Ogni secondo

By laragazzadelcieloblu

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Nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita. Addison va incontro a tutto questo cercando d... More

1. Addio
2. Welcome to Santa monica
3. Primo Giorno
4. Mensa
5. Nuove conoscenze
6. Beach volley
7. Ginnastica e verbi
8. L'uomo della terza ora
9. Chimica e inviti
10. Pre festa
11. Figure di merda
12. Sette minuti
13. Pancake, "quello" e baci
14. Le feste il lunedì sera
15. Ricordi e fratelli stronzi
16. Baci rubati
17. Calci dolorosi
18. Spiaggia e docce
19. Rivelazioni e falò
20. "Io amo le risse"
21. Amici gay e hockey
22. Dov'è il bagno?
23. Acqua inaspettata
24. Guerra
25. Cambiamenti
26. Amiche e ricerche
27. Elio
28. Litigate
29. Bei modi per fare pace
30. Campione di olimpiadi
31. Febbre e freddure
32. Déjà vu
33. Passaggi
34. Biglietti e punizioni
35. Partita noiosa
36. Gelosia
37. Labbra appiccicose
38."Ti stai ******** mio fratello?"
39. Giochi da bordello
40. Allenamenti e ricordi dolorosi
41. Amatriciana
42. Colpo di scena
43. Mr. Sono un figo e so di esserlo
44. Mi piacciono solo le bionde
45. Fruttivendoli e cibo cinese
46. Ben Qualcosa
47. Venice beach
48. Nessuno lo deve sapere
49. Messaggi senza risposta
50. Baci e vigilie
51. Buon compleanno
52. Moon park
53. Video por*o in diretta
54. Segreti svelati
55. Mi sono proprio persa
56. Patti e sveltine
57. Ora siete anche fidanzati?
58. Ogni secondo
59. Ho urgente bisogno di te
60. Innamorato della vita
61. Vasca
62. Amore e sincronie
63. Stasera rimango da Logan
64. Fanculo chi dice che avere un atleta come ragazzo non abbia vantaggi
65. Era una trappola vero?
66. Ho già detto che il coach ha un'aria che incute troppo terrore?

67. Perché le persone non riescono mai a non fare schifo?

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By laragazzadelcieloblu


Addison's Pov
Perché mi sono infilata in questa situazione?
Perché ho pensato che la presenza di Logan potesse rendere i miei genitori più sopportabili?
"Smettila di agitarti, piccola. Sono bravo a fare buone impressioni sui genitori." Interrompe i miei pensieri Logan, circondandomi la vita e incrociando il mio sguardo allo specchio.
Mi abbandono contro di lui, chiudendo gli occhi e provando a rubare un po' del suo ottimismo. Inalo il suo profumo che ormai sta iniziando ad avere un effetto tranquillizzante su di me.

"Stai benissimo vestita così." Sussurra lui al mio orecchio, facendomi riaprire di scatto gli occhi e provocandomi una scossa che attraversa tutta la spina dorsale.
Sorrido al suo riflesso e l'occhiata che mi riserva mi fa quasi sentire grata del fatto che mia madre abbia richiesto abiti eleganti a una semplice cena, ovviamente solo per fare buona impressione su Logan.

In una famiglia normale probabilmente dovrebbe essere Logan a dover fare una buona impressione alla mia famiglia, ma mia madre, da quando ha scoperto che Logan abita nella villa enorme qui a fianco, ha fatto delle ricerche su lui e suo padre.
A quanto pare devono esserle piaciute perché è da giorni che mi implora di farglielo conoscere nonostante io mi sia ritrovata ad essere reticente.

Alla fine l'ho invitato per esasperazione perché  mio padre stava iniziando a dare ragione a mia madre e la situazione era diventata insostenibile.
Oggi pomeriggio, quando li ho avvertiti del fatto che Logan era libero stasera a cena, mi hanno ordinato di indossare un abito carino e di sistemare la mia stanza.
Come se Logan non fosse venuto nella mia stanza anche prima e non avesse già visto in che condizioni vivo.

Le dita di Logan che mi accarezzano lo stomaco mi fanno tornare alla realtà.
"Tu stai benissimo vestito così." Sussurro io dopo un po' di tempo, passato a far scorrere i miei occhi dalla camicia nera fino ai suoi occhi verdi che stasera risaltano particolarmente.

"Grazie, lo so." Replica, prima di portarsi le mani ai capelli e modellarsi il ciuffo.
Alzo gli occhi al cielo ridendo prima di dare un ultimo sguardo anche al mio vestito.
L'abito color crema che indosso mi arriva fino a metà ginocchio, è aderente ma non abbastanza da risultare volgare o eccessivo per la cena di famiglia e, ovviamente, l'ho abbinato con il mio rossetto scuro preferito, in modo da creare un contrasto che personalmente adoro.
Non sei tanto meglio di Logan, sai?

"Che ne dici di andare giù? Non ho mai passato così tanto
tempo davanti allo specchio come con te, mi fai sentire stupida." Lo accuso prima di girarmi di scatto e incrociare il suo sguardo.
"Spero sia dovuto al fatto che adesso ti vedi come la dea che sei e non riesci a smettere di guardarti come faccio io." Ribatte, dedicandomi un sorriso storto.
Il colore dei suoi occhi in contrasto con il nero della camicia è quasi ammaliante.
Quasi.

"Ruffiano. Da quanto te la sei
preparata questa?" Borbotto infatti, riprendendomi.
Lui scoppia a ridere in risposta, stringendosi anche nelle spalle
e facendomi venire voglia di prenderlo a schiaffi.
"Non smentisci neanche, pezzo di stronzo." Esclamo incredula.
"Non è colpa mia se sei sempre una calamita per i miei occhi. Adesso però fai dei respiri profondi e tranquillizzati perché se scendi così nervosa sarà la cena più lunga di sempre." Dice facendomi alzare di nuovo gli occhi al cielo.
Come se fosse facile.
Decido però di seguire il suo consiglio prendendo grandi respiri prima di farmi coraggio e decidere che sia arrivato il momento perfetto per lasciare la mia camera.
O adesso o mai più.

Logan mi segue attraverso la porta e giù lungo le scale, afferrandomi quando per poco non perdo l'equilibro e rischio di slogarmi la caviglia.
"Non capirò mai perché voi donne vi ostiniate a mettere i tacchi anche se non sapete camminarci." Sussurra sottovoce Logan, attento a mantenermi stabile mentre percorriamo gli ultimi gradini.
"Fanno più alta, comunque so camminarci, stavo scivolando solo per metterti alla prova e vedere se mi avresti preso." Dico, infastidendomi per il fatto che, una volta che le parole hanno lasciato la mia bocca, realizzo che nella mia testa avessero più senso.
"Certo, ovviamente." Mi prende in giro Logan prima di entrare in cucina.

Il tavolo è apparecchiato per cinque e l'impegno di mia madre traspare al primo sguardo. La tovaglia è azzurra di tessuto e ci sono disposti una quantità infinita di posate e di bicchieri che noi non abbiamo mai usato.
Gesù che imbarazzo.
"Logan caro, è un piacere conoscerti ufficialmente." Esclama mia madre, comparendo dalle nostre spalle in un abito grigio aderente che la fa apparire vent'anni più giovane.

Osservo Logan cambiare subito la sua posizione e raddrizzarsi come tirato per la testa da un filo invisibile.
"Il piacere è tutto mio, signora Smith." Risponde lui mentre mia madre lo cinge in un abbraccio, lasciandogli un bacio a stampo per guancia.
"Che bello che sei, Addison è proprio fortunata." Gli dice poi, prima di scostarsi.
Sento le mie guance scaldarsi in un istante mentre Logan si gira a guardarmi e sorride sornione.
"Sono io ad essere il fortunato." Replica però poi dopo, mantenendo il contatto visivo con me.

Non riesco a trattenere un sorriso mentre sento il peso sul mio petto farsi un pochino più leggero ora che almeno il primo incontro con mia madre è passato.
"Mi dispiace averti conosciuto solo adesso, ma sai con tutti i viaggi che io e mio marito facciamo il tempo che passiamo a casa è completamente orientato verso Addison e Jaden." Dice mia madre dopo averci fatto accomodare al tavolo.
Stronzate. Il tempo che passano a Santa Monica lo passano uno a lavorare e l'altra in camera sua a fare Dio solo sa cosa.
"Lo capisco, anche mio padre sta poco in città." Risponde Logan dopo avermi lanciato un'occhiata veloce.
"A proposito mi farebbe piacere conoscerlo." Esclama mia madre, riempendosi il bicchiere con la bottiglia di vino al centro del tavolo.

Fortunatamente veniamo interrotti dall'ingresso di mio padre, vestito di tutto punto con la sua polo preferita, e mio fratello invece completamente normale con i suoi jeans e la sua felpa.
Osservo mia madre squadrarlo dalla testa ai piedi appena entra e stringere la mascella disapprovando il fatto che mio fratello le abbia completamente disubbidito.
"Buongiorno ragazzo, è un piacere conoscerti." Esordisce mio padre, avvicinandosi a Logan che intanto si è rialzato per salutare.
"Anche per me." Replica tranquillo Logan, posando poi lo sguardo su mio fratello.

"Ciao amico. Sono contento di vederti." Esclama Logan, disinteressato all'imbarazzo che mio fratello pare provare nei suoi confronti, dopo ciò che è successo qualche notte fa.
Jaden pare rilassarsi dopo aver visto il mio ragazzo così tranquillo e l'abbraccio, che si scambiano subito dopo, sembra più significativo delle solite pacche sulle spalle.
Nonostante io non abbia ancora avuto un vero e proprio confronto con Jaden, a causa del suo impegno ad evitarmi e del mio per la scuola e per Logan, sento un altro peso sullo stomaco dissolversi quando vedo i due ragazzi più importanti della mia vita interagire così semplicemente.

Io e Jaden abbiamo caratteri completamente diversi e da quando ne ho memoria litighiamo per le più piccole sciocchezze.
Io sono una persona abbastanza sensibile e tendo a tenermi cose dentro fino a scoppiare e tagliare fuori le persone dalla mia vita.  Lui invece ha zero capacità di empatizzare con chi gli sta intorno e non rimane mai male per niente. Mettere due caratteri come i nostri vicini significa litigare per sciocchezze perché alla base ci sono sofferenze mie che ho tenuto troppo dentro e non sono riuscita ad esternare.

"Addison cara, mi accompagni di là a prendere gli antipasti." Mi domanda mia madre, strappandomi dai miei ragionamenti.
Annuisco senza rispondere e, alzandomi, sfioro la spalla di Logan sperando che si faccia forza e sopravviva ad una conversazione con mio fratello e mio padre. Infatti, se il mio rapporto con mio fratello è difficile, quello tra mio padre e il suo primogenito è impossibile.

Jaden è stato per anni il figlio modello, quello da portare alle cene importanti e di cui parlare con fierezza ogni volta ce ne fosse l'occasione.
Tutto con l'incidente è sfumato in un batter d'occhio e ora papà tratta Jaden come un sasso nella scarpa che rovina l'insieme.
Jaden d'altro canto, da quando  ci siamo trasferiti e forse anche da prima, ha una specie di repulsione verso di lui. Un odio inspiegabile che ha sostituito quell'idealizzazione per il padre che provava quando eravamo più piccoli.

"Torno subito." Sussurro a Logan prima di seguire mia madre in cucina.
Ci chiudiamo la porta alle spalle e mia madre si gira subito verso di me.
"Potevi truccarti un po' di più, hai due borse sotto gli occhi Addison che sembrano infinite." Mi accusa prendendomi alla sprovvista.
"Grazie mamma, anche tu sei bellissima." Sbotto, sentendo le mie guance scaldarsi al pensiero che Logan mi abbia vista così brutta come dice mia madre.

"Lo so, ora aiutami a portare di là i crudi. Abbiamo pagato questo pesce un ben di Dio, il tuo ragazzo come minimo dovrà passare il weekend ad elogiarci con suo padre o sarà tutto inutile." Borbotta, passandomi in mano dei vassoi con scampi, gamberi e altri pesci crudi.
"Ce la fai a non pensare agli affari di papà e all'economia di famiglia per una volta? È il ragazzo che amo,dovrebbe essere importante solo questo." Dico, schifata dal modo con cui mia madre vede il mondo. Se qualcuno può tornarti utile ha senso interagirci sennò può andare a farsi un giro, per usare un eufemismo.

"Come vuoi tu, bambina mia. Vai di là con il pesce prima che si chiedano dove siamo finite." Risponde, tanto per tagliare la conversazione, rimanendo della sua idea. Al di là del bipolarismo e del suo uso spropositato di ogni forma d'alcol, il più grande difetto di mia madre è proprio quello di non mettersi mai in dubbio.
Esponendo ogni sua convinzione sotto forma di insegnamento come se fosse superiore a noi poveri esseri umani che non capiamo. Che fastidio immenso.

Giro i tacchi, letteralmente, ed esco dalla cucina, riavvicinandomi al tavolo dove sento mio padre portare avanti una conversazione con Logan riguardo al football.
"Mi pare di aver capito che a scuola vostra viene anche il figlio di un importante giocatore, Jake Moon? Mi sbaglio?" Domanda mio padre, prima che io posi il vassoio al centro della tavola e riprenda posto.
"È esatto Signore. Jake è anche un compagno di squadra di Jaden. È molto forte anche se non quanto suo figlio." Risponde Logan, incrociando il mio sguardo e spostando il suo braccio sullo schienale della mia sedia. Gli sorrido di rimando, indietreggiando per fare in modo che le sue dita possano arrivare alla mia schiena.

"Jaden, figliolo, perché non mi hai mai detto che giochi con il figlio di un campione?" Sento domandare mio padre. Mascherando il tono accusatorio con un tono più cordiale che non usa nel privato con Jaden da più di un anno.
"Non me lo hai mai chiesto." Replica freddo Jaden, facendo
calare il silenzio.
Anche mia madre adesso è di
nuovo a tavola e il silenzio mentre ci riempiamo i piatti è carico di imbarazzo.

"Come vi trovate qui a Santa Monica?" È proprio Logan a spezzarlo dopo un po', usando il tono, che ormai ho imparato a riconoscere, da lui usato nelle situazioni di disagio generale quando vuole apparire sicuro.
"È una città bellissima, il mare è stupendo e le persone sono super disponibili. Non potevamo scegliere un posto migliore dove andare a vivere, non è vero
tesoro?" Risponde mia madre, chiedendo la conferma di mio padre mentre gli afferra la mano. Vedo mio fratello alzare gli occhi al cielo per il perfetto cliché della famiglia felice che i miei genitori stanno provando ad impersonare.

"Si hai ragione. Posto stupendo. Tu e tuo padre invece da quanto vivete qui accanto?" Dice mio padre dando la sua completa attenzione al mio ragazzo.
"Dalla mia nascita. Il terreno apparteneva a mia madre da generazioni e negli anni hanno ristrutturato la casa, modernizzandola, più volte." Risponde Logan, addolcendo il tono nel pronunciare il nome della madre.

Incrocio le nostre mani sotto al tavolo, portandole sul mio ginocchio e continuando ad accarezzarlo.
"Tuo padre si è più risposato dopo tua madre?" Domanda mia madre, assottigliando gli occhi.
"No, ha solo relazioni brevi." Replica Logan, stavolta irrigidendosi per la piega che ha preso il discorso.
"Mamma, vado a prendere il primo? L'antipasto l'abbiamo gia finito." Esclamo, sperando che chiudano qui il discorso.

"Non ti preoccupare tesoro, ci pensiamo io e tua madre." Risponde mio padre, ascoltando le mie preghiere.
Appena i miei genitori escono dalla stanza sia io che Logan tiriamo un sospiro di sollievo.
"Non penso di aver mai visto nostro padre aiutare a tavola in diciannove anni che abito con lui." Borbotta Jaden, facendo ridere sia me che Logan.
"Ma poi il pesce crudo e l'apparecchiatura, che imbarazzo. Log ti stanno leccando il culo dall'inizio della cena." Esclamo, appoggiando la testa sulla spalla del mio ragazzo, già esausta a causa di
tutta la situazione.

"Che posso dire? Faccio quest'effetto ai genitori." Scherza Logan, anche se percepisco un accenno di tensione nelle sue parole, probabilmente anche lui ha inteso la verità che c'è sotto.
Non che i miei genitori abbiano mascherato le loro intenzioni, facendo tutte quelle domande sul padre del mio ragazzo.
"Logan comunque volevo
chiederti scusa, in questi giorni non ne ho avuto modo ma davvero per me sei importante e mi dispiace aver svalvolato l'altra sera. Non avrei mai dovuto colpirti." Dice Jaden imbarazzato dopo qualche istante, facendo sorridere sia me che Logan.
"Tranquillo amico, davvero. Nessun problema, anche io ho fatto le mie stronzate. E sei
importante anche tu." Replica il mio ragazzo, facendomi scaldare il cuore.
Infatti non riesco a trattenermi dal fare un sospiro sognante che attira l'attenzione di entrambi i ragazzi seduti al tavolo.
"Adoro tantissimissimo entrambi, lo sapere vero?" Asserisco facendoli ridacchiare.

"Spero ti piaccia la pasta con le vongole Logan caro, oggi abbiamo pensato di fare una cena a base di pesce." Esclama mia madre, entrando nella stanza con in mano altri vassoi.
Rido sotto i baffi al pensiero che Logan, come me, non sia un grande amante del pesce e probabilmente avrebbe preferito
un qualsiasi cibo da fast food a tutto questa roba per cui i miei genitori sostengono di aver speso un visibilio.

Dopo che anche la pasta viene servita, torna il silenzio generale e stavolta è Jaden ad interromperlo. "Tra quanto ripartite?" Domanda schietto, parlando per la prima volta dall'inizio della cena senza mettere Logan al centro dell'attenzione.
"Sfortunatamente già questo weekend vostro padre avrà un impegno lavorativo fuori città e io lo accompagnerò perché mi dispiace mandarlo là da solo." Risponde mia madre, lanciando uno sguardo di sottecchi a Logan, probabilmente spaventata dall'idea che lui giudichi il fatto che come genitori siano troppo assenti.
"Sai caro, il lavoro di mio marito è molto impegnativo e spesso ci capita di dover presenziare a queste incombenze sociali e non. Immagino che anche tu con tuo padre capirai la situazione." Si giustifica infatti poco dopo mia padre, rivolgendosi direttamente a Logan. Quest'ultimo annuisce mentre Jaden invece sbuffa rumorosamente beccandosi un'occhiataccia da entrambi i miei genitori.

"Stronzate." Borbotta sottovoce poco dopo mio fratello, a quanto pare desideroso di essere sbranato dai nostri genitori.
"Come prego?" Sbotta mio padre, stavolta probabilmente troppo incazzato per ricordarsi la presenza del mio ragazzo.
Stringo nuovamente la mano di Logan, sperando che sia preparato a vedere la mia vera famiglia in azione e non questa sottospecie di farsa della famiglia delle pubblicità.
"Ho detto che sono stronzate, non è un peso per voi andarvene di qui e in percentuale sono poche le volte per cui partite per impegni di lavoro." Li accusa mio fratello, con gli occhi accesi da un lampo di sfida che non gli vedevo da un po'.

Probabilmente questo è il momento della verità, quel momento in cui Jaden dirà il motivo per cui da quando ci siamo trasferiti qui prova questo odio viscerale verso nostro padre. Ad essere onesti questa prospettiva non mi spaventa, con Logan al mio fianco ho la sensazione che qualsiasi cosa mio fratello dirà non sarà niente che mi possa destabilizzare più di tanto. Mille teorie mi passano per la mente.
Mio padre ha un'amante?
Spaccia?
Si fa di coca?
È un alieno? Okay questa non c'entra tanto ma, più opzioni metto, più possibilità ho di azzeccarci.

"Attento a ciò che dici, vivi ancora sotto questo tetto e ci metto meno di un secondo a cacciarti fuori a calci in culo." Esordisce in tono furioso mio padre, fulminando Jaden con lo sguardo.
"Addison ne approfitterò della presenza di Logan come di un testimone in più per tirare fuori la bella storiella che si nasconde dietro a questa famiglia." Esclama mio fratello, incurante delle minacce di mio padre, e divertito dalla situazione.

Anche io mi abbandono un po' più rilassata sulla sedia, sono stanca di fare la figlia imperfetta che prova ad essere perfetta e che non viene mai calcolata.
Stringo la mano di Logan sperando che dopo questa scena di matti non mi lasci e non mi consideri una psicopatica, però la stretta che mi da in cambio mi tranquillizza.
"Ti ricordi la solita versione della storia data anche in tribunale no? Povera mamma bipolare che smette di prendere le medicine perché viene licenziata dalla scuola? Beh la consecutio temporum dei fatti ci è stata raccontata erroneamente. Mamma è stata licenziata perché aveva smesso di prendere le medicine e ha fatto piangere alcuni bambini alle medie impazzendo." Spiega, lasciandomi confusa.
Cosa c'entra nostro padre in tutto
questo? E i loro viaggi?

"Perché aveva smesso di prendere le medicine prima di quello allora?" Chiedo, fregandomene del fatto che adesso i miei genitori stanno guardando male anche me e siano sul punto di prenderci per i capelli.
"Perché mamma aveva scoperto del segreto che papà stava tenendo nascosto da mesi, non solo che avesse un'amante. Cosa che era più che palese visti i suoi atteggiamenti, ma che l'amante fosse proprio la dottoressa di mamma."
"Jaden, stai zitto, adesso." Ordina mio padre, sbattendo un pugno sul tavolo e interrompendo mio fratello.

"Ho quasi fatto. Comunque ragazzi, dicevo, perché non è ancora finita qua, incredibile
no? Allora, nostro padre si scopava quotidianamente la dottoressa di mamma con la scusa di portarla a fare le visite. Probabilmente certe volte lo facevano anche con mamma nella stanza accanto senza alcun pudore, chi lo sa. Un giorno però probabilmente non devono essere stati abbastanza attenti perché la dottoressa si è ritrovata con un bel pancione e un mini papà nella sua pancia." Racconta Jaden, facendo una pausa dopo l'ultima informazione per lasciarmi metabolizzare il tutto.
Porca troia, questo si che è inaspettato.
"Gesù cristo Jaden" Impreca mia madre, portandosi una mano alla testa e facendomi domandare se lei tutta questa storia la sappia.

"Dai mamma lasciami finire. A quel punto è stato pressoché inutile fare finta di nulla e la dottoressa quando mamma le ha chiesto del pancione è scoppiata a piangere e le ha detto tutto. Mamma che a quel tempo credeva ancora nell'amore e in tutte quelle stronzate era scioccata e non ha più voluto vedere la dottoressa o prendere le medicine prescritte da lei. Poi come è avvenuto l'incidente Addison lo sai. L'unica cosa che non sai è che, durante l'incidente e anche dopo, papà ha continuato segretamente a vedere la donna, mantenendola perlomeno, in cambio del silenzio. Le dicerie su questa situazione infatti sono uno dei motivi per cui abbiamo lasciato Santa Barbara. Mamma adesso per colpa di papà si è trasformata in una stronza dal cuore di ghiaccio che non crede nell'amore e che, visto che non ha voglia di fare la madre, quando papà va a trovare il suo altro figlio e la sua amante, si fa pagare resort in giro per il mondo. Fine." Conclude, come un'orazione in tribunale lasciando tutti in silenzio.

"Se vi steste domandando come io lo sappia è tutto dovuto al fatto che Bryce, il mio migliore amico morto a causa di overdose - chiarisce per Logan che ha gli occhi stralunati come me - era un paziente della dottoressa e ha beccato nostro padre con la dottoressa. Da lí allo scoprire del
figlio invece è tutta farina del mio sacco, non ho dovuto chiedere in giro più di tanto, quasi tutti lo sanno, solo che pochi avrebbero il coraggio di venire a dircelo." Aggiunge di nuovo Jaden, stavolta concludendo davvero il suo discorso.
"Cazzo, porca troia, porca puttana. Tanta roba da metabolizzare, troppa." Asserisco un po' confusa mentre spingo la sedia all'indietro e mi alzo, seguita da Logan.

"Sei contento adesso? Hai mandato all'aria una possibile operazione con il padre di questo ragazzo e hai traumatizzato
tua sorella." Domanda nostro padre, dimostrando di essere sempre il pezzo di merda che mette prima gli affari rispetto alla salute dei suoi figli.
"Felicissimo. Addison doveva saperlo e Logan non avrebbe messo una buona parola comunque per voi, non è una pedina che sta ai vostri stupidi giochi." Replica Jaden, alzandosi anche lui.
"Non disturbarti più a tornare Jaden, lo dico per il tuo bene stai lontano da me e da tua madre." Ci urla dietro nostro padre mentre tutti e tre usciamo dalla stanza.

Senza dire più una parola Logan mi riafferra la mano e mi conduce fuori da casa mia, scortandomi insieme a mio fratello. Facciamo i pochi metri che ci separano da casa di Logan in assoluto silenzio, tutti e tre persi nei nostri pensieri.
A spezzare il silenzio è Jaden mentre chiede un timido "posso?" quando si tratta di entrare in casa di Logan e quest'ultimo sorride e annuisce dandogli una pacca sulla spalla.
Ci sediamo tutti e tre sul divano del salone, Logan in mezzo a noi fratelli Smith.
"Addison, stai bene?" Domanda dopo qualche secondo Jaden, mentre io sono presa a guardare il vuoto.
"Un po' scioccata per aver scoperto di avere un fratello e che mio padre è un pezzo di merda patentato ma si. Da quanto lo sai?"
"Tanto, più di un anno. Volevo
dirtelo ma non era mai un momento adatto e non volevo distruggere l'idea che avevi dei nostri genitori." Mi risponde mio fratello, sospirando.

"Scusa se ho esagerato là dentro. Non è bello da dire, ma era da tempo che sognavo di vedere nostro padre soffrire e l'umiliazione credevo fosse la carta vincente ma onestamente non ne è valsa la pena." Sussurra facendomi stringere il cuore. Durante tutto il discorso avevo
ascoltato con una freddezza che non mi apparteneva, probabilmente dovuta alla confusione che avevo in testa. Adesso però mi sento sopraffatta da tutte le emozioni che provo: rabbia, tristezza, delusione, schifo, vergogna e potrei continuare.
Perché nostro padre fa così schifo e perché non l'ho capito prima?

"Se può consolarvi anche mio padre è un pezzo di merda e in una gara onestamente non so chi dei due vincerebbe." Interviene Logan, circondandomi la vita e portandomi ad aderire al suo petto con la mia schiena.
"Perché le persone non riescono mai a non fare schifo?" Esclamo
ad alta voce, tesa e con il corpo che trema dalla frustrazione che sento. 
Logan riesce un po' a tranquillizzarmi iniziando a disegnarmi dei cerchi sui fianchi mentre piano piano sento tutta l'adrenalina uscire dal mio
corpo.

"I vostri genitori hanno un'apparenza così normale, non avrei mai detto che potessero essere così. Probabilmente varrà lo stesso per mio padre." Dice Logan, prima di sospirare.
Passa qualche minuto di silenzio prima che un telefono squilli.
"Vado io." Borbotto alzandomi a fatica dal divano e avvicinandomi al ripiano dove abbiamo lasciato
i cellulari.
Il telefono è di Jaden e la
telefonata viene da Kevin, così mi rigetto sul divano passandogli il telefono.

"Pronto." Risponde al telefono Jaden atono. Non riesco a sentire ciò che dice Kevin dall'altro capo del telefono ma Jaden sembra risvegliarsi e riprendere un apparente buon umore.
"Tra quanto? ... Assolutamente si ... fantastico ... porto anche Addison e Logan .... si stanno sempre insieme sono imbarazzanti ... okay a tra poco." Attacca la telefonata e io sono terrorizzata che possa volerci portare ad un'altra festa per ubriacarci e distogliere l'attenzione dai nostri problemi.

"Dobbiamo togliere questi musi lunghi, siamo giovani e belli, non buttiamoci giù solo perché abbiamo degli stronzi come genitori." Ci incoraggia Jaden, ottenendo solo un'alzata di occhi al cielo da parte mia e di Logan.
"Kevin mi ha detto che stasera i gemelli Hudson con gli altri della scuola privata vogliano entrare nella nostra scuola per fare un po' di casini e noi stiamo organizzando uno scherzo di rimando. Secondo me è il destino che ci mette davanti una distrazione così allettante da ciò che è appena successo." Prova ad esaltarci Jaden, non riuscendo però effettivamente nell'intento.
"Non è stato il destino, però se rimango qua io piango quindi per me andiamo. Poi non può andare peggio di così." Esclamo sospirando ed alzandomi.

"Se a te va bene io ho voglia di prendere per il culo quelle teste di cazzo quindi ci sto." Afferma anche Logan.

~~~~~~~~~~~~~~


Un'ora dopo, avendo indossato felpe e pantaloni neri, ci troviamo nascosti all'ombra del muretto della nostra scuola. Siamo tantissimi, insieme a noi ci sono Kevin, Alex, Jake, Jonathan, Melissa, Olive, Jenna, Ava, Mason e tanti altri compagni di squadra di Logan e Jaden che però non conosco.
"Gesù che freddo." Si lamenta Ava venendo zittita da gran parte del gruppo in risposta.
Kevin ci ha spiegato che oggi alla scuola privata hanno assoldato un gruppo di sportivi per entrare di notte dentro alla nostra scuola e fare alcuni di quegli stupidi soliti scherzi, come quello della carta igienica.

Quando lo sono venuti a sapere,  hanno deciso di coglierli in fragrante e metterli in ridicolo sparandogli con delle pistole da paintball a sorpresa.
Indubbiamente va detto che entrambe le due scuole sono molto mature, tra scherzi banali
e pistole da paintball neanche alle elementari.
Sfortunatamente però quando si tratta di giocare io divento competitiva come una bimba delle elementari quindi questa scuola fa proprio al caso mio.
"Vedete qualcuno?" Domanda Jaden, sporgendosi un po' dal muretto dietro cui siamo nascosti per vedere se si vede qualcuno dell'altra scuola in lontananza.
"Nessuno." Risponde sbuffando Alex.
"Se siamo venuti qua a morire di freddo per una stronzata" Inizia a dire Alex, ma si interrompe quando vediamo il primo movimento. Figure vestite di nero come noi che si avvicinano alla porta sul retro della scuola. Sono tante forse più di noi e sento la mia amata adrenalina da competizione riiniziare a scorrermi nelle vene.

"Sono entrati tutti. Ora al via dobbiamo iniziare a correre e raggiungerli dentro. Quando siamo dentro con loro inizia il divertimento. Mi raccomando non fate risse o stronzate simili. Rimanete sempre almeno con un'altra persona, mai da sole."
Sussurra Logan, riuscendo a farsi capire da tutti noi riuniti in cerchio intorno a lui.
"Tre..due..uno.. adesso. Via." Conta, urlando la parola finale e dando il via alla corsa verso l'entrata. Sento afferrarmi la mano e sorrido quando vedo con la coda dell'occhio Logan che corre al mio passo per non lasciarmi indietro.

Quando varchiamo la porta d'ingresso è il caos più totale, tutti sono vestiti di nero e non è facile individuare chi è di una scuola e chi di un'altra ma perlomeno i nostri avversari sembrano scioccati nel vederci. Iniziano a partire colpi di vernice e in poco ci vengono lanciate di rimando delle uova. Per evitare di essere colpiti iniziamo tutti a scappare in diverse direzioni per trovare dei nascondigli da cui
riprendere a scappare. Nella corsa perdo di vista Logan e mi attacco a Melissa per non rimanere da sole. Percorriamo alcuni corridoi fino a chiuderci nell'aula di scienze.
"Porca troia." Esclama Melissa con il fiatone dovuto alla corsa e alla paura.
"Domani quando troveranno la scuola in queste condizioni ci distruggeranno." Piagnucolo poi, vedendo anche l'aula in cui ci troviamo sporca di uova e carta igienica.

"Quello era l'obiettivo." Esclama una voce sconosciuta. Mi giro di scatto nel vedere nascoste nell'ombra accanto all'armadio, chiuse nella stanza insieme a noi, due figure imponenti.
"Cazzo." Strillo prima di correre alla porta in contemporanea a una delle due figure che però è più veloce e mi si mette davanti. Da questa distanza riconosco i lineamenti duri di uno dei due fratelli Hudson, che adesso mi sta guardando con un sorriso che potrebbe fare invidia a quello
di Joker.
"Tra tutte le stupide ragazze che potevano finire in questa situazione voi due siete proprio
il meglio che poteva capitarci." Si prende gioco di noi Luke Hudson.

Faccio un passo indietro avvicinandomi a Melissa che sembra essersi ammutolita, probabilmente per colpa delle emozioni che prova contro Luke per via del loro passato.
"Finalmente ci rivediamo senza teste di cazzo al seguito." Dice Luke, riferendosi ovviamente a Logan e il resto della squadra.
"Lasciaci andare, non puoi tenerci qui dentro contro la nostra volontà." Lo accuso continuando ad indietreggiare mentre lui si avvicina.
"Non potevamo neanche entrare dentro questa scuola e l'abbiamo fatto. È eccitante fare cose che non si possono fare, non trovate anche voi?" Replica la seconda figura di prima che non penso di aver mai visto in vita mia, avvicinandosi.

Ormai io e Melissa, ancora completamente in silenzio, siamo appoggiate al muro opposto alla porta.
"Buonasera tesoro, non mi saluti?" Dice Luke, provocando Melissa e colmando sempre di più la distanza che li separa.
"Non ne sento il bisogno." Replica lei, incrociando le braccia al petto e cambiando postura.
"Che carina adesso ti sono cresciute anche le palle. Chissà forse se fossi stata così anche mentre ci divertivamo insieme non ti avrei lasciata così presto." Sussurra Luke all'orecchio di Melissa ma in tono abbastanza alto da farsi sentire anche da me e il suo amico.

"Lasciala stare." Mi intrometto, frapponendo un braccio tra Melissa e Luke e spingendo quest'ultimo indietro.
Luke ha l'aspetto di una bestia pronta ad uccidermi quando i suoi occhi tornano su di me e quando parla sembra quasi ringhiare. "Dominic, occupati tu di questa troietta adesso."
In mezzo secondo anche lo sconosciuto mi si avvicina e, mentre Luke torna addosso a Melissa, che prova ad allontanarsi, lui viene da me.
Colui, che penso si chiami Dominic, mi afferra per le spalle e mi fa collidere con tutto il corpo contro il muro dietro di me.
Sento un dolore alla testa dove sicuramente mi rimarrà qualche traccia della botta ma lo ignoro.
"Lasciami andare." Dico, provando a districarmi inutilmente dalle sue mani.
Prendo qualche respiro profondo fingendo di essermi calmata prima di iniziare ad urlare.
"Logan aiuto." Grido con tutta l'aria dei miei polmoni, prima che Dominic mi prema la sua mano sulle labbra per farmi stare zitta.

"Ti ho detto di controllarla testa di cazzo, falla stare zitta." Ordina Luke. Che serata di merda, e io che pensavo non potesse peggiorare.
Contorcendomi tra le sue braccia provo a liberarmi ma sembra impossibile. Questo ragazzo ha una stazza imponente quasi quanto quella di Logan e io davanti a lui sono un moscerino.
"Lasciami stare." Sento Melissa lamentarsi al mio fianco.
"Se tu non fossi venuta qui stasera l'avrei fatto. Non è colpa mia se hai accompagnato quelle altre testa di cazzo a metterci i bastoni tra le ruote." Le risponde Luke, afferrandole i capelli e tirandoli leggermente, provocando in Melissa una smorfia di dolore.

La mano di Dominic è ancora sulla mia bocca mentre osservo la scena tra Melissa e Luke. Sento la testa pulsare per la botta presa e vorrei solo tornare indietro nel tempo e rimanere a letto stamattina.
Sono indecisa se mordergli la mano o tirargli un calcio tra le gambe quando lui mi precede facendo finire una mano intorno alla mia vita per tenermi immobile. Il mio respiro si spezza e sento gli occhi inumidirsi in mezzo secondo.

"Addison? Melissa?" Sento urlare da fuori e finalmente mi lascio andare ad un sospiro di sollievo.
"Che palle le cose stavano per iniziare a farsi divertenti." Si lamenta Dominic, guardandomi negli occhi, con un sorriso talmente spaventoso da farmi rabbrividire.
La porta della classe in cui siamo rinchiusi trema, colpita da alcuni calci all'esterno.
Sento le mie gambe tremare ma approfitto della distrazione dei due ragazzi per mordere la mano che mi teneva ferma e correre verso la porta. Dominic si rende conto del mio piano troppo tardi e quando riprova ad afferrarmi ormai sono troppo lontana. In mezzo secondo giro la chiave nella serratura ed apro la porta, trovandomi davanti Logan, Jonathan ed Alex.

"Che cazzo di ossessione verso di noi avete? Non solo venite a notte fonda a distruggere la nostra scuola, ma provate anche a trattenere le nostre ragazze contro la loro volontà, crescete." Urla Logan, dopo aver attraversato la porta. Lascia scorrere gli occhi per la stanza e li vedo tranquillizzarsi quando mi vedono lontano dai due ragazzi e riaccendersi di rabbia quando vedono sua cugina incastrata tra il muro e Luke. Una reazione simile è quella di Jonathan che, senza parlare, si limita a stringere ed aprire il pugno guardando il punto in cui la mano di Luke stringe i capelli di Melissa.
Menomale che Logan non vedeva nulla tra loro.

"Lasciala. Ora." Asserisce Logan dopo qualche istante.
Luke sorride sornione. La soddisfazione per aver ottenuto la reazione che voleva è ben visibile sul suo volto.
"Tenetevela pure, io con questa puttanella ho già dato." Replica Luke, spingendo Melissa verso di noi facendola quasi cadere. Alex la afferra per poco e non fa in tempo e rimetterla in piedi che Jonathan ha cancellato la distanza tra lui e Luke e, per la seconda volta in un semestre, fa schiantare il suo pugno sulla mascella squadrata dell'altro giocatore.
L'impatto è così forte che si sente il rumore delle ossa che scricchiolano e Luke per la botta finisce contro il muro. Jonathan lo
afferra per il colletto della maglietta nera che porta e lo trattiene appeso al muro.
"State lontani da noi, dalla nostra scuola e dalle persone che ci stanno intorno. È l'ultimo
avvertimento, mi avete rotto il cazzo, la prossima volta sarò molto meno gentile." Dice, dopo aver sbattuto ancora la testa di Luke contro il muro.

L'amico di Luke, Dominic, fissa la scena in disparte, probabilmente consapevole di non avere speranze contro tre colossi che fanno hockey.
"Vale anche per te stronzo." Borbotta Logan fulminando proprio Dominic, che indietreggia fino a sbattere contro la cattedra alle sue spalle.
Riprendo a respirare normalmente solo quando usciamo dalla classe e Logan mi prende tra le sue braccia.

Fiotti di lacrime iniziano a bagnarmi le guance e nascondo il mio volto nell'incavo del collo del mio ragazzo, in modo che non si noti.
Lui però sembra capirlo perché la sua presa si fa più stretta e le sue dita iniziano ad accarezzarmi lentamente la schiena in cerchi concentrici.
"Mi dispiace così tanto. È tutta colpa mia, sono un coglione, non dovevo portarti qua." Mi sussurra all'orecchio. Facendomi sentire solo più voglia di piangere.
Odio questo aspetto del mio carattere: il modo in cui, in un momento di sconforto, parole dolci o tocchi familiari mi fanno sempre sentire solo di più sul punto di esplodere.
La cosa fa schifo perché odio anche piangere davanti a qualcuno, tantissimo, e in questo momento è proprio ciò che sta succedendo.

Non sono neanche ben consapevole del motivo per cui io ora stia piangendo quasi fino a soffocare. Non so se sia uno sfogo per la paura appena sentita, se sia a causa delle cose che ho scoperto oggi di mio padre o se sia tutta colpa del mio ciclo che sta per arrivare.
Fanculo tutto.


🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋🦋
Mancano pochissimissimi capitoli alla fine. Scusate per gli errori che sicuramente ci saranno. Appena finisco correggerò bene tutti gli e/orrori dall'inizio.
Vi voglio bene
-Azzurra 💓💓

P.S. Come state? Come procedono le vostre vite? Non mi ricordo se ho mai detto qualcosa del genere nel corso di questa storia, in ogni caso ve lo dico ora: se avete bisogno di parlare, di qualsiasi cosa, la mia chat è aperta e io ci sono sempre. 💞💞

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