Come tutte le mattine si aprirono le porte con un cigolio familiare e salii sull'ultima carrozza della metro delle 5:30 per andare alla Stazione di Brignole.
Guardandomi in giro notai qualcosa di nuovo,allora cercai di concentrarmi , anche se addormentato e ,in fondo alla carrozza, scorsi un ragazzo con la testa appoggiata al finestrino e le auricolari nelle orecchie[...],aveva l'aria pensierosa e quel non so che di misterioso.
Indossava semplicissimi jeans scuri , un paio di Converse e una giacca di pelle nera attillata .
Al collo portava una sciarpa rossa che usava a modo di cuscino sul finestrino .
Quando lo vidi pensai ' Wow '
Guardandolo sentii come un brivido freddo lungo la schiena [...]
Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociarono e io mi persi letteralmente nei suoi occhi[...]partii per un viaggio senza ritorno: l'amore.
A quell'ora non si incontrava molta gente ma , quella poca che si vedeva camminava con modo addormentato ed impacciato[...] quasi come se avessero già un percorso prestabilito da seguire.
Arrivato alla mia fermata scesi e mi guardai in giro[...]e notai lo stesso ragazzo che ,camminando barcollando verso l'uscita di Via Canevari, continuava ad ascoltare la musica .
Aspettai l'autobus e lo rinotai appoggiato al muretto con lo zaino barcollante dalle spalle e le gambe incrociate.
Quando arrivò il 12 gli buttai uno sguardo[...],ma non si mosse[...]quindi salii e ,mentre si chiudevano le porte dell'autobus, i nostri sguardi si incrociarono di nuovo e un brivido mi percorse tutta la spina dorsale.