CLICHÉ

By DavidRas

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Una vita frizzante come una linea piatta. Completamente priva di sbavature. Le tentazioni? Non esistono. Dan... More

Breve Introduzione
Ci conosciamo? ~ (Prologo)
1 ~ Bugiardo
2 ~ Se
3 ~ Un uomo orribile
4 ~ Lollipop arcobaleno
5 ~ Esplodere
6 ~ Vulnerabile
7 ~ Ti amo

Epilogo ~ Felicità

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By DavidRas

Arrivammo in spiaggia che erano da poco passate le nove.

Lucia mi aveva caricato come un mulo di borse, borsoni, frigo e ombrellone, mentre lei procedeva spedita sulla spiaggia tenendo per mano i bambini.

-Qui va benissimo- disse, indicando un punto nei pressi di un agglomerato di alberi, vicinissimo alla strada.

-È lontano dal mare!- protestò Martina.

-C'è ombra qui. Non potete stare tutto il giorno sotto il sole-

-Stiamo tutto il giorno qui?- chiese Giuseppe, mentre i suoi occhietti scuri si illuminavano di gioia.

-Sì- risposi, posando i bagagli di mia moglie sulla spiaggia.

-E mangiamo qui?-

-Sì- rispose distrattamente Lucia, intenta a stendere un paio di teli da mare, mentre io me la stavo vedendo con l'ombrellone, che proprio non ne voleva sapere di incastrarsi nella sabbia e starsene dritto.

-E dormiamo qui?-

-No, Giuse', si dorme a casa-

-Ma non è giusto!-

-Non vorrai mica diventare un gamberetto?-

-Io sono un sirenetto!-

-Io pure!- esclamò Martina, togliendosi di corsa i vestiti, rimanendo in costume da bagno.

-Ehi, ehi! Dove correte? Senza me o papà non ci mettete piede in acqua!-

-Ma, mamma!-

-E sistemate le vostre cose qui...-

-Ha ragione la mamma- dissi, sorridente per essere appena riuscito a vincere la mia personale battaglia contro l'ombrellone. -Mica può fare tutto lei. Sistemate le vostre cose qui e poi andiamo a fare il bagno...-

-Non subito- disse Lucia tutto d'un fiato, interrompendomi.

Aggrottai la fronte. -Perché non subito?-

-Aspettiamo una persona-

-Che persona?- chiese Martina.

-Una persona importante-

Le rughe sulla mia fronte si fecero più profonde. -Perché non mi hai detto che hai invitato qualcuno?-

-Mi è sfuggito di mente-

Come no.

-E chi hai invitato...?-

Le parole mi morirono in bocca. La spalancai, la richiusi, mentre sulla strada vedevo un uomo a bordo di una moto che ben conoscevo. Appena si tolse il casco ebbi pure la conferma che no, non c'erano dubbi: quell'uomo era Daniele.

Entrai subito nel panico, non sapendo come comportarmi. Avevo organizzato quella giornata in spiaggia con i bambini, pregato Lucia affinché fosse presente pure lei. Daniele sapeva come avrei trascorso quella domenica, non ricordavo di avergli detto quale spiaggia avrei scelto, ma mi sembrava una coincidenza dannatamente grossa averlo lì, davanti a me, senza preavviso.

Non sapevo come comportarmi.
Ignorarlo?
Salutarlo da lontano?
Presentarlo alla mia famiglia come un amico?

-Oh! Dallo sguardo di vostro padre, direi che il nostro ospite è arrivato- esclamò Lucia e mi sentii come colpito in pieno da una secchiata d'acqua gelida.

-Come, scusa?-

Si avvicinò a me e si schermò gli occhi con una mano, anche se indossava gli occhiali da sole, guardando verso il punto in cui avevo puntato il mio sguardo fino a pochi istanti prima.

-Chi è? Il panzone che sta uscendo da quella vecchia Fiat Punto? Oppure il ragazzo con gli occhiali davanti al chiosco? Non sarà mica il vecchiaccio in canotta e bermuda?!-

-Ma!-

Si voltò verso di me e si tolse gli occhiali, rivolgendomi un sorriso malizioso. -È il fustaccio sulla Kawasaki, vero?-

Mi sentii andare a fuoco: sapevo di essere arrossito in modo indecoroso.

-Chi, mamma?- domandò Martina.

Con la coda dell'occhio mi accorsi che Daniele stava procedendo verso di noi.
Dritto verso di noi.
E il mio panico aumentò a dismisura.

-L'hai invitato tu?- sibillai rivolto a mia moglie e lei batté le mani compiaciuta.

-Ma ovvio, tesoro-

-E come hai fatto? Non sapevi il suo nome, non hai il suo numero di telefono...-

-Stavo morendo di curiosità. È tutta l'estate che rimandi e io rischiavo di diventare vecchia e impresentabile, nel frattempo- Daniele era ormai arrivato a un paio di passi da noi e ci fissava con espressione stranita. Era evidentemente confuso ed io non sapevo come toglierlo da quell'impiccio, dato che ero più confuso di lui. -Ieri sera, hai presente? Quando mi sono accorta, casualmente, di essere senza credito e ti ho chiesto di fare una chiamata dal tuo cellulare. Ho dato per scontato che fosse il numero salvato con "Amore". Un bel messaggio su WhatsApp, che poi ho cancellato per te- ero sconvolto. -Sorpresa!-

-Tu sei tutta matta-

-Ho capito bene?- si intromise Daniele e Lucia allungò una mano verso il nostro ospite. -Piacere!- esclamò e lui ricambiò la sua stretta con fare titubante.

-Mamma...- piagnucolò Giuseppe, aggrappandosi al suo prendisole. -Voglio fare un tuffo-

-Ora ci vai amore, con papà e il suo fidanzato-

Martina sgranò gli occhi e fece scorrere lo sguardo tra me e Daniele. Sapeva – sapevano – perché glielo avevamo detto, che io e la mamma non stavamo più insieme. Ché non ci amavamo più, ma questo non avrebbe distrutto la nostra famiglia, perché se era vero che tra me e Lucia non c'era più amore, comunque entrambi amavamo tanto loro e questo ci avrebbe tenuti legati, tutti e quattro, a doppio filo, per sempre.

Sembrava averlo accettato, ma era anche vero che vivevamo ancora tutti sotto lo stesso tetto – seppure io avessi iniziato a dormire nella stanza degli ospiti.

Non mi piaceva che mia moglie avesse deciso anche per me, che avesse tirato Daniele in quella situazione imbarazzante.
Avevo paura, ero terrorizzato.
Non credevo che quello fosse il momento giusto per fare certe presentazioni.

Daniele, al mio fianco, era visibilmente a disagio, e si muoveva nervoso sul posto, evidentemente indeciso sul da farsi.

Deglutii.

-Allora?- chiese Lucia.

Giuseppe si mosse d'istinto, afferrò Daniele per una mano e lo trascinò verso la battigia. -Voglio fare il bagno! Con lui posso, mamma?-

-Certo, amore-

-Andiamo a fare un tuffo, che la mamma e papà non si vogliono bagnare-

Daniele annuì e si lasciò trascinare, rivolgendomi uno sguardo disperato.

-Papà- richiamò la mia attenzione Martina. A fatica riuscii a riportare lo sguardo su di lei. Mi sentivo soffocare e pieno di istinti omicida nei confronti di Lucia. -Hai un fidanzato?-

-Uhm- non sapevo che diavolo risponderle.

-Sì, amore- intervenne Lucia, poggiandole le mani sulle spalle. -Papà te lo voleva dire prima, ma aveva paura che tu ti arrabbiassi-

-Perché?-

-Perché è scemo, amore-

-Tu e papà non state più insieme, giusto?-

-Giusto- risposi precipitosamente e Lucia mi rivolse uno sguardo colmo di dolcezza che mi portò a esaurire del tutto la rabbia che avevo nutrito nei suoi confronti.

-Papà si è innamorato di quel ragazzo lì...-

-Il suo nome è Daniele- dissi sottovoce, ancora titubante.

Martina si volse verso il mare, individuando tra la folla Giuseppe e Daniele che giocavano nell'acqua. Fece un passo indietro, arrivando a sfiorare un mio fianco e mi prese per mano. -Andiamo anche noi?- mi domandò e percepii subito gli occhi riempirsi di lacrime, il petto saturo di una commozione incontenibile.
Infinita, sconfinata.

-Sei sicura?- annuì. -Anche se c'è Daniele?-

-Stiamo tutti insieme e se stiamo tutti insieme è tutto più bello, no? Ci divertiamo di più, papà, non ti preoccupare-

La strinsi forte a me e percepì una mano di Lucia intenta ad accarezzarmi la schiena. Avevo timore di sollevare lo sguardo su di lei e scoppiare in lacrime, ma quell'emozione non voleva proprio saperne di abbondarmi – in cuor mio, speravo proprio che sarebbe durata per sempre.

E quella era felicità.

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