The Sons Of Elements - L'ombra

By blackheart181

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Secondo libro della trilogia "The Sons Of Elements" (Attenzione: possibili spoiler per chi non ha letto il pr... More

Prologo
~Sogni~
~Fuoco~
~Nick~
~Passo avanti~
~Arde~
~Aiuto~
~uncontrollable~
~Spia~
~Aspettare~
~Piano~
~Tradimento~ (Parte uno)
~Tradimento~ (parte due)
~Nuovo piano~
~Allenarsi~
~Diari~
~Risveglio~
~Evoluzione~
~Occhi aperti~
~Mancanza~
~Sbaglio~
~Visione~
~Caduta~
~Fiamme~

~Rinata~

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By blackheart181

Scarlett era distesa sul comodo divano turchese che si trovava nella casa di vacanze dei genitori di Nicolas

«Questo divano è così comodo che potrei addormentarmi» Disse con gli occhi socchiusi.

«Beh, non lo fare»
Jenny si era accomodata al tavolo di legno che si trovava davanti al divano con una tazza di caffè fumante tra le mani.

I genitori di Nicolas non erano a casa in quel momento e il riccio le aveva invitate a venirlo a trovare. Scarlett, curiosa come non mai di vedere la casa, si era fiondata subito all'indirizzo che gli aveva dato Nicolas, Jenny era arrivata giusto qualche minuto dopo.

La casa delle vacanze di Nicolas era molto carina anche se piccola. Era su un piano, con una cucina abitabile dai colori azzurri, tre camere della stessa grandezza e ovviamente un bagno. Tutta la casa aveva delle tinte che variavano dal blu all'azzurro, tranne la stanza di Nicolas: le fiamme disegnate e i colori arancioni delle pareti avevano fatto sentire Scarlett a casa quando l'aveva visto. Le ricordava vagamente la classe dove insegnavano le lezioni degli elementi e aveva sentito una fitta di nostalgia.

Nicolas era stato molto carino con lei. Le aveva offerta dei biscotti che aveva preparato la madre, ma lei aveva rifiutato. Si sentiva lo stomaco in subbuglio.
Voleva parlare con lui, ma non ci riuscì perché pochi minuti dopo avevano suonato il campanello ed era arrivata Jenny.

Scarlett si alzò leggermente in modo da guardarla in faccia.

«Dobbiamo capire cosa fare.» esortò
«Dobbiamo fare qualcosa. Quello che è successo due sere fa è stato...» cercò una parola che potesse andare bene, alla fine scosse la testa «Assurdo»

Nicolas le lanciò un'occhiata maliziosa.

«Eccome se lo è stato.»

«Figli del fuoco e ormoni sballati vanno a braccetto.» La ragazza corvina alzò gli occhi al cielo.

Nicolas ridacchiò e tornò a prestarle attenzione.
Si trovava sul pavimento, con la schiena appoggiata al divano, la testa vicina dove si trovava Scarlett.

La figlia del fuoco non poté non ricordare cosa era successo giusto due sere prima.

Erano andati in quel locale. Scarlett si era comportata in un modo che, un anno prima, non avrebbe mai fatto.
Stentava a riconoscersi.

Tornata a casa aveva continuato a sentirsi in quel modo. Avrebbe voluto ballare e urlare e baciare Nicolas. Avrebbe voluto divertirsi.
Dopo essersi fatta una doccia fredda e aver bevuto una cioccolata calda iniziò a tornare in sé.
Aveva provato una vergogna assurda per il suo comportamento. Si era domandata cosa avessero pensato i suoi amici e si era passata una mano sul viso.
Aveva desiderato sprofondare sottoterra.

La tosse di Jenny la fece tornare bruscamente al presente.
Qualche secondo dopo smise e guardò il caffè come se volesse ucciderlo.

«Maledetto caffè di merda»

Nicolas scoppiò a ridere e Scarlett fece un sorriso timido. Probabilmente avrebbe riso anche lei, ma era troppo presa dai suoi pensieri.

«Noi dovremmo...» iniziò Scarlett. «Forse dovremmo provare a unire i nostri poteri e cercare di ucciderlo» Propose.

«Oh, davvero?» Il tono sarcastico di Nicolas la colpì.
«E come? Non me lo hanno insegnato alle lezioni degli elementi»

«Forse dovremmo» si mise seduta. «farci notare da lui?»

Stava dicendo un sacco di stupidaggini e una parte di lei se ne rendeva conto.

All'improvviso le venne in mente un'idea.
Un'idea stupida e pericolosa, ma avrebbe funzionato.
Forse.

Decise, mentre guardava gli altri due figli degli elementi, di non dire nulla: non l'avrebbero lasciata andare.

Jenny alzò gli occhi al cielo.
«Se il Quinto guardiano avesse voluto venire da noi l'avrebbe già fatto»

E Scarlett dovette darle ragione.
Quella sera aveva sentito quella sciocco, simile ad uno schiaffo o ad una scintilla, dentro di loro.
Etere aveva fatto un passo avanti.
Aveva unito l'elemento della terra e del fuoco e si era fatto notare da loro, li aveva richiamati.
Non era stato affatto un caso.
Era solo un avvertimento.
Voleva ostentare il suo controllo sugli elementi, fargli capire che, potendo controllare gli elementi così bene, poteva controllare anche loro. Poteva vederli e sentirli se solo avesse voluto.

La figlia del fuoco rabbrividì.
Era abbastanza inquietante avere come stalker un guardiano degli Elementi.

'Non potrei neanche denunciarlo alla polizia'

«Forse se gli parlassimo?» domandò la figlia della terra.

«Lui non vuole parlare!» esclamò Nicolas.

«Aveva chiesto aiuto a Scarlett tempo fa, forse ha bisogno di aiuto»

«Penso che lo capirà. Non è stupido. Rischierà di fare del male a lei, non possiamo permetterlo.»

Jenny e Nicolas continuavano a discutere mentre Scarlett pensava alla sua nuova fantastica ma tremenda idea.
Come aveva fatto a non pensarci prima?
Aveva una smaniosa voglia di andare subito a fare quel piccolo esperimento, ma come poteva andare via senza destare sospetti?

Aspettò giusto qualche minuto mentre Jenny continuava a bere il suo caffè e a proporre idee.
O a pensare a come ucciderlo.

«Non ho mai sentito come si uccide un Guardiano. Che voglia che ho di strangolarlo! Non potete capire»

Nicolas ridacchiò e gettò la testa all'indietro, per quanto possibile.

«Dentro di me c'è un fuoco che arde. Giusto ieri ho sognato di bruciarlo vivo»

«Dubito tu ce la faresti» Jenny posò la tazzina nel lavandino.

Nicolas fece un sorrisetto.
«Non lo so» disse e socchiuse gli occhi.

Scarlett pensò che fosse il momento.
Sbadigliò.
Prese il telefono e gemette infastidita.

Si ritrovò quattro occhi addosso.

«È mia madre» Spiegò. «Vuole che torni a casa» sbuffò come se la cosa le desse un enorme fastidio.

«Oddio, la sua paranoia è sempre la stessa»

Scarlett lanciò uno sguardo a Jenny.

«Non le posso dare torto»
Si alzò, si stiracchiò, e poi salutò i due ragazzi.

«Mi dispiace andarmene, davvero» simulò la sua espressione più triste.

«Non preoccuparti. Verrai qualche altro giorno.»
Jenny la abbracciò e Scarlett sentì una punta di pentimento.
Le dispiaceva mentirle.

Le sorrise, poi abbracciò anche Nicolas. C'era qualcosa di strano quando stava accanto a lui, si sentiva connessa, si sentiva di capirlo. Si chiese se fosse perché entrambi erano figli del fuoco.

Sorrise un'ultima volta ad entrambi poi uscì.

Prese una scorciatoia e iniziò ad affrettare il passo, fino a ritrovarsi a correre.
Più passavano i secondi più la sua idea diventava concreta nella sua mente.

Una volta a casa, si fiondò in camera, chiuse la porta a chiave e cercò di riprendere fiato.
Le poche cicatrici bruciavano e facevano male. Così come le sue gambe.

Non era mai stata portata per la corsa.

'speriamo non mi venga un infarto per questa stupida corsa. Ultime news: assoluta morta per un infarto dopo una breve corsa!

Appena si riprese si avvicinò al centro della sua stanza. Margaret non c'era probabilmente era a casa di qualche sua amica e i suoi genitori erano usciti.

Era sola in casa.

Si mise in ginocchio.

Non era davvero sicura di quello che stesse facendo, seguiva l'istinto sperando di fare la cosa giusta.

Giunse le mani davanti a sé come se stesse pregando.
Tenne gli occhi chiusi quindi non vide le lingue di fuoco uscire lentamente dalla sua pelle, strisciare lungo le sue mani e i suoi polsi, però ne sentì il calore.

Ben presto le sue mani erano ricoperte di fuoco.
E le fiamme si alzavano e si abbassavano. Si allungavano lungo l'avambraccio per poi tornare indietro.

Scarlett si concentrò su quel calore.
Cercò di sentirlo. Di sentire il calore e le fiamme e gli atomi che bruciavano.
Poi cercò il Quinto Guardiano.

Grazie al fuoco lei riusciva a vedere Etere nei sogni, c'era questo legame che permetteva al Guardiano di trovarla ovunque.
Ma, Scarlett pensava, poteva funzionare anche al contrario, con un po' di volontà.

Si concentrò su di lui. Sulla sua pietra dai colori vivaci. Sull'ombra di vento e di fuoco che l'aveva spaventata. Sul tono della voce quando aveva interrotto la preside per poi ucciderla.

E iniziò a vedere qualcosa.

Da prima erano solo sprazzi verde e marroni.
Come una telecamera sbattuta per terra e sollevata velocemente.
Poi vide rosso e nero. Nero e rosso.
Sentì voci, ma non capiva da dove provenissero né da chi.

Si concentrò ancora di più.
Le cicatrici bruciavano, le facevano male. Il fuoco avanzava lungo gli avambracci ma questa volta non tornò indietro.

Il nero fu inglobato dal rosso.
Tutto era rosso, poi, piano piano, intravide alcune sfumature più chiare. Si stava schiarendo in alcune zone. Alcune parti diventarono arancione, altre gialle.

Poi lo vide.

Era davanti a sé. La guardava dritto negli occhi.
Una parte remota del cervello di Scarlett si chiese se avesse già capito.

Sorrise. Un sorriso sprezzante.
Un sorriso pieno di odio.

Poi allungò una mano contro di lei e Scarlett si sentì spingere via.

Tornò alla sua realtà, il respiro le mancò quando sbatté la schiena contro lo stipite della porta, ma se ne accorse a malapena. C'era un altro dolore che la stava uccidendo.

Stava andando a fuoco.

Gridò dal dolore e della sorpresa.
Faceva più male di quanto pensasse.

Fiamme innaturalmente alte la avvolgevano. Non vedeva nulla, non riusciva a capire nulla, c'era solo il dolore e il tradimento: il suo stesso elemento le si stava rivoltando contro.

Doveva fare qualcosa.

Cercò il fuoco dentro di sé, quel fuoco che conosceva bene. Cercò di abbassarlo, provò a comandare le fiamme, ma il dolore non le permetteva di pensare.
Doveva fare qualcosa o sarebbe morta.

Alzò il viso e le braccia totalmente in fiamme.

'Devo andare oltre al dolore.
Il fuoco non è mio nemico, il fuoco è mio amico'

Scarlett non sentì più niente.
Aprì gli occhi convintissima che il fuoco si fosse spento. Notò che le fiamme erano più basse, non sfioravano più il soffitto, ma erano diverse. Più calme, più controllate. Le circondavano il corpo. Le braccia, il viso, il busto, le gambe, ogni parte del suo corpo era circondato dal fuoco, ma non provava dolore.

Scarlett non poté vederlo, ma le cicatrici sulla sua pelle erano sparite.

Qualsiasi tipo di dolore era sparito.

Si sentiva bene. Si sentiva più forte.

Il fuoco le ricopriva ogni parte di pelle e, a differenza di prima, si sentiva rinata.

Spazio autrice

NUOVO AGGIORNAMENTOOOOOO
Si, beh, il capitolo era quasi pronto e quindi eccolo qui.
Questo è decisamente più lungo, abbiamo ancora Nicolas, Jenny e Scarlett, il famoso trio, ma TRANQUILLI ben presto non lo saranno più 👀

Scarlett è riuscita a comandare il fuoco prima di diventare una torcia umana, PER FORTUNA, sarebbe stato assurdo altrimenti.
Jenny ha questa smaniosa voglia di far fuori tutti, ma possiamo capirla, invece tra Nicolas e Scarlett sembra esserci qualcosa, è scattata la scint- no scusate non farò battute, comunque, pensate che tra di loro succederà qualcosa o che, questa connessione/attrazione reciproca è per via del fuoco, elemento che condividono?

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