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By sabryeremo

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--๐’„๐’๐’Ž๐’‘๐’๐’†๐’•๐’‚๐’•๐’‚-- Cosa succede se la figlia del diavolo percorresse i corridoi di Hogwars? Elle Perez... More

-๐“น๐“ฎ๐“ป๐“ผ๐“ธ๐“ท๐“ช๐“ฐ๐“ฐ๐“ฒ-
capitolo 1: hogwarts
capitolo 2: pensieri
capitolo 3: primo giorno
capitolo 4: festa
capitolo 5: Ridlle
capitolo 6: la punizione
capitolo 7: "mostri nell'armadio"
capitolo 8: villa Perez
capitolo 9: sorpresa
capitolo 10: giardino
capitolo 11: caos
capitolo 12: sogno
capitolo 13: isolata
capitolo 14: pazzia
capitolo 15: "siamo tutti preoccupati per te"
capitolo 16: "sono piena di cicatrici"
capitolo 17: festa
capitolo 18: "cuore e cervello fottuto"
capitolo 19: giochi col fuoco..
capitolo 20: amici
capitolo 22: il ballo del ceppo
capitolo 23: ciondolo
capitolo 24: la casa in montagna
capitolo 25: piscina
capitolo 26: "collegamento "
capitolo 27: decisioni
capitolo 28: stelle e potere
capitolo 29: tornata stronzi
capitolo 30: il nuovo arrivato
capitolo 31: giochiamo al loro gioco
capitolo 32: villa Riddle
capitolo 33: poteri
capitolo 34: non voglio la tua protezione
capitolo 35: la droga M
capitolo 36: "nono non di nuovo"
capitolo 37:"porteremo questo peso insieme"
capitolo 38: come in una favola...
capitolo 39: "cazzo piccola..."
capitolo 40: loro e noi
capitolo 41: buon compleanno
capitolo 42: Parigi
capitolo 43: notte sotto la torre
capitolo 44: su un filo
capitolo 45: marry me?
capitolo 46: sacrificio
capitolo 47: battaglia
capitolo 48: "shh sono qui..."
capitolo 49: racchiusa in una favola..
capitolo 50: epilogo
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capitolo 21: sei una stronza

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By sabryeremo

𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼

La giornata con Pansy passò benissimo e fù bellissima, fra le tante.
Avevamo passato tutta la giornata per i negozi, e abbiamo colto l'opportunità per fare anche i regali di natale. Ci abbiamo messo un bel po', ma le risate che ci siamo fatte girando i negozi, ci ha rese più felici del previsto. Non ho mai avuto un'amica come lei, certe volte, pensandoci, mi reputo fortunata ad aver l meglio accanto a me.
Finalmente torno in camera, sfinita, buttando tutti i pacchetti di ogni genere a terra, stiracchiandomi la schiena. Tiro un sospiro di sollievo e alzo lo sguardo notando Mattheo seduto a leggere un libro. Credo che sia il momento più bello della giornata... trovarlo qui a leggere, vederlo concentrato con quei ricci che li ricadono sulla fronte, le sopracciglia corrugate intente a capire qualcosa sul libro, la mano destra che sostiene il libro e con la sinistra che accarezza delicatamente ogni pagina, per poi cambiare pagina con un movimento lieve. 

ormai è routine che veniva da me a passare le sue giornate, diceva che stava più tranquillo e a suo agio. Io di certo non li ho negato nulla, li ho concesso il libero accesso.  

-passata una bella giornata?- disse posando il libro a lato del comodino, e alzandosi lentamente dal letto tenendo lo sguardo fisso su di me.

-si- sbuffai prendendo fiato, mettendomi una ciocca dietro i capelli -devo solo fare una doccia- aggiunsi e un'occhiata provocatoria comparì sul suo volto. Come devo fare con lui.  

-sai...- disse vago, come un bambino di due anni che vorrebbe convincere alla madre di comprare il suo giocattolo preferito. Le mani dietro la schiena, lo sguardo provocante e i passi che si facevano più lenti davanti a me -dovrei anch'io- Aggiunse con un sorrisino, ormai arrivato a pochi centimetri da me. Se solo potesse sentire il mio cuore in questo momento, avrebbe paura che mi uscisse dal petto. 

Cercai di aprire la bocca per obbiettare, ma nemmeno mi diede tempo che ero già sotto il getto d'acqua con Mattheo che mi "levava" gli indumenti. Levava era la parola più delicata che usassi, in realtà me li strappò proprio. 

L'acqua scorreva su di noi, era molto calda ma i nostri corpi la scaldavano di più. Le nostre bocche si soffocavano, i nostri fiati divennero corti e affannosi.. eravamo così pieni di eccitazione che nemmeno un terremoto avrebbe interrotto il momento.

Lui andò a fiondarsi sul mio collo, succhiandolo con aggressività, mordendolo la mia pelle. Lasciava lunghi segni indelebili e per un momento dimenticai i miei, perché erano quegli i segni che volevo veramente. Con la mano destra palpava il seno e con l'altra, teneva saldo il mio fianco, per poi scendere sul mio culo. 

Mi scappò un gemito, ma lui lo soffocò con un limone, per poi riportare la sua bocca alla mia per poi scendere lentamente sul mio petto. Tirai il collo all'indietro, avendo una sensazione di piacere e di gusto, niente avrebbe desiderato il contrario.
Arrivò all'estremità del mio reggiseno dove, con la mano che salì salda dal culo alla mia spalla, lo slacciò e cadde, a terra, scoprendo i seni. Si fiondò su di essi, mordendo i capezzoli e lasciando macchie viola, mentre soffocavo dal piacere. Non riuscivo a trattenermi, volevo di più, desideravo di più. Desideravo lui. 

Mi spinse sempre di più dietro, dove toccai le mattonelle fredde. La mia spalla si inarcò per il fresco di esse, ma il mio corpo, a contatto col suo, divenne caldo e promettente. Mi  fermai per qualche istante, a riprendere fiato e cercare di parlare.   

-dovremo-dovremo lavarci-  dissi senza fiato. Avevo gli occhi saldi sui suoi, le gambe tremolanti e il corpo pieno di segni del piacere.  

-dovremo ma voglio finire prima- disse roca, accarezzandomi con il pollice le guance,  per poi rifiondandosi su di me, o meglio.. sul mio corpo ormai divenuto la sua preda. 

Scese ancora più giù, dai miei seni al mio ventre, iniziando a stuzzicare la mia intimità, leccando l'interno coscia e stringendo con la sua mano la coscia... iniziando ad aprire le gambe. Avendo il suo sguardo fisso nei miei occhi. Una scarica elettrica mi percorse la schiena e le gambe divennero solo gelatina.  Con i denti fece scivolare le mie mutande e poi si fiondò sulla mia intimità, leccandola con gusto. 

Io mi aggrappai alle mattonelle, le mie gambe non mi sorreggevano e la mia bocca mi tradiva facendo uscire gemiti soffocati dal piacere. Lui guardava fiero il suo lavoro su di me e io crepavo, desiderandolo ad averlo. 

Finì il suo lavoretto e si rialzò lentamente e continuando a baciarmi, da sotto a sopra. La cosa che amavo di lui, era che mi facesse sentire al sicuro. Ogni volta che lo facevamo aveva lo sguardo fisso su di me, in un senso di agio e piacere. Ma che ha procurava solo eccitazione. 
Decidemmo di uscire dalla doccia. Mi tenne in braccio, essendo che non potevo camminare, e ancora bagnati, ci buttammo sul letto. Con gli accappatoi addosso. 

Ora era il mio turno 

Andai sopra di lui, mi misi a cavalcioni, e iniziai a levarli i boxer lentamente. Baciandoli dal petto, fino all'estremità, dove li levai con i denti. Lui alzò lo sguardo e mi guardava, cercando di capire le mie mosse.  Io risalì sopra e li baciai il collo, lasciandoli un succhiotto abbastanza evidente. Sorrise al mio capolavoro e io li morsi il lobo. 

Devono sapere che è di mia proprietà. Non m'importava cosa avessero pensato le ragazze al di fuori di qui, come io appartenevo a lui, lui apparteneva a me. Ci eravamo affidati l'un l'altro e nessuno avrebbe pensato il contrario. 

Li morsi le labbra, per poi scendere pian piano sui pettorali e baciarli. Iniziai a uscire la lingua, leccando tutta la parte della pancia, fino all'estremità dei boxer, dove l'erezione, ormai, era bella evidente. La feci uscire, levando completamente l'unico indumento che la trattenesse; la presi con le mani, mentre lui piegò la testa all'indietro stringendo i denti e stringendo le lenzuola. Io sorrisi al suo gesto e iniziai a giocarci leccando, solo la punta, con gusto. 

-porco dio non farlo cazzo- gemeva lui, trattenendosi dai versi di piacere che volevo solo sentire.

Io adoro molto provocare, come fa lui. Solo che io ci riesco meglio e lui odia quando lo faccio. Ma mi piace vedere il dolce "Mattheo Riddle" immune, solo sotto il mio tocco.  

Iniziai a leccarlo, ma non del tutto, volevo vedere dove lui si spingesse. Feci finta di "approfondire" di più il gusto, ma non lo feci e risalì per farlo rimanere di merda. Ritornai sù e li baciai l'angolo della bocca, per poi arrivare sulle sue labbra e sorridere vedendo il muso che si era creato. 

-sei una stronza- sussurra tra le mie labbra, portando entrambe le mani sui miei glutei. Essendo che ero sopra di lui.

-lo so- sussurrai per poi baciarlo e restare sul suo petto, con le mani sotto il mento. 

-ora però mi vendico- disse alzando un sopracciglio e inclinando le labbra, in uno sguardo provocante.  

-che vuo- non finì di parlare, che mi riportò sotto di lui. Mi fermò i polsi con una mano, con l'altra la incastrò sul mio fianco. Combaciava perfettamente. 

Iniziò a baciarmi con foga, mentre con la mano destra saliva e scendeva sul mio fianco e il suo bacino spingeva su di me. 

inutile dirvi che ho la vasta scelta di animali nel mio stomaco. perfino quelli estinti.

Continuò a intrecciare le nostre lingue e poi, pian piano, mi baciò girandomi. Tenne salde entrambe le mani sui fianchi io mi piegai e lui dietro di me, mi accarezzava. 

-pronta?- sussurrò roco, facendomi sentire a mio agio 

annuì, per una volta convinta di quello che facessi... senza pregiudizi o ripensamenti. Poi lo sentì.
Sentì la sua presenza entrare dentro di me e solo una fitta di dolore, iniziale, che si tramutò in un enorme piacere. Con gli altri era tutto diverso, con li altri non provavo piacere... provavo solo il gusto di fare sesso senza pensarci.
La presenza continuava a vagare dentro di me, e la sentivo. Mentre Theo di spalle a me, mi baciava il collo tenendo le mani sul fianco  ed io incastravo le mie mani dietro di me, aggrappandomi al suo collo. Iniziò a dare varie spinte. Per tutto il tempo stetti con la bocca chiusa, mordendomi l'interno guancia senza pronunciare alcuno rumore... ma fallì miseramente, perchè non mi trattenni. 

-Theo porco dio- urlai in preda al piacere. Dava spinte, ma nello stesso tempo mi dava dei baci di piacere... non resistevo.  

-così impari a provocarmi piccola- disse sussurrando al lobo, per poi morderlo procurandomi una scarica elettrica nella spina dorsale. 

Continuammo così per un bel po', finché non crollammo stanchi  e sfiniti sul letto. Senza fiato e sudati.  

-è stato- dissi prendendo fiato -stupendo- aggiunsi per poi girarmi e baciarlo, accarezzando con i pollici le sue guancia perfette. 

-si piccola- disse accarezzandomi, anch'esso, la guancia. Fissandomi negli occhi.  

Mi posizionai meglio e misi la testa sul suo petto, fissandolo nei suoi occhi marroni, con le mani che sorreggevano il mio mento.  

-ti amo Mattheo- dissi e mi uscì quasi spontaneo. Me ne accorsi subito dopo, ma l'errore fù fatto. 

Lui non sembrava contrario, anzi, mi sorrise e mi baciò la punta del naso. 

-ti amo Elle- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, con la fronte attaccata alla mia. 

Restammo tutta la notte a coccolarci, per poi addormentarci intrecciati tra di noi. I corpi cladi e nudi, sotto le lenzuola fredde. La luna che illuminava la stanza, i respiri fini e lievi, le mani di Theo che non smettevano di farmi i grattini lungo il braccio e con il profumo di sesso che risuonava in quella camera, ormai inondata di piacere. 

*

Sentivo uno sguardo esaminarmi, e pian piano aprì gli occhi, ma dovetti richiuderli subito per la troppa luce. Ci riprovai, e questa volta li aprì lentamente coprendomi il viso. 

-buongiorno piccola- disse, il mio ragazzo, con voce roca dandomi un bacio sulle labbra. sbadigliai e sorrisi. 

-ehyy amore- dissi ridendo e accoccolandomi di più a lui -come mai sveglio?- li chiesi, richiudendo ancora gli occhi. 

-mi piace guardarti- disse per poi sentirmi baciare l'angolo della bocca. sorrisi a questo piccolo gesto.  

-oggi non c'era lezione?- domandai aprendo definitivamente gli occhi. Mi posizionai a pancia in giù, coperta dalle lenzuola e abbracciai il cuscino, mentre i miei occhi erano incastrati nei suoi. 

-no perchè stasera c'è il ballo piccola- sussurrò avvicinandosi e accarezzandomi i capelli -a proposito... ho una sorpresa per te- disse per poi alzarsi.

-che bel culo amore- sorrisi vedendo il suo bel lato B e il suo corpo nudo davanti a me, mentre io ero sorretta dai gomiti tra le lenzuola. 

Sorrise e si infilò i boxer, poi mi lanciò una sua maglietta che misi al volo.  Dopodiché andò fuori dalla porta, per prendere qualcosa.
Alzai il capo, incuriosita, e mi strofinai gli occhi trovandomi un vassoio con davanti dei pancake, una rosa e la scritta "prom" con il cioccolato bianco 

-Signorina Elle Perez, vorreste farmi il più bel regalo e  venire al ballo con me?- mi chiese facendo l'inchino altezzoso. 

Era la cosa più bella che potessi vedere di prima mattina. Lui inginocchiato ai piedi del  letto, colazione pronta di lato, solo per portarmi al ballo. Ma quanto cazzo lo amo!
Saltai dal letto dalla gioia e mi sfiondai su di lui, che mi prese al volo  mentre strinsi le mie gambe tra il suo busto e mi sorreggeva in braccio. 

-sisisisis!- risposi per poi baciarlo -come mai hai aspettato tutto questo tempo?- li domandai staccando le nostre labbra 

-per quello che avevi detto alla mensa.. non volevi andarci, ma ci ho provato- mi disse facendo la faccia leggermente malinconica.

-non è che non volevo andarci... e che non ci sono mai stata- dissi con il musino, per poi baciarli la guancia

-allora sarò lieto di accompagnarla al suo ballo, madame- disse per poi rifondarsi sulle labbra, sorridendo tra esse. 

Quella mattina la passammo tra coccole, abbracci e finimmo una serie tv. La sera sarebbe venuta Pansy per prepararci. Non potrei desiderare di meglio in quel momento.

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