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Vode An

66 11 20
By Zhor-D

AutoreLightning070

Genere: fanfiction

Eccoci con la nuova analisi. Questa volta approdiamo tra i pianeti dell'universo di Star Wars in un'avventura che sa regalare dei momenti interessanti agli amanti del "Lucasverse", ai quali il testo è principalmente rivolto. Vode An è infatti un canto di guerra che pone il lettore davanti a una sfida che, tutto sommato, riesce a intrattenere anche i meno ferrati sull'argomento.

Stile e modalità di scrittura

Il testo si presenta con una veste molto asciutta e pragmatica, che lascia poco spazio a periodi lunghi con proposizioni eleganti e raffinate, e ci immerge fin da subito in un clima di attenzione continua, conciliando una dinamica serrata durante i momenti di tensione a una più distesa nelle pause dall'azione.

La narrazione, per i dieci capitoli letti, è gestita da una terza persona onnisciente che cambia il proprio focus concentrandosi su diversi personaggi – rendendoli co-protagonisti. I verbi al passato si sono rivelati adatti per far percepire la distanza che intercorre tra il lettore e le vicende trattate in questo futuro fantascientifico; unica eccezione sono un antefatto (nel prologo) e un flashback (nel capitolo 7) che hanno optato per una narrazione al presente. L'idea alla loro base è chiara: avvicinare il lettore verso Din prima e verso Ruusaan poi, ma creano un grande contrasto con lo svolgimento principale per l'inversione di tendenza tra l'intreccio e i tempi verbali utilizzati. A questo scopo si suggerisce di provare la prima persona singolare che potrebbe aumentare anche l'immedesimazione.

Il presente e il passato tornano a intrecciarsi tra loro anche sotto un altro aspetto, questa volta più tecnico: gli avverbi di tempo e i verbi al passato. Vode An indugia spesso in questo "ossimoro" che sarebbe da evitare, come nei seguenti casi:

"...avrebbe voluto di nuovo avere la scusa della fuliggine, anche adesso che aveva il beskar a nascondergli il volto." (prologo)

"La consueta pausa si protrasse per più tempo, stavolta, quel tanto che bastava per tradire un briciolo d'incertezza da parte sua." (capitolo 4)

"Solo ora che aveva perso la sua intera Tribù iniziava a crederci e a capirlo ora più che mai." (capitolo 5)

"Adesso, teneva lo sguardo fisso su quegli stessi asteroidi oltre la vetrata..." (capitolo 8)

In alcuni punti dei primi capitoli la narrazione di Vode An scricchiola in proposizioni dove l'architettura di base sarebbe da revisionare, in quanto trasmettono solo in parte il proprio significato oppure devono soltanto essere smussate:

"Era insonorizzato, ma la sua voce non varcò comunque la soglia di un sibilo appena percettibile." (prologo) In questo caso non si riesce a comprendere il senso generale: la voce esce all'esterno del casco o è un sussurro? L'idea d'intimità non viene colta subito, ma viene fuori dopo numerose riletture del periodo.

"Rinfoderò pacato la propria arma, aggiudicandosi l'attenzione di quella nemica, la cui bocca mirò verso il suo elmo." (Capitolo 1) lasciare la locuzione "di quella" rende ambiguo il termine "nemica": a chi si riferisce, all'arma o all'avversaria? Sostituirlo con "della" risolverebbe l'ambiguità.

"Kaha non gli piacque sin dal primo momento. Ovvero, quando mise piede sul permacrete lavico dello spazioporto coperto, quando fu intercettato da un addetto Sullustiano su di giri perché, a quanto pareva, non trovava il modello della Razor Crest..." (capitolo 5) In questo periodo non è chiaro se le proposizioni introdotte da "quando" siano delle subordinate temporali dipendenti l'una dall'altra o se siano indipendenti e correlate a un elenco sott'inteso.

Al di là di questi brevi e rari rallentamenti nella lettura, il testo scorre tranquillo nonostante si evidenzino alcuni refusi, d eufoniche che scappano e delle virgole ballerine (su questi elementi non mi soffermerò in quanto irrisori e facilmente lavabili, data l'abilità che l'autrice dimostra).

Elemento su cui si pone l'attenzione è la presenza di alcune ripetizioni che sfuggono al controllo come:

"La granata atterrò con precisione tra le zampe dello Zygerriano, il colpo di blaster colpì il comando d'apertura della porta..." (capitolo 1)

"Mentre correva a perdifiato negli angusti condotti di tibanna, cercando di non perdere di vista la sagoma sfuggente del Rodiano che le aveva quasi fatto saltare la testa alla prima occasione [...] cogliendo tra le lacrime la sagoma del Rodiano che schizzava oltre un fascio di cavi..." (capitolo 3)

"«Hai avuto un incidente anche tu, visto che stai oziando?» osservò giocosa lei. Lui fece un plateale gesto con la mano, scansando da parte quel rimbrotto. «L'unico incidente, qui, è la noia. Aspetto senza troppe speranze le mie "risorse d'emergenza".» Cara alzò giocosa gli occhi al cielo." (capitolo 4)

Organizzazione, struttura, personaggi

La fanfiction Vode An è un buon testo che trae ispirazione a piene mani da una serie televisiva e che riesce a gestire in modo egregio la mole di informazioni costituenti un universo così gravido di dettagli, situazioni e personaggi; purtroppo, la premessa di essere intellegibile anche a chi non è avvezzo al fandom non è pienamente rispettata. Ma andiamo con ordine.

Il testo mostra le azioni dei suoi protagonisti in una galassia intrisa di sottotrame, situazioni e peculiarità di cui la governabilità rischia a ogni periodo di essere compromessa. Il lavoro svolto dietro le quinte mostra una grandissima padronanza della materia e una smisurata conoscenza dei retroscena – e già solo per questo motivo sarebbe da leggere per trarre spunti su come progettare una fanfiction –, ma tutto ciò è apprezzabile solo da chi sa cogliere i vari riferimenti.

Vode An si impegna al massimo per rendere le sue parti accoglienti verso chi non conosce la serie; infatti, le descrizioni paesaggistiche, i contesti storici, le tipicità dei pianeti visitati e le lingue usate fanno sentire a proprio agio qualsiasi tipo di lettore anche grazie a un sapiente uso delle possibilità offerte dalla piattaforma, come l'uso dei commenti esplicativi.

Eppure, questi elementi, abbinati allo stile garbato ed essenziale, non riescono a trattenere il lettore come dovrebbero. Ciò che manca all'avventore che non conosce l'universo su cui si basa il testo è un requisito "difficilmente recuperabile": la conoscenza della prima stagione della serie tv, sfruttata come lancio e incipit della trama del testo.

Un modo con il quale si può risolvere questo aspetto è strettamente legato ai personaggi e riguarda le loro motivazioni all'azione. Durante la lettura, infatti, è stato arduo trovare un appiglio che facesse affezionare ai protagonisti, poiché chi inizia da zero li trova già nel pieno della vicenda, già nelle loro missioni e in trascorsi in via di risoluzione: ciò fa sentire il lettore quasi invadente nelle vite dei protagonisti.

Alla fine del quinto capitolo viene esplicitato uno scopo del protagonista: "Evitò di accelerare il passo, ma slacciò la fondina del blaster passando in rassegna le possibilità. Imperiali o, nel peggiore dei casi, cacciatori di taglie. Era plausibile che avessero posto una taglia illegale anche sulla sua testa, oltre che su quella del Bambino." Questa informazione è importantissima ed è lanciata come un semplice dettaglio, invece, spiega il perché un mandaloriano vada in giro con Yoda jr (a livello di trama) e ci fornisce un'ottima caratterizzazione su cui poter sviluppare Din (senso di protezione, rispecchiamento, contrappasso virtuoso ecc).

Continuando da questo punto di vista, all'inizio dello stesso capitolo ci viene presentato quello che potrebbe essere un piccolo difetto di Din:

"Din era solito giudicare ogni nuovo pianeta su cui metteva piede dalla qualità delle Cantine che ospitava – in termini di frequentazione, taglie, contratti offerti e disponibilità di cibo e bevande d'asporto che non lo costringessero a sfruttare le razioni a lunga conservazione della Crest per non mostrarsi a volto scoperto in pubblico."

Qui Vode An avrebbe potuto sbottonarsi di più illustrando in quali pianeti si fosse trovato meglio o peggio. Sfruttando l'espediente della digressione con dei micro-episodi, il lettore avrebbe avuto un'idea più stratificata e varia di Din, mentre gli esperti avrebbero potuto gustarsi degli easter-eggs scelti ad hoc.

Sebbene gran parte dei personaggi principali siano mandaloriani che vanno in giro sempre in armatura dall'inconfondibile elmo a T, il testo risulta avaro di dettagli descrittivi sia per i protagonisti sia per i secondari. Il lavoro apprezzabilissimo fatto su Ikko e sul Bambino nei primi capitoli, con piccole descrizioni dinamiche legate al contesto in cui operano, è andato scemando fino a scomparire. Le numerose razze aliene che la fanfiction ha presentato sono risultate purtroppo anonime nonostante le loro immaginabili peculiarità.

Un elemento su cui il testo ha esibito una propria originalità manifesta è la relazione coniugale tra Fenn e Bo-katan, divergendo con le scelte degli sceneggiatori della serie e/o del franchise. Questa scelta, legittimissima, avrebbe però dovuto avere maggior peso all'interno dei capitoli dedicati a loro; purtroppo, risulta come un'etichetta appoggiata accanto ai loro nomi. I due rimangono ancorati nei loro ruoli militari senza mostrare un minimo di complicità o di affetto (declinato con la ruvidità degli interessati).

Si segnala infine una piccola incongruenza che andrebbe sistemata per rendere una scena descritta più credibile:

"Nel fuggevole lampo di quei pensieri, Din aveva già controllato a blaster spianato che la sala centrale, la latrina e lo stanzino che fungeva da dormitorio per almeno mezza dozzina di trafficanti fossero liberi. [...] Din si accosciò dietro un mobiletto che gli dava visuale sull'ingresso e puntò il blaster contro la porta sorreggendo il polso sul ginocchio, in una posizione che avrebbe potuto eventualmente mantenere per ore. Tolse la sicura all'arma." (capitolo 1)

Nonostante le criticità evidenziate, Vode An si presenta come un ottimo testo di partenza per approfondire una trama parallela a quella del canone del mondo di Star Wars. Le conoscenze dell'autrice le permettono di attingere con facilità e maestria a un worldbuilding già costruito e dal quale combinare mille possibilità differenti. Un miglior approccio descrittivo e di caratterizzazione dei personaggi, oltre che elemento da raffinare, si rivelerà di sicuro il viatico per un testo che non avrà nulla da inviare alle saghe originali.

Zhor-D

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