The Right Thing to Do | Right...

By AnnaLeaf81

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Benvenuti alla prima fanfiction della Saga "Rights and Wrongs" di LovesBitca8, nonché la sua prima fanfiction... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36

Capitolo 13

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By AnnaLeaf81

Gentile Narcissa,

Chiedo il suo perdono per il modo in cui mi sono comportata a cena ieri sera.

So di essere molto emotiva riguardo ai miei progetti e so che anche Draco può esserlo altrettanto. Sono molto grata di poter stare in sua compagnia e la ringrazio davvero per l'invito a casa sua e alla sua tavola.

Se c'è qualcosa che posso fare per scusarmi, la prego di farmelo sapere.

Cordialmente,

Hermione J. Granger

Carissima Hermione,

sei così gentile da pensare di doverti scusare. La verità è che mi sono divertita molto ieri sera.

Non vado a teatro nella Londra Babbana così spesso come una volta, e ieri sera ho avuto modo di assistere ad uno spettacolo che me lo ha ricordato e mi sono resa conto di averne sentito la mancanza.

Sono sicura che visiterò Cornerstone il prossimo fine settimana, quindi ci vedremo lì. Pensi sia possibile pranzare assieme nella tua pausa?

Ho incluso a questo biglietto un piccolo omaggio, perché credo che ieri sera tu non sia riuscita ad assaggiare niente.

Tua,

Narcissa Malfoy

Hermione aprì il pacchettino marrone e trovò un barattolo di zuppa di zucca. Quando lo portò alle labbra quasi pianse.

Lunedì mattina fu accolta nel suo box in ufficio con un promemoria dall'Ufficio Auror. Sospirò mentre lo apriva, sperando di non avere a che fare con Draco così presto nella settimana. Era dal capo dell'Ufficio Auror e chiedeva una riunione di collaborazione tra il suo dipartimento e il loro riguardo all'uovo di drago trovato la settimana precedente.

Sentì un rumore di passi, e poi vide Aiden sporgersi con la testa oltre il pannello del suo box.

"Anche tu sei stata invitata alla festa?" Le fece un sorriso e le fece un cenno verso il promemoria che aveva in mano.

Meno di un'ora dopo lei e Aiden stavano condividendo un ascensore diretto al Livello 2 intriso del profumo dell'arancia che Aiden stava sbucciando e divorando. Lei rifiutò lo spicchio che lui gli offrì, e cercò di ignorare l'odore come stava ignorando il suo blaterare di quanto le scrivanie e i box del Livello 2 fossero più belli dei loro.

Raggiunsero la sala conferenze con un minuto di anticipo e il primo paio di occhi che incontrò entrando fu quello di Draco. C'era da aspettarselo, visto che era l'analista del caso dell'uovo di drago, ma era comunque sorprendente vederlo di prima mattina. Guardò rapidamente altrove e trovò Aiden che le preparava una sedia accanto a una vecchia strega che era lì per prendere la trascrizione della riunione.

"Cominciamo." Gawain Robards, capo del Dipartimento Auror, si alzò e batté la bacchetta sul tavolo. Un'immagine tridimensionale di un uovo di drago apparve al centro del tavolo, e Hermione pensò subito a uno di quegli ologrammi tipici della fantascienza. "Come tutti sapete, questo uovo di drago è stato intercettato a Londra la settimana scorsa, e con l'aiuto della signorina Granger", le fece un cenno, "è stato identificato come un uovo di Lungo Muso Portoghese. Ora, il contrabbando di uova di drago non è raro, ma è stato il signor Malfoy a capire che l'uovo del Lungo Muso è stato trovato nel raggio di tre isolati da dove un mese fa è stato trovato l'uovo di dello Spinato Ungherese ".

Hermione guardò Draco, e lo trovò a trattenere il sorrisetto che indossava nella classe di Piton ogni volta che il professore elogiava la sua preparazione nelle pozioni. Be', almeno lo stava reprimendo. Draco si alzò.

"Crediamo che questi trafficanti di draghi stiano cercando di vendere allo stesso compratore, anche se finora non hanno avuto successo" disse Draco.

Prese la pila di fogli che disposta davanti a lui e cominciò a distribuirli. Quando Hermione ricevette il suo, scoprì che era un rapporto completo di diciassette pagine. Hermione lo guardò e osservò come riassumeva la relazione, indicava i grafici e le mappe importanti, manteneva l'attenzione nella stanza, e per la prima volta si chiese che cosa avesse intenzione di fare quando il suo periodo di prova fosse terminato a dicembre. Riconobbe che era davvero portato in questo campo.

Hermione alzò la mano. Draco sbatté le palpebre.

"Sì, signorina Granger" scandì Draco.

"Un trafficante di draghi è stato arrestato la settimana scorsa. Ci sono notizie su di lui?".

Robards si schiarì la gola. "È stato interrogato, e si è scoperto che non sapeva nulla del compratore. Sembra che fosse solo un tramite".

"E da quale Paese è stato contrabbandato l'uovo di Lungo Muso Portoghese?". Chiese Hermione a Robards.

"Portogallo", disse Draco drasticamente. Hermione strinse gli occhi su di lui.

"Siamo sicuri?" disse.

Robards alzò gli occhiali e si chinò in avanti. "Dove vuole arrivare, signorina Granger?"

"C'è stato un caso di un uovo di Lungo Muso Portoghese appena deposto che è stato contrabbandato in Svizzera l'anno scorso con l'intenzione di farlo schiudere durante il periodo più freddo dell'inverno. Le uova di Lungo Muso si schiudono di norma solo nel periodo di il caldo in Portogallo, quindi è facile supporre che i commercianti e gli acquirenti di draghi stavano cercando di sperimentare qualcosa".

Robards annuì con lei. "Indagherò su questo aspetto".

"Grazie."

Draco guardò avanti e indietro tra i due, aspettando il via libera per continuare. Lei alzò un sopracciglio verso di lui.

"Come dicevo, speriamo che il Bureau possa aiutarci a determinare cosa potesse volere l'acquirente con questi due tipi molto diversi di uova di drago..."

Alzò di nuovo la mano. Questa volta ben consapevole del fatto che lui la odiando.

"Granger."

"Cosa ti fa credere che ci possano essere delle analogie? Non è possibile che l'acquirente voglia semplicemente allevarsi una grande varietà di draghi?"

Draco fece un respiro purificatore. "Questa è una possibilità, ma vorremmo comunque voler escludere le altre".

"Ma perché dovrebbe volere un Muso Lungo?" Chiese Aiden, facendo roteare la sua penna d'oca in modo distratto. "Non è certamente un tipo di drago così impressionante. La sua pelle non può essere usata nella moda, e le corna non hanno proprietà magiche. Voglio dire, se dovessi iniziare una collezione di draghi, sceglierei di meglio".

Hermione sussultò, i pensieri le ronzarono nel cervello. Nell'aula tutti la stavano guardando.

"L'unica qualità interessante del Portoghese dal muso lungo è che è più facile da accoppiare con un Gallese Verde Comune" disse. Guardò Aiden per avere conferma. "Il Lungo Muso e..."

"Lo Spinato Ungherese" terminò Aiden per lei, sorridendo.

Hermione si voltò di nuovo verso Draco, che era ancora in piedi davanti alla stanza.

"E un uovo di Gallese Verde Comune è 'scomparso' dalla riserva del Galles due mesi fa, ricomparendo poco dopo a Knockturn Alley", disse. "È stato avvistato, ma non è stato recuperato".

"Quindi, signorina Granger", Robards fece un cenno alla strega trascrittrice, "la sua analisi sarebbe che chi sta cercando di procurarsi lo Spinato e il Muso Lungo ha già l'uovo del Gallese Comune, e spera di fare un incrocio?"

"Sì, signore."

Le labbra di Draco si incurvarono e deglutì. "Dieci punti a Gryffindor".

Aiden ridacchiò in modo scialbo, e Hermione mandò un'occhiataccia a Draco.

"Be', questo è quanto!" Robards si alzò dal tavolo. "Ci terremo in contatto, scambiandoci promemoria eccetera, ma direi che questo è il più veloce mistero mai risolto qui. Metterò una squadra a fare ricerche sulla scomparsa di Gallese Verde e lo farò rintracciare. Signorina Granger mi mandi tutti i suoi appunti sul Gallese Verde Comune". Lei annuì. Robards gesticolò avanti e indietro tra Hermione e Draco. "Voi due dovreste lavorare insieme più spesso. Risparmiereste a tutti noi una marea di problemi".

Hermione emise una risata tremolante e Draco aggrottò la fronte verso Robards. Lei guardò la scrivania mentre si alzava e raccoglieva le sue carte, con l'intenzione di leggere il lavoro di Draco più tardi. Robards se ne andò ringraziando tutti, e Aiden cominciò a chiacchierare con Draco, con somma gioia di Hermione. Lei sgattaiolò via prima che fosse costretta ad avere una maggiore interazione con entrambi.

Il sabato seguente fu una giornata fiacca alla Cornerstone, ed Hermione si ritrovò a sovrappensiero molto più spesso del solito. Aveva quindici minuti prima che Morty scendesse al piano di sotto per occuparsi della scrivania per la sua pausa pranzo, e sentì il bisogno di uscire per prendere una boccata di aria fresca.

Tra le prenotazioni c'era un libro riservato sotto il nome Black, e Hermione si ricordò del biglietto che Narcissa le aveva inviato lo scorso fine settimana, nel quale accennava al fatto che sarebbe voluta passare da lei ed eventualmente invitarla a pranzo. Visto che era quasi ora di pranzo e non aveva ancora visto Narcissa, suppose che avrebbe dovuto abituarsi all'idea che avrebbe mangiato solo dei cracker che si era portata come alternativa.

Aveva trascorso la mattinata facendo finta di non aver letto la edizione del Profeta in cui era presente una foto di Draco e della ragazza bionda con cui era già uscito in precedenza. Erano usciti di nuovo la sera precedente, a quanto sembrava. Continuava a sistemare i libri sopra l'articolo in modo che i clienti non la sorprendessero a leggerlo nuovamente, ma manteneva sempre uno spazio vuoto sopra l'immagine del profilo di Draco, che sorrideva alla ragazza davanti a un drink a Hogsmeade. Il libro mastro poggiava però costantemente sul volto della ragazza.

Mentre una grossa donna che indossava fin troppo viola le augurava una buona giornata, tornò alle sue carte, chiedendosi cosa avrebbe fatto per divertirsi quella sera. Ginny era fuori città con la sua squadra e sarebbe ritornata a casa molto tardi. Halloween era tra due settimane, e lei sapeva che sarebbe stato tremendamente impegnativo, così in quel fine settimana aveva pianificato di godersi un po' di tranquillità. Magari avrebbe pulito?

Hermione fissò la sua penna d'oca, in bilico sulla foto di Draco, e decise che avrebbe dovuto avere una vita sociale più attiva proprio nel momento in cui la porta d'ingresso si aprì. Forse Ron aveva ragione. Lavorare nei fine settimana le impediva di condurre una vita normale, di andare fuori città e cose simili.

Alzò gli occhi dalla foto sul Profeta in cui un Draco sorridente si presentava all'appuntamento, cinguettando un "Buon pomeriggio", e vide il vero Draco al suo bancone, che non sorrideva. Lei sbatté le palpebre.

"Cosa." Si alzò in piedi.

"Cosa?" ripeté lui. "È così che accogli i clienti qui?" Lui alzò un sopracciglio su di lei, e le sue mani cercarono di spostare i libri sulla scrivania per coprire l'articolo senza attirare l'attenzione.

Fece un respiro profondo e cercò di essere un po' più gentile. "Sei qui per il libro prenotato?"

Guardò come lui aprì la bocca, come per parlare, e poi semplicemente annuì una volta. Le sue sopracciglia si aggrottarono, ma non fece commenti. Hermione afferrò la busta con scritto " Black" e cominciò a inserire una riga nel libro mastro, che andò a coprire dove si trovava la faccia della biondina.

Il libro, si rese conto Hermione, era considerato alquanto "femminile" - genere narrativa rosa di una scrittrice e con una protagonista donna. Alzò lo sguardo, in procinto di prenderlo in giro, e scoprì che lui la guardava.

"Sono cambiati i tuoi gusti, Draco?" L'angolo della bocca di lei si sollevò in un sorriso. Lui sbatté le palpebre. Lei gli mostrò il libro.

"Oh, non è... per me".

"Oh, va bene." Sentiva di doverlo prendere in giro per il suo "regalo", ma lui era così teso e c'era qualcosa di insolito in lui. Prese un sacchetto dallo scaffale, vi mise dentro il libro e glielo porse. Lui lo fissò.

"Cornerstone fa pacchi regalo?"

"Li facciamo... ah, sì, certo che li facciamo". Lei riprese la busta e cominciò a svuotare il bancone mentre lui la guardava. Iniziò ad arrossire non capiva il perché.

Si liberò uno spazio sul bancone, spingendo alcuni libri da parte, e si girò per prendere la carta da regalo. Quando si voltò, si rese conto che la Gazzetta del Profeta era stesa sulla scrivania, visibile ora che aveva rimosso i libri. Trattenne il respiro. Non osò guardarlo, ma semplicemente chiuse il giornale e lo mise via. Era del tutto naturale leggere un giornale nel corso della giornata, ed era plausibile che quello fosse l'articolo su cui era rimasta quando era entrato l'ultimo cliente. Assolutamente giustificabile. Stese la carta da regalo e ci mise sopra il libro, rendendosi conto solo ora che quello poteva davvero essere un regalo... per la bionda.

"Io e mia madre ci fermiamo per un pranzo veloce da Fortescue".

"Oh. Dille che la saluto". Le sue mani raddrizzarono la carta sotto il libro e presero le forbici dalla tazza accanto alla cassa. Così Narcissa aveva scelto di pranzare con suo figlio invece che con lei? Bene. Naturalmente, Hermione si rese conto che questo non era il più razionale per essere imbronciato...

"Il signor Hindes viene giù a coprirti il pranzo?"

Guardò l'orologio mentre piegava la carta da regalo attorno al libro. "Sì, di solito verso l'una". Le sue dita lottarono con il nastro adesivo e lei alzò lo sguardo e lo trovò a fissarle le mani al lavoro. Abbassò rapidamente lo sguardo e finì di attaccare lo scotch su un lato e poi di piegare l'altro.

"Ti piacerebbe unirti a noi per il pranzo?"

Le mani di lei scivolarono sulla carta, perdendo la piega, e gli occhi di lei scattarono verso di lui. Lui aveva di nuovo la sua espressione neutra, ma quando lei cercò di capire dal suo volto se ci fosse una battuta, lui deglutì.

"Tua madre vuole una replica di sabato scorso? In pubblico?" Lei sorrise e ripiegò il lato, fissandolo con dita tremanti e si voltò per prendere il nastro.

"Se c'è la zuppa di zucca, prometto di lasciartela mangiare stavolta".

Sorrise al nastro e cominciò ad attorcigliarlo intorno al pacchetto. "Di' a tua madre che apprezzo l'invito, ma oggi sono troppo occupata qui. È stata gentile a proporlo".

"Sono io che lo propongo, Granger".

Lei alzò lo sguardo e lo vide stringere gli occhi su di lei.

"Sappiamo entrambi chi ti ha mandato, Malfoy". Lei strinse il nastro, mise il regalo incartato nel sacchettino e glielo porse. Lo prese e aprì la bocca per parlare. Proprio allora, la porta che nascondeva la scala dell'appartamento di Morty al piano superiore si aprì. Morty uscì, aggiustandosi gli occhiali.

"Signorina Granger", disse. "Buoni affari oggi?"

"Sì, assolutamente..."

"Signor Malfoy", sorrise Morty. "Che piacere vederla qui". Gli occhi di Morty si illuminarono e Hermione si accigliò.

"Signor Hindes, come sta?" Draco sorrise e strinse la mano di Morty.

"Guarda come sei diventato alto! Accidenti! È sempre stato così alto, signorina Granger?"

Hermione guardò tra i due. "Uh, no. Era più basso... prima..." Prese la penna d'oca e cominciò a copiare le note nel libro mastro.

"Hai preso tutto quello che ti serve oggi, Draco?" Disse Morty.

"Sì, grazie. Ero qui solo per vedere se la signorina Granger mi avrebbe accompagnato a pranzo oggi. Mia madre è proprio in fondo alla strada".

Lei sbavò con l'inchiostro mentre scriveva e digrignò i denti.

"Oh, che bello! Sì, la prego di farlo. Sto io in negozio". Morty iniziò a spingerla fuori da dietro il bancone.

"Beh, io... ho così tanto da fare qui, non credo..."

"Sciocchezze. Prenditi tutto il tempo che ti serve".

Hermione si ritrovò la borsa ficcata nel petto, la penna d'oca strappata di mano e il suo corpo costretto ad allontanarsi dal bancone mentre Morty chiedeva a Draco di salutare Narcissa per lui e di prendersi cura di sé. Hermione si orientò e tirò la cinghia della borsa fino alla spalla. Draco augurò a Morty una buona giornata e Hermione gli si mise dietro mentre lui usciva dal negozio, tenendole la porta.

Attraversò la porta e improvvisamente le chiacchiere e il rumore scomparvero e lei si trovò in un tranquillo angolo di strada con Draco Malfoy senza niente di cui parlare. Lui lasciò che la porta si chiudesse dietro di lui e si voltò verso di lei, sollevando un sopracciglio.

"Beh, complimenti, Malfoy" disse lei, spostando la borsa sulla spalla. "Hai una compagna di pranzo".

"Oh, sono proprio contento che Morty possa coprire il tuo pranzo" disse lui, girando per la strada verso Fortescue's. Si girò sopra la sua spalla. "Sembravi sommersa lì dentro".

Lei lo guardò male e lo seguì. La borsa della Cornerstone Books dondolò dalle sue dita in modo sbarazzino ed Hermione saltò per raggiungerlo. Si fermarono mentre un gruppo di acquirenti li incrociava all'angolo successivo, e quando fu chiaro che potevano andare, lei sentì la mano di lui avvicinarsi alla sua schiena, guidandola dolcemente. Il suo corpo deve aver avuto una contrazione, perché lui la guardò e lei guardò i suoi piedi mentre la portavano sull'acciottolato.

Arrivarono all'angolo di fronte a Florean Fortescue poco dopo, e Hermione alzò lo sguardo per vedere Narcissa Malfoy seduta nel patio, vestita con un raffinato mantello blu e un cappello blu oversize abbinato che ricordava molto a Hermione le grandi star del cinema Babbano. Hermione si sentì decisamente vestita in modo inadeguato. Draco sospirò accanto a lei. Lei alzò lo sguardo verso di lui, e poté dire che stava trattenendo un commento.

"Tua madre sicuramente sa come distinguersi" disse mentre si avvicinavano al cancelletto del patio.

Glielo tenne aperto e mentre lei lo oltrepassava mormorò: "Non ne hai idea". La sua voce le sfiorò l'orecchio e lei prima sorrise e poi rabbrividì.

Narcissa si alzò dal tavolo. "Hermione! Oh, sono così felice che tu sia riuscita a unirti a noi". Non poté fare a meno di notare che il tavolo era già apparecchiato per tre.

"Sì, grazie" disse Hermione, mentre Narcissa le stringeva la mano e la cingeva in un leggero abbraccio. "Suo figlio sa essere decisamente persuasivo".

Narcissa sorrise a Draco e fece segno a Hermione di sedersi di fronte a lei. Draco le tirò indietro la sedia, cosa che stava cominciando a diventare un'abitudine, e poi fece un cenno a sua madre e si diresse dentro per ordinare.

Era un bellissimo pomeriggio autunnale, e Narcissa era splendida alla luce del sole che faceva capolino dal tetto del patio. Parlarono per circa un minuto prima che Draco tornasse con tre tazze e piattini.

"Oh, grazie, Draco" disse Narcissa. "Spero che tu abbia portato abbastanza miele per tutti e due".

Le pulsazioni di Hermione salirono alle stelle. Narcissa stava per dire a Draco della loro strana 'coincidenza': prendevano il tè allo stesso modo, e Draco avrebbe capito tutto. Hermione trattenne il respiro quando le labbra di Narcissa si aprirono in un sorriso.

"Per caso sai come Hermione prende il tè?"

"La Granger beve il caffè".

Gli occhi di Hermione si posarono su quelli di lui mentre lui posava una tazza di caffè davanti a lei. Lei la fissò.

"Quindi, a meno che non metta il miele nel caffè..."

"Oh," disse Narcissa, girando gli occhi su di lei. "Non sapevo che preferissi il caffè al tè".

"Io... sì, bevo più spesso il caffè". Si voltò verso Draco. "Grazie."

"La prossima volta in cui sarai al Manor ne farò preparare un po' per te" disse Narcissa.

"È molto gentile da parte sua". Hermione versò del latte nella sua tazza.

Narcissa continuò a parlare con lei per i successivi venti minuti circa, discutendo di tutto, dalla nuova proprietà di Fortescue's alla storia della McHandry che aveva finito. Draco sedeva in silenzio con loro, aggiustando il suo tè con tre cucchiai di miele e latte e mangiando le focaccine che il cameriere gli aveva consegnato. Hermione lo sentiva alla sua destra, dove sedeva tra le due donne, ma si tratteneva dal guardarlo, a meno che Narcissa non lo coinvolgesse nella conversazione. Poteva sentire che la guardava.

"Hermione, cara, mi piacerebbe conoscere i tuoi genitori la prossima volta che sono in Inghilterra" disse Narcissa, e Hermione quasi si strozzò con la sua focaccina. Sorseggiò rapidamente il caffè prima di tossire. Alzò lo sguardo per vedere se uno dei due se ne fosse accorto, e vide che Draco stava guardando accigliato sua madre. Narcissa continuò: "Verranno qui per le vacanze o andrai in Australia a trovarli?"

Narcissa stava spalmando la marmellata sulla sua focaccina, sorridendole. Hermione guardò il tavolo.

"Nessuna delle due cose, purtroppo. Il periodo delle vacanze è un periodo molto impegnativo... per i dentisti. Umm..." Si interruppe, e poté sentire due paia di occhi pallidi su di lei.

"Oh, questo è molto interessante" intervenne Narcissa. "Che peccato, però. E quando pensano di farti visita la prossima volta?"

"Io... Be', loro..."

Hermione si sentì come se dovesse mentire dicendo "in primavera". Le probabilità che Narcissa Malfoy volesse davvero andare a trovarli, o volesse conoscere in primavera, o chiedesse di scrivere loro delle lettere... o continuare a parlarne ancora... erano estremamente alte, si rese conto. Mise giù il coltello da burro con cui aveva cominciato a giocare. Alzò lo sguardo mentre Draco la guardava con molta attenzione. Si voltò verso Narcissa e trovò che anche lei l stava guardando in faccia, e capì che aveva esitato troppo a lungo. Prese un respiro e guardò la sua tazza di caffè.

"In realtà, mai." Sorrise tristemente e puntò gli occhi su Narcissa. "Abbiamo dovuto cancellare i loro ricordi due anni fa, prima che... tutto cominciasse". Narcissa socchiuse le labbra. "Vivono insieme in Australia, senza alcun ricordo di me". Deglutì e abbassò lo sguardo sulle sue mani. "Ho instaurato un rapporto di scambio di lettere con mia madre, però, così posso sapere cosa fanno e come se la passano", divagò. Hermione si dipinse un sorriso finto sulle labbra e alzò lo sguardo per trovare Draco che stringeva la mascella e la guardava accigliato.

Distolse lo sguardo da lui quando la mano di Narcissa afferrò la sua.

"Mi dispiace tanto, Hermione". Gli occhi blu di Narcissa brillavano mentre guardavano in quelli di Hermione, e lei non aveva mai sentito una compassione così onesta provenire da lei. Si stava scusando per così tante cose. "Sei molto forte. E lo ammiro molto".

Hermione annuì per non spezzare la voce. Prese un respiro. "Be', mi piacerebbe parlare di qualcos'altro". Fece una risata nervosa. "Non volevo che l'atmosfera cambiasse in modo così drammatico".

Lanciò un'occhiata a Draco, e lo trovò che fissava il tavolo, con la mascella serrata.

"È stato molto perspicace da parte dell'Ordine", alzò lo sguardo verso di lei, "prendere una simile precauzione". Il modo in cui la voce di lui sottolineò la parola "Ordine", le fece capire che lui aveva capito perfettamente quello che era successo.

"Sì", disse lei, fissando direttamente i suoi occhi intelligenti. "Non li ringrazierò mai abbastanza".

Narcissa giocherellò con la tazza da tè e con il latte, guardandoli.

Dopo una ventina di minuti dedicati ad una conversazione più leggera, per Hermione era arrivato il momento di tornare a Cornerstone. Narcissa suggerì a Draco di riaccompagnarla, naturalmente, e lei si ritrovò a ripercorrere il loro cammino fino alla libreria.

"Pensi di rimanere nell'Ufficio Auror?" chiese lei. "Il tuo mandato scade tra sei settimane circa, no?" Un vento gelido attraversò il vicolo, e lei dovette allontanare i capelli dal viso mentre le turbinavano intorno alla testa.

"Sì, il 10 dicembre". Lui infilò le mani nelle tasche del cappotto. "Inizierò qualcosa di nuovo, in realtà. Mi prendo qualche settimana per le vacanze e poi mi butto nel nuovo anno. Nel nuovo millennio".

"Giusto", disse lei, e non riuscì a decidere se era contenta o delusa del fatto che non lo avrebbe più visto in giro per il Ministero dopo il 10 dicembre. "Cos'è che hai intenzione di fare?"

Si fermarono a un angolo e lui prese fiato. "Sto aprendo una società tutta mia". Si schiarì la gola e lei alzò lo sguardo verso di lui. "Una specie di gruppo di consulenza. Lo annuncerò il primo novembre".

Le sue frasi erano taglienti e i suoi occhi sfrecciavano per la strada guardando qualsiasi cosa tranne lei, ma aveva suscitato l'interesse di Hermione.

"Un gruppo di consulenza? E in che cosa vi specializzerete?"

Fece una pausa prima di rispondere, poi prese fiato. "Contenziosi e contratti, finanze, gestione e operazioni, e spero di avere qualche altro ramo minore con specialisti selezionati".

Hermione lo fissò. Sapeva a malapena cosa significasse la metà di quello che aveva detto. Si mise a ridere.

"Cosa?" disse lui, guardandola con sguardo sospettoso.

"Stai solo... aprendo una società" disse lei. Una risata sgorgò. "A diciannove anni". Lei gli sorrise scuotendo la testa.

"Tu e i tuoi amici avete sconfitto un mago oscuro a diciotto anni". Lui alzò un sopracciglio verso di lei, sfidandola.

"In realtà, Harry ne aveva diciassette".

"Grazie per avermelo ricordato".

Lei sorrise a terra, guardando i suoi piedi mentre camminavano. "Quindi, se ho capito bene, fornirai consulenza legale per le udienze del Wizengamot, consiglierai le imprese sui loro bilanci e le loro operazioni, cose del genere?"

"Essenzialmente". Molto poco convinto.

"E pensi che gli individui e le imprese ti assumeranno in base ai tuoi diciannove anni di esperienza in quei campi?" Sapeva che prenderlo in giro in questo modo lo avrebbe probabilmente provocato, ma finché lui era così evasivo...

"No." Lui scosse la testa. "Assumeranno il mio studio in base al personale del quale mi circonderò. Specialisti e affini. Sono in trattative con Cuthbert Mockridge per farlo rientrare dalla pensione e fargli prendere in mano il dipartimento delle finanze".

Hermione alzò lo sguardo verso di lui. Cuthbert Mockridge era stato il capo dell'Ufficio di Collaborazione con i Goblin prima di andare in pensione. Aveva la fronte aggrottata mentre continuava a raccontare.

"...e ho cominciato a relazionarmi con Tiberius Ogden, e ho intenzione di chiedergli di occuparsi dei servizi del Wizengamot...".

Hermione ricordò quel nome dai giornali. Era stato un anziano del Wizengamot, dimessosi all'arrivo della Umbridge. Lui e suo figlio erano i titolari del patrimonio legato al famoso Firewhisky Old Ogden. Lei lo guardò mentre lui elencava diverse altre persone e spiegava le loro capacità. Le sue guance erano diventate rosa mentre teneva lo sguardo sul terreno, sui negozi, sul cielo, ovunque tranne che su di lei, ma parlava velocemente, pronto a combattere. Prese fiato per spiegare un'altra decisione personale che aveva preso e lei lo fermò.

"È davvero entusiasmante, Draco" disse lei. Lui abbassò lo sguardo su di lei. "Non hai bisogno di difendere la tua azienda con me. Credo che sarà un grande successo. Sei stato bravissimo a condurre la riunione sull'uovo di drago questa settimana - preparato, succinto, autorevole. È come se fossi nato per questo".

Lei sorrise calorosamente. La mascella di lui si irrigidì e il vento gli soffiò una ciocca di capelli sulla fronte. Lei distolse lo sguardo per evitare di rimetterla a posto e si rese conto che erano arrivati nuovamente al Cornerstone. Le venne un pensiero.

"Sembra che tu lo stia progettando da un po'", disse, notando il suo silenzio. "Stai investendo la tua eredità in questa nuova attività?"

Lui fece una pausa. "Questo è il mio piano".

"Investimento e passione sono due ingredienti chiave per il successo". Lui abbassò di nuovo lo sguardo su di lei e questa volta il vento le soffiò i capelli sul viso. Lei li spinse indietro. "E tuo padre deve essere d'accordo se ti ha rilasciato la tua eredità?"

Il suo sguardo si contrasse mentre distoglieva lo sguardo da lei, qualcosa che lei non gli aveva mai visto fare. Non gli piaceva che lei parlasse di Lucius.

"Sì, una piccola somma all'inizio. Poi il resto dal primo gennaio. In base ad alcune condizioni". Lui si grattò la mascella e spostò il peso. Non l'aveva mai visto così a disagio. Lei cercò di alleggerire il momento.

"Be'", disse lei, voltandosi per avvicinarsi alla porta, "che peccato per tutte quelle ragazze mezzosangue e di nascita Babbana che pensavano che avresti investito tutto quel denaro nel loro futuro felice con te". Si voltò e lo trovò che la studiava. "Che delusione per loro". Lei gli fece un sorriso sarcastico.

"Pensavo che tu più di tutti sapessi che non bisogna credere a una parola di quello che scrive la Skeeter". Lui le sorrise. Lei stava sulla soglia di Cornerstone e fu colpita dall'immagine di un ragazzo che accompagnava una ragazza alla sua porta alla fine di un appuntamento, in attesa di un bacio. Le faceva male il cuore. Si scosse.

"Penso che abbiamo fatto un buon lavoro oggi, Malfoy". Si abbracciò contro il vento. "Un'intera ora passata a pranzare con tua madre e nessun morto. Direi che è un progresso". Sorrise e guardò i suoi occhi lampeggiare su di lei. Lei gli fece un cenno di saluto.

"Granger." Si voltò con la mano sulla maniglia della porta. "A proposito dei tuoi genitori..."

La sua gola scattò mentre prendeva fiato. "Sì?"

"Hai fatto la cosa giusta". I suoi occhi erano lucidi e la fissavano. Lei rimase senza fiato.

"Grazie."

"Sei... passata da casa tua da quando è finita la guerra?"

"No, non da quando sono andata via".

Lui le fece un cenno.

"Non farlo."

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