LOVE ON THE RUN

Av meemedesimaa

121K 3.6K 201

Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... Mer

.uno.
.due.
.tre.
.quattro.
.cinque.
.sei.
.sette.
.otto.
.nove.
.dieci.
.undici.
.dodici.
.tredici.
.quattordici.
.quindici.
.sedici.
.diciassette.
.diciotto.
.diciannove.
.venti.
.ventuno.
.ventidue.
.ventitre.
.ventiquattro.
.venticinque.
.ventisei.
.ventisette.
.ventotto.
.ventinove.
. trenta.
.trentuno.
.trentadue.
.trentatré.
.trentaquattro.
.trentacinque.
.trentasei.
.trentasette.
.trentotto.
.trentanove.
.quaranta.
.quarantuno.
.quarantadue.
.quarantatre.
.quaranracinque.
.qurantasei.
.quarantasette.
.quarantotto.
.quarantanove.
.cinquanta.
---

.quarantaquattro.

1.5K 56 9
Av meemedesimaa

Finisco di preparare la valigia mentre le lacrime calde cadono sulle mie guance.

Una volta finito di festeggiare con Max ero andata da Lewis, lo avevo consolato e poi avevo sganciato la bomba.

"Ci siamo lasciati" avevo detto.

Lui mi aveva guardato per secondi infiniti, poi aveva notato i miei occhi lucidi e mi aveva stretto a lui; infine mi aveva lasciato le chiavi della sua stanza per rifugiarmi lì durante la notte, cosa che avrei sicuramente fatto.

Faccio per chiudere la valigia ma una busta incastrata malamente nella tasca del divisore del mio bagaglio attira la mia attenzione.

So perfettamente cosa contiene.

Tiro fuori la busta e riguardo i biglietti aerei per le Maldive, poi richiudo il tutto e lo poso sul suo comodino.

Saremmo dovuti partire nelle vacanze di Natale, ma come si poteva immaginare era saltato tutto e non mi sarei tenuta i biglietti perché si, alle Maldive volevo andarci, ma senza di lui non sarebbe stato lo stesso.

Chiudo la valigia, prendo la borsa ed esco dalla stanza raggiungendo la suite di Hamilton.

Lui non è ancora tornato.

Butto tutte le mie cose in un angolo, poi prendo lo champagne che si trova immerso nel ghiaccio al fresco e lo verso nel bicchiere posto sul tavolino.

Ma ogni volta che gli fanno la camera, gli portano del nuovo champagne?

Prendo il bicchiere pieno e mi siedo sul divanetto mentre guardo fuori dalla vetrata le luci della città.

Oh mia cara Abu Dhabi, sei fantastica, ma ora ti odio un po'.

Aspetto un oretta, poi sento Lewis entrare nella stanza.

Non mi curo di guardare che sia realmente lui, non mi interessa più di tanto sapere se è lui o un rapinatore, voglio solo che chiunque sia mi lasci affogare il dolore, nel silenzio e nello champagne.

"Grace" la voce di Lewis mi arriva alle orecchie nello stesso istante in cui le sue mani si posano sulle mie spalle.

I miei occhi rimangono fissi e privi di sentimenti, sulle luci dei grattacieli.

"Principessa" mi richiama di nuovo.

Non mi muovo, il mio cervello ha perso completamente le forze anche solo per mandare l'impulso ai miei muscoli di far muovere il mio corpo.

"Mi fai preoccupare, devo chiamare Pierre? Rebecca? Charlotte? Tuo padre? Cosa devo fare Grace? parlami" dice preoccupato.

Gli occhi fissi come se fossi paralizzata, il mio cuore lo era di sicuro ed io non riuscivo a carburare.

Sento che si muove dietro di me e poi esce dalla camera.

Finalmente sola.

In momenti come questi non volevo nessuno al mio fianco, perché le persone avrebbero parlato troppo e già ci pensava la mia mente a parlare in continuazione, se avessi dovuto dare ascolto anche a qualcun'altro sarei diventata pazza.

Prendo un sorso di alcool e mi concentro nuovamente sulle luci fuori dalla vetrata.

Il mio cellulare squillava all'impazzata da quando avevo riattivato la suoneria.

Una notizia sconvolgente per il mondo intero continuava ed essere postata su tutti i social.

È per notizia sconvolgente intendo la fine della mia storia con il pilota inglese.

Semplicemente le persone erano felici della mia rottura, felici del mio dolore.

Quando ero piccolina non vedevo l'ora di crescere.

Amavo viaggiare, era una delle cose che più mi rendeva felice e sin da bambina avevo girato il mondo.

Ero mezza italiana e mezza austriaca, avevo vissuto per diversi anni in America, dove avevo lasciato un pezzo di cuore e poi mi ero spostata insieme a mamma, prima in Spagna e poi in Francia.

Nell'ultima tappa avevo vissuto per anni a casa di Pierre, mentre Anthoine che abitava accanto a noi e ci raggiungeva ogni giorno per giocare.

Poi mamma ha conosciuto Tommaso e siamo venuti in Italia.

Avevo così fretta di crescere.

Perché nessuno ci racconta mai delle cose negative che ci sono da affrontare quando si è grandi?

Ci vengono dette sempre e solo le cose positive, ma mai nessuno che ci dice : guarda che soffrirai tanto.

La porta della camera si apre, ma anche questa volta non mi curo di sapere chi è entrato.

Sento la presenza di Pierre ancora prima che lui si sieda al mio fianco.

"Va male?" chiede il mio miglliore amico accomodandosi sulla poltroncina vicino alla mia.

Annuisco.

"Ok" dice semplicemente, poi prende il mio bicchiere e beve un sorso di champagne.

Nessuno poteva rubarmi l'alcool, ma lui si, Pierre poteva tutto.

Appoggia nuovamente la schiena allo schienale e guarda con me le luci, senza proferire parola.

Pierre mi conosce così bene.

"Pierre ma che diavolo fai?" dice Katerina alle nostre spalle.

Non sapevo fosse qui anche lei.

"Io ti ho chiamato per fare qualcosa, a sedermi e guardare un vetro come lei ero capace anche io" rincara la dose Lewis.

Scuote la testa con una risaata.

È evidente che non mi conoscono bene.

"Quindi? Cosa facciamo? Stiamo qui fermi?" dice Kat.

Pierre non risponde, probabilmente si trovava già su un altro pianeta; gli capitava spesso.

"Si" sussurro rispondendo alla ragazza.

Da quel momento in poi nessuno apre più bocca, mi alzo e mi siedo sulle gambe di Pierre.

Quando appoggio la mia testa sulla sua spalla e le sue braccia avvolgono il mio corpo; il mio cuore smette di sanguinare per un po'.

Senza Pierre, sarei morta annegata nel dolore che mi ero autoinflitta.

~

Apro gli occhi e un dolore lancinante al petto chiamato anche "realtà" mi fa venir voglia di riaddormentarmi all'istante.

Mi faccio forza e guardo al mio fianco il pilota Mercedes.

"ULTIMA GARA DELL'ANNO" grida Lewis stiracchiandosi.

Pierre e Katerina erano tornati nella loro stanza verso le 22 mentre io mi sono messa a letto con Lewis il quale si è premurosamente assicurato che io fossi nel mondo dei sogni prima di chiudere gli occhi.

Si prendono tutti, così tanta cura di me, ma chi pensa a Lando?

Sicuramente non sta affrontando un buon periodo nemmeno lui e spero che qualcuno sia al suo fianco.

Prendo in mano il cellulare e oltre le mille chiamate da parte di Rebecca, trovo diversi messaggi da tutti i ragazzi che decido di ignorare dignitosamente.

Apro Instagram per capire quanto, la notizia mia e di Lando, si sia espansa e come immaginavo la mia home page è piena di post e storie sulla rottura.

Il mio cuore trema.

Non ho bisogno che tutti mi ricordino che ho appena lasciato l'amore della mia vita.

Fa quasi ridere, pensare che mesi fa non ci credevo nemmeno all'amore.

Scuoto la testa e mi costringo ad alzarmi.

Non potevo lasciare che la mia vita finisse a causa di una storia d'amore.

Dovevo rimboccarmi le maniche e rimettermi in pista, perché se non l'avessi fatto io, nessuno mi avrebbe aiutata ad uscire dall'oblio.

La voglia di presentarmi al circuito era pari alla voglia che avevo di alzarmi dal letto quando mi svegliavo a settembre per il primo giorno di scuola, vi lascio immaginare.

Mi ero ripromessa di evitare Lando in qualsiasi modo possibile, anche a costo di mettermi una parrucca e andare in giro con i vestiti sudati di Lewis, se fosse stato necessario.

Ma sapevo bene che anche lui avrebbe fatto lo stesso, quindi l'importante era cercare di tenere gli occhi staccati dal mio ragazzo per qualche ora.

Ex ragazzo, volevo dire.

Mi concentro sulla giornata, accantonando per una frazione di secondo il pensiero di Lando, e mi rendo conto che oggi ci sarebbe stata l'ultima gara della stagione.

Oggi sarebbe stata la gara più importante di Max.

Oggi Max Verstappen avrebbe trionfato.

Oggi il cognome Verstappen sarebbe entrato nella lista dei campioni mondiali di formula uno.

Mi stracchio e mentre Lewis è in bagno scelgo i vestiti da indossare.

Prendo una minigonna di jeans nera, abbino le Dr. Martens alte e sorpa una semplice maglietta dello stesso colore della gonna.

"Vieni a fare colazione con me, Daniel e Carlos? " chiede Lewis una volta uscito dal bagno pulito e vestito.

Alzo lo sguardo verso di lui.

Conoscevo bene Ricciardo e Sainz, amavano così tanto la mia relazione che ero quasi convinta che avrebbero fatto di tutto per farmi tornare con Norris.

"No, non ci sarà Lando" afferma.

Solo sentire il suo nome ad alta voce, mi provoca una scarica di brividi.

Guardo Lewis ancora più intensamente.

"Si, sono sicuro, l'unica intrusa che potrebbe esserci è Isa" afferma. 

E ora che sapevo che il giovane pilota McLaren non sarebbe stato lì, l'unica paura che mi assillava era quella che Ricciardo e Sainz mi odiassero.

Avevo appena spezzato il cuore del loro piccolo milk-boy.

Carlos era legato a Lando più di quanto lo fosse con me, mentre Daniel era il suo team mate, era logico scegliesse lui al posto mio, nonostante fossi stata per un grandissimo periodo la sua sostenitrice più grande.

Mi faccio coraggio e annuisco.

Per sapere se mi odiavano dovevo solo provare a parlarci.

Da un parte pensavo : ormai ho perso Lando, se dovessi perdere qualcun'altro sarebbe solo un dolore minimo rispetto a quello che sto provando da ieri;

Dall'altra parte ero sicura che non sarei riuscita a sopportare un'altra perdita.

Nascondo il mio dolore sotto chili di trucco e una volta appurato che i segni rossi sotto i miei occhi sono scomparsi, esco dalla suite con Lewis.

Nella hall, troviamo Charles e Charlotte che parlano con il mio migliore amico e la sua ragazza.

Quando mi vedono si azzittiscono.

Potrei scommettere tutti i miei averi che il centro del loro discorso ero proprio io.

Charlotte si fionda su di me seguita da Kat.

"Piccina stai bene?" domanda Charlotte.

Alzo le spalle.

"Noi siamo qui " dice Kat stringendomi tra le sue braccia.

Annuisco e accenno un piccolo sorriso.

"Capita sai?" dice Charles avvicinandosi a me sorridendo "Sai quante volte ci siamo lasciati e ripresi io e Charlotte" afferma ridacchiando.

Quando il monegasco mi rivolge la parola, ciò che provo nel petto non è altro che sollievo nel sapere che non ce l'ha con me.

"Per noi è finita davvero" alzo le spalle storcendo il naso quando sento gli occhi pizzicare più del dovuto.

"Dov'è il mio koala?" chiede la voce di Daniel alle mie spalle.

Mi volto e lo vedo venire verso di me con uno sguardo triste.

"Stai bene?" dice prendendomi il viso tra le mani.

"Forse" dico insicura.

Annuisce e porta il mio viso al suo petto stringendomi forte.

Sento il cuore decisamente più leggero mentre gli occhi continuano a pizzicare e non so per quanto ancora riuscirò a resistere senza scoppiare in un urlo accompagnato da un pianto liberatorio.

Ora mancava Carlos, e sapevo bene che lui era la montagna più grande da scavalcare.

Ero sicura che Norris gli avesse raccontato quanto successo.

Sapevo che nella situazione vista da fuori, la stronza della situazione ero palesemente io; se andavi a scavare in fondo alle motivazioni però scoprivi che alla fine avevo fatto la cosa giusta per lui, per la sua carriera e per tutto quello che circonda il suo rapporto con i fan.

Lo spagnolo scende le scale e mi ignora.

Non tutti potevano essere dalla mia parte, lo sapevo appieno ed era più che comprensibile, soprattutto da lui.

~

La colazione era andata meglio del previsto, stare con loro mi aveva aiutato a non pensare a Lando e Carlos si era rivelato meno arrabbiato del previsto.

Certo, non sarei più stata il suo calmante prima di una gara a Monza, però diciamo che non mi odiava.

Aveva esplicitamente detto che voleva restare fuori da tutto questo e che se le cose fossero peggiorate avrebbe sicuramente preferito consolare Lando che me.

Scelta totalmente comprensibile.

Ora mi trovo nei garage della Red Bull, più precisamente in quello di Checo.

Ho cercato di allungarmi verso la pit-lane per capire se i box della Mercedes, per andare da papà e dell'Haas per andare da Rebecca fossero raggiungibili, ma una volta constatato che per arrivarci dovevo passare davanti al garage della McLaren, ci ho rinunciato.

I miei obiettivi per oggi, erano quelli di godermi la fine del mondiale, supportare Max fino a quando avrebbe tagliato il traguardo e cercare di non incontrare gli occhi magnetici di Lando Norris.

"Checo che fai mi rubi la supporter?" dice Max al suo compagno di squadra che si trova al mio fianco e guarda i fan della sua scuderia.

"Vorrà sempre più bene a me che a te  Verstappen" dice Perez al più piccolo.

Sorrido.

Sergio aveva cercato di chiedermi qualcosa riguardo la mia ex relazione con il pilota Mclaren, ma dopo aver ricevuto un mio sguardo di fuoco e probabilmente anche lucido, ha chiuso la bocca ed è rimasto nei suoi pensieri, cosa che ho fatto anche io, mentre nella testa non facevo altro che ripetere le parole di una canzone ascoltata in macchina con Lewis questa mattina.

"Contaci" ride Max.

Scuoto la testa e vado verso il pilota più giovane.

"Agitato?" chiedo.

"Si, ma non più di tanto, sappiamo già tutti come si concluderà il mondiale, no?" dice un po' deluso.

Credevo in lui, ci credevo per davvero, però sapevo anche che la sua macchina avrebbe fatto davvero fatica a stare dietro a quella di Hamilton.

"Si, finirà con te campione del mondo" dico sorridendo mentre lo accompagno verso il camion per la parata.

So bene di star rischiando parecchio, perché i piloti sono tutti qui, ma proprio per questo non mi faccio troppi problemi, basta che non tolgo gli occhi da Verstappen giusto?

"Sogna Grace, sogna" dice alzando gli occhi al cielo.

"Non smetterò mai di sognare" gli faccio l'occhiolino.

Il suo braccio si posa sulle mie spalle e mi stringe a lui.

"Ci vediamo ai box" lo saluto e mi volto, tornando il più velocemente possibile ai box.

Una volta dentro il garage mi rifugio dietro le spalle di Jos.

"Ti stai per caso nascondendo?" chiede ridendo.

"Io? Mai" affermo sorridendo.

Fossi stata in una normale giornata di dicembre avrei riso con lui, ma il mio umore era decisamente sotto terra.

"Oggi segui la gara dal muretto box mi ha detto Horner" dice "sono quasi invidioso di te" continua voltandosi verso di me ma continuando a coprirmi dalle telecamere che cercavano in qualsiasi modo di puntare sulla mia faccia.

"Io? Muretto box? Sei sicuro?" chiedo corrugando la fronte.

"Si, Christian mi ha detto che Max ti ha richiesto lì" afferma.

"Ma cosa devo fare? Oddio no è una cosa troppo grande per me, manderò a monte tutto, lo farò distrarre" dico agitata guardandomi intorno.

"Vuoi dirmi che non sei mai stata al muretto box del tuo ragazzo?" chiede ridendo.

Il mio respiro si blocca.

Deglitusco.

"Non ho un ragazzo" divento seria.

"Lando Norris?" ride pensando che io stia scherzando.

Era strano che Max non gli avesse detto niente, e ancora più strano il fatto che lui non avesse sentito alcuna notizia.

La mia ex relazione era sulla bocca di tutti dentro e fuori dal paddock.

"Ci siamo lasciati ieri" sussurro inutilmente come se qualcuno potesse sentirmi; anche se lo avessero fatto non si sarebbero sorpresi più di tanto, dato che ormai tutti ne era a conoscenza.

Tutti, tranne Jos.

Com'era possibile che lui non ne sapesse niente?

"No, stai scherzando, Max non mi ha detto nulla" afferma.

Vorrei scherzare caro Jos, vorrei davvero.

"Scricciolo"

Mio papà fa il suo ingresso seguito da Christian Horner che lo fulmina con lo sguardo.

"Scricciolo, vieni, ho saputo poco fa da Lewis, come stai? Devo ammazzarlo di botte? O devo dire a Valtteri di schiantarsi contro di lui?" dice riferendosi ovviamente al numero 4 McLaren.

"Wolff, devo chiederti di uscire" dice diplomatico Horner.

"Christian mia figlia è qui, sta male e io sono suo padre, non me ne frega una beata minchia delle tue strategie del cazzo, tanto le mie sono migliori" sbotta mentre prende il mio viso tra le sue mani.

Ed ecco che l'italiano medio che c'era in lui e che gli aveva insegnato mamma, anni fa, stava uscendo.

"Papà sto bene, era la cosa migliore da fare, ora ha ragione Christian, vai pure, domani mattina prendo l'aereo con te, credi di riuscire a lasciarmi a Malpensa?" chiedo.

Sarei dovuta tornare con Lando...

"Certo scricciolo, tutto per te" dice stringendomi tra le sue braccia.

Gli abbracci di Jos e Max ieri erano stata favolosi, ma le braccia di papà sono sempre simili alla definizione di "casa".

"Cos'è successo?" chiede Christian in sottofondo.

"Si è lasciata con Lando" dice Jos lieve per non farsi sentire da me, ma quel nome attirava sempre la mia attenzione.

Sento gli occhi pizzicare.

E menomale che non volevo pensarci.

Mi stacco dall'abbraccio di papà e lo saluto.

Volto lo sguardo verso Horner e Jos che stanno osservando ogni mio movimento, come ad aspettare il mio crollo da un momento all'altro.

"Va tutto bene, era la cosa migliore da fare, ora pensiamo alla gara" affermo guardando in aria per un millesimo di secondo cacciando indietro le lacrime.

"Va bene" dice Jos voltandosi a guardare il figlio che viene nella nostra direzione.

"Vado a cambiarmi e arrivo" sorride Verstappen, poi mi prede la mano e mi trascina nella stanza con lui.

"Che diavolo fai?" sbotto.

"Che è successo con Norris? Lo devo menare?" chiede.

Era possibile che anche lui lo avesse scoperto adesso?

Fortsett å les

You'll Also Like

127K 3.7K 34
Miranda odia la Formula 1. Quest'ultima infatti è l'unica cosa a toglierle del tempo dal padre che invece preferisce passare le domeniche pomeriggio...
26.7K 766 41
Aria di era ripromessa di non farlo, ma ci cascò di nuovo in quegli occhi verdi. Quegli occhi che la rapirono dal primo momento; quegli occhi che le...
18.7K 1.1K 28
Where... Grace Martinez ha passato la sua intera vita sui campi da tennis. All'inizio non apprezzava molto questo sport, ma essendo una persona eccen...
66.4K 2.3K 46
E' una storia un po particolare. Alba è la persona più dolce e pura del mondo e quello che le succederà le stravolgerà per sempre la vita. Sogna di i...