𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christi...

By _girlofasgard

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Desiree ha trovato nel canto il suo posto sicuro dopo le terribili vicende passate che hanno profondamente mo... More

𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐎
𝐔𝐍𝐎
𝐃𝐔𝐄
𝐓𝐑𝐄
𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐑𝐎
𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄
𝐒𝐄𝐈
𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄
𝐎𝐓𝐓𝐎
𝐍𝐎𝐕𝐄
𝐃𝐈𝐄𝐂𝐈
𝐔𝐍𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐓𝐑𝐄𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐎𝐑𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐐𝐔𝐈𝐍𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐒𝐄𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐃𝐈𝐂𝐈𝐀𝐒𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄
𝐃𝐈𝐂𝐈𝐎𝐓𝐓𝐎
𝐃𝐈𝐂𝐈𝐀𝐍𝐍𝐎𝐕𝐄
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐔𝐍𝐎
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐃𝐔𝐄
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐓𝐑𝐄'
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐐𝐔𝐀𝐓𝐓𝐑𝐎
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐒𝐄𝐈
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐎𝐓𝐓𝐎
𝐕𝐄𝐍𝐓𝐈𝐍𝐎𝐕𝐄
𝐓𝐑𝐄𝐍𝐓𝐀
𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎

𝐃𝐎𝐃𝐈𝐂𝐈

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By _girlofasgard

𝐈 giorni passavano e Desiree continuava a non avere risposte in merito al biglietto.
Stava seguendo i consigli dati da Anna Pettinelli e dai compagni in casetta, cercando di lasciarsi andare totalmente ed esprimersi al meglio. Se il passato ormai sembrava essere superato - da quando aveva presentato Cicatrici, sentiva di aver tirato fuori tutto in modo definitivo - vi era ancora la paura di essere trattata allo stesso modo, ma stava pian piano diminuendo a causa dell'amore che i ragazzi e le ragazze in casetta le manifestavano, standole accanto e facendole capire che "la gente non prova divertimento nel far soffrire Desiree", come aveva detto Albe in una delle sue sedute psicologiche insieme all'amica.

Anche Christian sembrava essersi rimesso in carreggiata: una gara giudicata da Francesca Bernabini l'aveva infatti visto posizionarsi al primo posto, e gli diede il coraggio e la forza d'animo di non dubitare più di sè e di abbattere quel blocco mentale che sentiva.

I due ragazzi, quindi, stavano riuscendo a trovare un equilibrio nella loro dimensione individuale ed interiore, tanto che nei giorni successivi sentirono molta più spensieratezza che li aiutò ad affrontare le difficoltà che si pararono loro davanti.
In particolare, la settimana precedente c'era stata la puntata in cui i cantanti avrebbero portato le cover di canzoni assegnate dagli altri insegnanti: Rudy aveva assegnato a Desiree Un cuore in due di Francesca Michielin perché 'da quando è qui, non ha mai cantato in italiano se non i suoi inediti'.
Alla fine sia Lorella che Anna le diedero un otto per l'esecuzione, e Zerbi fu la voce fuori dal coro a metterle cinque a causa della, secondo lui, leggerezza con cui aveva preso la canzone, avendola cantata senza emozione.

In settimana, dunque, era arrivata una busta rossa da parte sua e la ragazza preparò per tutta la settimana quella sfida che non voleva perdere.

«Non me ne voglio andare.» mormorò ad un tratto la sera prima, appoggiata con il capo alla spalla di Albe, mentre lui ascoltava con un auricolare solo le canzoni che avrebbe portato in puntata, per ripassare un'ultima volta.

«Non te ne andrai.» ribattè fermamente.

«È la seconda volta che Rudy mi mette in sfida. Potevo convincerlo con l'assegnazione, invece l'ho deluso ancora una volta e mi ha messo 5. È questo il motivo per cui sto per affrontare questa sfida.»

Albe si tolse l'auricolare e guardò l'amica un po' abbattuta, che però si stava confidando a differenza delle prime settimane in cui non spiaccicava parola di sè.
«Non l'hai deluso, solo che è irremovibile. Tu pensa a piacere a chi giudicherà la sfida, non a Rudy. Non puoi piacere a tutti.»

Non puoi piacere a tutti.
Se lo ripetè in continuazione, anche durante la cena.
E anche dopo, mentre si preparò una tisana per rilassarsi in vista della milletrecentesima notte in bianco.

«Non puoi piacere a tutti. Puoi non piacere a Rudy, l'importante che piaci a chi giudica la sfida.» parlò tra sè, prima di mettere il filtro nella tazza di acqua bollente.

Aspettando che passassero i minuti necessari all'infusione totale, Desiree sbuffò e si sdraiò sul divano grigio, quello davanti alla tv.
Peccato che era comoda e in quel momento sgombra di pensieri che si addormentò: impensabile, il giorno prima di una sfida, eppure Desiree era fatta in un modo tutto suo.

Come sempre accadeva, ogni tre per due qualcuno era sveglio e gironzolava in casetta a prepararsi da mangiare o a sfogare l'ansia o le emozioni per qualcosa che impediva il sonno.
Anche quella notte, infatti, Christian si alzò per prendere un bicchiere di succo, svegliatosi dopo un sogno strano che aveva occupato il suo sonno da quando si era addormentato fino a quel momento.

Cercò di non pensare al fatto che quel pomeriggio avrebbero registrato la puntata e Desiree avrebbe affrontato la sfida richiesta da Rudy: aveva il timore che ella potesse non farcela e dovesse lasciare la casetta, in quanto sapeva di non averle ancora mostrato nulla di ciò che in realtà provava. Sarebbe stato il più grande rimpianto, quello.
Fu inevitabile non pensare a lei quando raggiunse il salone e, nel buio della notte, la vide sdraiata sul divano vicino al tavolo. Diversamente da quanto aveva immaginato dormiva, con un'espressione rilassata in viso che gli impedì di distogliere lo sguardo per qualche secondo di troppo.

Avvicinandosi al frigo per prendere la bottiglia di succo ace, notò una tazza piena, ancora con dentro il filtro di una tisana ormai fredda. Lanciò ancora uno sguardo al divano, e concluse che Desiree doveva essersi addormentata mentre aspettava la tisana, senza quindi che l'avesse previsto.

Bevve la tisana nonostante non sentisse praticamente quasi più di nulla, per non doverla buttare e certo che Desiree non ne avesse più bisogno dal momento che stava dormendo: in ogni caso, se l'avesse voluta, gliel'avrebbe preparata lui. Tornò poi vicino al divano, prese la coperta piegata sul divano blu nella stanzetta adiacente e la spiegò per coprire la ragazza che beatamente ancora dormiva.
Mentre la stava rimboccando il tessuto caldo vicino al viso, Desiree si mosse e si girò sul fianco, quindi aprì appena gli occhi.
«Scusami, ti giuro che non volevo svegliarti.» mormorò dispiaciuto ritirando le mani, ma lei alzò il capo confusa.

«Se te lo stai chiedendo sì, ti sei addormentata qui.» commentò sciogliendosi in un sorriso e sedendosi sul divano dato che lei si era spinta più contro lo schienale per fargli spazio.

La ragazza si guardò attorno, prima di biascicare ancora con voce impastata dal sonno:
«La tisana...»

«Tranquilla, l'ho bevuta io.»

Desiree si accigliò e pfese coscienza d'improvviso.
«Antipatico! - esclamò in un sorriso, allungando la mano per dargli un pugnetto sulla spalla - Era mia!»

«In mia difesa, posso dire che era fredda e faceva davvero schifo, ma sono amante dell'ambiente e il cibo non si spreca. - disse gonfiando il petto fiero per la sua azione di bene comune - Se la vuoi adesso, te la preparo io, così tu rimani qui.»

Lei scosse il capo.
«No, non la voglio, grazie. Però voglio che rimani qui anche tu.» aggiunse, prendendo quel coraggio che da completamente sveglia non avrebbe mai avuto: ora, mezza addormentata, aveva la scusa buona per dire spropositi senza essere presa del tutto sul serio.

Christian accennò un sorriso.
«Allora fatti un po' da parte.» mormorò lui, alzandosi per afferrare anche la seconda coperta.
Desiree si era messa a sedere e aveva fatto cenno al ragazzo di accomodarsi sulla penisola, e lui eseguì il suo consiglio coprendosi poi con il pile, semisdraiato, con la testa bene poggiata al cuscino dietro.
La giovane quindi si distese nuovamente, poggiando il capo sulle gambe di Christian e rannicchiandosi sotto la coperta.

«Secondo te oggi vado a casa?» domandò ad un tratto, pensando addirittura che il ballerino fosse già addormentato.

«Non esiste. - ribattè, e la cantante percepì le dita di Christian infilarsi nei suoi capelli biondi e giocherellarci dolcemente - Basta che canti uno dei tuoi due inediti e poi ci piazzi una cover fatta da Dio come le fai sempre tu e rimani qui.»

«Ho un po' paura, della sfida.» rivelò Desiree, fissando il tappeto.

«È normale, ma deve passare quando scendi per cantare. Si sente, nella voce, se hai paura. Devi trasformarla in adrenalina.»

La bionda sospirò.
«Scusami, - fece ad un certo punto, senza alcun contesto - ti ho trattenuto, magari volevi tornare a letto.»

Egli sorrise, ma lei non poté vederlo.
«Va benissimo lo stesso anche qui. - spostò la mano dai capelli alla guancia di Desiree, accarezzandola teneramente - Non pensare alla sfida, cerca di dormire.»

Desiree era certa di stare per dire qualcosa, ma uno sbadiglio la bloccò. Dopo, gli occhi le si chiusero e non ebbe più la forza di dire altro.
Si addormentò, quieta come non mai.

****

La puntata si aprì con la sfida immediata di Simone, nonostante il suo insegnante di riferimento gli avesse sospeso la maglia.
Il ragazzo rimase un po' perplesso e forse spaventato dalla scelta, e Desiree lo guardò voltarsi scoraggiato verso di loro: il brutto presentimento crebbe quando sentirono cantare la sfidante, una ragazza di nome Aisha.
Divenne difficile per Desiree credere che Simone sarebbe rimasto, e infatti quando fu data la sentenza dal giudice della sfida - Federico Sacchi - il ragazzo fu costretto ad abbandonare il programma.

Dopo i ringraziamenti a Maria chiese di salutare i compagni, che si alzarono dai banchi e si assieparono attorno a lui.
Desiree non aveva mai avuto chissà che rapporto con lui: per lei, era un ragazzo forse un po' incompreso, portatore di quel genere unico che solo lui era in grado di fare così bene. Eppure, come sempre quando qualcuno doveva lasciare la scuola, le dispiacque, in quanto era divenuto ormai quotidianità svegliarsi e vedere tutti i loro volti, e l'idea di non trovarne anche solo uno la riempiva di tristezza.

Simone li salutò ad uno ad uno, e quando si voltò e la vide le si avvicinò e la abbracciò come fece con gli altri.
Una mano del ragazzo andò a chiudersi a pugno attorno al proprio microfono, prima di sussurrare:
«L'ho scritto io.»

Desiree impiegò un attimo a capire, ossia la durata dell'abbraccio, e quando si ritrasse lo guardò quasi sconvolta. Davvero? Simone le aveva scritto quel biglietto? Simone era colui che voleva provarci con lei?
Lo fissò: sembrava perfettamente normale; okay, un po' dispiaciuto per l'infrangersi del suo sogno, dovendo tornare a casa per aver perso la sfida, ma comunque non disperato per la storia del biglietto. Se lo fosse stato, comunque, era davvero bravo a nasconderlo.

Cercò di dire qualcosa, ma capì che non avrebbe avuto alcun senso: non c'era nulla da dire, dal momento che non ricambiava l'interesse, e per di più non aveva intenzione di dare spettacolo intrattenendo una conversazione sentimentale con Simone in mezzo allo studio.
Fu quello il motivo principale per cui rimase zitta, e lo osservò finire di salutare i compagni e poi sorridere ancora a Maria, lasciando poi lo studio senza più voltarsi indietro.

La bionda tornò al suo posto, un po' scossa, e attese di svolgere la sua sfida mentre si compirono quelle di Andrea, che lo vide perdere contro Elena, la stessa ragazza che lei aveva sfidato qualche settimana prima, e di Carola che però vinse e rimase.

«Procediamo ora con un'altra sfida. Desiree, scendi.»

La ragazza fece un ampoo respiro e si alzò, prima di passare vicino ai banchi dei compagni, assorbirne la fiducia e la positività e posizionarsi al centro del palco.

«A metterti in sfida è Rudy, che sostiene tu non sappia interpretare bene certi tipi di canzoni e quindi ti pone di fronte ad un ragazzo che ha visto ai casting: facciamo entrare lo sfidante, che si chiama Niccolò, e il giudice di questa sfida, Federico Sacchi.»

Desiree non ebbe il coraggio di guardare nessuna delle due persone che entrarono in studio in quel momento. Era focalizzata solo sulla sfida, sulle sue canzoni e su ciò che doveva fare: tirare fuori tutto.

Alzò gli occhi sul giudice con un coraggio immane, e vide che la stava già guardando.
«Allora, inizia Desiree con Never Enough, poi Niccolò con la cover di Pastello Bianco, e dopo con i vostri inediti nel caso abbia bisogno di un'altra valutazione.» spiegò, prima di dare il via alla ragazza, che aspettò l'ingresso dell'asta dove poggiare il microfono prima di avvicinarsi ad essa e rilasciare un forte sospiro.

Maria mandò la base.
(video sopra, da 0:12 al minuto 2:47)
Desiree conosceva il peso di portare quella canzone, che nonostante la sua vocalità allucinante sarebbe stata complicata da interpretare.
Partì bassa con la prima strofa, beandosi del clima creatosi attorno a lei, la gente silenziosa che la fissava ben sapendo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di massima esplosione della sua voce. Non diede alcun segno di essere lusingata degli occhi e delle orecchie tutti per lei, ma cantò dolcemente, piano, come se fosse la cosa più naturale del mondo portare sul palco un brano simile.

I primi indizi arrivarono alla parte inziale del ritornello, quando alzò gli occhi verso il giudice e gli insegnanti e il pubblico e tutti quanti la stessero guardando, cantando:
«All the shine of a thousand spotlights
All the stars we steal from the night sky
Will never be enough »

Pensò al cielo, e pensò a quella volta in cui dal giardino sul retro aveva guardato le stelle insieme a Christian.
Sorrise involontariamente, preseguendo con la strofa, ignorando il fatto che il ballerino le balzasse in mente in qualsiasi momento, anche non richiesto.
Andò avanti, cantò il ritornello, ma non era nulla in confronto all'intensità con cui l'avrebbe cantato la seconda volta, quando dopo la strofa ripetuta si lanciò a capofitto nella parte più emblematica della canzone:
«For me
Never, never
Never, never
Never, for me
For me
Never enough
Never, never
Never enough
Never, never
Never enough
For me
For me
For me »

Il pubblico si era alzato in piedi ad applaudire già a metà ritornello, supportandola come mai aveva fatto, forse perchè non avevano mai visto completamente la sua potenza, che lei aveva avuto il coraggio di mostrare solo in quel momento.
Da quegli applausi incanalò l'energia necessaria per ritornare con i piedi per terra, dopo quel ritornello a note alte che l'aveva fatta ascendere in un'altra dimensione, ed esalò l'ultimo 'for me' straziato, prima di rilassarsi completamente alla fine della canzone.

Riuscì solo a chinare leggermente il capo in segno di riconoscenza e filare sullo sgabello rosso, non sopportando di restare ancora a lungo al centro del palco a prendersi tutto quell'affetto che non era abituata a ricevere.
Ascoltò il suo sfidante cantare uno degli ultimi pezzi dei Pinguini Tattici Nucleari, e sebbene sembrasse che la testa si muovesse in sintonia con la musica, lo stava facendo al ritmo incessante dei suoi pensieri troppo numerosi da reprimere.

Quando anche lui terminò, Maria alzò lo sguardo su Sacchi.
«Vuoi altro?» chiese, e Desiree sospirò per farsi carica prendendo l'auricolare da mettere nell'orecchio per cantare il suo inedito.

«No, - disse secco il giudice, sorprendendo la ragazza che rimase per un attimo con la cuffietta a mezz'aria - ho già sentito abbastanza.»

«Allora mettetevi entrambi al centro.»

L'ansia iniziò a divorarla dall'interno.
A capo chino si avvicinò al suo sfidante, che le cinse le spalle con un braccio come segno di supporto, e poi sostarono nel silenzio aspettando l'esito della sfida.

«Vi ho trovato entrambi convincenti, ognuno a modo suo, ognuno nel proprio stile, ma devo fare una scelta. Niccolò, di te mi è piaciuto l'approccio alla cover che hai portato; per quanto riguarda Desiree, non ho nulla da dire sulla tua grande estensione vocale, è notevole e lo sai anche tu. - si prese un po' di secondi per poi dire: - Valuto in base a chi mi è arrivato di più, ed è per questo che non posso assolutamente non premiare l'esibizione stratosferica di Desiree.»

Lo studio esplose in grida e applausi, mentre la ragazza si accovacciò in mezzo alla sala cercando di non perdere conoscenza: il terrore aveva scavato una voragine dentro di lei, dal momento che sin da quando aveva visto lo sfidante in tv in casetta l'aveva reputato forte; e poi, trovarsi lì davanti al giudice che temporeggiava e lasciava presagire che fosse una scelta complicata, le fece capire quanto fosse prezioso quel banco che Federico Sacchi aveva deciso di lasciare che fosse ancora suo.

«Quindi Desiree vince la sfida, mi dispiace Niccolò e complimenti, sei stato bravo. Buona fortuna.»
Le parole di Maria le arrivarono lontane, e sembrò passata un'eternità da quando si era accasciata a terra al momento in cui era ritornata in piedi, alzando finalmente lo sguardo. Corse a prendere la sua felpa, e se la strinse al petto mentre lanciò uno sguardo a Maria, che le chiese di restare.

«Ho visto una strana faccia soddisfatta, oserei dire, di Rudy Zerbi.» commentò la conduttrice, spostando l'attenzione sull'insegnante che fece spallucce.

«No, semplicemente voglio fare i complimenti a Desiree, perchè ha affrontato la sfida in modo dignitoso e portando una cover che devo dire ha fatto venire i brividi. Questa volta, devo riconoscere che sei stata brava.» disse, e il pubblico applaudì soddisfatto per questa presa di posizione insolita di Rudy, dato che era stato proprio lui a metterla in sfida.

La ragazza accennò un sorriso.
«Ehm... grazie. Non me lo aspettavo.» mormorò, vedendo anche la propria professoressa stava guardando basita il collega.

«Oserei dire che sei un po' incoerente a metterla in sfida e poi lodarla, ma non volgio fare polemica perchè per una volta hai detto qualcosa di carino su di lei, quindi pigliamocelo e basta!» esclamò, sorridendo alla sua allieva per congratularsi con lei.

«E non è forse possibile che nella sfida mi abbia convinta e quindi è per questo che le dico che è stata brava?» chiese retoricamente Rudy, e Maria troncò subito la discussione prima che sfociasse in un ennesimo e tipico dibattito Zerbi-Pettinelli.

«Torna pure al tuo posto.» disse a Desiree, che si avvicinò di nuovo alla gradinata, accolta da sorrisi, incoraggiamenti e mani allungate per toccarle la spalla o batterle il cinque.
Raggiunse il proprio banco dal quale sebbene si fosse separata solo per massimo una decina di minuti già le mancava come l'aria.
Poggiò la felpa su di esso e tirò un enorme sospiro. Vide solo in quel momento che Christian si era alzato dal suo posto e l'aveva guardata sollevato, prima di tirarsela vicina e stringerla in un abbraccio.

Il pubblico approvò il gesto e iniziò a strillare estasiato, mentre Desiree sentì lo stomaco in subbuglio e una tranquillità improvvisa irradiarsi all'interno del suo corpo: d'improvviso scomparve ogni cosa, ogni rumore, ogni pensiero, e rimasero solamente loro due, stretti l'uno all'altra, a manifestare, finalmente, a loro stessi e a tutti quanti ciò che ci fosse dietro uno sguardo, dietro un sorriso, dietro l'introversa ostinazione a tacere riguardo al loro rapporto strano.

Si staccarono troppo preso per il gusto di entrambi, ma fu necessario per non dare troppo spettacolo.
Maria intervenne prima che il ballerino si risedesse.
«Guarda Christian, visto che sei in piedi scendi, che proseguiamo con le riconferme maglia. - lo guardò scendere con un cappellino in mano, tutto tirato con un completo di pantaloni classici e giacchetta neri, e la maglia bianca sotto - Prima che tu e Desiree decideste di dimostrare pubblicamente che un po' di bene allora ve lo volete, avevamo preparato un filmatino... che dici di vederlo?»

Christian fece un risolino e annuì, già sapendo a cosa stava andando incontro.



*

Non ho tempo di ricontrollare, spero non ci siamo errori.
Comunque, finalmente abbiamo la rivelazione del biglietto! Era qualcuno di inaspettato, che però non ha inciso troppo in Desiree... e ora, quale sarà il fatidico filmato? Avrete modo di saperlo presto, ci si sente!💜

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