The Rescue Fall -La Caduta di...

By FlorinaBoroeanu

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Kate Rise non aveva mai creduto nel soprannaturale. E nella cittadina di Castle, nello stato di Washington, n... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 14
AVVISO.
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Epilogo
Ringraziamenti.
Avviso.

Capitolo 13

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By FlorinaBoroeanu

Tre settimane.
Era questa la durata di tempo da quando Jack se ne era andato.

Kate non aveva fatto molto. Non poteva dire di essere andata avanti con la sua vita perché anche prima di Jack,non faceva granché.
Le giornate insieme all'angelo erano più divertenti e interessanti ma Kate aveva vissuto sedici anni senza di lui.
Non era cambiato molto,continuava a ripetersi.

Ma sia Sarah che Aaron se ne erano accorti. Quando il fratello l'aveva chiamata per la solita chiamata settimanale (Aaron chiamava la sorella ogni settimana da quando era andato al college) aveva capito dal suo tono di voce che era successo qualcosa. Ma non aveva chiesto niente perché sapeva che la sorella,se avrebbe voluto,gli avrebbe detto tutto.

Sarah invece non lasciava Kate sola neanche per un istante. Più volte in quelle settimane aveva cercato di far andare l'amica a qualche appuntamento ma Kate si era rifiutata. Era andata solo ad un appuntamento al buio andato male. E ironia della sorte,quel ragazzo si chiamava Jackson. Ma era diverso dal suo Jack per principio. Aveva parlato solo di sé e della sua futura carriera come giocatore di football e non aveva maniere al tavolo.

Non proprio il tipo di Kate.

Quando Sarah aveva scoperto il nome del ragazzo si era scusata per almeno due giorni dicendo che non ne aveva proprio idea. Kate liquidò più volte la questione con un "fa niente" e un'alzata di spalle.

"Miss Rise?" Disse Mrs Dumblador.
Era appena finita la lezione di letteratura inglese e Kate si stava avviando verso l'uscita della classe quando fu chiamata dalla professoressa.
Si girò verso la cattedra e fece un piccolo sorriso.
"Mi dica." Rispose.
"Non ho potuto non accorgermi della sua distrazione ultimamente. È una delle mie migliori alunne in questa classe e più volte l'ho richiamata. Voglio dire," continuò prima che Kate potesse aprire bocca "i suoi voti sono sempre eccellenti ma non capisco il motivo di questa distrazione. E mi domandavo se andasse tutto bene a casa. La scuola supporta un'iniziativa attraverso la psicologia per aiutare i ragazzi in questa età che può essere difficile ultimamente. "

Kate restò diversi minuti a fissarla a bocca aperta. Le parve ridicolo anche l'insinuazione di una cosa del genere. Diverso tempo prima la scuola la obbligò ad andare all'incontro con la psicologa dopo che tirò un pugno ad un ragazzino che aveva detto che era una perdente per non avere il padre.

E da allora aveva odiato la strizza cervelli perché insinuava che Kate aveva bisogno di una figura maschile nella sua vita e che il suo comportamento violento era causato dal fratello che le aveva insegnato a tirare i pugni.

Ma Aaron lo aveva fatto perché così la sorella poteva difendersi dai bulli. Ma la società vede solo quello che vuole e per loro la famiglia Rise era qualcosa di rotto.

"Non si tratta di niente. L'assicuro che non ci sono problemi a casa." Replicò a denti stretti Kate.
Mrs Dumblador annuì e Kate girò i tacchi e uscì da scuola.

Avrebbe tanto voluto chiamare Sarah e farsi due risate ma l'amica doveva prendere la sorella minore dal corso di Lettura Creativa e quindi non voleva disturbarla.

Salì nella sua Camaro e dopo diversi tentativi la macchina partì. Aaron aveva comprato la macchina quando aveva diciotto anni. Da tempo lavorava nell'ufficina Carlos' Car e appena aveva raggruppato qualche spicciolo,aveva comprato la macchina da un vecchio amico.

Era una Chevrolet Camaro del '89. A volte non voleva partire oppure dopo molti tentativi si accendeva ma Aaron amava quella macchina. Era il suo primo veicolo ed era fiero di esso.

Lo aveva lasciato alla sorella dopo che era andato al colegge dicendo: "Non avrò bisogno di una macchina al campus. Tu invece sì. Odi prendere l'autobus."

Aaron Rise sapeva sempre cosa dire alla sorella.

Kate decise di andare da Bob's per prendere un takeaway. Quando non lavorava da Bob,di solito lei e Sarah pranzavano o cenavano là. Ma oggi non voleva restare a mangiare da sola al tavolo.
Dopo aver salutato dei suoi amici di scuola e ritirato il suo ordine,uscì dalla trattoria e si diresse verso casa sua.

Per tornare a casa a doveva passare davanti alla radura in cui aveva trovato il corpo di Jack. Non ci era mai passata prima. Non ne aveva il coraggio. E sapeva che dove prima c'era stato il corpo di Jack,ora c'era solo dell'erba bruciata.

Si ricordava ancora la corsa che aveva fatto da casa sua fino alla radura tre settimane prima.
E come dimenticarla. Più volte si era fatta domande come: "E se avessi corso più veloce?"oppure "E se avesse trattenuto Jack?"

Ma sapeva che la vita non girava intorno ai "e se". Non sempre abbiamo una seconda possibilità e se doveva accadere,è accaduto. Non poteva tornare indietro e lo aveva capito. Jack sapeva a cosa stava andando in contro. E magari anche lui aveva pensato alle seconde possibilità.

Kate fermò la macchina davanti ad un semaforo rosso. Era proprio accanto alla radura e se guardava attentamente riusciva a distinguere ciuffi di erba più scuri.
Fu distolta dai suoi pensieri da un movimento veloce. Curiosa,scese dalla macchina e,stringendosi nella giacca,si avvicinò.
Aveva lasciato la portiera della macchina aperta e sentiva ancora la musica della radio.
Le nuvole avevano ricoperto anche quel poco di cielo azzurro causando l'abbassamento delle temperature e anche un buio istantaneo.

Vide di nuovo quel movimento. Non capiva se era qualche animale o una persona. Sapeva che era imprudente da parte sua buttarsi in una situazione del genere ma nel profondo Kate sperava ancora di rivedere Jackson.

Mentre stava camminando,Kate sentì come se qualcosa le soffiasse dietro alla nuca. I suoi capelli furono spostati in avanti a lei sentì freddo. Si disse che era stato semplicemente il vento e che non c'era niente di cui preoccuparsi.

Adesso,una cosa giusta da fare era ritornare alla macchina e correre a casa senza guardarsi indietro. Ma Kate, presa dalla curiosità, continuò a camminare verso il punto in cui aveva visto quella cosa.

Mentre stava camminando però qualcosa la colpì alla testa da dietro. Non era un colpo forte,più come un colpetto leggero. La ragazza si girò e si guardò intorno ma non vide niente. Sentì di nuovo il colpo, questa volta più forte. Si girò di nuovo ma non vide nulla.

Spaventa, si diresse verso la macchina a passo deciso.

Stupida,stupida,stupida, si disse. Era stata un'idea stupida e avventata la sua e adesso doveva accettare le conseguenze. Iniziò a correre ma un colpo nuovo,molto più forte,la fece inciampare e cadere per terra.
Cadendo si era fatta male alle mani e alle ginocchia. Si alzò di nuovo dolorante e corse ma qualcosa la prese la gola e l'alzò da terra. Si portò le mani alla gola cercando di togliere quella cosa che la stringeva.

Chiuse gli occhi dal dolore e quando li aprì qualcuno si era materializzato davanti a lei. Era un ragazzo sui venti anni forse. Era bello,quella bellezza innaturale. La stessa di Jack.

Angelo pensò subito Kate.

"Ma chi abbiamo qui?" Parlò guardando Kate con un sorriso sardonico. Piegò la testa su un lato fissando il volto di Kate. Strinse più forte sul collo della ragazza. Adesso Kate faceva difficoltà a respirare e si sentiva girare la testa. Con i piedi cercò di scalciare il ragazzo ma quello non si mosse neanche.

"Sei un umana. E sei sola,sola." Rise.
"Lasciami." Disse Kate a denti stretti.
"Che carattere. Michael si è davvero divertito con te,vedo."

Kate non capì subito chi fosse Michael,ma poi si ricordò che una volta Jackson avesse accennato che lui fosse l'arcangelo Michael.

"Lasciami." Ripeté Kate. Adesso vedeva anche luci strane davanti a sé.
Il ragazzo rise e lanciò Kate. La ragazza cadde e lanciò un urlo di dolore. Era caduta sul suo braccio e molto probabilmente se l'era rotto. Aveva anche sbattuto la testa su qualcosa.
Vide il ragazzo avvicinarsi a lei. La testa le faceva male e non capiva più niente. Si sentiva confusa e voleva solo chiudere gli occhi e dormire. Dimenticare il dolore.

Sentì il ragazzo di nuovo parlare ma non lo stava ascoltando. Il dolore aveva preso il sopravvento e non le importava più se sarebbe morta adesso oppure se qualcuno la salvasse. Chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno.

Sentì rumori e voci intorno a lei ma non comprese più niente. Aveva caldo e freddo,non sentiva più il dolore e non sapeva più se era ancora viva.

Ad un certo punto Kate sentì qualcosa prenderla in braccio. Era qualcosa di gentile, caldo e rassicurante. Il dolore era scomparso. Aprì gli occhi a fatica e vide il volto di qualcuno in modo distorto.
Sbattè le palpebre più volte e finalmente riuscì a distinguere la persona davanti a lei.

Jackson.

~~~~~~~~~~~~~
Capitolo super lungooo.
E JACKSOOOOOON.
Grazie a tutti per le visualizzazioni e i voti.
CONTINUATE COSI. LEGGETE, VOTATE E COMMENTATE.
Ciao Elsss
Alla prossima.

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