𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈
-nono io lì non ci salgo- disse Draco, imbronciato mettendo le mani incrociate come un bambino di due anni
-non fare il bambino è bellissimo- li risposi sorpassandolo, per poi andare verso l'aereo
-sì per morire, proprio bello- disse sarcastico JJ, affiancando Dracoimbronciato
Draco e JJ avevano paura dell'aereo babbano. che scemi, salgono sulle scope, fanno i cretini e per un viaggio di 1ora e mezza hanno paura.
-non possiamo smaterializzarci?- disse Tom seccato, dalle lamentele dei due
-no, per una volta senza magia- dissi puntandoli l'indice -staremo lì una settimana e voglio che sia una settimana senza magia- aggiunsi per poi girarmi e andare verso l'aereo
-ma tu l'hai mai preso?- mi chiese Siria, affiancandomi con le ragazze.
-no è la prima volta anche per me- li sorrisi e proseguì con Theo dietro che mi teneva la mano
-moriremo me lo sento- sentì da dietro Draco e scoppiammo tutti a ridere. Il bello non per l'espressione, ma per come era terrorizzato dall'idea di un aereo.
Appena andammo sull'aereo, ci accorgemmo che i posti capitarono insieme, per fortuna. Nella prima fila c'ero io, Mattheo e una madre con un figlio, dietro di noi Draco Astoria, Bel e JJ, dietro a loro Blaise, Pansy, Tom e Siria e per ultimi Marcus e Aron. La fortuna ci ha messo in ballo, erano tutte coppie. Maggioranza di fortuna per far sì, che non pensassero al volo
-amore agitata?- mi chiese Mattheo di lato a me, mentre si allacciò la cintura di sicurezza.
-nono- dissi, per poi perdermi nella vista del finestrino
Mi allungò la mano e la tenni per tutto il viaggio, mentre io mi persi nel paesaggio già dalla partenza dell'aereo. Il viaggio proseguiva bene, essendo che eravamo partiti da venti minuti e i ragazzi non si sentivano. La maggior parte stava dormendo o guardava un film, io mi ero persa in Mattheo che osservava il bambino, di lato a lui, che giocava con i giochini. Credo che avesse 2/3 anni e stava giocando sul sedile, prendendo possesso anche quello di Mattheo. Vidi che non li dava fastidio, anzi, ci rideva pure.
-Alex finiscila, così importuni le persone- lo sgridò la madre, di lato a lui
-si figuri, non mi da fastidio- li sorrise Mattheo alla donna -Alex no?- dissi al bambino, lui lo fissò e poi li annuì -quanti anni hai?- chiese al bambino e gli indicò il numero tre con le dita
-wow che bravo- esclamai io e lui ricambiò
-mamma nuvole- disse alla madre, mentre indicava le nuvole che si vedevano attraverso il mio finestrino
-vuoi vedere le nuvole?- li chiesi e lui annuì lasciando cadere i giochi sul sedile -posso farli vedere le nuvole?- chiesi alla madre e lei annuì, rivolgendomi un caloroso sorriso
Il bambino scavalcò Mattheo e si venne a mettere su di me. Era davvero un bambino bellissimo: capelli biondini, occhi chiari come il mare, labbra sottili che si riempivano dei suoi sorrisi.
-guarda quanto è grande quella- li dissi indicandola. Lui si mise con entrambe le mani sul finestrino e gli occhi puntati fuori, mentre lo sorreggevo dai fianchi per non farlo cadere.
La maggior parte del viaggio la passai ad indicare le nuvole al bambino e il sole che le rifletteva notevolmente, cambiando il loro colore mandandoci i raggi.
Era passato un bel po' di tempo, lo capì perché iniziai a notare la Torre Eiffel spuntare dal basso
-guarda- sussurrai al bambino, indicando con l'indice la Torre che s'intravedeva
-Tolle!- cercò di dire e io sorrisi per il modo buffo che lo disse. Si girò mi sorrise e riprese il suo viaggio sul paesaggio.
-amore siamo arrivati- li dissi girandomi verso Mattheo, mentre sorreggevo in braccio il piccolo.
-si amore- disse guardandomi. Certe volte aveva un modo di guardarmi, quasi surreale. Mi fissava con i suoi occhi marroni e, ogni volta, c'era una luce dietro di lui che illuminasse ogni suo sguardo verso di me. Potevano essere solo sguardi, ma mi metteva una tranquillità assoluta.
-sicuri che non abbiamo sbagliato hotel?- chiese Blaise, appena arrivati davanti all'entrata di un hotel bellissimo, precedentemente accompagnati da un taxi.
-no Blaise, seguitemi- li dissi e Mattheo mi aiutò con la valigia, mentre arcavamo il portone
L'hotel era bellissimo: aveva una reception grande, dei divanetti d'attesa color caffè, con un tavolino su un tappeto morbido, c'era un via vai di persone e vari bambini che correvano per giocare. Era molto illuminata attraverso l'enormi finestre che richiamassero i colori chiari è sgargianti. La scritta "Passy Eiffel Hotel" era ben in vista nella hall, sopra la reception. Arrivammo davanti al bancone e, un signore magro, basso con i baffetti, mi osservò.
-bonjour madame comment puis-je vous aider?- mi disse in un modo elegante. Aveva una voce sottile, ma non troppo. Uno spirito di eleganza. Tutti i Francesi sono così.
-che ha detto? sicuri di essere a Parigi e non in Algeria?- disse Draco preoccupato
-zitto- li dissi girandomi verso di lui, lo guardai male e mi rigirai -salut, j'ai une réservation pour une grande suite pour 10 personnes .. au nom de "Riddle"- dissi verso il signore sorridendoli
-da quando parli francese?- mi chiese Astoria meravigliata.
Da quando tu ti fai le lampade per apparire più brutta di quanto sei?
Mi potete dire di tutto.. si okay Astoria sta con il mio migliore amico, ma certe volte non la sopporto. Il signore mi rivolse uno sguardo e poi lo abbassò per vedere il computer, forse per la prenotazione.
-oui le voici .. êtes-vous anglais?- mi chiese, facendo un sorriso per poi guardare me e i miei amici
-oui- annuì sorridendo, ricambiò notevolmente
-Suivez-moi- disse e ci accompagnò alla suite. Distava esattamente al terzo piano e, una volta arrivati, ci aprì la porta. Lasciandoci senza fiato.
-merci monsieur, c'est très gentil- li dissi e mi porse un sorriso le chiavi della suite
- bon séjour en france, américains- aggiunse, prima di lasciarci alla nostra camera.
Ero stra felice. Presi le chiavi e raggiunsi, con gli altri, la mia suite. Era magnifica: appena entravi si presentava il salotto illuminato da una finestra, che si affacciava sulla Torre Eifel facendo da sfondo, sulla destra le 3 camere e sulla sinistra le altre due con due bagni. Era perfetta. Aveva un colore crema, mobili color caffè e il tutto con dei tocchi più chiari tra quadri e libreria.
-e dove andremo a mangiare?- chiese Aron, appoggiando le valige vicino al salotto
-fuori naturalmente- li dissi sorridendoli -andremo ad assaggiare i piatti di qui-
-perfetto! aaaa non vedo l'ora di girare tra le vie Parigine!- disse Pansy saltellando con Bel e Siria
-ancora devo capire come hai fatto a parlare così bene- disse Mattheo dietro di me, mi girai e lo guardai
-te lo detto che volevo venire a Parigi- dissi innocente prima di baciarlo -noi andiamo a scegliere la camera!- urlai ai ragazzi, che si erano buttati sul divano -tra 20 minuti tutti qui perchè andremo in un posto bellissimo, siccome è già ora di pranzo- dissi sorridendoli prima di dirigermi verso la camera con Mattheo
Dopo delle ricerche, decidemmo la camera verso la destra, era più o meno la più grande e la finestra splendeva, a 360°, della visuale della Torre
-sembra un sogno- sussurrai aprendo la finestra e poi Mattheo mi raggiunse tenendo le mani sui fianchi
-che ne dici di provare il letto? Sai per vedere se è adatto- sussurrò, iniziando a baciarmi il collo
-vorrei ma devo correre a farmi una doccia, dobbiamo scendere amore- li dissi accarezzandoli il capo -ieri non ti è bastato?- dissi sorridendo
-quando ci sei tu non mi basta mai-
Inutile dirvi che ho lo zoo nello stomaco. Li sorrisi e andai verso la valigia, dove presi dei vestiti e mi diressi verso il bagno. Mi feci una doccia veloce. La caratteristica del bagno è che presenta una finestra difronte la vasca, con l'immagine della Torre. Questo viaggio sarà qualcosa di magico.
Appena finì misi il mio intimo e mi vestì comoda: jeans strappati alta vita e aderenti, una maglietta nera senza spalline, maniche lunghe, infilo delle Nike bianche e piastro i capelli.
Uscì dal bagno e misi le robe nella biancheria, in camera, e raggiunsi Mattheo sul letto con un volantino Parigino in mano.
-che fai?- li chiesi stendendomi vicino a lui
-niente... vedevo una cosa su una brochure- disse innocente, poggiando il volantino sul comodino ed io annuì -tu dove vai così? Anche a Parigi devo essere geloso?- mi disse, girandosi verso di me e guardandomi dall'alto in basso
-mhmh chi lo sa- dissi e lo baciai, sorridemmo entrambi sulle labbra. Io mi stesi sopra di lui e avevo le mani fisse sulle sue guance, mentre lui sui miei bellissimi glutei.
-ragazzi muoveteviiii- urlò Marcus dal salotto, facendo rimbombare la voce per tutto l'hotel
-Elle e Mattheo scopate dopo, noi qua siamo pronti!- urlò, di conseguenza, Tom procurando una risata generale.
-prima o poi li crucio- sussurrò Mattheo sulle labbra, per poi alzarci e raggiungerli.