FUCK ME | fuck you

By _Nemesi_69

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Mini storia spicy๐ŸŒถ "ยซSe tua sorella si sveglia, dobbiamo fermarci. Vuoi davvero che mi fermi, Nala?!ยป chiesi... More

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By _Nemesi_69

Adam

<<Ha accettato?>> chiesi impaziente

Quando annuì, mi calmai.

<<Ma...>> disse sdraiandosi sul divano con le mani dietro la nuca.

<<Ma cosa?! Che diavolo è successo stavolta?!>> chiesi serrando la mascella.

<<Diciamo che... la ragazza è stata intelligente>> disse facendo una pausa dopo l'altra.

<<E che cazzo Brian! Sputa quello che è successo!>> gridai nervoso.

<<Invece di cinque mila dollari, dovrai darle dieci.>>

<<Cosa?!>> dissi sbalordito.<<come cazzo è successo?>>

<<Le avevo offerto sette mila ma poi ha chiesto dieci. Ho cercato di farle cambiare idea ma dopo un po' ho lasciato perdere. È testarda quella ragazza, Adan. Non so come farai a gestirla.>> disse, facendosi scappare una risata.

<<Non posso crederci che è riuscita a convincerti. Brian, devo preoccuparmi?!>> dissi facendo il finto preoccupato. <<sei troppo vecchio per il tuo lavoro?>>

Si mise a ridere e disse <<Semmai quello vecchio sei tu, non io, ti ricordo che sei più vecchio di un anno>> disse per poi scattare in piedi <<Bene! Io me ne vado, il mio lavoro è finito. Ah! Ti prego sii gentile con quella ragazza, è stata un tesoro tanto da chiamarti idiota.>> disse scappando via ridendo.

Porca puttana!
Quella ragazza mi stava mandando fuori di testa.

Mi ricordavo ancora il suo respiro pesante e i brividi che le procuravo toccandola.
Quanto avrei voluto andare da lei e scoparla fino allo svenimento.
Dannazione!

Sentii il rigonfiamento sotto i pantaloni, e il fatto che riusciva a farmelo venire duro solo nel pensarla mi faceva impazzire.

***

Era da dieci minuti che aspettavo la macchina che avevo mandato a prenderla.
D'improvviso sentii la porta aprirsi e quando la vidi rimasi completamente sbalordito.

Aveva messo un vestito rosso, lungo e aveva una spaccatura fino a metà coscia.

La scollatura a V che faceva risaltare il suo seno abbondante, una quinta, credo fosse quella la taglia.

I capelli lunghi e ondeggianti le coprivano una spalla, lasciando l'altra scoperta. I suoi occhi da cerbiatta, verdi come due smeraldi preziosi.

Le labbra luminose, le quali sembravano davvero soffici. Camminava a testa alta senza preoccuparsi degli altri. Sentivo il rumore dei suoi tacchi alti di dieci centimetri percorrere quel tappeto rosso.
Era la creatura più bella che io avessi mai visto in tutta la mia esistenza.

Quando, con molta fatica, distolsi lo sguardo, vidi che tutte le persone la stavano fissando eed ebbi un improvviso attacco di gelosia, cazzo.

Quando si fermò, osservò l'intera sala inclinando leggermente la testa a sinistra.
Chiuse gli occhi e fece un bel respiro, alzò gli occhi al cielo e disse in tono calmo: <<O la smettete di fissare o vi assicuro che non uscirete vivi da qui!>>

Le persone che prima la stavano osservando si girarono di scatto e ripresero la loro cena.

Mi alzai e andai verso di lei. Le presi la mano e le baciai le nocche. Profumava di lavanda.
La presi per la vita e avvicinai le mie labbra vicino al suo orecchio <<Non ti avevo detto di vestirti in modo da non attirare l'attenzione?>>

La sentii rabbrividire e si allontanò di scatto.

Deglutì e disse << Quello che metto o meno non ti riguarda>> disse andando verso il tavolo che avevo prenotato.

Le allontanai la sedia e si sedette. Poi andai anch'io nel mio posto.
Si trovava davanti a me, dove la potevo ammirare in tutta la sua bellezza.

Riuscivo a percepire le sue insicurezze, anche se era davvero brava a nasconderle.
Ad esempio come si toccava i capelli. Prendeva una ciocca di capello e la rotolava con l'indice. Oppure la sua schiena raddrizzata e il suo respiro affannoso.

Ordinammo da mangiare e dopo un po' disse <<Perché mi trovo qui?>>

<<Perché voglio conoscerti.>> dissi tranquillo.

<<Puoi conoscere una persona senza comprarla. Anche se quei soldi mi fanno comodo a dire la verità>> disse bevendo un sorso di tè freddo.

<<Avresti accetto se ti avessi chiesto di incontrarci?>> dissi alzando un sopracciglio.

<<No.>> disse senza esitare.

<<Allora perché mi fai domande stupide?>>

<<Non sono stupide. Non avrei accettato perché non sempre ciò che vuoi puoi ottenerlo. È la vita e mi sa che tu non ne sappia nulla di questo lato assai importante>> disse guardandomi con quello sguardo dannatamente sexy.

<<Davvero?! Tu credi?!>> dissi provocandola

Il tavolo dove eravamo seduti si trovava in fondo alla sala ed era ricoperto fino a toccare terra. Cosi tolsi una scarpa e cominciai a toccare la sua gamba.

<<C-che stai facendo?!>> chiese sorpresa.

Sorrisi diverto e andai più su, lentamente. Chiuse gli occhi e strinse il vestito fino a farlo stropicciare quando le sfiorai l'interno coscia. La sentii ansimare.

<<F-fermati...>> disse.

Quando vide che non avevo intenzione di fermarmi si alzo di scatto e andò verso il bagno.

Aspettai qualche minuto e poi la raggiunsi.

<<Nala, esci?>> dissi davanti a l'unica porta chiusa che si trovava in quel momento.

Nessuna risposta.

<<Nala! Se non apri questa porta la butto giù, capito?>> dissi alzando leggermente la voce.

<<No.>> rispose.

<<Nala!>> gridai sbattendo un pugno sulla porta.

Sentii la serratura aprirsi. Quando spalancò la porta entrai anch'io li con lei.
Chiusi la porta a chiave, lei cerco di uscire ma le presi le mani e gliele misi sopra la testa.

<<Non fare la bambina capricciosa, capito? Non con me.>> le dissi a un centimetro dalle sue labbra. Ero eccitato e anche lei. La sentivo tremante sotto il mio corpo che la copriva tutta.

Una mano era occupata nel tenerle i polsi, l'altra invece la feci scorrere sulla guancia poi nell'incavo tra la spalla e il collo.
La sentì ansimare.
Le strinsi il seno, dopodiché scesi con la mano ancora e ancora fino ad arrivare la dove non ero riuscito a toccare pochi minuti fa.
Misi la mano sotto al suo vestito e toccai le sue mutandine, erano bagnate.

Quando toccai il clitoride e cominciai a muoverlo in modo circolare la senti fare un gemito.

<<Non trattenerti>> le dissi vicino all'orecchio.

<<Ah!>> gemette ancora quando aumentai la velocità.

Era quasi all'apice quando la porta principale della toilette si aprì.

Sentii la voce di alcune donne.

Nala si spostò e respirò con fatica.

<<Non abbiamo finito>> dissi impedendole di scappare.

<<Basta per favore.>> disse, quasi triste.

<<Ehi, cosa c'è? >> dissi preoccupato, accarezzandole la guancia.

Deglutì e disse <<Non giocare con me. N-non ho tempo per giocare...>>

<<Cosa intendi?>> corrugai la frante.

<<Non posso permettermi questo, ho una sorella da crescere e un lavoro con il quale riesco a pagare le bollette, i corsi di Nency e cibo. La mia vita non m'importa, quella di mia sorella è più importante...>> disse con voce tremante.

<<Nala, non dire questo, hai solo diciott'anni. Con i soldi che ti darò io quando uscirai con me, riuscirai a pagare tutto. Non dovrai più lavorare>> dissi rassicurandola.

<<Ho accetto di uscire con te perché ero... diciamo curiosa, ma non ho mai avuto intenzione di prendere quei soldi. Non li accetterei mai.>> disse guardandomi negli occhi.
<<Non so chi tu sia, come ti chiami, quanti anni hai, che lavoro fai e, cosa vuoi da me?>>

<<Mi chiamo Adam, ho ventisette anni e il mio lavoro è complicato da capire... e ti voglio. Perché tu mi piaci.>>
Non feci tanto caso a ciò che dissi ma ero sicuro che quando sarei andato a casa mi sarei pentito per tutte quelle parole, che odiavo ammettere anch'io.

Non disse nulla.
Il suo sguardo era a terra e la vidi fare un piccolo sorriso debole.

Annuì solo, poi uscì.

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