All The Truth || Larry

By Nello_Tostapanello

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Louis, cantante della famosa band One direction, decide di fare un video dove dice tutta la verità sulla facc... More

prologo
1- not enough
2- beginning
3- Oops
4- changes
5- over
6- what happened?
7- girlfriend
8- misses
9- Larry Again
10- what the fuck
11- asshole
12- what!?
13- sweet creature
14- i'm fine
15- their home
16- acting
17- Harry?
18- aren't i
19- secrets
20- theme park
21- sleep
22- how to save a life
23- trust
24- fault?
25- influence
26- hangover
27- late late show
28- shut it
29- alright
30- it's Harry
31- trust me
32- i know
33- perfect
34- i'm tired
36- you're jealous
37- let's see
38- are you ok?
39- weird?
40- spoken up
41- selfish?
42- missed this
43- free
44- epilogo

35- this isn't you

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By Nello_Tostapanello

La mattina dopo Louis si svegliò con un fortissimo mal di testa. Si sentiva come se avesse il peggior hangover di sempre.

Si guardò attorno e capì che si trovava in camera sua. Il letto vicino a lui era vuoto, e l'orologio sulla parete faceva le undici di mattina.

Quando si guardò il corpo vide che aveva addosso solo i suoi boxer. Ma lui non si ricorda di essersi spogliato. In realtà, adesso che ci pensa, non si ricorda quasi niente della serata precedente.

Aveva davvero bevuto così tanto da scordarsi completamente tutto?

L'ultima cosa che si ricorda è lui andare da Harry ed aiutarlo a portare quei drink al tavolo.

Cercò di fare mente locale, ma niente. Per quanto ci provava, non riusciva a ricordare un bel niente.

Usò tutta la forza che aveva per alzarsi dal letto. Una volta in piedi, la testa gli girò, e se non fosse stato per il comodino vicino a lui al quale si appoggiò, sarebbe sicuramente caduto per terra.

Aspettò una ventina di secondi e si staccò dal comodino. Rimase fermo immobile in piedi per prendere un po' di equilibrio, e poi, lentamente, iniziò ad andare verso la cucina, dove credeva avrebbe trovato Harry.

In fatti, trovò Harry in cucina, intento a cucinare quelle che sembravano delle uova.

Louis entrò in cucina con una mano alla testa per il forte mal di testa che ancora non se ne era andato, e si mise seduto su una delle sedie. "Buongiorno" disse Louis "hai qualcosa per la testa?"

Harry girò la testa velocemente verso Louis, e "Oh, ciao" disse "Ehm, come stai?" Gli chiese.

"Una meraviglia" gli rispose Louis ironico. "La mia testa sta esplodendo"

"Si, aspetta" disse Harry, prendendo un bicchiere pieno di acqua con dentro una aspirina che aveva preparato qualche ora prima. "Ecco" gli disse, passandogli il bicchiere.

"Grazie" rispose Louis, bevendo tutto il contenuto del bicchiere.

Harry rimase lì in piedi, non sapendo cosa dire o fare. "Ehm, te- ricordi qualcosa di ieri?" Gli chiese un po' preoccupato.

Louis appoggiò il bicchiere sul tavolo ed alzò la testa per vedere meglio Harry. "No" rispose sospirando. "Perché? Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto?"

Harry sospirò di sollievo, e scosse la testa "No no, non hai fatto niente" rispose "solo, hai bevuto molto ieri, quindi mi chiedevo solamente se ti ricordassi qualcosa. Era solo per curiosità"

"Ok" rispose Louis, un po' stranito, ma lasciò stare "Come ho fatto, comunque, ad arrivare qui? Uno dei ragazzi mi ha accompagnato?"

"No" rispose Harry "ti ho portato io. Ti ho anche aiutato a spogliarti, così che non dormivi vestito, e anche a farti vomitare" rispose alzando le spalle, come se non fosse niente, e poggiandosi sul frigo, incrociando le braccia.

Louis sbattè le palpebre qualche volta, confuso, e "Oh, ehm... grazie" rispose. Louis aveva capito che Harry lo odiava. Perché era stato così gentile con lui ieri sera?

"Di niente" rispose Harry, facendo un piccolo sorriso, per poi abbassare la testa e guardare il pavimento.

Louis annuì, quando sentì uno strano odore "senti anche te l'odore di qualcosa andare a fuoco?" Chiese Louis.

Harry alzò la testa verso di lui con le sopracciglia arricciate. Annusò l'aria e si, anche lui lo sentiva, e "cazzo" disse, correndo velocemente verso i fornelli. Chiuse velocemente la fiamma e levò la padella dal fornello, ma una volta che girò le uova, capì che ormai era troppo tardi e le uova erano andate. Il retro di esse era completamente nero. "Te le vuoi mangiare lo stesso?" Chiese Harry a Louis, allungando la padella verso il maggiore.

Louis scosse la testa, "Dio, no" rispose.

"Si, neanche io" disse Harry buttando le uova nel cestino. "Quelle erano le ultime uova"

"Andiamo in un bar a prenderci un cornetto?" Chiese Louis, ed Harry accettò.

Harry si vestì in fretta, ed aiutò anche Louis a vestirsi, visto che il maggiore ancora non aveva recuperato del tutto il senso dell'equilibrio.

Louis lo ringraziò, ed Harry alzò solamente le spalle.

Insieme andarono nel piccolo bar che era proprio sotto casa loro, ed una volta entrati, i due cantanti si sedettero ad uno dei tavolini più lontani dalle finestre, così da avere meno sole negli occhi.

"Vado io a prendere il cibo" disse Harry alzandosi in piedi "te cosa vuoi?" Chiese a Louis.

"Ehm, solo un cornetto semplice ed un caffè" rispose il liscio.

Harry annuì e si avvicinò al bancone, dove c'era una ragazza che stava servendo un altro cliente. Harry aspettò che lei finisse con quella persone, per poi "salve" dire alla ragazza.

La ragazza mosse lo sguardo verso Harry, ed Harry potè vedere i suoi occhi diventare il doppio della dimensione di prima per quanto li avesse aperti. "O mio Dio" disse la ragazza. "Te sei Harry Styles!"

Harry sorrise ed annuì. "Si, sono io" rispose "Posso ordinare?"

"O-oh, si certo, scusami" balbettò la ragazza, cercando di mettersi in sesto e cercare di sembrare più professionale. "Cosa vuoi?"

"Due cornetti semplici e due caffè per favore" rispose Harry.

La ragazza annuì, e "te puoi tornare al posto, porterò tutto io al tuo tavolo quando sarà pronto" disse, ed Harry annuì, tornando al suo tavolo.

Quando Harry tornò al tavolo, Louis non c'era più. Comunque non si agitò perché tutte le sue cose come il telefono, erano ancora sul tavolo. Sarà andato o al bagno o a fumare una sigaretta.

La ragazza portò al tavolo i due cornetti, dicendo che sarebbe tornata per portare i due caffè, andandosene.

Dopo qualche secondo, lei tornò, ed in quel momento anche Louis tornò. La ragazza stava per mettere i caffè sul tavolo, quando vide Louis arrivare, e le sarebbero caduti i caffè, se non fosse stato per Harry, il quale li aveva presi velocemente.

"O mio- mi dispiace" disse la ragazza, spistando lo sguardo su Louis.

"Va tutto bene" rispose Harry un tantino irritato.

"Io- ciao, te sei Louis" disse la ragazza, ancora più eccitata.

Louis si sedette sulla sedia con un cipiglio confuso sul volto, ma annuì e le fece un sorriso. "Si, e te sei.."

"Sophie" disse la ragazza. "Mi dispiace per il casino- io- o mio Dio"

"Calmati, tranquilla" la rassicurò Louis.

Sophie lo guardò e sorrise. Stava letteralmente tremando. Non si aspettava di certo di trovarsi il suo cantante preferito in assoluto nel bar dove aveva appena iniziato a lavorare.

"Io- ti amo" disse Sophie a Louis. "Anche a te" disse poi girandosi verso Harry, per poi ritornare verso Louis. "Ma a te di più"

"Ne sono lusingato" rispose Louis ridendo.

Sophie prese il piatto di uno dei cornetti in mano e lo mise vicino a Louis "questo è tuo, suppongo" gli disse.

Stava per prendere anche uno dei caffè, quando Harry la fermò, prendendole il braccio. "Ho impedito cadessero la prima volta, non credo che tu vaglia farlo ricadere, non è vero?" Le chiese con un tono scortese, passando lui stesso la tazzina del caffè a Louis.

"Harry" lo rimproverò Louis. Non gli piaceva che Harry la stesse trattando male. Sophie era solo agitata ed emozionata. Harry doveva calmarsi.

"I-io... no, volevo solo-"

"Dovremmo mangiare" la interruppe Harry con tono severo.

Le guance di Sophie si colorarono per l'imbarazzo, annuì e se ne andò, scusandosi.

Louis guardò verso Harry arrabbiato. "Che c'è?" Chiese Harry una volta visto lo sguardo severo che gli stava lanciando Louis.

"Che c'è?" Ripeté Louis "c'è che l'hai trattata malissimo Harry"

Harry ruotò gli occhi, e prese un morso del suo cornetto "ci stava impportunando e io volevo mangiare" gli disse.

"Ci stanno modi e modi per dire una cosa, Harry. Questo non è da te"

"Vabbè" disse Harry, prendendo un sorso del suo caffè. Louis sbuffò e si alzò dal tavolo. "Aspetta, dove stai andando?" Gli chiese Harry.

"A scusarmi con lei al posto tuo" gli rispose Louis, andando verso Sophie. "Hey" le disse.

La ragazza si girò verso Louis, e si fece fossa per l'imbarazzo. "Mi dispiace, non volevo creare problemi, giuro, io-"

"Sophie" la fermò Louis "non sei te quella che si deve scusare, ma Harry, ma il suo ego è troppo grande per farlo, quindi ci sono io. Mi dispiace per come ti ha trattato Harry, di solito non si comporta così con le fan, ma è reduce da una sbornia" le disse "e, in realtà anche io"

Sophie fece un piccolo sorriso ed annuì. "Mi dispiace"

"Anche a me" disse Louis.

"Dovresti tornare da Harry" disse Sophie, guardando dietro le spalle del cantante "non mi sembra molto felice del fatto che tu stia qui"

Louis si girò verso Harry, e lo vide con la testa girata verso di loro e con un cipiglio arrabbiato sul volto. Louis sospirò e guardò di nuovo Sophie. "Credo di si"

"Sentì, prima che torni da lui, e che io vi lasci stare, potresti, non so... autografarmi la maglietta?" Gli chiese, impaurita, Sophie.

"Certo" disse Louis sorridendo. Sophie prese velocemente una penna, e Louis le autografò la maglietta.

La ragazza lo ringraziò felice, e Louis ritornò al tavolo e si sedette sulla sua sedia.

Harry e Louis non si parlarono molto. Al momento del conto, fu Louis a pagare, mentre Harry uscì dal bar, senza proferire parola.

Louis sospirò e pagò, e poi seguì Harry fino a casa loro.

--
Heeey, sono tornata. Chiedo venia, sono mancata per qualche giorno, ma ho avuto il test di scienze, ed ho dovuto studiare un botto perché se lo fallisco, vengo rimandata. Quindi non ho avuto tempo.
Ma ora sono tornata. Dovrei studiare perché lunedì ho due verifiche ed una interrogazione, ma vabbe, questo è più importante.

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