Love Bites

By LoryMMI

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{COMPLETA} Katherine è una giovane vampira, ma non una qualunque. Lei è la principessa dei vampiri, figlia pr... More

🎬Booktrailer🎬
🧛🏻‍♀️Protagoniste🐺
Personaggi Secondari
Uno
Tre
Quattro
Cinque
Sei
Sette
Otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Ventinove
Trenta
Trentuno
Trentadue
Trentatré
Trentaquattro
Trentacinque
Trentasei
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Quarantuno
Quarantadue
Quarantatré
Quarantaquattro
Quarantacinque
Quarantasei
Quarantasette
Quarantotto
Quarantanove
Cinquanta
Cinquantuno
Cinquantadue
Cinquantatré
Cinquantaquattro
Cinquantacinque
Cinquantasei
Cinquantasette
Cinquantotto
Cinquantanove
Sessanta
Sessantuno
Sessantadue
Sessantatré
Sessantaquattro
Sessantacinque
Sessantasei
Sessantasette
Sessantotto
Sessantanove
Settanta
Settantuno
Settantadue
Settantatré
Settantaquattro
Settantacinque
Settantasei
Settantasette
Settantotto
Settantanove
Ottanta
Ottantuno
Ottantadue
Ottantatré
Ottantaquattro
Ottantacinque
Ottantasei
Ottantasette
Ottantotto
Ottantanove
Novanta
Epilogo
Avviso e Ringraziamenti
Sequel

Due

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By LoryMMI

[Katherine's Pov]

Due Giorni Dopo

Le mie orecchie captano un rumore di passi che si avvicinano, ma io rimango rannicchiata in un angolo a tremare per la paura, mentre nella mia mente si susseguono tutte le immagini di quelle creature mostruose che ho visto e tutte le torture a cui sono stata sottoposta, in particolare quella dove venivo mangiata viva da quei mostri e a ripensarci sento ancora quel dolore allucinante ovunque.

"Principessa Katherine" mi chiama la voce di Daisy. Alzo la testa e la vedo davanti a me, oltre le sbarre, che mi guarda scioccata.

Subito corre verso il muro dietro di lei e prende una chiave.

"Per le tenebre, principessa, cosa le hanno fatto?" domanda sconcertata aprendo la cella e correndo da me, inginocchiandosi alla mia sinistra e mettendomi una mano sulla spalla.

Ora deve essere giorno, visto che gli Incubi non ci sono e loro compaiono solo di notte.

Io non riesco a risponderle, essendo ancora troppo scossa per come ho passato le ultime due notti e inoltre sono quasi 48 ore che non mi nutro e anche il solo respirare mi provoca un bruciore alla gola e ai polmoni. Per non parlare dell'aspetto da vampiro affamato che ho di sicuro, quindi pelle fredda e bianca cadaverica, iridi rosse accese e canini fuori.

"Venga, ha bisogno di un bagno e di risposare" mi dice aiutandomi ad alzarmi e a reggermi in piedi con un braccio che mi cinge i fianchi.

Tuttavia, sul ciglio della cella compare mio padre, che fa bloccare Daisy sul posto.

"Che sta succedendo qui?" domanda con una tranquillità inquietante guardando prima me e poi puntando i suoi occhi sulla mia serva.

"Sire, sua figlia ha bisogno di cure" risponde preoccupata per la mia salute. Peccato che non sappia che è stato proprio mio padre a buttarmi qua dentro.

Lui si avvicina a me, prendendomi il viso con la mano da sotto il mento e guardandomi con finta attenzione.

"A mio parere sta benissimo" risponde guardando di nuovo Daisy, intanto che si allontana di un paio di passi.

"Ora vattene e lascia qui Katherine, oppure subirai una punizione peggiore della sua" la minaccia assottigliando lo sguardo verso di lei e quando guardo la mia serva, la vedo esitare, probabilmente perché vorrebbe prendere le mie difese e questa è una cosa che mi è sempre piaciuta di lei: la cieca fedeltà nei miei confronti.

Probabilmente reputa più importante me che i miei genitori.

"Daisy" la chiamo sentendo la gola andarmi a fuoco e lo dimostra la mia voce debole.

La ragazza si gira verso di me.

"Vai. Me la....caverò" aggiungo facendo una grande fatica a dire queste poche parole.

La mia serva, sebbene le si legga in faccia che non voglia, mi fa appoggiare contro la parete, lungo la quale scivolo fino a sedermi e infine se ne va dopo aver rivolto un veloce inchino a mio padre, che non perde tempo a chiudere la cella a chiave.

"Scommetto....che ti stai facendo....delle belle....risate" affermo con un sorriso di scherno, cercando di ignorare i dolori dovuti al parlare.

Mio padre incrocia le braccia e mi guarda impassibile.

"Non fare la vittima. Queste sono solo le conseguenze delle tue azioni" risponde e io mi faccio sfuggire una leggera sbuffata divertita.

"Le mie....azioni da....sgualdrina, vorrai dire" rispondo sentendo persino i polmoni che mi vanno a fuoco, così come ogni singola vena del mio corpo.

Patire la sete di sangue è una sofferenza che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

"Se preferisci chiamarle così" risponde con nonchalance e io, mossa dalle poche energie rimaste, mi trascino verso le sbarre, usando queste come sostegno per alzarmi e rimanere in piedi, faccia a faccia con mio padre e con il mio sorriso tra le labbra.

"Io sono....tua figlia....il che fa di me....un'Oscura....quindi sai....che non posso....morire....come gli altri....vampiri...." affermo ricordandogli che io e lui apparteniamo alla stirpe degli Oscuri, ovvero i vampiri che hanno una discendenza diretta con Selene in persona.

Possiamo essere chiamati anche Vampiri Originali, ma Oscuri è molto più accattivante e tenebroso.

Questa frase, però, mi provoca un grande dolore alla gola, mentre le mie gambe cedono e sono costretta ad inginocchiarmi a terra.

"Lo so che non puoi morire, stupida. Non ho mai avuto intenzione di ucciderti, altrimenti che figura ci farei con il Consiglio dei Vampiri?" domanda retorico nominando coloro che si occupano di far rispettare le leggi dei sovrani e soprattutto fungono da tramite tra questi e i sudditi.

Vorrei rispondergli che come sempre tiene più all'onore e a tutte quelle cose e pur di ottenerle imprigiona e tortura la sua stessa figlia, ma non ho le forze di aprire bocca.

"Io e tua madre abbiamo deciso cosa farne di te" mi comunica e così alzo la testa, puntando i miei occhi su di lui, in attesa che mi dica quale sarà il mio destino.

"Andrai alla Moonlight Academy" mi informa lasciandomi perplessa e dal suo sguardo capisce il motivo di tale perplessità.

"Esatto, la scuola nel territorio dei licantropi" afferma preoccupandomi.

Quella scuola è popolata per la maggior parte da licantropi e per questo sono pochi i vampiri che la frequentano.

"Ho già incaricato i miei servi di farti le valigie, è tutto pronto per la tua partenza" mi informa e in seguito si gira alla sua sinistra, facendo un cenno a qualcuno di avvicinarsi con la mano.

Nel mio campo visivo compare un servo con in mano due sacche di sangue. Mio padre ne prende una e la fa passare attraverso le sbarre, gettandola davanti a me.

Il mio istinto da vampiro ha la meglio e mi fiondo su di essa, addentandola. Il sangue mi scende lungo la gola, provocandomi un gran sollievo dal dolore che stavo patendo. Stringo così forte la sacca che un po' del contenuto fuoriesce, sporcandomi le mani e quando la finisco, vedo la mia pelle tornare del suo colore normale, la gola e i polmoni non mi bruciano più, così come le vene.

Mio padre mi getta l'altra sacca e faccio la stessa cosa, svuotandola fino all'ultima goccia e quando mi stacco vedo le mie mani completamente inzuppate di sangue e anche la mia bocca è tutta sporca. Probabilmente anche il vestito lo è, ma essendo nero non si vede.

Inizio a pulirmi le mani, passandoci sopra la lingua per tirar via la maggior parte del sangue, dopodiché passo alla bocca e grazie a queste due sacche mi sento ristorata. Non completamente, ma almeno ora posso dire di star bene fisicamente, infatti il mio corpo torna al suo aspetto più umano.

"Bene Katherine....pronta per andare a scuola....?"

...

Dopo circa 1 ora di viaggio con la carrozza reale attraverso i boschi, questa si ferma su un viale fatto di ghiaia, permettendomi di vedere di fronte a me la Moonlight, una grande scuola in mezzo alla natura.

Allungo la mano per scendere, ma quella di mia madre mi anticipa, mettendosi sulla mia, facendomi spostare lo sguardo su di lei.

Mio padre non è venuto semplicemente perché odia i licantropi e ha ribrezzo a mettere piede nel loro territorio, ammesso che non sia strettamente necessario.

"Katherine, voglio che tu sappia il motivo per cui ti abbiamo mandata qua" mi dice con una sottospecie di tono dispiaciuto mezzo dolce che mi fa venire il voltastomaco.

Io decido di ascoltarla, perciò mi tiro indietro e torno seduta.

"I servi a palazzo hanno sentito la discussione tra Vladescu e Maria, dove si parlava esplicitamente di ciò che tu e lui stavate facendo. Le voci corrono in fretta e in breve tempo sono uscite anche dal palazzo. Molta gente parlava di questo fatto. Tu non potevi saperlo per ovvi motivi, ma eri al centro di uno scandalo" mi spiega facendomi sbuffare.

"Solo perché mi stavo portando a letto un conte fidanzato?" domando incredula di che polverone si sia alzato per una stupidata.

"No, perché ti stavi portando a letto tuo zio" mi rivela lasciandomi perplessa.

"Come?" domando sperando di aver capito male, ma mia madre annuisce.

"Vladescu è il fratello di tuo padre" risponde lasciandomi scioccata da questo.

Io non lo sapevo per via del fatto che l'ultima volta che l'ho visto avevo circa 6 anni e non mi ricordo un granché. Sapevo di avere degli zii, ma non mi ricordavo che Vladescu fosse tra questi, mentre lui forse lo sapeva ma non gli importava.

"Capisci ora?" domanda e purtroppo sono costretta ad annuire, capendo la situazione in cui mi sono messa.

"Questo però non giustifica la mia prigionia e la tortura" aggiungo, ma mia madre scuote la testa con disappunto.

"Dovevamo tenerti lontana, in modo che tu non facessi altri casini e che ti piaccia o no quella era l'unica soluzione" ribatte e io ridacchio per l'incredulità.

Potevano semplicemente rinchiudermi in cella e basta, invece mi hanno messa con quei mostri che, solo a ripensare a quello che ho subito, mi vengono i brividi.

"Non è vero, lo avete fatto solo perché ho intaccato un'altra volta la reputazione della famiglia" rispondo iniziando ad innervosirmi.

"La reputazione è tutto quando sei sul trono di un popolo" ribatte lei e io rido ancora.

"Certo, però nel frattempo tua figlia veniva torturata psicologicamente da dei mostri" rispondo iniziando ad arrabbiarmi seriamente, ma poi realizzo che è inutile arrabbiarsi con chi non ascolta neanche una parola di ciò che dici, perciò mi protendo in avanti, appoggiandomi con i gomiti sulle gambe e fissandola dritta negli occhi.

"Sai perché i vampiri poveri sono più affettuosi di voi? Perché loro non sguazzano nella ricchezza e nel potere e si concentrano su ciò che è veramente importante: l'affetto familiare, cosa che voi non mi avete mai dato" e senza dire nient'altro, apro la carrozza e scendo con il mio zaino in spalla, mentre il servo che la guidava sta scaricando le due valigie con dentro vestiti e trucchi.

"Faccio da sola" dico spingendolo via per prendere le valigie, sentendo anche una discreta rabbia dentro di me se ripenso alla conversazione con mia madre di poco fa.

È incredibile come ogni volta loro pensino prima al nome della famiglia piuttosto che alla famiglia stessa.

Tuttavia, come ho detto poco fa, è inutile prendersela, perciò faccio un profondo respiro e mi avvio lungo questo sentiero di ghiaia circondato lateralmente da una siepe bassa, che lo separa da un vasto giardino che si estende per parecchi metri.

Davanti a me, vedo una giovane donna dai capelli neri che le ricadono sulle spalle, in una lunga veste nera, le mani congiunte davanti e un sorriso di cordialità sul suo viso.

"Principessa Katherine, è un onore averla qua" mi saluta con gentilezza e facendo anche un piccolo inchino.

"Con chi starei parlando?" domando io posando a terra le valigie.

"Sono Amelia Von Crowd, la preside della Moonlight" mi risponde portandosi una mano sul petto, mentre io la guardo con un sopracciglio alzato.

"Credevo fosse una studentessa, non ha per niente l'età per una preside" affermo visto che sembra che abbia la mia stessa età e questa mia risposta la fa sorridere.

"Ho più anni di quanti possa immaginare" risponde con un sorriso, mentre io decido di lasciar perdere questo argomento.

"Bene, mi può portare in camera? Ho una gran voglia di farmi una dormita" chiedo sentendo le mie palpebre farsi pesanti, visto che sono quasi 2 giorni che non dormo.

"Certo, da questa parte" mi dice facendomi cenno di seguirla.

Alla fine del viale, saliamo un paio di scale e la preside apre le porte decorate dell'ingresso, mostrandomi l'interno della scuola.

Sulla destra, vedo un bancone con una donna seduta, poi davanti a me vedo una rampa di scale, che in cima si divide in due, una a destra e una a sinistra con una grande vetrata come parete.

Prima delle scale, ci sono due corridoi sempre uno a destra e l'altro a sinistra con diverse porte da entrambi i lati.

"Da quella parte c'è la segreteria, mentre il mio ufficio si trova al terzo piano, se ne avesse bisogno" mi informa indicando il corridoio a sinistra, mentre noi saliamo le scale e una volta in cima a queste, svoltiamo a destra, mentre io vedo, attraverso la vetrata, un atrio quadrato con un porticato intorno e l'erba al centro, con una fontana come decorazione.

Arrivate al piano di sopra, noto altri due corridoi, ovviamente uno a destra e l'altro a sinistra. Noi imbocchiamo quest'ultimo.

"Purtroppo, il re Amdis, mi ha avvisata della sua presenza all'ultimo, quindi non sono riuscita a rimediarle una camera nella sezione dei vampiri. L'unica che rimaneva libera era una nella sezione dei licantropi e avrai anche una coinquilina" mi informa con tono dispiaciuto, ma alla fine cambia in uno più allegro, come se dovessi essere felice di andare letteralmente in pasto ai lupi.

"Wow" commento con finta felicità e non mi sforzo nemmeno di nascondere il sarcasmo.

"Non si preoccupi, questa ragazza è molto brava. L'anno scorso è stata tra gli studenti migliori" mi rassicura, ma io non cambio la mia opinione.

Arriviamo a metà corridioio, davanti alla porta 69.

Katherine, non farti strane idee....

Troppo tardi.

"Al piano di sotto ci sono tutte le aule delle lezioni, mentre al primo e secondo piano ci sono le camere degli studenti. Questa sezione è quella dei licantropi, mentre il corridoio dall'altra parte è per le streghe. Sopra di noi abbiamo elfi e fate a sinistra, visto che sono pochi e vampiri a destra. Infine il terzo piano è riservato ai professori" mi informa spiegandomi come sono suddivise le camere in questa scuola.

Successivamente, prende una chiave e la inserisce nella toppa, girandola e aprendo la porta. Mi fa cenno di andare per prima, così entro, vedendo un piccolo corridoio appena entri, con un grande armadio sulla sinistra e la porta del bagno a destra. Avanziamo ancora e la stanza si apre da entrambi i lati, mostrando una camera a destra, con scrivania, altro armadio e comodini, mentre a sinistra c'è lo stesso identico arredamento, come se fosse una camera specchiata.

"Wendy! C'è la tua nuova coinquilina" annuncia la preside e da dietro il letto sbuca la testa di una ragazza dai capelli castani legati in uno chignon fatto frettolosamente e tenuto su da una matita in mezzo, carnagione abbronzata e con un paio di occhiali storti, che le sono caduti da un lato quando si è alzata.

"Ciaooo!" esulta scattando in piedi e correndo fino ad arrivarmi di fronte.

"Mi chiamo Wendy e sarò la tua nuova compagna di stanza. Sono certa che diventeremo ottime amiche" afferma parlando più veloce di quanto io corra quando mi dicono che c'è una festa, quindi molto.

La ragazza mi porge la mano, in attesa che io gliela stringa.

"Ehm....grazie ma no" rispondo superandola.

Butto le valigie davanti all'armadio, lo zaino ai piedi del letto e mi lascio cadere di peso sul letto, rimbalzando di tanto che è morbido e subito dopo prendo il cuscino e ci metto la testa sotto.

"Buonanotte. Chi si è visto si è visto" annuncio chiudendo gli occhi e nemmeno il tempo di fare un respiro che mi addormento completamente.

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