𝐁𝐎𝐎𝐊 πŽπ… πŽπ‚

By -lonelycat

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Franz Kafka

( ❅ ) JAMIE DOYLE

61 3 10
By -lonelycat

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New York , New York
꒰ ͜͡➸ ROLEPLAY
-Biskj metts_

Eccomi con il secondo oc.
Anche se l'avevo già pubblicato, ma volevo sistemare alcune cose che non mi piacevano(come appunto il nome del ragazzo e pure la sua età, seppur di pochissimo).
Quindi, eccoci di nuovo qui.
Spero che vi piaccia e buona lettura.

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name; Jamie
surname; Nelson-Doyle
age; 31 anni
b-day; 5 marzo
pv; Austin Butler
voice; Sergey Lazarev (RUS),
Austin Butler (ENG),
Irama (ITA)

#cold #survival #musician

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꒰ ͜͡➸ NAME / SURNAME / ROLE

Suppongo.. di dovermi presentare.
Ma, la mia situazione, era ed è tutt'ora un po' complicata, per certi versi.
Quindi, non preoccupatevi se le cose possano sembrare confuse, all'inizio.

Ho cambiato identità, parecchio tempo fa. Ma sono sempre io, probabilmente.
Mi hanno chiamato Jamie Nelson-Doyle.
Non so come si chiamavano quei tipi, erano qualcosa per la protezione o simile.

Sostengo che non sia bello e o di un significato che mi caratterizza appieno, rispetto a quello di un passato ben lontano. Ma, al contempo, ho dovuto accettarlo.
Alla fine, è evidente che non lo ritenevo poi così importante. Come non ritengo importante quello che ho attualmente.

Non sono molto bravo nel spiegare, ma da quello che ho compreso, il nome Jamie, deriva dal nome ebraico Yaagob e significa "colui che Dio ha protetto".

Saperlo, quasi, mi sorprende.
Sopratutto, perché, in effetti, è stata la mia situazione attuale.
Non sono un tipo religioso, tuttavia, è sorprendente come tutto si sia riconnesso.

Per quanto riguarda il cognome, non è poi così complicato come mi aspettavo all'inizio.

La prima parte del cognome è Nelson.
Che pare venga usato pure come nome. Di una persona importante, oltretutto.

Significa "figlio di Neil" credo, non ricordo bene, molto simile comunque.
Dal nome gaelico di Niall, che probabilmente significa "campione" o "nuvola".

I miei interessi, comunque, non girano intorno a sapere i significati di nomi e cognomi.

L'altra parte del cognome è Doyle.
Lo preferisco decisamente molto di più del primo, perché mio Папа non si chiama Neil.
Quindi lo uso da solo.

È di origine irlandese e deriva dal gaelico ''dhubh-ghall', straniero oscuro. L'affermazione che il nome derivi dalla parola gaelica 'doilbh' (che significa oscuro, cupo, malinconico) può essere scontata.

Non credo di aver altro da aggiungere a questo proposito. È praticamente tutto vero.

Ci ho messo, circa.. due o tre anni? Ad adattarmi alla vita americana o molto più semplicemente a capire la lingua.
Anche se faccio ancora fatica nel parlarla.
Non ho avuto una grande istruzione e non me ne vergogno.. che posso dire, prima avevo altri obblighi e prerogative.

Fu solo dopo un'altro anno che venni collocato in un lavoro più.. normale e anche se non avevo l'esperienza necessaria, non ci voleva poi molto a portare dei piatti e consigliare un vino.
Come l'hanno chiamato? cameriere? ah.. no barista o qualcosa di simile.

Facevo ben altro, al tempo.
Mio padre?, se lo sapesse, mi prenderebbe a sberle o peggio e mia madre?, piangerebbe, il fatto che non sia diventato un musicista.

Se non altro, non è un brutto posto, quello dove sono finito questa volta.
Lo Stanhope Hotel, è sicuramente meglio di una strada sporca, un bar sgangherato e qualsiasi cosa orribile questa città possa offrire.

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꒰ ͜͡➸ PHYSICAL ASPECT

I miei dati, personali, dovrebbero essere scritti su qualche registro e voi dovreste saperli..
Ma, ora come ora, non so se sia ancora in circolazione..

Sono alto 1.85 e ho un fisico ben messo.
Dovuto principalmente all'allenamento intensivo che facevo diversi anni fa.
Non era un semplice allenamento, appunto, era qualcosa di davvero massacrante.
Ma che dava i suoi frutti con il passare del tempo o almeno è quello che ci avevano detto.

Ho i capelli corti, tranne per ciuffo che ogni tanto mi cade goffamente sulla fronte.
Anche se, per la maggior parte del tempo, gli tengo tirati indietro con il gel.

Erano di color castano, prima di arrivare qui. Ora sono di un color carbone lucido e pare che abbiano sfumature bluastre alla luce.

Il mio viso allungato, l'ho preso da mio padre? e non è poi così tanto male.
Tranne per il fatto che con la barba ci sto proprio male.. beh.. fortuna che neanche mi piace troppo.
Il viso liscio pare che mi faccia sembrare molto più giovane e non sono un vecchio.

Ciò che ho preso da mia madre e che hanno preso anche le mie sorelle sono gli occhi, azzurro ghiaccio e la pelle chiara.
Con il clima di qui si è molto scurita a tratti sembro uno di quei dolci al caramello?

Il mio vestiario è normale?
Non ho mai preso troppo in considerazione questo tipo di cose.
L'essenziale e l'utile, ecco il motto che mi ha insegnato mio padre? e che io rispetto.

Tutti i miei pantaloni sono sul tono del grigio e anche se sembravo da vecchi, a "scacchi".
Inoltre, ho due paia di mocassini abbinati, entrambi di colore nero lucido.

Sono una persona semplice.
Non soffro il freddo, ma per questo non mi dispiace indossare maglioni o quelli sia con e senza colletto alto.
Che posso fare, sono comodi e a detta di molte donne mostrano bene il mio fisico.

Questo non toglie il fatto che non sono uno di quegli adulti che si fingono ragazzi.
Vestirmi così non lo faccio di proposito.
A volte mi capita anche di indossare dei semplici jeans strappati, con sopra una maglietta a maniche corte e una giacca in pelle.
Vestiario che indosso quando vado in moto.

E poi c'è quel vestiario elegante, che metto molto raramente. Ma esiste nel mio armadio.
Sono sempre cose molto comode.

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꒰ ͜͡➸ BACKSTORY /ATTITUDE / AGE

Alcune informazioni di questa parte dovrebbero essere private..
Ma pare che io debba dire qualcosa..
Sì vede che non mi piacciono le interviste?

Sono nato il 5 marzo 1927, in Russia.
Già, nelle gelide lande desolate della Russia, più precisamente a Pietrogrado.
Onorandone il fondatore, Pietro il Grande.
Più tardi, dopo aver perso il suo status di capitale, divenne Leningrado in onore di Vladimir Lenin.

Probabilmente starete pensando "sporco comunista, cosa ci fai nel nostro paese, tornatene nel tuo, bastardo".
Cose che non mi hanno mai scalfito e nemmeno ora mi faccio troppi problemi.

Il mio nome, quello vero e non quello ottenuto quando sono arrivato in America, fu Nikita Ivanovich Smirnov.
Il secondo nome è un riferimento a quello del mio Папа, Ivan Alioscia Smirnov e via dicendo.
La mia Мама, Sasha Petrova, ebbe l'idea per il mio primo nome.

Era una donna unica e magnifica, proprio bella sia fuori che dentro.. la ricordo ancora.
Spesso mi chiedo se sia ancora fiera di me..

Mio padre in quel periodo era un Generale dell'Armata Rossa, o qualcosa del genere, non starò qui con i dettagli.
Un'uomo freddo e calcolatore.
Questo un po' credo di averlo preso da lui.
Ma era legato alla famiglia.

Ero troppo piccolo per capirlo, ma avevo due sorelle più grandi. Una con un anni di differenza e l'altra di quattro.
Ora che ci penso, molto simili a Мама erano, sopratutto nel carattere.

Dasha Smirnova, ora Dasha Orlova.
La più grande delle due.
Non mi vedeva di buon occhio nemmeno da appena nato e anche lei era molto piccola.
Mi sono sempre domandato il perché.
E la risposta più plausibile è che, sapeva di doversi occupare di noi, quando Папа e Мама, non erano in casa.

La secondogenita, invece, Karenina Smirnova, era molto più legata a me e.. anch'io lo ero.
Ricordo, vagamente, quando mi aveva usato come una delle sue bambole.
Mi aveva vestito di rosa e giocava con me.

Lei fu quella che mi seguiva ad ogni minimo passo che facevo e che mi sosteneva.
Purtroppo.. è morta.
Quando compì i miei 19 anni e lei ne aveva appena 20 anni.
Mi sentii davvero male per lei, anche perché ebbe una morte davvero orribile e.. spero che Dio o chiunque mi perdoni, è stata colpa mia..

La mia vita era andata in frantumi quel giorno. La gioia e innocenza che avevo, svanì una volta che vidi il suo corpo morto.

Faccio uno sforzo e vi spiego come sono andate le cose.. tanto oramai.
L'ho ripetuto così tante volte, che oramai non mi fa più nemmeno effetto.
Sì, lo so, non sono una persona degna di respirare se dico una cosa del genere.. ma..
Non lo so.. qualsiasi cosa..

Quando compi 18 anni, venni spedito da mio padre, a diventare soldato dell'Armata Rossa.
Era una specie di onore in quel tempo.
E io ero molto felice di compiacerlo.
Sì, mi sarei abbassato a baciargli i piedi, pur di sentirgli dire un "bravo".
Ora lo ignorerei completamente, anche se fosse in punto di morte, lo farei.

Divenni soldato e mia sorella volle seguirmi.
Non poteva, lo sapevamo entrambi.
Ma aveva un piano..
Lei ne aveva sempre uno in mente, per qualsiasi situazione le si parasse davanti.
E poi, mi disse che non voleva fare il soldato, che non voleva uccidere, voleva aiutare le persone, voleva fare il medico del campo.
Mi pento di non averle detto di no.

Disse ai nostri che aveva trovato un compagno e questo voleva andare via con lei.
Non pensavo che ci cascassero e invece..

Non seppi mai quale fu la conversazione che ebbero, dato che era a porte chiuse.
Ma con la solita allegria che la caratterizzava, mi disse che era tutto apposto e che ora sarebbero partiti insieme.
Era una grandissima follia.. ma al contempo, mi sentivo solo, lei era l'unica che voleva stare veramente con me.

Aveva usano un travestimento per entrare.
Mise i miei vestiti e si tagliò i capelli.
Era sempre bellissima.
È così che la ricordo.. anzi cerco di ricordarla in quella maniera angelica e dolce.

Era mattina quando il fatto avvenne.
Cadde una bomba o qualcosa del genere nel campo dov'eravamo.
Era da poco più di un anno che stavo lì, sembrava tutto nella norma.
L'esplosione che vi fu non era tanto grande, ma aveva fatto un bel baccano.

Ricordo che mi fischiavano le orecchie e vi era confusione intorno a me.
Ed è anche in quel preciso momento che il mio udito non fu più quello di una volta.

La prima cosa che feci dopo il fatto, oltre a cercare di riprendere la mia compostezza.
Seppur, era molto difficile.
Ancora non ero diventato lo spietato assassino che tutti cercavano nei soldati.
L'unica cosa che mi premeva era di cercare mia sorella e portarla via da lì.

La trovai.. in uno stato deplorevole.
La sua bellezza venne portata via e anche la mia sanità mentale iniziò a vacillare.

Ero corso con tutte le mie forze per raggiungerla, spingendo chiunque di mettesse sulla mia strada.
Io, non ero come loro, non potevano carmi.
Urlai, urlai con tutti il fiato che avevo in corpo la vidi.. lì, distesa a terra, con il corpo sporco di sangue e cenere.
Una visione orribile, sopratutto per lui, che amava così tanto la dolce sorella.

Venni portato via.. trascinato per la precisione.
Mi dissero che la base era stata compromessa e che dovevano andarsene.
Ma io non potevo lasciarla lì..

E venne il giorno in cui mia sorella diede alla luce la piccola e adorabile Rozaliya.
Le venne dato questo nome in onore della sorella scomparsa da tempo.
La stessa che io avevo coperto e che copro ancora. Nessuna sa che sia morta. È un peso che mi porto da quel giorno.

Passo il tempo e divenni Generale.
Fui più che altro un sostituto di mio padre.
Povero uomo, quasi mi fa pena.

Nel giorno 5 marzo dell'anno 1953, il noto dittatore Iosif Stalin, morì e questo provocò un tumulto generale in Russia.
Ma anche, mi diede, lo sprit necessario per lasciare la mia patria e scappare il più lontano possibile da tutta quella confusione.
Non avevo più nessuno, solo l'odio di Dasha e la depressione della Мама.

Giunsi in America e mi ritrovai ben presto in un'istituto dove proteggevano persona che aveva subito abusi e quant'altro.

Dissi che non avevo nulla come me.
Ed era anche vero, tutto ciò che mi apparteneva l'avevo bruciato prima di partire.
E che ero scappato dalla Russia, perché ero stato segregato in un Gulag, per un crimine che non avevo commesso.

Era tutta una grande bugia, lo sapevo.
Ma, non ero più quel ragazzino spaventato, ero un'uomo che voleva di più dalla vita.

Dovevo sembrare penoso e ci riuscii molto meglio di quanto pensassi.
La mia dolce sorella sarebbe sicuramente stata fiera di me, lo so.
Dopotutto, ho preso da lei, questa innata capacità di mentire e al contempo di fregare gli altri con frasi fatte e dolci parole.

Ho ottenuto una nuova identità, potevo quindi farmi una nuova vita e in pace.
Se non consideriamo il fatto che ho ancora incubi la notte e spesso sono lunatico, vado molto bene.

Se ve lo state chiedendo, mi chiamo Jamie Nelson-Doyle, meglio Jamie Doyle, ho 31 anni e questa è la mia nuova vita.
Questo è quello che mi hanno detto di dire quelli del centro protezione testimoni.

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꒰ ͜͡➸ CURIOSITY

Non credevo che dovessi dire proprio tutto.
Ma dato che oramai sono in ballo.

1.

So che è il mio passato, ma ci tengo a dire il significato del mio vero nome e come sia stato importante per me.
Prima della catastrofe, che non potevo nemmeno immaginare. Ovviamente.

Il mio primo nome, Nikita, è un nome russo proveniente dall'antico greco Nicetas.
Cui significato è "vincitore" o "popolo vincitore", da nike ossia "vittoria".

Questo nome sarebbe stato utile, un tempo.
Ora come ora, è una grande presa in giro.
Tuttavia, l'ha scelto la mia Мама, quindi, un po', mi dispiace averlo abbandonato.

Poi c'è il secondo nome, Ivanovich, che in teoria doveva essere il primo.
Che ha come significato letterario "figlio di Ivan", il mio Папа, si chiama così.

A sua volta, Ivan ha origine slava.
Ma deriva dall'ebraico Yo (Dio), e hânan (ha avuto misericordia), cioè Dio è stato misericordioso o anche 'Dono del Signore'.

Non credo che questi nomi considerano mai con la realtà dei fatti.
Il Signore non ha avuto molta misericordia.
Ma oramai.. il tempo è passato e bisogna andare avanti, io l'ho fatto.

Il cognome Smirnov, Smirnova usato invece per le femmine in famiglia.
Ha come significato "tranquillo" o "mite".
L'unico appropriato, attualmente.

2.

Quando l'esplosione avvenne in quel campo in Russia, non solo persi Karenina.
Ma anche, momentaneamente, l'udito.

Ancora oggi, faccio una certa fatica a sentire.
E non si tratta della mia poca comprensione della lingua del posto.
Ma, semplicemente, da quello che ho capito, il non averlo "curato" prima, ha peggiorato solo la mia situazione iniziale.

Porto dunque, degli apparecchi acustici, chiamati Microtone Transimatic o Maico Transist-ear, una cosa simile.
Ma spesso mi capita di sentire di più senza.

3.

La mia Мама, voleva tanto che diventassi un musicista e dunque, in tenera età, mi insegnò lei personalmente l'arte della musica.

Imparai a suonare il violino e pianoforte.
Due strumenti molto diversi, ma che al contempo si incastrano perfettamente.

Ancora ora, quando possibile, trovo il tempo per suonarli e scrivere qualche spartito.
Tutti in onore della mia cara sorellona.

Possedevo un violino. Era mio, personale.
Credo che sia ancora nella mia vecchia casa.

Lo ricordo bene perché era particolare e probabilmente molto raro.
Era completamente in legno nero e lo teneva come se fosse un tesoro.

4.

Quasi un anno fa ho comprato una moto.
Volevo provare il brivido delle persone spericolate.. credo si dica così.

È stato una specie di "amore a prima vista" lo dicono molte persone, non ne capisco il motivo, ma sembra forte?

Il venditore l'ha chiamata Harley Davidson.
Non pensavo che si potesse dare un nome femminile ad una moto.

Dato che sono una persona molto semplice, la scelta ovvia per il colore, fu nera.

5.

Non lo faccio apposta e so che non dovrei.
Ma qualche volta mi sfugge l'accento slavo e alcune parole in lingua russa.

Cose molto semplici, come Mamma e Papà, non le riesco a dire in questo modo.. mi fa strano, è difficile.

Ma anche parole un po' più complicate tendo ha dirle nella mia lingua madre.

Faccio una certa fatica a capire la lingua del posto, se parlata in maniera veloce e se mi ci metto su, mi viene solo mal di testa.

6.

Possiedo una pistola e nyet non è un'arma giocattolo. Anche se si possa pensare, dato il fatto che non è come le armi che usavo.

Non è una di quelle della mia madre patria. Purtroppo. Quelle si che erano potenti.

Il mio gioco preferito, con la pistola, è chiamata roulette russa.

Non ci gioco più da tempo. Un peccato, era un passatempo anche abbastanza divertente.
Vedere la paura negli occhi degli altri..

È chiamata revolver o rivoltella.

Ovviamente, non la tengo in bella vista nel mio appartamento. Ma, se vado in giro, la tengo o nello stivalo o all'interno della giacca, dove sì può trovare una tasca interna.

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꒰ ͜͡➸ RELATIONSHIP

Dunque, mo che ho ripubblicato il cucciolo e visto che ci sono già molti oc all'hotel.
Sotto chi vuole scrivere qualcosina con lui.

Premessa: io in questa parte faccio proprio schivo ha spiegarmi, perciò abbiate pietà.

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Anche per questo oc, sono molto in dubbio se le cose che ho scritto abbiano senso o meno.
Io ho cercato con una certa attenzione su internet ogni singola informazione.
Quindi, spero vivamente di aver fatto bene.
In storia andavo bene, perciò.. incrociamo le dita e vediamo come vada.
Ovviamente, se vedete problemi, non fatevi remore nel dirmelo e cercherò di sistemare.
Ho pensato molto, ad ogni particolare di questo oc e sinceramente? È troppo figo.
Lo so, sono di parte, ma lo amo già.

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@Max

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