I Flagelli: Tradimento

By isabel-giacomelli

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Secondo libro della saga "I Flagelli" Volume 2: "I Flagelli: Tradimento" ~"Non farò niente che la induca a i... More

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Prologo
L'incontro
L'albero rosa
La tribù elfica
Lo specchio magico
Preoccupazione
Rifel'a
I semi
Il perfido re
La scelta
Fuoco
Nascosto nel fienile
Dalila
Cuore confuso
Il nobile ribelle
L'errore del cuore
Scuse forzate
I segreti della Foresta
Dekig
La serata più bella
Pelle macchiata
Il morbillo
I Cacciatori misteriosi
La riunione
La frattura
Il dolore della separazione
Lo Spettro Bianco
"Le sette Colombe e le sette Mele"
Scoppia la battaglia
Al salvataggio (Parte 1)
Al salvataggio (Parte 2)
Il Gioiello
Tradimento
La forza dell'Ira (Parte 1)
La forza dell'Ira (Parte 2)
A casa
Epilogo
Quiz - A quale territorio di Egaelith appartieni?
Terzo libro pubblicato!

Nemici misteriosi

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By isabel-giacomelli

D'improvviso tutto ciò che per Yan era stato banale acquisì un'importanza tale da impedirgli di non prestarvi attenzione. Si trattava di elementi comuni, come la morbidezza del suo letto, la bambolina dell'aquila, la poltrona che di solito si contendeva con gli amici tanto per farsi dispetto a vicenda, il rumore della porta sul retro che si apriva e si chiudeva.

Era tornato a casa da pochissime ore, ma aveva notato così tanti piccoli dettagli che prima gli erano sfuggiti, come se i suoi occhi avessero sviluppato uno strato di lenti che gli permettevano di vedere meglio qualsiasi cosa, come se i suoi sensi si fossero amplificati per percepire maggiormente tutto ciò che lo circondava.

«Stai sorridendo» sentì sussurrare Skye, avvicinatasi quatta per accucciarsi accanto alla poltrona.

Yan allargò il sorriso. «Sono felice di essere tornato.»

«Oh, anche noi lo siamo, Yan! Non sai quanto!»

Il ragazzo si girò a guardare gli altri, gli occhi caddero subito su Owen che si stava addormentando sul bracciolo del sofà. Sembrava cambiato, era diventato più grande in così poche settimane, prima aveva notato che lo aveva addirittura raggiunto in altezza.

Yan ascoltò l'amico cominciare a russare piano, Skye parlottare con Niawn, Xerxes e Nathan che durante il gioco degli scacchi passavano alla discussione e James che girava la sfera per cambiare visione alla lastra-della-visione.

Sua madre se n'era andata soltanto poche ore fa, ciò gli tormentava il cuore, ma grazie a loro era veramente più facile affrontarlo.

Poi Yan domandò cauto: «Ragazzi, avete riflettuto su... su quello che vi ho raccontato?»

Tutti tornarono concentrati. Persino Owen, nel sonno, sembrò sentire e si risvegliò.

Rimasto con un pedone nero sollevato, Xerxes si fece rigido. «Beh, in realtà avevamo bisogno di porti ulteriori domande, per essere certi che non ci fosse sfuggito qualcosa.»

«Va bene, chiedete pure.»

«Beh, dunque... Hai detto che quegli uomini e quelle donne dovevano essere in tutto sette. Ciononostante, mancava quello assegnato al regno di Finwzima.»

«Sì, ma Dalila ha finto di essere lui.»

«È stata una buona idea, a proposito» lo elogiò Xerxes, posando il pedone fuori portata da un alfiere bianco. «Almeno nessuno si è allarmato, e non possono avere indizi sul fatto che noi ci troviamo qui.»

«Però c'è un'altra cosa. Mio padre era in ritardo, perciò gli altri stavano cominciando a crederlo morto e...»

«Che esagerati!» bofonchiò James, senza comunque riuscire a reprimere una risatina. «Evidentemente sono molto rigidi sulla puntualità.»

Xerxes assottigliò gli occhi. «Possiamo mantenerci seri?»

Il sogghigno di James si fece però più largo. D'altronde far innervosire Xerxes era il suo passatempo preferito.

Anche se, a pensarci bene, Yan convenne che non era il momento migliore per scherzare.

Quando ammiccò a James, questi si dette un contegno e poggiò il braccio sulle spalle di Xerxes. «Da quando siete diventati tutti così barbosi? Non prendertela, principino. Lo sai che anche se ti prendo in giro ti ascolto sempre. Su, Yan, cosa stavi dicendo?»

«Insomma, credendo che mio padre fosse morto, gli altri hanno detto che se davvero era così, allora doveva essere per forza stato ammazzato dal suo Flagello. E se quel Flagello era nato, allora lo erano anche gli altri sei. I-io non ho idea del perché di questo sillogismo.»

«Ma che cosa diavolo è un Flagello?» borbottò ancora James.

E Xerxes sospirò anche lui una seconda volta. «Siamo noi, Jim. Noi siamo i Flagelli di cui parlavano.»

«Va bene, d'accordo, noi siamo questi... Flagelli o che dir si voglia. Però perché uno di quegli stupidi Cacciatori dovrebbe per forza morire per mano di uno di noi?»

Yan riprese parola: «Da come parlavano, sembrava proprio che ciascuno di loro esiste per uccidere uno di noi. È come se fossimo nemici giurati a vicenda, dunque loro possono morire solo per mano nostra e noi possiamo morire soltanto per mano loro...»

«Io non ho giurato niente contro nessuno, a parte Kayne» sottolineò James.

«"Io scelgo di uccidere te"...» Sotto gli occhi di tutti, Nathan sembrava perso nei ricordi. «Quel Cacciatore mi ha detto così... Non siamo nemici giurati, o forse... forse non aveva idea di quale tra noi fosse il suo nemico, dunque ha preferito scegliere. Questo però prova che non avrebbe ammazzato voi altri. Forse vi avrebbe semplicemente rapiti per portarvi dai suoi compari, così loro avrebbero fatto il resto...»

«Ma è possibile?» pigolò Owen, che aveva iniziato a tremare come una foglia. «I-insomma, c-come possono dirlo? C-come fanno a saperlo?»

«Che abbiano interloquito con un veggente?» ipotizzò Xerxes.

«Un veggente che non ha detto loro dove ci nascondiamo? A-anche se, effettivamente, n-non avrebbe potuto vederci. F-forse... E-e poi, non stiamo facendo niente di male!»

Nathan distolse lo sguardo. «So che a voi non piace sentirlo dire, ma la nostra sola esistenza è un male. Noi dovremmo essere morti...»

«Loro credono che le Isole della Purga non bastino a uccidere i Flagelli» disse poi Yan.

«E questo si è rivelato veritiero...»

«E perché non ci hanno anticipati laggiù?» domandò Skye.

«Le barriere impediscono loro di entrare.»

«Oh, è vero... Beh, poi cos'altro hanno detto? Oh, ma come facevano a conoscersi tutti? Quand'è che si sono incontrati per la prima volta?»

«Quattordici anni fa, giusto?» Xerxes attese la conferma di Yan. «Forse qualcuno di noi ancora non era nato.»

«E dopo sette anni si sono incontrati per la seconda volta» ribadì Yan. «E dopo sette anni ancora per la terza, un mese fa.»

Nathan si raddrizzò di scatto. «Hai ragione, Xer... I-il loro primo incontro è avvenuto... l'anno in cui siamo nati... E l'anno in cui è cominciato il ciclo dei "bestia"...»

Yan annuì cupo. «E credevano che noi fossimo già nati perché pensavano che uno di loro fosse morto. Se uno di loro muore perché ucciso da un Flagello, significa che quel Flagello è già nato, e dunque sono nati anche gli altri sei.»

«Parlano davvero di noi...» sussurrò Owen, colto dai tremiti. «La prima volta che si sono incontrati è stato il nostro anno di nascita. C-che ne siano coscienti o meno, è-è così... N-non è una stupidaggine, combacia tutto quanto. Q-quei tizi ci vogliono morti, c-ce n'è uno p-p-per ciascuno di noi...»

«E questo cosa vuol dire? Spiegherebbe la bizzarra coincidenza del fatto che noi "bestia" di questa generazione siamo tutti coetanei?» bubbolò James, che cercava di nascondere il turbamento sotto la sua solita nota arrogante.

«B-beh, n-non puoi far finta che non sia strano...»

«Aspettate un secondo!» Skye balzò in piedi, stringendo Niawn con tanta forza da farla gracidare. «Le cose non combaciano affatto, Owen! Perché nessuno di noi ha ucciso il Cacciatore di Finwzima!»

Nathan portò le mani alla testa. Se non avesse avuto lo sguardo terrificato, si sarebbe potuto pensare che stesse riflettendo su come fare lo scacco matto. «S-siamo stati io e Xerxes...» mugolò.

Invece gli occhi del principe s'illuminarono di speranza. «Tecnicamente no. Io e te abbiamo soltanto spaventato lui e il suo valravn, ma è stato quell'animale a trascinare nel fiume il suo padrone e a causarne la morte. E anche se fossimo stati noi, lo abbiamo fatto insieme

Nathan sollevò la testa, cominciando a recuperare il respiro.

Anche Owen si stava un poco rilassando, i tremolii si placarono appena. «Dunque... d-dunque può darsi che si tratti di una baggianata?»

Yan percepì gli angoli delle labbra pizzicare nel sollevarsi un poco. «Probabilmente si tratta soltanto di fanatici.»

«Certo ci sono comunque troppe casualità perché possiamo trascurare la faccenda...» tornò però a mormorare Xerxes.

«Già. Quei tizi ci stanno cercando per davvero, o quantomeno attendono la nostra nascita per poterci uccidere...» mugugnò Nathan, che stava distrattamente strusciando la sua torre bianca lungo la scacchiera. «Se non fosse stato per il signor Mowbray, quei Cacciatori ci starebbero già cercando.»

«È vero.» Xerxes guardò Yan. «Pensaci: lui credeva davvero che l'Isola della Purga non sarebbe bastata per uccidere te e Nathan, e appunto vi ha fatti arrestare affinché veniste deportati laggiù. Avrebbe potuto uccidervi la sera in cui i vostri tester si sono spenti, o anche prima, ma non l'ha fatto. Yan, grazie al suo potere, lui ha sempre saputo che voi due siete "bestia".»

Nathan sussultò. «Questo... è-è vero però...»

«Lui probabilmente sospetta che voi due siate ancora vivi, ma non ha detto niente ai suoi compagni. Vi ha protetti.»

Yan sentì il cuore solleticato dalla speranza, ma allo stesso tempo non voleva crearsi false aspettative.

E poi disse: «Perché mio padre è un "debole" che possiede però altri poteri oltre all'abilità di capire la quantità di magia in una persona? Come li ha acquisiti?»

«E, soprattutto, perché i suoi poteri funzionano anche sui "bestia"?» aggiunse Nathan. «Ha sempre usato parecchi incantesimi su di noi, per farci divertire.»

«Forse non siamo immuni a qualsiasi magia umana» rifletté Yan. «Se Mowbray ha ottenuto poteri aggiuntivi in maniera innaturale, forse questo ha fatto in modo che i suoi incantesimi possano funzionare anche sui "bestia". Mi sembrava amico di quel Cacciatore di Finwzima, si rivolgeva a Dalila con molta confidenza. È certo che... che mio padre sappia usare i poteri oscuri, come poteva quell'uomo. Gli altri Cacciatori sembravano turbati, dicevano che quel tipo di magia era sbagliato. Credo che sia la magia nera ad aver dato loro poteri in più...»

Owen si fece ancor più attento, la curiosità che come sempre vinceva sulla paura. «Beh, noi saremo anche demoniaci, ma l'innaturalezza di Mowbray è qualcosa di totalmente nuovo, direi addirittura sconosciuto al resto del mondo. Interessante. Non rassicurante, ma molto interessante.»

Yan riuscì a scorgere Skye che gli sferrava un colpetto ammiccando in sua direzione, allora Owen serrò le labbra e si azzittì.

Poi la ragazza alzò la mano per attirare la loro attenzione. «Uh, ragazzi, c'è un punto fondamentale che non stiamo considerando!» Di fronte agli sguardi perplessi degli amici, sbottò concitata: «Quei tizi parlavano di sette "bestia"! E noi siamo solo in sei! C'è un altro "bestia" in giro per Pure!»

In seguito a un attimo di silenzio, James scrollò le spalle. «Sempre che sia ancora vivo.»

«Oh, James, ma perché devi parlare in questo modo?»

Nathan sventolò la mano per richiamare la sua attenzione. «Skye, non vorrai mica cercare il settimo "bestia", vero? Sarebbe come cercare un ago in un pagliaio.»

«Un pagliaio molto, molto grosso» puntualizzò Owen allargando le braccia.

Skye si rattristò. «Oh, allora che ne sarà di lui? Lo uccideranno? Finirà su un'Isola della Purga senza un'amica domatrice di draghi che possa salvarlo o rimarrà da solo per sempre?»

Al contrario, Xerxes sorrise addolcito. «Skye, renditi conto che è praticamente impossibile cercarlo. Se sentiremo qualcosa alla lastra-della-visione, allora potremmo anche prendere in considerazione di andarlo a prendere.»

«Sarebbe la cosa più giusta» mormorò Nathan. «Alla fine, è uno di noi.»

Yan fu contento di vedere gli altri annuire d'accordo, persino James.

«Se ha la nostra stessa età e il suo tester non si è ancora spento,» ragionò Xerxes, «mancano comunque pochi mesi. Se fosse già stato scoperto, lo saremmo venuti a sapere. Se invece è nato nel regno di Egaelith...»

«Cosa da tenere in considerazione» intervenne James, con aria saputa e piecchiettandosi la tempia, «dato che siamo nati tutti lì.»

«Sì. Bravo, James.» Xerxes gli accarezzò i riccioli come si fa a un cagnolino. «Se fosse nato a Egaelith, verrà scoperto nei prossimi mesi, ma non credo lo sapremmo, considerato che mio padre non ha annunciato di noi al resto di Pure. A meno che il settimo "bestia" non sia già uscito allo scoperto nell'ultimo anno, ma a quel punto Yan lo avrebbe saputo da Elijah.»

«Dobbiamo ammettere che anche tuo padre ci ha protetti» borbottò Yan, pur sentendo una fitta di pena all'idea di dover essere grato all'uomo che odiava.

Xerxes alzò gli occhi al cielo. «Lo ha fatto, ma inconsapevolmente.»

«Un'ulteriore presa in giro per lui», James sogghignò, «e una nuova soddisfazione per noi.»

Skye sembrava ancora pensierosa. «Che gli dèi ci riuniscano al settimo "bestia". Uhm, sarà un lui, giusto? Se fosse stata una lei, l'avrei incontrata, dato che sarebbe saltata fuori almeno due anni fa.»

Dentro di sé, però, Yan non era tanto convinto che avrebbero mai incontrato il settimo "bestia". Per quel ragazzo temeva il peggio...

Owen era stato inconsapevolmente salvato dalla propria madre, mentre Yan e gli altri erano stati fortunati a incontrare Skye sull'Isola della Purga.

Dopotutto non credeva davvero che soltanto i Cacciatori potessero provocare la loro morte.

Avevano affrontato un numero incalcolabile di pericoli, ed erano sopravvissuti soltanto grazie alle proprie abilità e al gioco di squadra. Non erano ancora vivi solo grazie a qualche maledizione che li legava a dei mortali nemici.

Tuttavia, se fossero stati attenti alle notizie date dalla lastra-della-visione, sarebbero anche potuti accorrere in tempo per salvare il loro compagno sconosciuto.

Yan lo sperava con tutto il suo cuore.

Il discorso sul settimo "bestia" cadde, al che Xerxes – non ancora accortosi che il cavallo di Nathan aveva mangiato il suo re – tornò a guardare Yan. «Posso ammettere che è stato un bene che tu abbia visto quei Cacciatori.»

«Sia come sia, non ci sarei mai riuscito senza il supporto di Elijah.»

«Già. Finalmente ha avuto una buona idea. Certo, ha messo a rischio la vita di una persona, ma ha comunque avuto un'idea lodevole. È un inizio.» Xerxes tirò poi una pacca al ginocchio dell'amico. «Grazie per averlo salvato.»

Yan scrollò le spalle, pur sentendosi orgoglioso e felice che i suoi amici lo stessero lodando per le sue buone azioni.

                                   *

Bene, Yan è tornato a casa e con gli altri sembra essere tornato tutto come prima!
Ma questi individui misteriosi che sembrano cercarli e chiamarli Flagelli?
Hanno stillato alcune teorie e riassunto la situazione, ma i ragazzi non sanno di più.
Voi cosa ne pensate?

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