LOVE ON THE RUN

By meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... More

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By meemedesimaa

Verstappen batte un pugno sul mobile e io sussulto per lo spavento, un'altro colpo, questa volta me lo aspetto quindi rimango immobile.

"Cazzo" urla dentro al casco.

"Max" cerco di parlare.

"No, stai zitta, Max niente, ho sbagliato tutto, non iniziare con i tuoi discorsi filosofici che non servono a un cazzo, perché alla fine ci sono io alla guida della monoposto e i tuoi discorsi sono solo parole al vento" grida arrabbiato.

Alzo un sopracciglio.

Parole al vento?

Scuoto la testa cercando di levarmi l'arrabbiatura di dosso, so che non vuole davvero dire queste cose.

Il secondo posto gli aveva davvero rotto il cuore, come d'altronde aveva fatto a me.

Non rimasi ferma e nonostante odiassi il contatto fisico con le persone, mi sforzai e abbracciai Max. Ne aveva bisogno.

Lo strinsi e la sua presa aumento su di me.

Sentí dei singhiozzi e il mio cuore vacillò un attimo.

Potevo sentire il suo dolore.

"Max, non è finita fino all'ultimo gp" dico staccandomi da lui.

"Grace basta, guardiamo in faccia la realtà, quel motore mi lascerà indietro di 5 secondi dopo soli 10 giri" afferma serio.

Si era calmato e ora la sua voce tremava leggermente.

"Allora tu avrai 48 giri per trovare una strategia adeguata per vincere" dico.

Mi guarda con disappunto.

"Sai meglio di me che non andrò da nessuna parte, quindi ti prego, smettila di fingere" dice Verstappen.

"Fingere?" rido nervosa "Max mettiti in testa che io credo in te, e non lo faccio per piacere alle telecamere o per chissà cosa altro pensa la tua mente malata" sospiro.

"Perché credi in me? Sono un caso perso" afferma bevendo un sorso dalla sua borraccia.

Forse avrei dovuto dirgli tutta la verità.
Forse era il momento.

Sosprio sentendo di già il magone salirmi nello stomaco.

"Perché nessuno ha creduto in me quando stavo andando forte nel mio sport, perché so cosa si prova a non essere sostenuti e so come ci si sente quando si sta fallendo" respiro "Non permetterò a nessuno di sentirsi così, quindi Max, credo in te anche se sei un caso perso" concludo.

I suoi occhi sono incastrati nei miei.

"Di cosa parli?" domanda serio.

"Avevo un cavallo, ero brava, andavo forte, vincevamo spesso, poi l'unica persona che credeva in me è volata in cielo e io ho smesso di montare" affermo "Le persone che ci sostengono, ad un certo punto sono fondamentali".

Alzo gli occhi al cielo per evitare che delle lacrime scavalchino la barriera dei miei occhi.

"Posso confessarti che mi piaci tutt'ora?" dice facendomi tornare in me e provocando un grande imbarazzo tra di noi.

Forse non erano le parole adatte a quella situazione, dato che adesso eravamo praticamente appiccicati.

"Voglio dire, Martina è fantastica e credo che le cose tra di noi andranno bene, ma tu, tu assomigli tanto alla perfezione" continua.

Il mio cuore si riempie di gioia.

Avete presente quando qualcuno vi dice una cosa così bella che vi sentite amati?

Ecco, quella sensazione.

"Non sono perfetta e se sapessi cosa frulla in questa testa da qualche settimana probabilmente saresti pienamente d'accordo con me" mi riferisco al pensiero di voler lasciare Lando.

"Non sono nella tua testa e Pierre mi ha spiegato che non ami aprirti con le persone quindi non ti chiederò cosa succede" afferma.

Annuisco.

Cerco di scacciare tutti i brutti pensieri dalla mai testa e poi mi accorgo di un particolare che mi sono lasciata sfuggire.

"Martina?"chiedo sorridendo.

Avevo intuito del feeling che c'era tra i due, però non mi aspettavo fosse qualcosa di serio.

"Si, pensavo te ne avesse parlato, mi aveva detto che lo avrebbe fatto prima di questo weekend" dice confuso.

Consocevo Martina è sapevo che quando non parlava con me, Reb e Sof dei ragazzi, voleva dire che questi per lei erano solo un passatempo.

Max era davvero nella merda e io non sapevo proprio come dirglielo.

"No, non me ne ha parlato, ma sono sicura che lo farà presto" sorrido pronta a fare la ramanzina alla ragazza.

"Grace, eccoti, ti vuole tuo padre" dice Horner interrompendo qualunque cosa si fosse creata in quell'ambiente.

"Grazie, ora vado" gli sorrido.

Prendo le mie cose e guardo Max "Non sei alla fine, tieni duro ancora per un po', fallo per te stesso" sorrido, lo abbraccio un ultima volta e poi lascio i due uomini parlare di cose serie mente io mi dirigo ai box Mercedes.

Cammino lungo la pit-lane e arrivo ai garage con un enorme deja-vu in testa.

Amavo camminare o correre lungo tutta la pista, lo facevo spesso anni fa, ma avevo perso l'abitudine; in realtà avevo perso l'abitudine di tutto da quando Anthoine non c'era più.

"Scricciolo" sorride papà appena mi vede.

"Ciao papo" dico con la testa ancora assopita nei miei pensieri.

"Ti devo presentare delle persone" dice guidandomi verso il suo ufficio.

"Devono essere importanti dato che hai chiesto ad Horner di chiamarmi" rido.

Ero sempre nervosa quando papà doveva presentarmi qualcuno, avevo paura che potesse sostituire la mamma.

Era un controsenso, lo so.

Da una parte non capivo come avessi potuto accettare il fidanzamento di mia madre con Tom e allo stesso tempo non volere vedere mio padre con un'altra donna.

Dall'altra parte ero consapevole che senza Tom saremmo annegate nel nostro dolore.

Seguo Toto all'interno del suo piccolo ufficio dove due ragazzi mi guardano quasi impauriti.

"Ragazzi, lei è mia figlia, Grace, Piccola, loro sono Nyck De Vries e Stoffel Vandoorne" ci presenta Wolff.

"Ok, ciao a tutti, e perché io sono qui?" chiedo sottovoce all'uomo al mio fianco.

"Portali a fare un giro tra i paddock e fagli conoscere qualcuno, tu sai tutto di tutti" spiega con un tono di voce basso.

"Perché io? Volevo andare da Lando, puoi chiedere a Lewis, a Valtteri o ancora a George" dico con faccia da cucciolo bastonato.

"Tu sei il mio amore" dice dolcemente, poi diventa serio "Vai".

"Pensavo che lo volessi un piccolo Wolff-Norris che gira tra i paddock, ma se non mi lasci un po' di tempo con Lando la vedo dura" dico mentre mi avvicino alla porta seguita dai ragazzi.

"Fila immediatamente fuori, prima che vada a strozzare il tuo ragazzo" dice serio.

Rido alzando gli occhi al cielo ed esco dall'ufficio con i due ragazzi.

"Sei fidanzata con Lando Norris?" chiede uno, credo Nick.

"Si" sorrido.

"E non ha paura di tuo padre?" domanda l'altro.

"Paura? È terrorizzato" rido ricordandomi la scenata che ha fatto quando ha scoperto che mio padre gli aveva fatto un regalo per il compleanno.

~

Porto in giro i ragazzi e gli faccio conoscere diverse persone, poi quando arriviamo ai box McLaren gli chiedo di lasciarmi due minuti per salutare Lando.

Entro nel box, ma è praticamente vuoto.

"Thomas, sai dov'è Lando?" chiedo ad un meccanico.

"No, ma so che dovrebbe venire qui tra poco, se vuoi aspettarlo" mi dice cortesemente.

Ringrazio e torno fuori dai due ragazzi.

"Dovrebbe arrivare a momenti, avete voglia di aspettare qui con me o siete stanchi e preferite tornare alla Mercedes?" domando.

"Figurati, ci hai portato i giro per tutto il pomeriggio, possiamo aspettare qui per un po'" ride Nick che tra i due è quello che mi sta più simpatico.

"Voi dove gareggiate ora?" chiedo curiosa.

"Formula E" risponde Stoffel.

"Sarebbe?" rido sentendomi ignorante.

Nick ride con me.

"Sei davvero la figlia di Toto Wolff?" chiede scherzoso.

"Purtroppo si" rispondo alzando le spalle.

"Piccola" la voce di Lando mi arriva alle spalle, poi le sue mani si posano sulla mia vita.

"Ciao" saluta i ragazzi.

"Ciao amore, loro sono Nick e Stoffel, sono piloti di formula E della Mercedes" dico girandomi a guardarlo.

Lui sorride ai due ragazzi e gli stringe la mano.

Possibile che non li conosca?

"Amore vieni dentro?" mi chiede spostando il suo sguardo su di me.

"Accompagno loro da papà e poi ti raggiungo" sorrido.

"Non ti scomodare, rimani pure, sappiamo la strada" dice Stoffel.

"Conosci mio padre? Se vi lasciassi da soli perché ho incontrato Lando sulla strada mi tirerebbe il collo come si fa con le galline" rido.

"Oh si, suo padre non sembrava felice che venisse qui da te" spiega Nick a Lando.

"Non vuole un piccolo Wolff-Norris per i paddock?" ride il mio ragazzo.

"Non credo dato il suo regalo per il tuo compleanno" sorrido io.

Il mio fidanzato ride e poi saluta i due ragazzi davanti a me, mi lascia un bacio sulle labbra e infine entra nel garage arancione.

"Dai venite, stavate dicendo? cos'è la formula E?" chiedo interessata.

Non ci capivo niente di motori, ma volevo interessarmi e cercare di assimilare più informazioni possibili.

"È uguale alla formula uno, solo che abbiamo i motori elettrici" spiega Nick.

"Figata e quand'è la prossima gara?" chiedo convinta di volerla andare a vedere.

"In realtà il campionato è finito da un pezzo, ora abbiamo i test e a gennaio inizia la stagione 2022" dice Stoffel saccente.

Madonna santa, scusami, devi un po' calmarti amico, lo xanax può aiutare.

Annuisco senza sapere cosa dire.

"Fate qualche tappa in Italia?" chiedo curiosa verso Nick.

"Si, abbiamo Roma" dice e io spalanco gli occhi.

"A Roma sarò in prima fila a tifarvi" sorrido emozionata.

Era brutto dire che avrei tifato solo per Nick, Stoffel mi stava proprio antipatico.

"Ti aspettiamo" ride De Vries.

~

Una volta accompagnati i due ragazzi da mio padre mi sono fermata a chiacchierare e quando ci ha raggiunto anche Lewis non ho potuto fare a meno di ascoltare le cose che aveva da dire.

Ora sto camminando verso l'hospitality della McLaren dove attenderò pazientemente il mitico Lando Norris.

Entro nel motorhome e vedo subito il mio ragazzo che sta registrando qualcosa insieme a Daniel.

Il primo ragazzo mi vede e sorride scuotendo la sua mano nella mia direzione e attirando l'attenzione di Daniel su di me.

"Oh guardate chi c'è qui" dice Ricciardo, inconsapevole del fatto che l'ultima cosa che volevo fare, era apparire in un video Unboxed.

"Ciao" sussurro debolmente quando le telecamere sono su di me e i ragazzi vengono nella mia direzione.

"La nostra piccola star" afferma di nuovo il più vecchio tra i due piloti.

L'ansia mi fa torturare le mani.

"Che hai fatto oggi?" mi chiede Daniel mentre la mano di Lando si posa sulla mia schiena cercando di farmi calmare.

"Niente di che, sono stata da Max e poi ho portato Nick e Stoffel in giro per i paddock" confermo esponendo il mio miglior sorriso.

"Bene ora ti lasciamo ai tuoi impegni" sorride Lando consapevole del disagio che mi causa stare davanti a queste telecamere.

"A dopo" sorrido uscendo dall'inquadratura e andando verso un tavolino.

Mi siedo e guardo il mio ragazzo mentre fissa insieme a Ricciardo, lo schermo di un computer.

Ridono ripresi dalle telecamere.

I miei occhi si concentrano su Lando.

Lo guardo ridere, stare bene e ciò mi fa sorridere.

Vorrei sempre vederlo così.

In realtà mi basterebbe vederlo per sempre e sarei felice.

Per sempre.

Che grande parola.

Con il tempo avevo imparato che non esisteva, ma continuavo a crederci.

Ero solita a credere nelle cause perse e nelle parole false, era proprio da me.

Poi rimanevo delusa, certo, ma avevo quel brivido in corpo di averci sperato fino all'ultimo.

Il mio sguardo si concentra su Norris mentre il mio udito percepisce le note di "18" la canzone degli One Direction che tanto amavo da piccola.

Adoravo quella canzone e da piccola speravo di poterla dedicare a qualcuno.

Ero sempre stata incerta sul mio futuro, ma in quel momento, con l'anello al dito, ero quasi certa che Lando, in qualche modo, ne avrebbe fatto parte.

Lo vedevo che mi aspettava all'altare, con un espressione tra il felice e lo spaventato.

Vedevo mio padre che con le lacrime agli occhi mi accompagnava lungo tutta la navata della chiesa.

O forse sul sentiero di un giardino.

Si, forse si.

Mentre mi accompagnava e con i suoi occhi lucidi, Toto Wolff, lanciava sguardi di fuoco a quello che da lì a poco darebbe diventato mio marito.

La risata contagiosa di Lando mi riporta alla realtà e fa scaturire in me un strana sensazione.

Mi alzo dalla sedia e cerco un Block Notes.

Appena lo trovo prendo una penna e mi risiedo al mio posto iniziando a scrivere.

"Oggi, 4 dicembre 2021 sono qui per scrivere le mie promesse di matrimonio.
Patetica diranno tutti; come puoi dopo soli 3 mesi, scrivere le tue promesse di matrimonio? Hai 19 anni e non sai nemmeno se ti sposerai.
Già, ho 19 anni e non so se mi sposerò, ma sono sicura che se dovessi farlo, mio marito sarai solo e esclusivamente tu :  Lando Norris.
Se siamo su un altare e ti sto leggendo questo probabilmente ci siamo riusciti, quindi auguri a noi.
Sei entrato nella mia vita così facilmente che mi è sembrato un sogno, eri lì quando stavo crollando quel giorno in Belgio, la tua voce ha calmato l'ennesimo attacco di panico di cui nessuno si era accorto; sono sempre stata brava a nascondere le mie emozioni, ma non con te. Tu eri e sei in grado di leggermi il cuore con una semplicità che mi devasta.
Sin da subito la nostra è stata una relazione complicata, a distanza, con tutti contro e poco rispetto verso di noi.
Ma c'eri e ci sei e questo mi basterà per sempre
Sai dove mi trovo? mentre scrivo le promesse?
Sono nella tua hospitality e mentre ti guardo ridere con Daniel, c'è una canzone di sottofondo.
Non una canzone qualsiasi, ma LA canzone.
"18" degli One direction.
Non penso tu la conosca, perché come ti definisci tu, sei grande per queste cazzate, ma dice : "I have loved you, since we were eighteen
Ho aspettato anni per poterla dedicare a qualcuno e quando ho raggiunto i 18 ho dovuto aspettare il tuo arrivo.
Non sei stato il mio primo ragazzo e nemmeno la mia prima cotta, ma sei e rimarrai il mio primo amore, forse l'unico.
Ti ho amato da quando avevo 18 anni, perché adesso ne ho appena compiuti 19 e non penso tu possa capire cosa mi frulla nella testa ogni volta che sali su quella dannata auto.
La paura che viene sovrastata dell'emozione, perché so che nella tua monoposto arancione, sei felice.
Rebecca anni fa mi ha chiesto se era normale amare una persona talmente tanto da mettere la sua felicità davanti alla propria e non avevo saputo risponderle.
Ora Reb, se sei tra la folla di gente che ci guarda mentre ci scambiamo le fedi, ti dico sì.
È normale e completamente possibile, amare qualcuno talmente tanto da volerlo vedere sorridere sempre, da mettere la sua felicità davanti alla tua.
Non so se si può dire davanti ad un ufficiale di matrimonio, ma cazzo se ti amo Lando Norris. "

Piego il foglio marchiato McLaren senza dargli una seconda rilettura.

Lo metto in tasca e mi riprometto di non perderlo.

Non ero di certo pronta per sposarmi a 19 anni, quindi avrei custodito quel biglietto fino al giorno del mio matrimonio.

Perché mi duoleva ammetterlo, ma Lando aveva rubato il mio cuore.

Era entrato così silenziosamente nella mia vita che non mi ero nemmeno accorta di aver ceduto il mio sorriso alle sue mani.

Se mio padre fosse venuto a saperlo mi avrebbe spezzato il collo; più volte mi aveva ripetuto di non affidarmi completamente a qualcuno e io mi ero stampata quella lezione talmente bene in testa che ero convinta che nessuno sarebbe riuscito ad a farmi cambiare idea.

Poi è arrivato Lando, che è stato in grado di far vacillare qualsiasi mia convinzione.

Lo odiavo per questo.

Ma non riuscivo a smettere di amarlo.

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