Quel Ferro Che Possiede Un' A...

By Camie_Iris

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Il rumore del motore è un dolce richiamo per molte persone: piloti, meccanici, semplici appassionati. È come... More

Precisazioni sull'autrice
Introduzione: Per comprendere meglio la storia ( conoscitori Motomondiale e Non)
CAST pt. 1
Cast pt. 2
Dedica
1
2 - Qatar pt. 1
3 - Qatar pt. 2
4 - Qatar pt. 3
5 - Qatar pt. 4
6 - Termas De Río Hondo pt. 1
7 - Termas De Río Hondo pt. 2
8 - Termas De Río Hondo pt. 3
9 - Termas De Río Hondo pt. 4
10 - Austin, Texas pt. 1
11 - Austin, Texas pt. 2
12 - Austin, Texas pt. 3
13 - Bergamo, a casa
14 - Portimao pt. 1
15 - Portimao pt. 2
16 - Portimao pt. 3
17 - Saragozza pt. 1
18 - Saragozza pt. 2
19 - Jerez De La Frontera pt. 1
20 - Jerez De La Frontera pt. 2
21 - Jerez De La Frontera pt. 3
22 - Bergamo, Lugano e Mugello
23 - Mugello Training
24 - Le Mans pt. 1
25 - Le Mans pt. 2
26 - Mugello Training pt. 2
27 - Mugello pt. 1
28 - Mugello pt. 2
29 - Mugello pt. 3
30 - Mugello pt. 4
31 - Mugello pt. 5
32 - Mugello pt. 6
33 - Mugello pt. 7
34 - Saragozza di nuovo
35 - Montmeló pt. 1
36 - Montmeló pt. 2
37 - Milano
38 - Assen pt. 1
39 - Assen pt. 2
40 - Assen pt. 3
41 - Assen pt. 4
43 - Assen pt. 6
44 - Assen pt. 7
45 - Assen pt. 8
46 - Assen pt. 9
47 - Cervera
48 - Bergamo, a casa
49 - Sachsenring pt. 1
50 - Sachsenring pt. 2
51 - Cervera pt. 1
52 - Cervera pt. 2
53 - Cervera pt. 3
54 - Cervera pt. 4
55 - Cervera pt. 5
56 - Brno pt. 1
57 - Brno pt. 2
58 - Bergamo, a casa
59 - Silverstone pt. 1
60 - Silverstone pt. 2
61 - Spielberg pt. 1
62 - Spielberg pt. 2
63 Spielberg - pt. 3
64 - Spielberg pt. 4
65 - Spielberg pt. 5
66 - Nelle Valli Bergamasche pt. 1
67 - Nelle Valli Bergamasche pt. 2
68 - Tsarabanjina, Madagascar pt. 1
69 - Tsarabanjina, Madagascar pt. 2
70 - Tsarabanjina, Madagascar pt. 3
71 - Tsarabanjina, Madagascar pt. 4
72 -Tsarabanjina, Madagascar pt. 5
73 - Misano pt. 1
74 - Misano pt. 2

42 - Assen pt. 5

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By Camie_Iris

Lucía sì mise in posa per qualche scatto e poi salì le gradinate coperte da un tappeto rosso, scomparendo poi dietro la porta dell'entrata. Poco prima di chiuderla, sì voltò guardando dietro di sé e in particolar modo me, quasi come per incoraggiarmi.

Rimasi un attimo interdetta quando i giornalisti riposero tutta la loro attenzione su di me.

Sii naturale, non renderti ridicola, mi ripetei continuamente nella testa.

Schiena dritta, spalle aperte, non camminare né come una papera né come un bisonte e guarda davanti stando attenta a dove e come metti i piedi per terra.

Con un piccolo sorriso forzato procedetti nel modo più aggraziato possibile verso la scalinata. Udii molti giornalisti chiedersi chi fossi e cosa ci facessi ad un evento del genere, ma cercai di ignorare quei commenti anche se con difficoltà. Mi rendevano parecchio nervosa. Seguendo le orme di Lucía, arrivata alla base delle scale mi voltai e venni sopraffatta da una miriade di flash e giornalisti.

Calma, STA' CALMA, NON TREMARE, mi dissi.

Sguardo fiero, sguardo fiero e sicuro e testa dritta.

Cercando di non essere sparaflashata dalle fotocamere, assunsi ( o almeno, speravo di aver assunto) una delle mie espressioni più fiere di repertorio. Il problema è che quando ci provavo a casa, da sola, con davanti allo specchio, risultavo sempre e comunque con una faccia ridicola. Speravo non fosse successo altrettanto: avrei già fatto troppa notizia e ci sarebbero stati diversi articoli sulla mia entrata come totale sconosciuta che sì atteggiava a discreta modella dei poveri in modo serio, figuriamoci se fossi uscita come un clown ignorante.

Dopo una manciata di secondi come statua da immortalare, salii le scale cercando di non dare a vedere la mia goffaggine con i tacchi.

Non inciampare, non inciampare e NON GUARDARE I GRADINI.

Quei secondi scorsero così lenti da parere ore, ma alla fine riuscii ad entrare nell'edificio. Lucía mi raggiunse subito.

« Ottimo lavoro all'entrata »

La fulminai: « Mai più »

Lei mi accompagnò alla sala, anzi, ai mega saloni: l'evento sì sarebbe tenuto in due ampie sale con accesso all'enorme giardino sul retro, in cui era installata una piscina interrata.

Mica male come posto.

C'erano tantissime persone ed immediatamente presi il telefono, con l'intenzione di chiamare Andrea, ma c'era già un suo messaggio.

* Sono nei pressi dell'entrata del salone con il grande lampadario, il primo in cui sì entra *

Beh, bene, significava che allora lui si trovava nelle mie strette vicinanze.

E così fu.

Tra i tanti volti, di cui molti li riconoscevo, scorsi il suo intento a cercarmi, fino a quando incontrò il mio sguardo. Dovette guardarmi per ben due volte: la prima volta mi guardò senza prestarmi troppa attenzione ma ritornò subito su di me qualche secondo dopo, con un'espressione mista tra scetticismo e sorpresa. Mi raggiunse immediatamente, con indosso un tuxedo, un adorabile papillon nero e delle scarpe...giallo evidenziatore?!. Scossi la testa per quella scelta così tipica da Andrea e appena sì piazzò davanti a me, lo salutai.

Lui rimase a bocca aperta, per poi trillare: « Un demone ti ha impossessata, non è possibile che tu sia tu...così » indicando il mio abito.

Mi misi le mani sui fianchi: « Ah grazie, io faccio i salti mortali per accontentarti e venire tirata insieme decentemente e tu reagisci così »

« Io...» balbettò lui « sei dannatamente favolosa, ma anche irriconoscibile »

« Perlomeno Aida non sì accorgerà della mia presenza » rivelai.

« Aida non lo sa?! » esclamò lui « credevo fosse stata lei a...»

« A...? »

« Beh » disse lui, indicando il mio ensemble.

« Potrei offendermi ma no » dichiarai « ho avuto un valido aiuto nei ranghi della moda. Comunque se vedi in giro un semaforo color senape, sappi che mi devi nascondere »

Lui scoppiò a ridere: « Aida indossa un abito color senape? »

Feci cenno di sì, mentre entrambi ci dirigemmo verso il buffet imbandito. Cavolo, quanto avevo fame: era pure ora di cena.

Andrea mi presentò a tanti piloti della sua categoria: ebbi l'onore di conoscere uno dei pilastri della Superbike, il pluricampione britannico Jonathan Rea, ex piloti della MotoGP come Alvaro Bautista*, Loris Baz* ( e le sue inconfondibili sopracciglia da diavolo) e Marco Melandri*, ed infine il suo compagno di squadra Toprak* che per quanto in TV sembrasse austero, sì era rivelato invece l'esatto opposto.

Dirigendoci verso il giardino, venimmo fermati da un ragazzo che molte mie coetanee avrebbero definito come un figo della Madonna. Ribadisco, molte mie coetanee lo avrebbero definito in quel modo, ma non io.

« We Andrea! È lei la tua fidanzata? » disse, porgendomi la sua mano per una stretta.

« No, sono l'amica che sostituisce la fidanzata infortunata » spiegai io, stringendogli la mano.

Lui scoppiò a ridere.

« Non credo che debba dirti chi sia, vero? » mi domandò retorico Andrea.

« Michael Rinaldi* » proferii io « finalmente ti vedo in carne ed ossa e non in TV »

Lui fu lusingato dal mio commento: « Andrea ti ha parlato di noi piloti della Superbike? »

« In realtà questa mostriciattola ne sa quasi più di me di moto » affermò Andrea, meritandosi un pugno alla spalla da parte mia.

« Ora hai tutte le mie attenzioni » dichiarò Rinaldi, lanciandomi un sorrisino tutt'altro che innocente.

« È single, se ti serve saperlo » lo avvertì Andrea ridendo buttando così benzina sul fuoco e io, per tutta risposta, lo fulminai.

« Oh, meglio ancora allora » ammise Michael « Vuoi bere qualcosa? » mi propose poi, indicando un chiosco da barman accanto alla piscina.

« Volentieri, se tu hai qualche drink da propormi » gli risposi con gentilezza, dirigendomi con lui e Andrea verso il barista, che ci preparò tre Daiquiri. Trascorremmo una bella mezz'ora a parlare, anche se mi fu palese che in qualche occasione Michael ci stesse provando spudoratamente con me. Non che mi dispiacesse, sia chiaro, ma quell' atteggiamento mi imbarazzava un pochino: non ero abituata alle avances. Per non parlare del fatto che comunque Rinaldi non era il mio tipo ideale.

Dovizioso sì avvicinò al nostro gruppo, salutando proprio quel pilota: « Tu guarda, Michael! »

Seppure corressero in due diverse categorie, entrambi i due ragazzi sfruttavano un motore Ducati, per quello sì conoscevano bene. Dovizioso salutò poi Andrea, fermandosi a guardare me.

« Sofia?! » esclamò lui « ti ho riconosciuto a malapena! »

« Succede questo quando sì decide di darsi una sistemata per una sera elegante » commentai io sorridente.

« Diciamo che stasera i piloti single dovranno fare i salti mortali per avere la tua attenzione » dichiarò il pilota del box in cui lavoravo.

Le ultime parole di Dovizioso attirarono l'attenzione di un altro pilota in particolare: Jorge Lorenzo. Ero conscia che i nostri trascorsi non fossero stati dei migliori: l'ultima volta che ci avevo parlato era stata una discussione e l'unica uscita che avevamo trascorso insieme non mi era piaciuta per nulla. Sì unì al nostro gruppo per breve tempo, anche se la sua presenza irrigidì un po' tutti, soprattutto perché Jorge non era mai stato una persona molto espansiva e socievole, se non quando era un po' brillo. Il suo atteggiamento quasi autoritario ed imperturbabile difficilmente riusciva a mettere qualcuno a proprio agio. Dopo aver scambiato qualche parola con Dovizioso e Rinaldi ed aver fatto conoscenza con Andrea, Jorge mi squadrò da testa a piedi, complimentandosi con me: « Sofia, eres muy impecable, está noche ( Sofia, sei impeccabile stasera) ». Fu l'unica frase che mi rivolse, prima di andarsene via.

Spazio Autrice

* Ecco i piloti citati in questo capitolo:

Jonathan "Johnny" Rea: pilota motociclistico nordirlandese, 6 volte campione mondiale Superbike nel 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020. In questa categoria è il pilota con il maggior numero di titoli mondiali, con il maggior numero di vittorie nelle singole gare, con il maggior numero di podi, con il maggior numero di giri veloci in gara e con il maggior numero di punti in campionato. Insomma, una leggenda in Superbike ancora attiva in pista.

Álvaro Bautista: pilota spagnolo che ha corso nel Motomondiale in classe 125 cc ( ora Moto3) dal 2002, dal 2007 passa nella 250 ( ora Moto2) e nel 2010 passa in MotoGP. Dal 2019 decide di passare nella Superbike, prima con Ducati, poi con Honda, per poi ritornare quest'anno di nuovo in Ducati dove aveva già fatto faville.

Loris Baz: pilota francese che ha esordito nel 2012 direttamente in Superbike dopo aver vinto nel 2008 il campionato Supersport. Nel 2015 passa alla MotoGP con una Forward Racing, firmando poi un contratto con una Ducati privata l'anno successivo. Nel 2018 ritorna in Superbike.

Marco Melandri: pilota italiano che dal 1997 al 2010 ha corso nel motomondiale, passando per tutte e 3 le categorie: 125cc, 250cc e MotoGP. Campione mondiale della 250cc nel 2002, nel 2011 passa in Superbike, dove attualmente possiede il primato italiano di vittorie nel Campionato mondiale Superbike, con 22 successi. Fun fact: nello stesso anno in cui avverrebbero gli eventi della mia storia (aka 2020), lo stesso Melandri annuncerà il suo ritiro dal mondo delle corse.

Toprak Razgatlıoğlu: pilota turco che ha esordito nel 2018 in Superbike, nell'anno successivo già vince il Trofeo Indipendenti nel mondiale Superbike e nel 2021 diventa campione del mondo Superbike. È il primo pilota a rompere la serie di vittorie mondiali dell'accoppiata Jonathan Rea- Kawasaki. Un fatto divertente? Toprak e il suo attuale compagni di squadra, Andrea Locatelli (sì, proprio il nostro Andrea della storia), condivido la stessa identica data di nascita: 16 ottobre 1996. Insomma, la Yamaha fa doppia festa quando cade quel giorno. Altro fun fact? Pare che a Toprak piaccia sentire parlare in bergamasco ( Andrea è bergamasco) e non a caso chiama Andrea con l'appellativo di "Locatello", proprio come fanno i bergamaschi.

Michael Ruben Rinaldi: pilota italiano che ha esordito in Superbike nel 2018. Nel 2020 vincitore del trofeo Indipendenti nella stessa categoria in Ducati Go Eleven. Nel 2021 passa nel team ufficiale Ducati Panigale.

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