞 𝐃𝐢𝐬𝐜𝐥𝐚𝐢𝐦𝐞𝐫
00. 𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨
01. L'inferno è stato riaperto
02. Attenta a chi pesti i piedi Fallon
04. La violenza non è sinonimo di amore
05. Bad girls or Dangerous women?
06. The forbidden girls
07. You look pretty when you lie
08. You're ready to swallow all your pride
09. Oh Bloody... you are in terrible danger
10. Il primo dei tanti nemici di una lunga lista
11. Persi tra i cocci dei nostri cuori infranti
12. Il giorno in cui il conto alla rovescia si azionò
13. Prova a fidarti di nuovo di me
14. Una convivenza che non era nei nostri piani
15. L'angelo nero
16. If i know it all then would i do it again?
17. Un'ultima notte per amarti
18. Dritti nella tana del lupo
19. Please, don't forget me
𝐕𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐃𝐮𝐞 𝐃𝐞𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢
20. Miei piccoli bugiardi
21. Le follie di un cuore rotto
22. Due api regine in un alveare
23. Autolavaggio per beneficenza
24. We were born to die
25. La scena del delitto
26. Le tre regole per la sopravvivenza
27. Affronta o muori, Colin
28. Omicidio o suicidio?
29. Desiderio di morte
30. Il primo killer
31. Ciao, Bailey
32. La casa degli orrori
33. Il nome che urlò il cuore
34. Il giorno in cui non sono morta
35. L'inizio di una fiera da non dimenticare
36. Terrore nel labirinto di vetro
37. Nessun alibi, nessuna libertà
38. I tacchi calzano bene quando si deve correre
39. La bambina dagli occhi fatti di dolore
40. I colpi di scena sono tutto cio che il pubblico ama!
Epilogo + Ringraziamenti
Spazio dedicato a voi.

03. Quella notte è una ferita che non so curare

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Crystal__Black_ tarafından

FALLON POV

"Divenni pazzo con lunghi intervalli di orribile sanità mentale", Edgar Allan Poe.

Neanche il terzo giorno di college e già ero stanca di andarci. O forse ero stanca di vederli.

<<A che pensi?>> domandò Megan, sorseggiando il caffè caldo nel bar del campus. <<Stai ancora pensando a lui?>>

No, questa volta non pensavo a lui, ma a Grace.
Aveva dei lividi sul polso; segno che qualcuno aveva avuto una stretta potente sui suoi polsi o che fosse stata legata. In più, perché quella notte sembrava conoscersi con la mora, ma osservandole a quella festa sembravano essere sconosciute? Cosa diamine era successo?

<<Sto pensando ad altro Megan, non ho sempre lui nella testa.>>

Roteò gli occhi. <<Come sta andando con Jacob?>> la sentii sogghignare.

<<Smettila di ridere, imbecille.>> Il lato delle mie labbra si alzò, creando un piccolo sorriso divertito. <<Ci devo uscire questa sera, in realtà, doveva venirmi a prendere qui, ma ho deciso che sarebbe stato meglio di no.>>

Le spiegai brevemente quanto era accaduto la sera precedente riguardante Alexander, lo vidi dal suo volto che non era per niente contenta del fatto che io ci provassi anche solo a parlare, ma dovevo, perché io volevo capire cos'era successo quella notte.

Improvvisamente una sagoma fece ombra su Megan, mi voltai di scatto presa dallo spavento, ma quando vidi chi era il mio cuore ritornò al suo battito normale. <<Posso sedermi?>> chiese dolcemente la ragazza con i capelli ramati.

<<Certo. Fai pure, Grace>> risposi io. Megan tolse la sua borsa, sbuffando, per dare l'opportunità alla ragazza di sedersi.

<<Grace tu che corso fai?>> indagò Megan.

<<Ho preso medicina, voi cos'avete preso?>>

<<Giurisprudenza>> rispondemmo all'unisono.

<<Grace, ma tu sei fidanzata?>> domandai, non riuscivo a smettere di pensare ai suoi lividi e al fattore che tra lei e Colin quattro anni prima c'era stato qualcosa. Forse avrei dovuto iniziare a farmi gli affari miei, ma dovevo capire cos'era successo quella notte, dovevo arrivare al motivo scatenante di tutto per arrivare a chi aveva chiamato la polizia.

<<Si, ma non viene in questo college. In realtà, lui lavora, non ha la nostra età>> confessò, con un filo di voce dato dall'imbarazzo.

Notai ogni suo movimento; notai che tendeva molto ad abbassarsi l'orlo della manica e a tenerlo fermo in un pugno, la sua gamba continuava a picchiettare a terra e il suo sguardo tendeva molto a osservarsi attorno. Era come se qualcosa la spaventasse, ma cercava di tenerlo nascosto, ma forse, per una persona che voleva scoprirà la verità e che osservava i dettagli non era semplice.

Cercai quindi di deviare il discorso vedendola molto in imbarazzo. Passammo un'ora a parlare del più e del meno del college, su ciò che volevamo fare una volta concluso e lei sembrò sentirsi a suo agio dopo un po'; smise di picchiettare con il piede a terra e ogni suo movimento era più fluido e tranquillo.

Improvvisamente lo sguardo di Grace si sgranò, i suoi occhi erano finiti oltre le mie spalle. Con calma mi voltai per vedere che cosa stava osservando. I Bloody.

Colin aveva una felpa completamente nera, il pantalone sportivo abbinato alla felpa che aderiva ad ogni suo muscolo, il capellino girato dove dai lati fuoriuscivano i suoi riccioli d'oro, le scarpe bianche e le mani ricoperte da anelli. Kyle era nei suoi soliti jeans neri strappati, una camicia nera per metà sbottonata, la giacca in pelle e la collanina in argento con la croce finale. Poi eccolo, il capo dei Bloody, nonché il più letale, Alexander che aveva una giacca in pelle simile a quella di Kyle, una t-shirt bianca, i jeans neri strappati e la collana uguale a tutti gli altri due.

Percorrevano il viale contornato dal verde come degli Dei; con una sigaretta tra le labbra e una mano nella tasca dei pantaloni. Tutti si voltavano a guardarli, per poi parlare nell'orecchio del loro vicino, tutti avevano paura dei tre ragazzini usciti da poco dal carcere.

Il bar del College era posizionato nell'ala ovest del campus, era un piccolo bar all'aperto, si poteva anche stare dentro se si entrava dal retro, ma noi eravamo sedute nei tavoli al di fuori nascoste nell'ombra dell'ombrellone sopra la nostra testa.

<<Ben!>> Bloccai immediatamente mio fratello, afferrando la sua mano quando lo vidi alzarsi di colpo.

<<Stanne fuori, Fallon. Non fare cazzate, non qui.>> Il suo tono era cupo, la sola vista dei Bloody lo innervosiva e non poco, ma la realtà era che neanche sapevo perché c'era tutto questo odio tra di loro.

Vidi mio fratello seguito dai due suoi amici avviarsi con un passo lento e ben deciso nella direzione dei Bloody, fino a quando i due gruppi non erano uno davanti l'altro. Le persone tendevano ad allontanarsi sapendo ciò che a lì a poco si sarebbe scatenato, altre rimanevano li divertite dalla situazione.

Dopo essersi fulminanti con lo sguardo Colin cominciò a stuzzicare mio fratello affinché colpisse per primo. <<Avanti Ben, non fermarti perché c'è tua sorella. Che c'è non vuoi colpire uno del tuo ex gruppo>> continuò. Mio fratello strinse i pugni lungo i fianchi, cercando di attenuare la sua rabbia. <<Anche se non hai il suo sangue sei cresciuto con una traditrice, no?>>, la provocazione di Colin superò il limite e fu la causa scatenante dell'inferno.

Mio fratello sferrò un pugno ben assestato sul volto di Colin, quest'ultimo ricambiò e da lì i due gruppi cominciarono una rissa tra di loro. Pugni, calci e sangue, questo vedevamo. Rabbia, sete di vendetta e una faida iniziata per un motivo che conoscevano solo loro, questo è ciò che percepivo.

Io, Grace e Megan come d'istinto ci alzammo e andammo verso di loro intente a fermare una rissa che stava facendo da show agli studenti del campus. Grace si mise davanti Colin facendolo bloccare con un solo sguardo, Megan fermò mio fratello, io mi piazzai davanti un ragazzo con la faccia frantumata prima che Alexander lo colpisse di nuovo, quando voltammo lo sguardo vedemmo la mora vicino Kyle dopo averlo bloccato.

Rimanemmo tutti a fissarci per interminabili minuti, mentre il silenzio stordente della folla che si era creata mi provocò un senso di smarrimento.

<<Sei una fighetta del cazzo Ben, ecco perché non sei più uno dei nostri, sei debole>> pronunciò con rabbia Colin riempiendo quel silenzio. Sputò a terra il sangue che gli colava dal naso, per poi scendere fino le sue labbra. <<Le fighette come te le lasciamo in pasto ai lupi, ricordi?>>

<<Perché tu saresti forte? Dov'è che ti ha portato sentirti forte, Colin? Stai dimenticando dove sei stato fino a poco tempo fa.>>

Megan prese il volto di mio fratello per farlo calmare, prima che un ulteriore rissa si scatenasse in quel college. <<Ora calmati, è un coglione e tu stai rispondendo alle sue provocazioni>> sentii sussurrare Megan.

Faci un bel respiro. <<Questa faida è una puttanata. Discutete tra di voi per cosa esattamente? Per un territorio del cazzo? Svegliati, tutti quanti! Siamo a Long Beach non nel South Side>> pronunciai, buttai fuori tutto ad un fiato. <<Vi comportate come ragazzini. Avanti, una volta eravate una cosa sola, o lo stai dimenticando, Colin?>> sputai fuori acidamente, guardandolo mentre si scansava da Grace per non farsi toccare.

Kyle, però, all'udire di quelle parole con uno scatto si piazzò davanti a me, fulminandomi con quegli occhi così scuri e pieni di rabbia. <<Ricorda com'è cominciato tutto piccola cagacazzi, ricorda anche che cosa ci hai fatto tu.>>

<<Siete voi che state cercando in tutti i modi di incolpare qualcuno pur di non sentirvi in colpa Kyle, io lo ripeterò fino alla morte che non ho fatto niente quella notte, se poi volete continuare a dare la colpa a me fatelo, ma non sfogate la vostra rabbia su chi in questa storia non c'entra niente.>> Chiusi la mano a pugno sentendo le unghie cercare di lacerare la pelle e infilzarsi in essa come lame. <<Era uno di voi, vi era sempre stato leale e questo da quando siete usciti lo state dimenticando troppo spesso>> conclusi. Vidi la sua mascella contrarsi sempre di più ad ogni mia parola emessa, quasi come se lui volesse venire dalla mia parte, ma era troppo orgoglioso e cercava di fermare i suoi istinti.

Io e Kyle eravamo amici sin dall'asilo, lui per me era tutto, non era solo un amico, ma era una persona che nonostante le prese in giro che mi facevano per il mio aspetto un po' paffuto lui era sempre lì al mio fianco pronto a proteggermi. In quella notte non era solo crollato il rapporto che avevamo tutti tra di noi, ma insieme ad esso eravamo affondati anche noi, perdendoci in un mare fatto di cose mai dette, di vendette, di rabbia e di un passato di cui tutti ci stavamo dimenticando.

<<Smettila di starci tra i piedi, stattene al tuo posto o tuo fratello non sa neanche più difendersi senza sua sorella?>> beffeggiò Alex portandosi una sigaretta tra le labbra spaccate. <<Buona serata, diavoletto>> disse, marcando il mio nomignolo, per poi girarsi verso la folla. <<Voi che cazzo avete da guardare? Avete una vita così noiosa da dover assistere o volete partecipare?>> Sorrise vedendo tutti abbassare la testa, per poi andarsene insieme ai suoi amici che fulminarono Grace e la mora. <<Ci rivediamo Ben>> concluse, con quel suo tono sarcastico per provocarlo.

Perché non ti fai mai gli affari tuoi Fallon, ti farai odiare di più, pensai, osservando le loro spalle possenti allontanarsi.

<<Perché non ne rimani fuori, Fallon? So difendermi, non sono un ragazzino>> ringhiò mio fratello.

<<Ho visto, peccato che quello che sta sanguinando di più sei tu e non Colin. Mi spieghi che cazzo ti è venuto in mente? Sai benissimo che Colin è quello più agile di tutti i Bloody.>>

Con un passo azzerò la nostra distanza, piantando gli occhi nei miei. <<Stanne fuori, so difendermi>> mi ordinò a denti stretti e con un tono cupo, per poi andarsene seguito da Megan che lo voleva aiutare e dai suoi amici con le facce ricoperte da sangue.

<<Bailey, che cazzo vuoi?!>> la voce stridula di Grace mi fece sussultare. Stava fulminando con uno sguardo assassino la mora, quest'ultima sembrava essere impassibile, se ne andò senza aggiungere nulla.

Rimanemmo io e Grace da sole, con la gente che ci fissava e il nostro disagio. <<Chi era quella ragazza? C'era anche lei quella notte o sbaglio?>> esordii, mentre ci andavamo a riaccomodare sulle sedie del nostro tavolino.

<<È Bailey Reed>> disse, con una punta d'odio mentre continuava a sgranocchiare le noccioline. <<Si Fallon, ci conoscevamo, ma non parliamo da quella sera>> anticipò la mia domanda. Mi feci scappare un sorriso mentre riprendevamo a studiare.

<<Lei era lì per Kyle, non è vero? È lei che ha il conto in sospeso con lui.>>

<<Tu conosci bene Kyle?>> deviò la domanda. <<Da come vi parlate sembra che vi conosciate bene.>>

<<Eravamo migliori amici, io ero sempre con lui, poi si creò il gruppo dei Bloody e ci distaccammo, ma rimanevamo sempre lì l'uno per l'altro>> raccontai, con una punta di malinconia ricordando tutti i pomeriggi passati insieme a quel bambino che tanto adoravo. <<Perché al liceo non vi ho mai viste?>> domandai improvvisamente.

<<Bailey non amava attirare l'attenzione verso di sé, per di più per colpa di una cosa che le successe da piccola odia stare a scuola, la repudia quasi. Io mi nascondevo con lei, volevo fare amicizia con altre persone, ma non volevo neanche lasciare da sola l'unica persona che avessi al mio fianco.>>

<<Perché da quella notte non vi parlate?>>

<<Se pensi che quella notte abbia cambiato solamente il rapporto che hai con i Bloody allora sei sulla strada sbagliata. Quel giorno cambiò tutto, tutto crollò, l'unico problema è che loro credono di essere le uniche vittime.>>

Non feci ulteriori domande, non mi sembrava opportuno farle, per di più dovevamo finire di studiare entrambe.

~•~

Dopo aver finito di studiare Grace si era recata nuovamente in quella macchina oscurata, io nel tragitto con mio fratello non avevamo spiccicato parola.

Era ormai sera, saltai la cena appena i pensieri di quando persi il controllo mi piombarono nella mente come fulmini.

Non toccarlo, perderemo il controllo.
Se lo mangi riprenderai i kg persi, non farlo.
Quello non è ciò che vogliamo.
Sei grassa, continuava a ripetere la voce nella mia testa, per azzittirla lo feci, saltai dopo mesi che non lo facevo un pasto.

Nella mia testa un piatto saltato non faceva la differenza, ma la realtà era ben diversa, un piatto saltato ne tirava un altro ed io se non fossi tornata in me prima del dovuto avrei riperso il controllo su me stessa.

Quindi tornai nella mia camera e cominciai a prepararmi per l'uscita con Jacob, intenta a dimenticare tutto ciò che era accaduto poco prima al college.

Presi dall'armadio più outfit, né provai a dozzine e qualunque vestito sembrava essere troppo poco o troppo su di me.

Alla fine, optai per l'outfit che mi stava meno male. Un maglioncino corto di un celeste pastello, una gonna a vita alta nera, delle calze nere leggere e le mie scarpe nere alte fino a poco sotto il ginocchio, soprannominate "Bratz" per via del loro modello molto simile a quello di quest'ultime. Per via del freddo mi misi anche il mio cappotto lungo nero e i capelli li lasciai ricadere sul mio petto con delle onde morbide ed eleganti.

Rimasi per interminabili minuti davanti lo specchio ad osservare ogni mia curva che a me non piaceva.

Io non avevo niente che non andava, ma c'erano notti in cui chiedevo alla luna; Se non ho niente che non vada, allora perché quel riflesso e quella voce continuano a dire il contrario?

Ma la luna per quando bella e luminosa essa sia, non mi aveva mai dato una risposta, forse me l'aveva sempre illuminata nelle notti più buie, ma alcune volte si è troppo ciechi per notarla.

Feci un bel respiro e chiusi gli occhi, immaginando che in quel riflesso ci fossi io, senza più preoccupazione. Me ne andai senza guardare più quel riflesso contorto di me o non mi sarei più schiodata da lì.

JACOB:
Sono qui fuori, esci?

FALLON:
Arrivo.

Sentii improvvisamente il rombo di un motore, mi affacciai frettolosamente e li vidi. Tutti e tre nel giardino della casa accanto in moto.

Uscii di corsa sapendo che mio fratello non ci fosse, chiusi la porta alle mie spalle e percorsi il piccolo vialetto di casa fino ad arrivare dal mio fidanzato.

<<Ciao piccola>> mi salutò. Un suo braccio mi contornò la vita facendo sbattere i nostri petti e un bacio rude e lungo schioccò tra di noi.

Ma io lo sentivo, avevo i loro occhi su di me. Forse anche per questo non mi mossi, volevo che lui provasse ciò che avevo provato io la sera precedente.

La mano di Jacob scese finendo sulla mia natica, ma con quel gesto io mi bloccai. <<Non staccarti Fallon>> mugugnò.

Dopo un bacio interminabile salimmo in macchina pronti per partire e passare l'ultima sera assieme. Jacob il giorno dopo sarebbe partito per il suo college e non lo avrei visto per molto -esattamente fino alle vacanze di Natale- quindi aveva deciso che avremmo passato la serata assieme.

Mentre partimmo guardai verso i tre ed ebbi la conferma che loro ci stessero fissando. Lo sguardo di Alexander mi fece rabbrividire.

<<A che pensi piccola?>> domandò Jacob quando notò che non parlai per tutto il tragitto.

<<A nulla. Oggi è il quindici settembre, quindi domani devi partire?>> deviai il discorso.

<<Si, parto domani poi passerò il sabato e la domenica a casa dei miei, per poi lunedì trasferirmi di nuovo alla confraternita.>> Alzai gli occhi al cielo. Odiavo le confraternite, soprattutto da quando seppi che nel nostro college quasi tutte avevano una lista con le ragazze che si erano portate a letto o con quelle con cui dovevano ancora farlo e ogni ragazza valeva dei punti.

Chissà a me e Megan quanti punti ci hanno messo, io li prenderei a calci nelle palle se solo lo sapessi, pensai.

Nel mentre eravamo ormai arrivati, avevamo deciso di andare al Jackson per prendere da bere e poi andare sulla spiaggia a camminare noi due.

Una volta aver bevuto qualcosa e salutato i suoi amici ci recammo sul punto in cui finiva la strada e iniziava la spiaggia, ci togliemmo le scarpe per camminare meglio o probabilmente sarei caduta da lì a poco.

Tra una risata e un'altra arrivammo a riva, la luna, ormai mia fedele amica era lì ad osservarmi mentre tentavo di essere felice.

Jacob improvvisamente mi circondò le gambe poco dopo i miei glutei e fece un giro su sé stesso, lui era molto più alto di me, quindi, nonostante mi avesse presa praticamente in braccio gli arrivavo poco sopra la testa.

Mi rimise giù, le mie mani erano sul suo petto e le sue circondavano la mia esile vita. Jacob entrò a far parte della mia vita nel momento più buio, mi aiutò a uscire da quel loop della tristezza dandomi la speranza che la vita poteva andare avanti nonostante tutto.

<<Non ho nessuna lista Fallon, se non la lista dei giorni che dovrò passare senza di te, ogni giorno è un punto in meno non in più>> mi rassicurò, ed è quando mi diceva ciò che il mio cuore si divideva a metà.

Per quanto io mi sforzassi ad amarlo c'era ancora quella parte di me che sperava in un ritorno di Alexander.

Ma c'era un qualcosa di oscuro in quella speranza, qualcosa di cupo che mi metteva paura. Nonostante che io conoscessi la realtà dei fatti -che lui mi odiasse- c'era quella vocina, piccola, piccola, nella mia testa che sussurrava con voce roca, che forse, lui non mi odiasse veramente, ma che aveva innalzato solo un'armatura. Mi aggrappavo a questa speranza, senza capire che quella stessa speranza mi stava mangiando viva da quattro anni, ma ogni volta che quegli occhi pieni di odio finivano incastrati nei miei, io mi perdevo nel dolore, perché capivo che quella vocina non faceva altro che sussurrarmi bugie.

Infondo mio fratello aveva ragione, dovevo esserne fiera di avere uno come Jacob. Io dovevo andare avanti, perché la vita lo aveva fatto. Mi ero fermata per così tanto tempo che ora per riprendere il percorso della vita dovevo correre.

Appoggiai la testa sul petto ben definito del mio ragazzo mentre mi abbracciava e posava le sue labbra bollenti sulla mia testa. <<Non ti merito Jacob>> ammisi, forse lo dissi ad alta voce per convincere anche me stessa.

<<Non dirlo neanche per scherzo>> mi prese il viso tra le sue mani fissandomi con quelle sue iridi color miele. <<Appena tornerò passeremo quanto tempo vorrai assieme, va bene?>> Stampò un bacio sulle mie labbra, io volevo sentirle quelle farfalle che tutte dicevano, ma puntualmente non accadeva e io mi sentivo una merda. <<Ti amo, Fallon>> soffiò ad un millimetro dalle mie labbra. Sul mio viso si dipinse un sorriso pieno di tristezza e consapevolezza.

Io non ero questo, prima che il mio cuore cliccasse il tasto play io stavo bene. Perché lo hai fatto?, avrei voluto urlare a quest'ultimo una volta strappato via dal mio petto. Perché tu non hai mai smesso di aspettarlo, anche se credi il contrario, avrebbe risposto lui.

<<C'è una festa sulla spiaggia a pochi chilometri da qui, che facciamo?>>

<<Andiamo?>> domandai, cercando di far smettere di parlare tutti i miei pensieri.

<<Basta che mi dai un ultimo bacio. Per questa ora>> sorrisi, glielo diedi e lui mi prese in braccio facendo allacciare le mie gambe attorno la sua vita, mentre la mia sonora risata sovrastava qualsiasi altro rumore.

<<Avanti, metti giù, peso>> dissi, tra una risata e un'altra mentre arrivavamo verso la sua macchina.

Eravamo finalmente in macchina nella direzione della festa, amavo le feste in spiaggia, avevano delle vibrazioni esiste e stupende e a Long Beach queste vibrazioni non finivano mai.

<<Tu non conosci il mio colore preferito!>>, dal nulla tra me e Jacob iniziò un battibecco giocoso.

<<Oh avanti tu conosci il mio?>> risposi cercando di stare al gioco.

<<Conosco tante cose di te; il tuo colore preferito è il rosso, i tuoi fiori preferiti sono le rosse, il tuo profumo preferito non lo cambi da anni e ami essere sempre essere alla moda!>> si vantò mentre scendevamo dall'auto. <<Per di più>>, mi prese dai fianchi mentre gli passavo davanti, facendo aderire la mia schiena al suo petto, <<hai gli occhi di un color simile all'oceano, che hanno una brillantezza propria>> sussurrò con un tono sensuale, ma non mi eccitai, anzi, scoppiai a ridere.

Con un suo braccio che contornata le mie spalle ci avviammo verso il falò. Era una normale festa piena di ragazzi della nostra età a cerchio e sparsi per la spiaggia attorno il falò, costumi, birre e musica.

Tuttavia, nonostante che la maggior parte di quei ragazzi avesse problemi nella vita quotidiana, esistevano momenti come questo in cui tutti ci lasciavamo andare facendo sfogare tutta la nostra rabbia ballando sulle note del mix di Under The Influence di Chris Brown. E, infine, a chi sapeva darsi da fare a fine serata qualcuno se ne andava con qualcun'altro intenti a passare la notte assieme, per poi fingersi sconosciuti il giorno dopo.

<<Ecco la coppia che scoppia, anche l'oroscopo dice che non dovreste stare assieme, lo sapete? Una ragazza leone e un pesci che cosa orrenda.>> Alzai gli occhi al cielo ridendo, mentre Megan si prendeva gioco di Jacob per tastare la sua pazienza.

<<E tu ancora che credi a quelle cose? Io pensavo fossi stupida, ma non così tanto.>>

<<Dov'è il tuo fidanzato Megan?>> domandai io.

<<Quel coglione? Ho scoperto che ero solo una della lista, andasse a fanculo.>> Dal suo tono sembrava essere già ubriaca, mi guardai attorno e notai subito Grace seduta da sola mentre sorseggiava una birra.

<<Ne riparleremo quando sarai sobria e mi spiegherai meglio, ora voi due non vi menate mentre io mi allontano un attimo>> avvertii, mentre mi avviavo verso alla direzione di Grace.

Grace era seduta su un tronco d'albero. <<Che ci da sola una donzella come te?>> beffeggiai, mentre mi sedevo accanto a lei.

<<L'hai visti? Si comportano come se noi non esistessimo più>> sorseggiò un altro sorso.

Portai il mio sguardo verso la direzione del suo, c'era Colin che si baciava in modo volgare con una ragazza, Alexander con una ragazza sulle sue gambe mentre si strusciava sulla sua protuberanza e Kyle che faceva le stesse identiche cose.

Se devono scopare sanno che esistono le camere?

<<Non dargli così importanza Grace, ora vieni>> le presi la mano e la trascinai in piedi <<Avanti, balliamo!>>

Lei fece cenno di no ridendo, per poi cedere alla mia risata quando dalle casse suono il ritornello.

Agli inizi della canzone entrambe eravamo molto rigide, ma alla fine decidemmo di divertirci e di lasciarci andare ballando insieme. Si poteva dire che sembravano fidanzate per via del nostro strusciarsi addosso in modo sensuale.

Il mio sguardo -per quanto provocante fosse- andò nella direzione di Alex mentre continuava a farsi mangiare il collo e a far strusciare la ragazza su di sé. Vidi Colin buttare giù due birre intere come se niente fosse mentre continuava a non togliere lo sguardo su di noi. Kyle non faceva altro che fissare nel vuoto, probabilmente aspettava di vedere Bailey, ma da quanto mi disse Grace lei odiava attirare l'attenzione su di se.

All the time di Jeremih, si diffuse nella cassa, io e Grace muovevamo i fianchi a tempo della musica, dimenandoci e continuando ad essere sensuali.

Pochi secondi, in pochi secondi tutto cambiò. Jacob e mio fratello dovettero notare gli sguardi che i Bloody ci riservavano.

<<Che cazzo hai da guardare White? Che c'è non ti sei fatto inculare abbastanza nelle docce?>> sentii la voce di mio fratello sovrastare la musica.

Io e Grace impaurite portammo lo sguardo in quella direzione, vidi quest'ultimo andare a passo veloce verso di loro, li seguimmo prima che tutto cambiasse. <<Che c'è Jacob, ora che c'è la tua fidanzata a guardarti non hai più la coda tra le gambe?>> Alexander sfidò immediatamente il mio fidanzato.

Kyle era sempre quello che non stuzzicava mai, rimaneva dietro aspettando il solo momento per colpire. Lui non parlava, lui agiva.

<<Basta Jacob, andiamo>> cercai di convincerlo, ma era troppo tardi. <<No, Jacob, no!>> urlai quando sferrò un colpo dritto sul viso di Alexander.

<<Tu e i tuoi amici dovete tenere lontani gli occhi da chi non dovete!>> urlò Jacob quando sferrò un ulteriore colpo.

In pochi secondi però, la situazione si ribaltò e mentre tutto gli altri continuavano a sferrarsi colpi vidi Alexander a cavalcioni di Jacob mentre continuava a colpirlo. Paralizzata. Ero completamente paralizzata al ricordo di quella notte.

Il rumore della pelle lacerarsi.
Le urla.
Tutto tornò nella mia mente come se niente fosse.

Vidi Colin puntare una pistola contro mio fratello, Kyle che continuava a picchiarsi con uno degli amici di mio fratello e Alex...

<<Hei, Fallon? Fallon?>> Grace continuava a scuotermi cercando una reazione in me. Internamente sentivo il fuoco, sentivo le mie urla, ma loro da fuori non sentivano niente.

Sentii il fiato mozzarsi, il mondo attorno a me vorticò rallentando sempre di più e le voci si allontanarono.

<<Aiuto, Ben! Tua sorella ha qualcosa che non va, vi prego, fermatevi. Fallon!>> sentii le urla di Grace attenuarsi sempre di più. La rissa si era improvvisamente placata, l'ultima cosa che vidi furono gli occhi dei cinque sgranarsi appena si voltarono verso la mia direzione.

<<Basta>> dissi con un filo di voce, improvvisamente i miei occhi si fecero pesanti e il mio cuore continuava a martellarmi il petto in maniera irregolare.

Non ricordai nient'altro. I miei occhi si chiusero ed era tutto completamente buio. Mi risvegliai durante la notte, nel mio letto, ma non ricordavo chi mi ci avesse portata o che cosa successe dopo.

Mi alzai con una tristezza che non mi apparteneva, andai con un passo leggero e poco agile verso la sala e trovai Megan dormire con Ben dietro di lei e un suo braccio che contornata la vita di quest'ultima, entrambi sul divano.

Con le lacrime che tentavano di fuoriuscire dai miei occhi andai nella camera di mia madre, dormiva come sempre.

Guardai la foto che aveva sul comodino di tutti noi tre anni prima durante Natale, un senso di vuoto si provocò nel mio stomaco.

Presi la mano di mia madre e me la portai sul volto dopo essermi seduta sul pavimento accanto a lei. <<Ci sono io, Fallon, non preoccuparti. Tu cadi, io ti prendo in tempo>> dissi io le parole che avrei voluto sentirle dire. <<Tutto finirà, prima o poi.>> Mi lasciai andare a un pianto pieno di dolore, mentre mi sdraiavo sul suo fianco, abbracciandola e sentendo quel calore che non mi dava da mesi.

In molti mi definivano una persona senza problemi e solare, ma non sapevano quanto io in realtà fossi lontana da ciò, dentro di me si stava aprendo una voragine, ero sull'orlo del precipizio e la cosa che mi faceva più male, era che io... non stavo neanche più cercando di salvarmi.

So che questo capitolo è un po' cortino, ma agli inizi tendo a soffermarmi su 4000/5000 parole, non preoccupatevi, appena entreranno in gioco gli altri personaggi i capitoli saranno molti più lunghi.

💋Allora folli, vi sta piacendo questo personaggio? È un personaggio molto forte, ha le sue lotte interiori, ma sa combattere e state certi che vincerà💋

Ma chi sono gli altri personaggi? Chi c'è in quella macchina dove sale Grace? Perché c'è così tanto odio tra Ben e i Bloody? Che cosa succede nella vita degli altri personaggi? Che cos'è successo quella notte e tantissime altre domande che sicuramente vi starete ponendo, tranquilli c'è tempo per tutto, quasi sicuramente nel prossimo capitolo conoscerete meglio un ulteriore personaggio.

Okumaya devam et

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