LOVE ON THE RUN

Par meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... Plus

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.qurantasei.

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Par meemedesimaa

Il viaggio di ritorno era stato estenuante.

Una volta amavo viaggiare.

Poi è diventato noioso, la noia ti porta a pensare e ultimamente i miei pensieri non erano positivi.

Io e Lando non ci eravamo più visti.

L'ultima volta che avevo incrociato il suo sguardo era stato nell'area delle interviste, ero con Max e inevitabilmente sono dovuta passare davanti al mio ex ragazzo.

Verstappen aveva cercato di farsi grosso per non permettermi di vedere Norris, ma con scarsi risultati; i nostri occhi si erano incrociati per una frazione di secondo, poi io, per prima, avevo tolto lo sguardo.

Il cuore mi faceva male.

~

"Grace, Pierre che cosa volete mangiare sta sera?" urla mia mamma da piano di sotto.

"Usciamo" le rispondo gridando.

"Siete sempre fuori, smettetela, state un po' in casa" ribatte.

Ridacchio consapevole che questa sarebbe stata la sua risposta.

"Tua mamma non cambia mai" ride sottovoce il mio amico.

Alzo gli occhi al cielo.

"Che ne dici di questo?" chiedo facendogli vedere un vestito.

"Troppo scollato" afferma per poi riportare lo sguardo sul cellulare.

"Non mi interessa, lo metterò comunque"  ribatto.

Sorride e scuote la testa.

Facevamo sempre così.

Io gli proponevo dei vestiti, lui me li criticava tutti e dopo ciò, io non lo ascoltavo e mi mettevo ciò che mi pareva.

Sempre così.

Chiudo l'armadio e mi butto sul letto.

"Come stanno gli altri piloti?" chiedo al mio amico con un solo scopo.

Alza lo sguardo dal telefono e mi guarda di sbieco.

"Dovrei saperlo?" domanda fingendo di non aver capito.

"Non so, non avete un gruppo di WhatsApp con soli piloti?" rispondo.

"No Grace e non so come sta Lando" afferma.

"Non ti ho chiesto questo" alzo le spalle.

Si, non lo avevo chiesto, ma l'intento era quello.

Avevo sempre questo incessante bisogno di sapere come stesse.

Fino a quel momento sapevo solo che era andato avanti, che non ne aveva fatto un dramma, aveva smesso di parlarne di botto e basta, non aveva dato spiegazioni, niente di niente, quando gli facevano domande la buttava sempre sul ridere, ma non lo avevo mai sentito dire qualcosa di serio sulla nostra relazione.

Non so se faceva più male così o se fosse meglio.

Certo il mio cuoricino era più leggero ed erano passate solo delle settimane, mentre la mia speranza era e rimaneva quella di dimenticarmi di lui prima che inizasse la nuova stagione.

"Dove mi porti a mangiare?" chiedo con gli occhioni.

Il mio cellulare inizia a suonare e quando vedo il nome di Rebecca sullo schermo sono obbligata a rispondere.

"Dimmi" rispondo sperando non sia qualche dramma amoroso.

Rebecca era a Dubai che se la spassava con Mick.

La scuola era finita da qualche giorno ep
per le vacanze di Natale e lei ne aveva approfittato subito per raggiungere il suo ragazzo.

Tutti i piloti erano a Dubai.

Tutti tranne Gasly che era tornato in Italia per me e per Katerina, la quale aveva del lavoro da svolgere.

"Vieni a Dubai, ora" dice mentre c'è casino in sottofondo.

"Reb, sei pazza? sono in Italia tra qualche giorno ho il volo per la Francia con Pierre, non verrò a Dubai" affermo seria.

"C'è Lando, è con una ragazza" urla per farsi sentire.

Se il mio cuore, con il passare dei giorni si era un po' aggiustato, ora si stava frantumando di nuovo, le lacrime giungono velocemente ai miei occhi.

Lui era andato avanti, io no.

Lui aveva una nuova fiamma, io avevo il fuoco che ardeva ancora della passione che solo lui riusciva a farmi provare.

Lui riusciva ad amare ancora, io non avevo più un cuore.

Era normale che chi lasciava stava quasi sempre più male di chi veniva lasciato?

"Sono felice per lui" riesco a dire.

Poi senza ascoltare la sua risposta butto giù la chiamata, tiro su con il naso e vado in bagno.

"Grace" dice Pierre.

"Stasera non esco, vai pure fuori con gli altri, non sto tanto bene" lo avviso.

"Chi era?" domanda riferendosi alla chiamata.

"Nessuno, sto solo male" mi inginocchio sulla tavoletta del gabinetto.

Il mio cuore faticava a reggere tutto il dolore e ne mandava una buona parte al cervello che a sua volta mi provocava dei brutti conati di vomito.

"Grace apri" batte sulla porta.

"Pierre non preoccuparti" affermo sicura mentre sento delle lacrime bagnarmi le guance.

Stavo bene, stavo bene per davvero, avevo solo un crollo, era normale vero? Si era totalmente normale.

"Grace ti ho detto apri, cazzo" grida battendo un colpo secco, talmente forte da farmi saltare in piedi e farmi passare la nausea.

Mi alzo e mi avvicino alla porta facendo scattare la serratutra, questa si spalanca immediatamente quasi sbattendomi sulla fronte.

Il mio migliore amico entra nella stanza e mi stringe a lui.

"Chi era Grace?" sussurra.

"Rebecca" sospiro "mi ha detto Lando è con un'altra ragazza" continuo.

Dire le cose a voce alta ti fa morire dentro.

Sentire la realtà dei fatti con le tue orecchie e non con ma tua mente, cambia estremamente il lato della moneta.

"Sta con un'altra" sospiro, poi mi stacco violentemente dalle braccia del mio migliore amico.

Torno nella stanza e prendo le coperte del mio letto ribaltandole per terra.

"Come ha potuto?" grido mentre le lacrime scendono dai miei occhi.

Butto a terra la sedia e poi i libri posati sul davanzale.

"Cazzo" urlo in preda al nervoso.

Apro l'armadio e lancio tutti i vestiti a terra.

Dire che camera mia ora era un casino era dire poco.

Mi sentivo morire.

"Come ha potuto dimenticarmi così in fretta?" grido cadendo a terra.

"Grace che sta succedendo" dice mia madre entrando in stanza.

Alle sue spalle c'è Blake spaventato.

Vedo con la coda nell'occhio Pierre fargli segno di rimanere lì.

Poi si avvicina a me.

Le mani mi tremano.

Le ginocchia fanno male per lo scontro con il pavimento, ma è sicuramente meno doloroso della lacerazione al mio cuore.

Le braccia di Pierre mi stringono.

Odiavo essere così delicata, eppure lo ero.

Una mossa falsa sarebbe potuta essere la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, ma Gasly sapeva esattamente cosa fare, lo sapeva e basta.

Il mio cellulare suona ancora, ma il mio migliore amico lo spegne prima che io possa avere un'altra crisi.

Fa male.

Un male strano.

Metaforico, ma così reale.

Tiro su con il naso.

"Amore" dice mia madre.

Rabbrividisco.

Lui mi chiamava sempre così.

"Sto..." inizio.

Che senso ha mentire? Perché dovrei dire alla mia famiglia che sto bene, quando l'ultimo mio desiderio è stato quello sbattere la testa contro il muro più volte?

"Sto male" concludo.

"Lo so amore, lo so bene" dice mamma venendo verso di me.

Gasly molla la presa e lascia che mia madre si inginocchi al mio fianco.

Blake rimane sulla porta e mi guarda con i pugni stretti.

"Farà male, farà tanto male, ogni giorno di più, lo so, ti manca Kentucky, ti manca Lando, è normale, erano entrambi la tua quotidianità" afferma mentre mi porge un fazzoletto e mi stringe le spalle con un braccio.

"Non voglio che faccia sempre così male" dico.

"Passerà Grace, passerà anche questa e sorriderai, sorriderai tanto, amore mio" mi dice.

Annuisco.

Sorriderò.

Sorriderò anche io.

Sorriderò presto.

Con il cuore.

Con l'anima.

Arriverà anche il mio momento di essere felice.

~

Nonostante il cuore a pezzi e l'anima distrutta avevo deciso di uscire, stare in casa non mi avrebbe aiutata in alcun modo, quindi perché farmi ancora più male?

Ho indossato il vestito che Gasly mi  aveva scartato per l'ennesima volta ed ero usicta con i miei amici.

Il cuore pesante quanto un sasso di marmo e i polmoni affaticati, le narici arrossate coperte dal fondotinta e gli occhi rossi che nessuno aveva ancora notato.

L'amore faceva male.

"Che fate a capodanno?" domanda Mattia sorridendo.

Dopo Abu Dhabi mi ero riavvicinata a tutti e in particolare a Mattia, avevo ripreso i rapporti e almeno, riguardo a ciò, potevo dire di non aver rovinato tutto come mio solito.

"Noi andiamo in Francia" spiega Gasly indicando me e la sua ragazza che ci aveva raggiunti al ristorante.

"Non raggiungi Rebecca a Dubai?" mi chiede Sofia inconsapevole.

"Sta volta mi sa che passerò capodanno con Pierre, sai ci siamo persi un po' di tempo assieme" dico con un mezzo sorriso.

La mano di Mattia si posa sulla mia coscia attirando l'attenzione.

"Stai bene?" mi chiede.

Sorrido è annuisco mente con la mano tolgo la sua dalla mia gamba.

L'ultima volta che era successa una cosa simile Lando si era seduto al mio posto per la gelosia.

Un vuoto allo stomaco mi fa salire di nuovo la nausea.

Deglutisco più volte.

"Vado fuori a fumare, chiamatemi quando arriva il dolce" dice Tia.

"Vengo con te, ho bisogno d'aria" affermo alzandomi in piedi e guadagnandomi uno sguardo di fuoco dal mio migliore amico.

Seguo Mattia fuori dal locale e quando tira fuori il pacchetto la mia nausea sembra diminuire.

"Posso una?" chiedo indicando il pacchetto.

I suoi occhi mi scrutano per bene.

"Sei sicura di stare bene?" chiede stranito mentre mi passa la sigaretta.

Annusico.

La afferro e con mille rimorsi al petto la porto alla bocca.

Stringo tra le labbra lo stesso oggetto che Anthoine mi aveva supplicato di non usare più.

Guardo il cielo, sperando che possa perdonarmi.

"Scusa Anthoine" penso quando Tia mi passa l'accendino.

Scusami davvero.

Erano anni che una sigaretta non toccava le mie labbra e ora la sensazione che mi provocava il fumo stava completamente cambiando il mio umore.

Se prima la delusione, il nervoso, la rabbia, la tristezza e la paura erano le uniche emozioni dentro il mio cervello.

Adesso tutto ciò era accompagnato da un qualcosa di positivo : la serenità.

"Come mai hai ripreso?" domanda il ragazzo.

Alzo le spalle "Periodo complicato".

"Lo hai rivisto?" mi chiede.

No, non l'avevo rivisto, eppure la sua immagine con un'altra ragazza si ripeteva in continuazione nella mia mente.

Scuoto la testa "No, non lo vedo dal Gran Premio di Abu Dhabi".

L'aria diventa triste e forse per colpa del mio tono, quindi mi affretto a cambiare argomento.

"Ma a proposito, come va con la tua nuova ragazza?" sorrido.

L'unica cosa che mi faceva stare meglio era sapere che Mattia non era rimasto ad aspettarmi.

Cosa che anche Lando aveva fatto, ma per lui faticavo ad essere felice o meglio, lo ero anche per lui, ma in un modo totalmente differente.

Sapere che Tia era andato avanti era un conto, mentre sapere che l'amore della mia vita mi aveva rimpiazzato solo dopo poche settimane era un'altro.

Faccio un'altro tiro e butto fuori l'aria.

"Va bene" sorride "Non è ancora la mia ragazza, ma mi trovo bene".

Sorrido anche io.

Era diventato così difficile sorridere per me in questi giorni.

"Grace è tuo papà" dice Katerina alle mie spalle con il mio cellulare tra le mani.

"Vado dentro io" sorride Mattia che aveva già finito la sua sigaretta.

Guardo la ragazza del mio migliore amico e poi rispondo al cellulare dopo aver fatto un'altro tiro alla mia sigaretta.

"Papo" sorrido.

"Scricciolo, come va oggi?" domanda.

"Bene, te? Non sai nulla di Lewis?" chiedo preoccupata.

Come se non fosse abbastanza duro per me questo periodo, Lew aveva deciso di partire, andare via, senza dire niente a nessuno.

"Zero, io sto bene, Dubai è fantastica, potresti venire a trovarmi durante queste vacanze natalizie" dice pimpante.

Perché tutti volevano che andassi improvvisamente a Dubai?

Papà sapeva della mia rottura con Lando, tutti lo sapevano adesso, ma il signor Wolff faticava a capire che rivedere Norris prima della nuova stagione non era nei miei programmi.

"Sono abbastanza impegnata, tra pochi giorni parto per la Francia, ti ho detto che passerò Natale e capodanno da Pierre e dai suoi genitori" sorrido.

"Ah già, mi ero dimenticato" sbuffa "La scuola come sta andando?" chiede.

Ecco un'altro tasto dolente.

Da quando ero tornata da Abu Dhabi i miei 9 erano diventati 7 e i miei 8 si erano magicamente abbassati a 6; avevo lasciato perdere la matematica e dal mio scarso 6 avevo abbassato la media a 4,73.

Uno schifo totale insomma.

"Così così" ammetto.

"Dai piccola, vedi di rilassarti in queste vacanze, ti riprendi e ritorni in te per il secondo quadrimestre" mi dice "Dai che è l'ultimo anno" cerca di incoraggiarmi.

L'ultimo anno, non doveva essere uno dei migliori?

La mia vita da sogno si era trasformata velocemente in un incubo.

"Grazie papà, ora devo andare" lo saluto buttando a terra la sigaretta finita durante la conversazione con Toto Wolff.

"Ciao scricciolo, ci sentiamo domani" mi saluta.

"Ciao Papo" dico togliendo il telefono dall'orecchio e buttando giù la chiamata.

"Cos'è quella?" mi chiede Kat indicando la sigaretta a terra.

"Lo sai, non farmi la paternale" rispondo acida.

Ero stanca che tutti mi dicessero cosa fosse giusto o sbagliato per me.

Ero stanca che mi dicessero "guarda che fumare fa male, guarda che bere fa male".

Ero stanca perché tutti mi avvisavano di mali di cui ero già a conoscenza, ma nessuno mi aveva mai detto "guarda che l'amore fa male".

Ero stanca perché le cose scontate te le ricordano sempre tutti, mentre ciò che non sai non ti avvisa mai nessuno.

"Grace non rispondermi così" dice autorevole Katerina.

So che vuole aiutarmi, ma io sono stanca dell'aiuto delle persone.

"Mi spiace Kat, non so come dovrei risponderti, non posso più continuare così, con te e Pierre che mi sorvegliante manco fossi vostra figlia" dico "Lando mi ha lasciata, va bene così, non morirò per questo; sto male, è normale, mi sento distrutta e ok ma non potete vietarmi di fare cose o obbligarmi a farne altre" spiego tranquilla.

Si avvicina a me e sono quasi convinta che tra poco le sue braccia saranno attorno al mio corpo.

"Non voglio che tu faccia qualcosa di cui poi ti pentirai" sorride posando una mano sulla mia guancia.

"Mi prenderò le mie responsabilità, ma ti prego Kat, lasciami sbagliare" la supplico.

I suoi occhi diventano lucidi.

"Va bene Grace, io ti lascerò sbagliare, ma se starai per crollare, promettimi che ti farai aiutare" dice.

"Te lo prometto" sussurro dopo un po' di silenzio.

Poi come previsto le sue braccia si stringono al mio corpo e se devo dirla tutta gli abbracci non mi fanno più così schifo.

~

Batto il piede contro qualcosa e poi accendo la luce di camera mia cercando a tutti i costi di non svegliare nessuno.

I miei occhi vengono catturati dal casino che c'è nella stanza.

Forse dovrei sistemare.

Poso la mano nell'ammasso di vestiti ed estraggo un capo; quando mi rendo conto che l'indumento non è mio mi immobilizzo.

La felpa di Lando.

Riesco a sentire il suo profumo che, diamine, mi era mancato così tanto.

Come avevo fatto a dimenticarmi di avere delle sue cose qui?

Stringo al petto la felpa nera di Marcelo Burlon poi molto indecisa sul da farsi afferro il cellulare.

Scorro i miei contatti e vado sul suo profilo di WhatsApp.

Dovrei scrivergli che ho dei suoi vestiti?

Mi soffermo a guardare la sua foto profilo nel piccolo cerchiolino : il casco giallo e blu, la monoposto arancione, la pioggia, Lando amava correre a Spa Francorchamps.

Mi farei solo del male.

Rifletto.

Chiudo la chat e apro quella di Daniel.

Chat con HoneyBadger🍯🦨

Ho ancora dei vestiti di
Lando a casa, non è che
potrei darteli e tu glieli dai
a lui? Non digli che li avevo
io, dí semplicemente che
li hai trovati nel motorhome

grazie

scusa l'ora

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