[Allyson's Pov]
Apro gli occhi e la prima cosa che noto è la testa di Jack appoggiata sul mio petto, con lui che sta ancora dormendo e questo mi riporta alla mente la serata di fuoco che abbiamo avuto stanotte, che nessuno ha sentito grazie alla collana antirumore che ho appeso alla maniglia della porta.
Ne ho data una anche a Katherine per lei e Wendy, dato che, con Jack sempre intorno, non potevano lasciarsi andare facilmente, perciò ho voluto agevolare la loro situazione.
Speriamo che l'abbiano usata.
Mi giro verso la finestra e noto che è ormai giorno inoltrato, data la luce che penetra attraverso le tende.
Tuttavia sono troppo stanca per alzarmi, perciò chiudo di nuovo gli occhi e mi lascio andare ancora al sonno.
...
"Coraggio Allyson, un colpo secco" afferma mio padre in parte ad un vampiro in ginocchio, mentre io ho un machete nella mia mano destra.
Stringo l'impugnatura pronta a dargli il colpo di grazia, ma, più lo guardo negli occhi, meno voglia ho di farlo.
È come se vedessi la sua paura, la sua umanità e questo blocca ogni mio movimento.
"Non ci riesco" dico chiudendo gli occhi e mollando il machete.
Subito dopo, sento il fendente di quello di mio padre e un tonfo sordo, con degli schizzi che mi colpiscono il viso, il che significa che lui ha ucciso il vampiro decapitandolo.
Riapro gli occhi e ai miei piedi vedo il vampiro decapitato, con la sua testa a pochi passi a sinistra.
"Che cosa ti blocca Allie? Negli addestramenti sei perfetta, non sbagli un colpo" chiede mio padre ripulendo il suo machete.
"Negli addestramenti non devo ammazzare esseri viventi" gli faccio notare mentre insieme ritorniamo verso casa nostra.
"Non è questo Allyson, perché tu hai già cacciato e hai già ucciso svariate volte, quindi dimmi cosa ti ha bloccato?" domanda con più insistenza, dato che mio padre non è uno a cui piace il fallimento.
"Le mie....Le mie emozioni" rispondo sospirando, sapendo che lui mi ha sempre addestrata per tenere queste emozioni sepolte.
Mio padre sospira e carica le nostre armi nel baule del suo suv.
"Vorrà dire che ti dovrò mandare nella Struttura" decide facendomi perdere un battito.
"No! Non voglio!" mi impunto e allora mio padre chiude il baule con forza, facendomi sussultare per il tonfo.
"Ciò che vuoi tu è del tutto irrilevante" risponde alzando la voce, ricordandomi che, nella gerarchia dei Cacciatori, le donne servono solamente a cacciare o a badare alla casa e a nient'altro.
"Ma papà, ho 16 anni! Io....voglio avere degli amici, un ragazzo....voglio una vita normale!" esclamo e come risposta, mio padre mi tira una sberla in pieno viso, facendomi finire contro la macchina.
"Tu sei solo una Cacciatrice e nient'altro e tale rimarrai per mio volere. Ora sali in macchina prima di farmi arrabbiare veramente" risponde e io sono costretta ad accettare, perciò faccio come dice, sentendo nella mia testa quelle parole.
Io sono solo una Cacciatrice e nient'altro.
"Allyson!"
Apro gli occhi di scatto e vedendo qualcuno sopra di me, uso la mia magia per lanciarlo via.
Mi metto a sedere di scatto in questo letto e appena davanti a me riconosco Jack a terra, dolorante per la botta contro il muro causata da me, mi ritorna la lucidità mentale e il senso di colpa mi assale.
"Oddio Jack!" mi alzo rapidamente e vado da lui, che è a terra dolorante.
"Ti chiedo scusa, io....non volevo. Mi dispiace" dico e subito dopo la porta si apre. Mi giro e vedo Katherine e Wendy, che devono aver sentito la botta presa da Jack, dato che la collana dura solo qualche ora.
"Jack!" Wendy corre subito da lui per accertarsi che stia bene, ma per fortuna sembra che abbia preso solo una botta alla testa.
"Sto bene, tranquilla" la rassicura il mio ragazzo, facendosi aiutare da lei per rialzarsi, mentre io faccio lo stesso, accorgendomi che sia io che Jack abbiamo solamente l'intimo addosso, perciò uso la magia per vestire entrambi con i nostri vestiti che erano a terra.
"Che è successo?" domanda Katherine mentre io mi siedo sul letto con lo sguardo basso e con il senso di colpa che non accenna a diminuire.
"Allie si dimenava nel sonno, così ho provato a svegliarla, ma deve essersi spaventata e mi ha lanciato via" spiega Jack facendomi capire il perché mi ha svegliata.
"Cosa stavi sognando?" mi chiede Wendy preoccupata sedendosi di fianco a me e io decido di non mentire.
Sono le persone a me più care, quindi non voglio nascondermi con loro.
"Ho sognato mio padre. Era un ricordo per la precisione" rivelo facendo comunque fatica a parlarne.
"Tuo padre? Il Cacciatore?" domanda Jack accovacciandosi davanti a me per guardarmi negli occhi.
Annuisco.
"Mi sono ricordata di una delle ultime battute di caccia a cui ho partecipato con lui. Dovevo uccidere un vampiro, lo avevo già fatto tante altre volte, ma quella volta esitai, forse perché avevo visto qualcosa in lui, un bagliore di umanità, non so, fatto sta che non lo uccisi e mio padre si arrabbiò. Io gli risposi che non era quello ciò che volevo, ma lui mi rispose che sarei rimasta solo e soltanto una Cacciatrice" spiego torturandomi le mani per l'agitazione.
Non voglio essere una Cacciatrice. Non voglio essere una macchina di morte come mio padre mi ha addestrata.
"Ma non lo sei Allie. Sei una strega fantastica e basta" risponde Jack, ma il suo tentativo di rassicurarmi fallisce.
"Non lo puoi sapere! Il gene del Cacciatore è dentro di me, ci ho messo settimane per imprigionarlo con la magia, ma basterebbe un niente per riattivarlo e se accadesse farei del male a tutti voi....e io non voglio!" esclamo sentendo il cuore accelerare, la mia temperatura corporea aumenta e il mio respiro si fa irregolare.
Mi alzo e mi allontano da loro, dandoli le spalle.
"Io non voglio" mi ripeto cercando di mantenere la calma.
"Allyson" mi chiama Katherine, ma io non le do retta.
"Io non voglio" continuo a ripetere, ma improvvisamente vedo il marchio sul mio braccio brillare di un bagliore viola che penetra anche attraverso i vestiti, come se fosse disegnato sopra di essi.
"Allyson, calmati"
"IO NON VOGLIO!!!" grido e involontariamente rilascio una scarica di magia che provoca un boato potentissimo alle mie spalle.
Mi volto rapidamente, ma mi blocco appena vedo l'intera parete della casa, che era alle mie spalle, che è esplosa, lasciando in terra solamente delle macerie.
Avanzo fino ad arrivare sul ciglio, vedendo giù in strada tutti i detriti della parete esplosa, alcuni dei quali hanno colpito le persone che passavano e che ora vengono soccorse.
Tra di esse vedo anche Jack, Wendy e Katherine sotto alcuni detriti e privi di sensi.
No! Non posso aver fatto del male alle persone che amo.
Il bagliore viola dell'Uroboro mi fa abbassare lo sguardo e in un fugace momento di lucidità mi ricordo delle parole di Dominik.
Nonostante il tuo cognome e dal modo in cui sei cresciuta, sappi che hai un gran cuore....usalo!
Queste parole mi fanno riacquistare la lucidità necessaria per ricordarmi dell'unguento datomi da Dominik, perciò corro verso il mio zaino in parte al letto, lo apro e tiro fuori il vasetto. Svito il tappo, ne prendo un po' con due dita e con i denti mi tiro su la manica, per poi spalmarlo su tutto il marchio.
"Protego" pronuncio appena il segno è ricoperto e subito la luce si affievolisce, mentre tutti i miei pensieri negativi sul tornare ad essere una Cacciatrice svaniscono sempre di più.
Chiudo gli occhi e faccio dei profondi respiri fino a quando non mi sento molto meglio, perciò riapro gli occhi e di corsa esco dalla camera, scendendo le scale e uscendo in strada.
"Katherine" chiamo la vampira che si è ripresa, mentre un paio di stregoni la tirano fuori da un grosso pezzo di legno.
"Come stai?" domando mettendole un braccio attorno alle mie spalle per aiutarla a camminare, fino a quando non si siede davanti alla porta della casa di mia nonna.
"Sto bene, pensa agli altri" risponde stringendo i denti per le ferite, ma essendo un'Oscura non corre pericoli, perciò torno ad aiutare gli altri stregoni con i soccorsi che stanno tirando fuori Jack e Wendy, che sembrano più gravi di Katherine.
"Bisogna portarli immediatamente da un Guaritore" afferma uno degli stregoni e usando la magia li fanno levitare, per poi portarli via, mentre il terrore, che uno dei due o entrambi non ce la possano fare, mi assale.
Sento dei passi dietro di me, ma, prima che abbia il tempo di fare qualcosa, vengo presa e sbattuta al muro da Katherine, che mi guarda con le sue iridi rosse, mentre le ferite le si rimarginano.
"Prega che a Wendy non succeda niente di grave, altrimenti io e te avremo un grosso problema" mi avvisa, dopodiché mi molla bruscamente e corre nella stessa direzione in cui sono andati gli stregoni con Jack e Wendy.
Considerando che c'è anche il mio ragazzo, dovrei andare anch'io, ma sono paralizzata dalla paura e l'unica cosa che riesco a fare è strisciare lungo la parete fino a sedermi in terra, con le lacrime che mi rigano il viso.
"Allyson" mi chiama una voce familiare.
Mi giro a sinistra e vedo Dominik avvicinarsi, per poi inginocchiarsi di fianco a me.
"Io non....non volevo, ho perso il controllo" gli spiego sperando che anche lui non se la prenda con me.
"Tranquilla, nessuno si è ferito gravemente e i Guaritori aiuteranno i tuoi amici" mi rassicura facendo apparire dal nulla un fazzoletto da taschino che mi porge per asciugarmi le lacrime. Lo prendo e me le asciugo, cercando di farmi forza.
"Vai dai tuoi amici, qua ci penso io" mi dice e così accetto. Mi alzo e vado anch'io nella direzione percorsa precedentemente dagli stregoni.
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[Dominik's Pov]
Appena Allyson se ne va, abbasso lo sguardo e mi accorgo che le è caduto qualcosa: un amuleto.
Lo prendo in mano e rialzo la testa, vedendo tutti gli stregoni fuori pericolo e già alcuni, Marion compresa, che si occupano della ricostruzione della casa.
Mi alzo e mi allontano dagli altri, finendo in un vicolo, dopodiché stringo l'amuleto nella mano, chiudo gli occhi e mi concentro, trovando conferma ai miei sospetti.
Questo amuleto è protetto da un incantesimo di collegamento con una persona in particolare, perciò uso un altro incantesimo per teletrasportare il mio spirito direttamente da questa persona.
Riapro gli occhi e mi ritrovo esattamente dove volevo.
"Ciao Amelia" saluto la donna che guardava la finestra del suo studio.
Lei si gira e mi riconosce subito.
"Dominik, come hai-"
Io gli mostro l'amuleto, facendole capire come faccio ad essere qui e il suo sguardo si fa serio.
"I ragazzi stanno bene?" chiede preoccupata, ma io la rassicuro annuendo.
"Sono in ottime mani" la informo, svelandole però che non sono in perfetta salute.
"Che è successo?" domanda allarmata superando la scrivania per arrivare di fronte a me.
"Allyson ha involontariamente provocato un'eruzione magica e ho quasi la certezza che quel marchio c'entri qualcosa" la informo vedendola abbassare lo sguardo, così io decido di farmi avanti con un'idea che mi è venuta in mente sin da quando ho scoperto della doppia natura di Allyson.
"Amelia, sai anche tu che la magia di Allyson è instabile a causa della sua doppia natura. Devi aiutarla" affermo sicuro di ciò che sto dicendo e vedendo lo sguardo della donna davanti a me, capisco che anche lei sa a cosa mi stia riferendo.
"Non posso. Sono secoli che non sono più quella persona" mi risponde come già sospettavo, dato che sia Amelia che Allyson hanno un passato parecchio travagliato.
"Andiamo Amelia, non ti comporti più come un'ibrida vampiro-strega, ma non puoi cambiare ciò che sei" insisto facendo un passo verso di lei e capendo il motivo che la blocca decido di continuare.
"Tu sei al mondo da 700 anni e grazie alla mia magia che mi impedisce di invecchiare ci conosciamo da 3 secoli. Ho visto tutti i tuoi alti e bassi e so anche che sei diventata preside della Moonlight per lui" continuo e nel suo sguardo riesco a vedere la tristezza assalirla.
Amelia era sposata con un elfo di nome Roman ed era rimasta incinta di due gemelli, ma un giorno, a causa di un litigio, lei perse il controllo della sua magia che, amplificata dalla sua doppia natura, generò una potente eruzione magica che uccise Roman e i gemelli che portava in grembo.
Dopo quel tragico evento, Amelia decise che avrebbe fatto di tutto pur di impedire che altri incidenti del genere capitassero, perciò divenne la preside della Moonlight e giurò a se stessa e a suo marito che nessuno sotto la sua responsabilità avrebbe perso qualcuno a causa dei suoi poteri e che avrebbe aiutato chiunque ne avesse bisogno.
"Okay, farò un tentativo con Allyson" risponde come se volesse farmi contento, ma questo mi fa solo sorridere.
"Conoscendoti, ne farai anche milioni e non ti fermerai fino a quando non l'avrai aiutata" rispondo e lei sorridendo mi da la conferma.
"Ora scusami, ma devo tornare dalla mia Congrega" dico voltandomi.
"Avete trovato una soluzione per il marchio?" domanda con voce preoccupata, così mi giro verso di lei.
"Ci sto lavorando" e infine svanisco tornando indietro.
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[Katherine's Pov]
Davanti a me vedo Wendy priva di sensi, stesa su un lettino mentre uno stregone usa la sua magia per guarirla, ma come mi è stato detto è un processo lento.
Dietro di loro, una strega sta facendo lo stesso con Jack.
Non posso credere che Allyson sia la causa di tutto questo.
Giuro che se Wendy non dovesse farcela....non so cosa le potrei fare.
"Kate" appena sento la sua voce, mi giro verso l'entrata di questa casa e la vedo che mi guarda con gli occhi lucidi e la paura in essi.
"Ho....Ho perso il controllo, io non volevo questo" mi dice cercando una giustificazione per quello che ha fatto e io vorrei risponderle che non le credo, però, appena guardo verso i lettini, realizzo che anche Jack, il suo ragazzo, è rimasto ferito, quindi Allyson deve essere preoccupata almeno quanto me.
Dopotutto, sia io che lei, veniamo da due famiglie per niente amorevoli e siamo cresciute senza nessuno al nostro fianco, quindi conosco benissimo la paura che prova nel poter perdere le uniche persone a lei care.
Prima che io le possa rispondere, un Guaritore si avvicina a noi, così ci voltiamo verso di lui.
"Sono entrambi stabili. Con un po' di riposo torneranno come prima" ci informa ed entrambe tiriamo un sospiro di sollievo.
"Grazie" dico e in seguito torna ad occuparsi dei feriti.
"Katherine" mi chiama Allyson, così mi giro di nuovo verso di lei.
"Siamo ancora amiche?" mi chiede con una timida speranza e come ho detto prima capisco perfettamente il suo stato d'animo, perciò le sorrido.
"Non abbiamo mai smesso di esserlo" le rispondo e lei mi viene incontro, stringendomi in un abbraccio di ringraziamento.
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[Sconosciuto]
"Jakob" mi chiama un mio amico entrando nella mia stanza, facendo fermare il mio procedimento per affilare la mia lama.
"Dimmi" rispondo riprendendo ciò che stavo facendo.
"Abbiamo rilevato un'eruzione magica che porta la sua firma. Si trova nel centro della Congrega di Dominik" mi informa e questo mi fa fermare di nuovo.
Finalmente l'abbiamo trovata.
Mi volto e vedendolo ancora qui alzo un sopracciglio.
"Allora cosa fai ancora qua?" domando e lui capisce subito, così si volta ed esce di corsa dalla stanza.