† Since we were 18 † -Larry S...

By itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... More

•Capitolo 1•
•Capitolo 2•
•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 5•
•Capitolo 6•
•Capitolo 7•
•Capitolo 8•
•Capitolo 9•
•Capitolo 10•
•Capitolo 11•
•Capitolo 12•
•Capitolo 13•
•Capitolo 14•
•Capitolo 15•
•Capitolo 16•
•Capitolo 17•
•Capitolo 18•
•Capitolo 19•
•Capitolo 20•
•Capitolo 21•
•Capitolo 22•
•Capitolo 23•
•Capitolo 24•
•Capitolo 26•
•Capitolo 27•
•Capitolo 28•
•Capitolo 29•
•Capitolo 30•
•Capitolo 31•
•Capitolo 32•
•Capitolo 33•
•Capitolo 34•
•Capitolo 35•
•Capitolo 36•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 39•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 25•

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By itsyourgirlMM

Il capitolo è dedicato a @HarrehStyles215 che mi ha sempre spronato a continuare, seguendo la storia dall'inizio e supportandomi in tutte le storie che scrivo. Letteralmente tutte ahaha. Ti ringrazio, e ringrazio tutte voi.
Godetevi il nuovo capitolo. xxx ❤

P.S.: Consiglio di nuovo una canzone per il capitolo, "Lego House" di Ed Sheeran.
Fatemi sapere se lo leggete con la canzone e se vi è piaciuto. ❤
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"Pronto per andare?" io annuii, ma dentro stavo morendo dalla paura.

Mi sorrise e aprì la porta, camminammo insieme lungo tutto il corridoio fino al parcheggio per gli studenti e alla macchina parlando del più e del meno e poi arrivammo alla macchina e salimmo.

Louis era incredibilmente bello, con quegli occhiali da sole scuri, il ciuffo sparpagliato sulla fronte e un sorrisino compiaciuto sulle labbra, il suo sorrisino caratteristico.

"Dove andiamo?"

"È semplice se te lo dico e basta, Harry. Ti serve un po' di suspense, perciò vedrai dopo."

"E se mi porti in un bosco e mi stupri? Io devo saperlo!" urlai drammaticamente.

"Oh! Mi hai scoperto!" disse in un tono piatto sorridendo ampliamente, io sbuffai.

"Ti odio." borbottai.

"Tu mi ami." sorrise compiaciuto, e io alzai gli occhi al cielo perché stavolta aveva ragione lui.

Intanto arrivammo nella parte di Doncaster dove stasera apparentemente c'era una specie di festa. Io storsi le labbra perché avrei voluto stare un po' da solo con Louis e quest'ultimo probabilmente notò la mia riluttanza perché subito mi tranquillizzò.

"Tranquillo Harry, pensavo di prendere tipo qualcosina qui e di fare una passeggiata, non di stare in mezzo a loro. Ho bisogno di un luogo più isolato per stuprarti." sorrise e io ridacchiai.

Uscimmo e camminammo per un po' in una strada dove sembrava esserci questa specie di festa paesana, dove vendevano cibo come pizzette, zucchero filato e roba del genere.

"Prendiamo una pizza e andiamo più in là a mangiarla?" chiese, e mi guardò per leggere la mia espressione.

"Perfetto." concordai e lui mi sorrise soddisfatto, ed io sorridevo perché lui lo faceva.

C'erano dei chioschetti che vendevano pizze più avanti, e ne approfittammo per prenderne due, confezionate nel cartone.

"Quant'è?" chiese Louis.

"L'altra volta hai pagato tu, ora io." gli inviai uno sguardo truce e lui sbuffò mentre il negoziante ci guardava annoiato.

"Smettila, ti ho invitato io ad uscire." disse facendosi avanti per pagare, ma io presi i cartoni di pizza dalle mani del negoziante e le diedi a Louis per occupargli le mani, poi presi il portafogli e pagai io.

Una volta che ebbi pagato, mi voltai verso Louis e lui sembrava davvero divertito.

"Grazie, Harry." disse con voce divertita e una punta di ammirazione per il mio trucco, forse.

Mi ricordai che aveva le pizze in mano e feci di tutto per prenderle dalle sue mani perché mi sembrava scortese ma lui mi rimproverò con lo sguardo.

"Dammele, le porto io." gli dissi e lui alzò gli occhi al cielo. "No, non farei mai stancare il mio piccolino." Mi guardò con un sorrisino tra  lo schernitorio e il dolce e io arrossii, amando il fatto che mi considerasse il suo piccolino.

Arrivammo in una specie di parco giochi, ormai deserto di sera, ed era abbastanza isolato quindi andava bene per stare un po' da soli.

Lui mi precedette sedendosi su una panchina e incrociando le gambe e diede dei colpetti allo spazio rimanente sulla panchina, dove subito mi sedetti, e mise fra noi una pizza.

Aprimmo la scatola e la pizza era già divisa in quattro spicchi, e oltre a quella ce n'era un'altra che dovevamo dividerci.

"Bon apetit." disse e prendemmo entrambi una fetta.

Incominciammo a mangiare, senza dire tanto, ma ci guardammo tutto il tempi negli occhi e Louis giocava con la pizza, la lingua... lo faceva a posta, e poi rideva...

La prima pizza era andata, e lui iniziò a parlarmi del giorno prima e di come aveva respinto una ragazza, ridendo insieme a me di quello. Mi disse che non voleva nessuna ragazza, che aveva già ciò che voleva e che il suo cuore apparteneva a qualcun altro facendomi l'occhiolino, e io mi sentivo di svenire.

Prima di finire del tutto la seconda pizza, non ne potevo più di tutto quello stuzzicarmi, con gesti, con discorsi sul respingere le ragazze, e in piena carica lo baciai, sporgendomi leggermente per raggiungere le sue labbra.
Le sue mani sostarono sulle mie guance, e le mie sulle sue guance allo stesso modo, che sentivo riscaldarsi ogni volta che le nostre lingue entravano in contatto.

Lou si staccò e mi sorrise, prendendo un'altra fetta di pizza e iniziando a fissarmi.

"Smettila di distrarmi Styles, sto cercando di finire una pizza." mi prese in giro e io sorrisi prendendo una fetta di pizza anch'io.

"Anche tu mi distrai... Solo che io cedo alle tentazioni." non mi toglieva gli occhi di dosso, e nemmeno io smettevo di guardarlo negli occhi.

"Tentazioni?" disse, leccandosi il labbro di proposito, io sospirai frustrato. Prima di conoscerlo non sapevo nemmeno che potesse esistere così tanta bellezza.

Finimmo la pizza e buttammo i cartoni nel cestino del parco. Ci risiedemmo sulla panchina e lui mi mise un braccio attorno alla vita che d'istinto mi portò a poggiare la testa sulla sua spalla.

"Ti amo, Harry." sussurrò incominciando ad accarezzarmi il fianco, io girai leggermente la testa e lo guardai e diamine se era bello. Cosa avevo fatto per meritare un dono così grande?

"Ti amo anch'io." risposi, e mi accolai ancora di più nella sua spalla.

"Ma guarda chi si vede..." sentimmo dire da una voce, che a me era sconosciuta e che identificavo solo in una figura maschile un po' più lontano da noi. Louis si irrigidì, e ritirò la sua stretta alla mia vita.

"Stan." Louis masticò quel nome riluttante, e io non sapevo che aspettarmi a quel punto.

"Louis, amico, come stai?" disse questo Stan, e si avvicinò, ed era una persona che sembrava affidabile. Ma allora che stava succedendo?

"Bene, a te come va?" Louis aveva la voce piatta, non capivo perché rispondeva cordialmente ma continuava ad essere freddo con questo ragazzo...

"Bene, mi presenti il tipo?" mi guardò e Louis si pietrificò ulteriormente. Si voltò verso di me e verso Stan.

"Harry, lui è Stan ed è un mio... a-amico del liceo... Stan, lui è Harry ed è... il mio migliore amico..." tentennò e continuava a guardarmi.

"Adesso è lui il tuo "migliore amico"?" disse mimando le virgolette alle parole migliore amico... Che stava succedendo?

"Sì. E dovresti andartene ora, lasciami in pace." ringhiò Louis, lo sguardo di Stan si posò su di me.

"Ma io volevo solo conoscere questo bel ragazzo." si giustificò con un sorriso sghembo e mi accarezzò la guancia, fecendomi subito spostare istintivamente.

"Stan non ti azzardare." Louis digrignò i denti e si alzò, spingendolo.

"Hey, hey... Louis... una volta baciavi questo petto. Vacci piano." rise Stan.

... Cosa?

"STAN NON TI AZZARDARE." urlò Louis, e Stan sembrava ancora tenere in mano la situazione.

"A fare cosa, Louis? Non sto facendo niente..." Stan fece la parte del finto tonto.

"Stan, vattene. Ora." urlò Louis, ancora. E Stan sembrava averne avuto abbastanza, così mi fece l'occhiolino e mi urlò:" A presto dolcezza!"

Louis emise un gridolino frustrato e sembrava voler uccidere Stan. Lo guardò con rabbia finchè non fu non visibile ai nostri occhi. Louis ancora non si girava, io ero confuso e arrabbiato e avevo capito poco. Ma quello che avevo capito mi aveva fatto arrabbiare. Mi aveva fatto arrabbiare davvero molto.

"Louis?" lo chiamai, lasciando trapelare un po' di rabbia.

"Cosa, Harry?" sospirò rassegnato, i suoi occhi pieni di terrore quando si girò.

"Spiegami. Voglio delle spiegazioni." la rabbia non passava inosservata nella mia voce.

"Harry... io..." i suoi occhi avevano ancora quella scintilla di panico, "ti prego non chiedermi di spiegarti... stavamo così bene prima."

"Louis, mi devi delle spiegazioni." chiesi, ormai ero davvero furioso. E così mi aveva preso in giro tutto il tempo, lo sapevo...

"Ti prego Harry, godiamoci la ser--"

"Voglio tornare al college." lo interruppi e lui aveva inziato a piangere.

"Harry, io--"

"Ora." ribadii, camminai fuori dal parco a passo veloce, e lo sentivo camminare dietro di me.

Appena raggiunsi l'auto entrai, infuriato da quel poco che avevo capito: baciava il petto di Stan...? Quasi vomitai al pensiero.

Louis entrò subito dopo di me, mise in moto l'auto e partì. In silenzio guardava la strada e piangeva, e io mi chiedevo cosa gli stesse passando per la mente e perché non mi potesse spiegare cosa diceva Stan.

Si sentiva la musica soffocata della festa paesana da fuori al finestrino chiuso, a causa del fatto che il volume era davvero alto.

Nel giro di dieci minuti, in cui mi disperavo perchè non sapevo il motivo delle sue pene e mi maledivo per aver dato tutto ciò che avevo a lui che invece non si fidava di me, arrivammo al college.

Lui uscì e sbattè un po' la porta dell'automobile, continuando a singhiozzare, e io feci più o meno lo stesso. Mi meravigliai del fatto che l'auto non fosse ancora in frantumi per la potenza con cui sbattevamo la porta ogni volta che eravamo in una lite.

Non potei fare a meno di pensare che stavolta era lui quello che stava piangendo, non io. Stavolta era lui quello con un nodo in gola, con le lacrime agli occhi e chissà quanti sensi di colpa, quei fantasmi del suo passato che avrei voluto far andare via ma Louis non me ne dava la possibilità.

Camminammo nel college quasi deserto, infatti erano tutti alla festa paesana... Io e Louis arrivammo alla camera ed entrammo in silenzio, finchè Louis si buttò sul letto e cominciò a singhiozzare rumorosamente  con la faccia nel cuscino.

Mi si spezzò il cuore a vedere Louis così: era la persona che amavo e mi piangeva il cuore a vederlo stare così male... Mi stesi accanto a lui sul letto all'istante e gli accarezzai i capelli, mentre lui sfogava le sue paure e i fantasmi del suo passato sul cuscino.

"Lou." lo chiamai preoccupato, continuando ad accarezzarlo, e sentendomi in colpa per quello che gli avevo detto... Forse stava davvero male per quello che era successo con Stan in passato.

"Harry, mi dispiace così tanto... continuo a deluderti... Non volevo. " singhiozzò, e io continuavo ad accarezzarlo. Non sopportavo vederlo star male...

"Louis, non mi hai deluso... Mi hai... spiazzato, non ho nemmeno capito bene tutto. Forse potresti spiegarmelo." sussurrai dolcemente e lui annuì.

Si raddrizzò sedendosi sul letto, i suoi occhi rossissimi per il pianto e i capelli scompigliati che subito riavviò portandosi la mano sinistra ad aggiustarli. E ancora era bellissimo e adorabile, e odiavo vederlo triste e distrutto.

"Harry... Prima di dirti tutta la storia io devo dirti una cosa. Ti ho mentito quando ci siamo incontrati, io ero già gay..." disse dispiaciuto.

HELLO!
Sono troppo cattiva a finirlo così? Un po' di suspence, ok? :") Comunque già inizio a scrivere il prossimo così capite Stan che rapporto aveva con Louis e non siete arrabbiate con me haha.
Vi adoro babes,
-Mary x

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