"and when your fantasies become your legacy, promise me a place, in your house of memories"
"Buongiorno cittadini di Londra, oggi alle ore 4 del pomeriggio, un avvenimento al di poco sconvolgente ha destabilizzato il centro della nostra città"- disse la voce del conduttore.
"Secondo le informazioni avute, uno stormo di pipistrelli si è riversato sulla nostra capitale, provocando il terrore tra i londinesi. Quello che tutti ci stiamo chiedendo è, come può essere che una tale massa si sia spostata così velocemente e in modo così violento? A risponderci è il nostro inviato dal centro di Londra, William Ford, a te la parola"
"Sono passate ben due ore dall'accaduto. Sul web si stanno diffondendo notizie sempre più inverosimili. Si parla di un terremoto che potrebbe colpire Londra, o addirittura una febbre che si sta diffondendo tra i pipistrelli, provocandone la pazzia. La verità a oggi sta nel semplice fatto che un ciclone si sta avvicinando a noi. Il mio consiglio è, state a casa ed evitate di uscire se non volete prendervi un malanno"- rise il giornalista -"non credete a tutto ciò che circola nel web, da Londra è tutto. Linea allo studio"
Remus Lupin spense la tv babbana -"non credete a tutto ciò che circola nel web"- rise amaramente -"io direi, non credete a tutto ciò che vi dice il governo babbano"
"Nessuna notizia ancora. Due mesi, Remus"- sussurrò Kingsley -"pensi sia una semplice coincidenza? Noi sappiamo cosa è successo"
"Ecate?"- provò Arthur Weasley -"è qualcuno di più potente...qualcuno che si è lasciato trasportare dal dolore. Stiamo parlando di Sofia"- disse con voce monotona Piton.
"Nessuna lettera? Niente di niente, veramente?"- chiese Scott -"pensate sia...morta, insomma?"- sussurrò Allison con paura -"Ecate non centra con questa storia. Se Sofia è voluta sparire, è perché voleva farlo"
"Ma perché mai sparire dal mondo? Oh povera ragazza..."- disse Molly -"siete sicuri non sia stato qualcuno?"- chiese Stiles -"i Signori Oscuri non farebbero una tale mossa, vogliono rimanere nel segreto"- disse Silente -"cosa consiglia di fare, Albus"
"Sperare che Sofia torni in sé. Se la luce cade, noi cadiamo con lei"
***
"Buongiorno mia lumos"- disse Sirius entrando nella stanza, spalancando le tende -"oh andiamo Sir.."- si lamentò Sofia -"ti ho portato la tua torta preferita"- disse nascondendo il piatto dietro la schiena -"torta al cioccolato?"
"Proprio quella"- sorrise porgendogliela e Sofia iniziò a mangiarla -"sei ancora a letto? Ma stiamo scherzando"- disse Mike sconvolto -"sta zitto, Bayard"
"Dovresti educarla di più, Sirius"- scherzò Mike -"ti ricordo che sei stato tu il primo a dire 'merda' "- lo prese in giro Sofia -"non è colpa mia, lo avevo sentito in giro. Pensavo significasse che qualcosa era bello"
"Così hai pensato di dirmi, Sofia sei una merda"- rise la ragazza -"avevo sette anni!"- rise lui -"non cercare di giustificarti, prenditi le tue responsabilità, Mike"- fece la finta offesa.
Il ragazzo le tirò una cuscinata -"MIKE!"- urlò Sofia saltando giù dal letto e mettendosi a rincorrere il ragazzo -"ti conviene correre"- ringhiò la ragazza arrabbiata.
"Harry! Harry aiutami"- strillò Mike spaventato per tutta casa -"Harry, la tua ragazza mi vuole uccidere!"
"Ti ho pre.."- iniziò a dire Sofia prima di essere presa da Harry -"con calma principessa, non puoi ammazzarlo"- rise il suo ragazzo -"certo che posso, sono Sofia Aries, te lo devo ricordare?"
"E io sono Harry Potter, te lo devo ricordare?"- ripeté il suo ragazzo imitando la sua voce -"ma Mike mi ha svegliato"- cercò di convincerlo Sofia -"volevi dormire per sempre? Ha fatto bene"- la provocò lui.
"Stai dalla sua parte? Oh veramente?"- esclamò Sofia con finta voce offesa -"ti amo anche io"- disse lui attirandola in un bacio. Sirius passò dal corridoio proprio in quel momento, tra le mani il piatto vuoto su cui era poggiata la colazione di Sofia, oramai finita.
"Non ho visto niente, non voglio vedere niente. Io non ne so niente"- disse lo zio passando per il corridoio con le mani sugli occhi -"adolescenti..."- sussurrò prima di uscire del tutto. I due ragazzi ridacchiarono leggermente -"chissà cosa avrà pensato"- le disse Harry.
***
1 Settembre 1997
"Hogwarts..."- sussurrò Sofia guardando il castello. La vista delle calde mura confortevoli suscitò in lei una sensazione di calore. Il cielo limpido presentava alcune sfumature chiare, mentre il sole risplendeva nei suoi occhi -"un nuovo anno"- sorrise Hermione mettendole un braccio sulle spalle -"pronti?"- chiese Ron.
"Supereremo anche questo anno, insieme"- rispose Harry -"come abbiamo sempre fatto. Noi quattro contro le verifiche di Piton"- rise Ron -"sei uno stupido, Ronald Weasley!"- rise Sofia abbracciando il suo migliore amico -"ti voglio bene anche io"- sorrise nostalgico il rosso.
I quattro si incamminarono lungo il sentiero che li conduceva a casa, mentre il sole tramontava davanti a loro. Una realtà così perfetta da sembrare surreale.
***
"Quesbo popo è verapenbe mabipico!(questo pollo è veramente magnifico)"- disse Ron con la bocca piena -"Ron!"- disse Hermione scioccata dalla versione dell'amico così famelicamente affammata -"che c'è?"- chiese il ragazzo, ma venne interrotto da un ticchettio.
Albus Silente appoggiò delicatamente il cucchiaio sul calice, attirando l'attenzione degli studenti di Hogwarts -"benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts"- disse il preside con voce suadente.
"Vorrei informarvi di alcuni avvicendamenti nel corpo insegnanti. Rubeus Hagrid, tornerà ad insegnare per la cattedra di Cura delle Creature Magiche"
"È magnifico!"- sussurrò Hermione mentre la sala grande si riempiva di applausi -"inoltre. Remus Lupin riprenderà l'insegnamento di Difesa contro Le Arti Oscure"
Sofia scoppiò in un applauso, sorridendo raggiante verso il professore a cui era tanto legata -"detto questo, vi invito a riprendere il vostro ottimo banchetto, buon anno a tutti da parte del preside"- disse Silente, ed un'ultima volta gli studenti applaudirono.
"Miseriaccia, è stupendo!"- disse Ron -"non vedo l'ora di iniziare questo anno, veramente!"
"Sarà un anno indimenticabile"- assicurò Sofia guardando attentamente negli occhi del ragazzo corvino.
In quegli occhi verdi, non rivide più il dolore.
Solo e soltanto. Amore.
***
Sofia era seduta sulla scrivania, la mano sfrecciava sulla pergamena, intenta a raccontare tutto nei minimi dettagli allo zio.
Caro Sirius, oggi è stato il primo giorno ad Hogwarts. Mi manchi veramente tantissimo, lo sai vero? Scommetto che sapevi che Remus sarebbe tornato. Appena ho rivisto il castello ho capito che questo anno sarebbe stato indimenticabile. E' tutto perfetto, Hagrid torna ad insegnare, e anche Remus. Adesso ho degli amici, e le cose con Harry vanno alla grande, mi dispiace solo tu non sia qui. Magari puoi candidarti come professore di astronomia il prossimo anno, scommetto che hai un gran talento! Adesso è tardi, domani ho lezione con la Cooman, spero che quella donna non vedi qualche altro gramo tra le tazze. Raccontami la tua giornata, tua Sofia. p.s.( da da mangiare ad Edvige)
Qualcuno bussò alla porta -"avanti"- disse Sofia e in pochi secondi un familiare profumo la avvolse.
Harry le cinse i fianchi con le braccia, lasciandole un tenero bacio sulle labbra -"dormiamo insieme?"
"Non fingere di non sapere già la risposta"- sorrise la ragazza.
***
I raggi del sole filtravano dalle finestre, illuminando leggermente i volti dei due ragazzi. Sofia era appoggiato sul petto di Harry, mentre le mani del corvino le accarezzavano i capelli. Quest'ultimo fissava il cielo. Limpido, nessuna nuvola si increspava in mezzo al tranquillo azzurro.
Quella quiete così profonda Harry la associava a Sofia, ovunque lei andasse, portava con sé una scia di spensieratezza. La ragazza emise un verso assonnato, mentre Harry la fissava innamorato -"buongiorno"- sussurrò, lasciandole dei teneri baci sul viso. La ragazza aprì gli occhi lentamente, assaporando ancora il sonno che la avvolgeva -"come mai già sveglio?"- chiese lei.
"Stavo pensando a noi"
"E a cosa pensavi precisamente"- lo stuzzicò Sofia alzando la testa per vedere la sua -"una casa, un cagnolino, e tanti piccoli bambini che corrono"- ridacchiò lui -"potrei approvare l'idea..."- disse lei sul vago -"sai ho tanti contendenti, non è detto che rimanga con te a lungo"- scherzò Sofia.
"Anche io ho parecchie ragazze, sai adesso il prescelto piace"- disse Harry spostandole in ciuffo di capelli dal viso -" spero che siano migliori di Cho, allora"- rise Sofia. Harry rimase fermo, con la bocca spalancata e il viso che arrossiva -"ei"- disse offeso -"ero ancora ingenuo"
"Pensala com-e vuoi"- rispose Sofia alzandosi per andare in bagno -"un giorno di questi mi farà esplodere"- sussurrò Harry preparandosi per la lezione della Cooman.
Entrambi sperarono che la lezione fosse meglio di quella di tre anni fa.
***
"Buondì fanciulli e fanciulle"- disse la Cooman con voce suadente. L'odore di incenso si espandeva nell'aria, mentre il rumore dei numerosi bracciali risvegliava Sofia.
La Cooman non era cambiata molto dall'ultimo anno, a parte qualche piccola ruga sul viso. La voce era sempre pacata, gli occhi chiari era visibilmente enormi da dietro gli occhiali. Il corpo era avvolto da scialli porpora e il tutto era adornato da numerosi gioelli.
"Ben ritrovati con un altro anno ad Hogwarts, quest'anno svolgeremo diverse attività, partendo dalla lettura del fegato arriveremo a scoprire il futuro guardando le stelle. Non siete emozionati di scoprire così si cela dietro di voi?"
"Sto morendo dall'entusiasmo"- sussurrò Ron al trio -"quest'oggi inizieremo con una lezione molto semplice. Leggere il futuro dalle pietre sacre. Dovrete confrontare i simboli con il libro di divinazione, forza al lavoro!"
Sofia sbuffò prendendo la sua pietra in mano -"non ci sto capendo niente"- disse Harry arricciando il naso infastidito. Conoscendo Harry, Sofia aveva notato che tendeva a farlo quando non riusciva a fare una cosa.
"Aspetta, ti aiuto io"- sorrise la ragazza -"è...una mezza luna"
Sofia sfogliò il libro di divinazione -"non c'è nei simboli, è strano"
"Nella tua cosa c'è "- chiese Harry, Sofia guardò la pietra -"allora ragazzi, lasciatemi vedere"- esclamò la Cooman avvicinandosi a loro. Prese tra le mani la pietra di Harry, girandola tra le mani -"la mezzaluna è un simbolo molto antico, deve essere completato"
Prese subito la pietra di Sofia -"oh, come pensavo. L'altra mezzaluna è nella sua pietra. I vostri destini sono legati"
"Quindi la casa, il cagnolino e i bambini si avvererà"- sussurrò Harry all'orecchio della sua ragazza, facendole venire i brividi -"qui c'è qualcos'altro"- sussurrò la professoressa.
Alzò subito lo sguardo su Sofia. Uno sguardo terrorizzato -"che cosa hai fatto? Hai cambiato l'equilibrio della natura"- disse con voce più profonda -"di che cosa parla"- rise Sofia.
"Una seconda realtà"- pronunciò la Cooman e il sorriso scomparve lentamente dal viso di Sofia, come una maschera che cade dal viso del colpevole, rivelando la sua identità.
La ragazza illuminò i suoi occhi -"tu non hai visto niente di tutto questo. Dimenticherai tutto e continuerai a vivere la tua vita come prima"- disse Sofia con voce suadente. L'iride della Cooman si allargò, e poi la professoressa si girò di scatto andando verso altri alunni.
Harry si rigirò verso di lei -"che cosa.."- cercò di dire -"dimenticherai quello che è successo"- fece lo stesso Sofia -"si.."- disse Harry confuso. Sofia si asciugò una lacrima velocemente -"non ti vorrei mentire Harry"- disse accarezzandogli il volto -"ma è necessario"
"Non posso ritornare indietro."
***
Tra le strade della periferia di Londra, due gomme slittavano sull'asfalto. Sopra la baci sedeva un ragazzino, morbidi ricci gli contornavano il viso arrossato dalla corsa -"il giornale delle sette!"- urlò il ragazzo lanciando i giornali.
Uno finì sopra il cofano di una macchina, un altro atterrò dritto sulla sedia fuori dalla casa. Infine, il ragazzo concluse con la sua corsa e con attenta precisione, il giornale finì sulla soglia di una casa.
La porta si aprì in uno spiraglio, lasciando intravede un paio di pantofole e il pigiama. L'uomo raccolse il giornale tra le mani, e la porta venne chiusa. Lo sconosciuto appoggiò il giornale sulla sedia che dava al giardino.
Si fece la barba, si vestì e poi andò fuori. Si sedette sulla sedia, in una mano una sigaretta, nell'altra il giornale. Appena lesse il titolo, si alzò di scatto.
"Non può essere..."- sussurrò Brenner lanciando la sigaretta. Era ancora lei.
Ancora una volta, Sofia Aries attirò la sua attenzione.
"Non impari mai, vero?"- chiese Brenner.
"Stai pensando a quello che penso io"- disse Ecate -"questo doveva essere un rifugio segreto"
"Non per me"- rispose Ecate -"allora...che ha combinato questa volta Sofia"
"Qualcosa di estremamente potente, se ha potuto fare questo, potrebbe fare altre cose, altri universi! Altri mondi!"
Ecate si fiondò su di lui, la sua mano strinse il suo collo alzandolo dal pavimento -"dimentichi un piccolo particolare. Tu devi ucciderla"- sussurrò con rabbia.
"Non capisci. Con il suo potere potremmo creare talmente tanti universi che l'essere umano sarebbe immortale!"
"Quello che ha fatto è contro la natura. Ha usato un tipo di potere senza eguali. Ha mischiato dolore e oscurità, potere e magia"
"Non ne sarebbe in grado"
"Non sfidarla, potrebbe stupirti"- rispose Ecate.
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