LOVE ON THE RUN

By meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... More

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.trentuno.

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By meemedesimaa

Apro gli occhi per la luce che entra nella stanza e vedo Lando al mio fianco con il computer tra le mani.

La sera prima quando sono tornata in stanza, mi ha lanciato uno sguardo di fuoco, ha posato il cellulare  che stava guardando e si è girato per dormire.

Per tutta notte è stato attento a non sfiorarmi nemmeno con un piede e questo comportamento mi ha fatto salire il latte alle ginocchia.

Si sta comportando da bambino.

"Buongiorno" dico.

Non mi risponde.

Se ciò fosse successo anni prima avrei avviato una lunga discussione, ma ormai non faceva più parte di me questa caratteristica.

Mi alzo e prendo dei vestiti con l'intento di scappare da quella stanza d'hotel che in questo momento mi sta più stretta di quello che dovrebbe.

Afferro un vestitino leggero e lo indosso, mi sistemo i capelli in uno chignon basso e tirato, con la promessa di lavarmeli questa sera.

Indosso con un po' di difficoltà i sandali alla schiava e prendo la borsa pronta ad uscire.

"Dove vai?" domanda Lando.

"A farmi i cazzi miei, come tu ti sei fatto fino ad adesso" affermo arrabbiata per poi uscire e chiudere la porta violentemente.

In realtà mi ero semplicemente accordata con tutte le ragazze per andare a fare colazione, poi loro avrebbero fatto un giro in centro, mentre io sarei andata ai box da Lewis e da papà per poi magari fare un giro da Mick.

Questa volta non avrei evitato il piccolo Schumacher.

"Ciao amiche" dico avvicinandomi alle ragazze nella hall.

"Ciao piccolo mostro" mi saluta la mia migliore amica.

"Alla fine tu e Lando avete risolto?" chiede Katerina.

"Avete litigato?" domanda Charlotte.

"Perché cosa è successo?" chiede Isa contemporaneamente.

Gli racconto brevemente e nonostante io abbia in parte torto mi danno ragione.

Ho omesso i particolari dei messaggi che mi sono arrivati, non li ritengo rilevanti, anche se forse un po' rilevanti lo sono.

Anche questa mattina aprendo Twitter e Instagram l'unica cosa che ho visto sono minacce e insulti, così ho deciso di eliminare il primo social, ritenendolo solo una fonte di stress, mentre il secondo l'ho tenuto, infondo mi serve, ma per un po' niente nuovi post o stories.

Fianalmente ci raggiungono anche Sofia e Martina così ci dirigiamo verso un bar a caso, ci sediamo e ordiniamo.

"Mancano poche gare alla fine del campionato" dice Reb "Secondo voi chi vincerà?"

"Con tutto il bene che voglio a Max credo che con il motore che si ritrova Hamilton, se riesce a fare la pole, lo perdi e non lo vedi più" dice Martina.

Era vero il motore Mercedes aveva una potenza incredibile e in queste ultime sessioni e in Brasile lo aveva dimostrato alla grande.

"Lewis" ride Kat.

Lo stesso dicono Isa e Charlotte mentre Sofia, che capisce poco o niente di questo sport si astiene dalla risposta.

"Il record di zio Schumi non si batte scusate" rido "E poi ho fatto una promessa a Max e io le mantengo sempre" dico "In realtà credo davvero in lui" affermo.

"Diciamo che non ha avuto una stagione molto fortunata" constata Isa.

"Proprio per questo si merita di vincere il campionato, perché non ha smesso di lottare" dico alzando le spalle.

Penso davvero queste parole.

Max, anche nelle ultime gare, per quelle poche volte che sono riuscita a parlarci da sola, mi ha raccontato molti aneddoti di questa stagione e si, non è stata facile; ho persino conosciuto il famoso Jos Verstappen, dire che ti mette inquietudine è dire poco, ho quasi più paura di lui che di mio padre, e giusto per ricordarvelo, mio papà è Toto Wolff.

Per quanto riguarda Lewis, invece, credo davvero che sia stato bravo quest'anno, ma di certo non ha dato il meglio di sé, come invece ha fatto negli anni "d'oro" in cui ha vinto i sette titoli.

Se vincerà l'ottavo titolo mondiale, non potrò che essere felice per lui, sarò sempre felice per i suoi successi, sempre e comunque, nonostante tutto.

Nonostante ciò, una parte di me non vorrebbe mai vedere qualcuno che batte il record di zio Schumi.

~

Finita la colazione lascio i soldi sul tavolo e saluto le ragazze pronta a farmi una passeggiata per arrivare nei paddock.

Una volta nel parcheggio, scorgo i fan alla recinzione e gli sorrido.

Sfortunatamente non sono gli stessi fan della volta scorsa e anziché complimenti mi arrivano altri insulti.

Li ignoro, abbasso gli occhiali e passo i tornelli per entrare nei paddock.

Dato che il primo box è quello dell'Haas decido di fermarmi subito da Shumacher, sperando sia già arrivato. Voglio togliermi subito questo peso che ho allo stomaco.

Entro nel garage silenziosamente, ma il pilota che cerco, non c'è.

Mi avvicino a Nikita che sta leggendo delle cose, probabilmente telemetrie.

"Ei scusami il disturbo, per caso Mick è già arrivato?" chiedo sorridendo.

Lui mi sorride di rimando "Si è proprio lì, credo sia arrivato ora" afferma ridacchiando.

"Grazie e scusami ancora" cerco di essere il più gentile possibile.

So quanto i piloti odiano quando vengono interrotti mentre cercano di analizzare, capire, studiare telemetrie e strategie.

Mi volto e vado verso il piccolo Shumi.

"Ei" lo saluto quando sono vicina a lui.

"Grace" dice alzando la testa dal suo cellulare "Rebecca mi ha appena scritto di tenerti controllata, dice che sei strana ultimamente" afferma mostrandomi il cellulare.

Allora se ne era accorta anche lei.

Scuoto la testa "Lasciala perdere è totalmente pazza" ridacchio.

"Piuttosto, che intenzioni hai con lei" chiedo di botto.

La mia domanda sembra spiazzarlo leggermente.

Effettivamente nemmeno ci conosciamo così bene e gli faccio questa domanda un po' personale.

"Vedi lei è la mia migliore amica, mi ha protetta per due anni da qualunque cosa potesse ferirmi, ora devo assicurarmi io che lei non soffra" spiego.

"Non la farò soffrire" dice.

"No, non esserne così convinto, perché so che succederà, prima o poi uno dei due spezzerà il cuore dell'altro e conosco così bene Reb che posso dirti che non sarà lei" dico "Sono qui per dirti che quando dovrai farla soffrire, cerca di farlo il meno possibile e magari avvisami prima, così so che da quel momento dovrò mettere da parte me stessa per lei" continuo.

Lui mi guarda quasi commosso dalle mie parole, che non hanno niente di poetico, solo pura verità.

Annuisce.

"Io mi ricordo di te sai?" dice cambiando discorso e interrompendo i minuti di silenzio che si erano creati "Giravi attorno ai box di mio padre" sorride.

"Michael è la mia più grande ispirazione" dico "E se vuoi sapere la verità ti odiavo" ridacchio.

"Bene, il sentimento era ricambiato, ero geloso di mio padre" ride.

"Io ero invidiosa di te" ammetto sorridendo.

"Non lo fai?" chiede dopo un po' " di silenzio.

"Cosa?" domando confusa.

"Chiedermi come sta mio padre" dice ovvio.

"Vorrei, vorrei davvero chiedertelo, ma tu non vorresti dirmelo e cadremmo in una conversazione imbarazzante in cui io cerco di capire come sta e tu cerchi di evitare il discorso e poi finiremmo per litigare e ritornare ad odiarci" sospiro.

"Non ho tempo per l'odio, nella mia vita, quindi per evitare tutto ciò basta che io non ti chieda nulla" sorrido "E poi forse preferisco mantenere l'idea che ho nella testa, perché se dovessi scoprire che sta peggio probabilmente morirei un po' dentro al mio cuore" dico alzando le spalle.

"Quanti anni hai?" mi chiede "No, perché sei così matura che ne dimostri più di me" dice.

"Ne devo fare 19 tra qualche settimana" sorrido per il complimento che mi ha fatto.

"In ogni caso, cercherò di non far soffrire Rebecca, ma se dovesse capitare ti avviserò per tempo" dice e solo ora capisco che è davvero identico a suo padre.

"Mi ricordi tanto lui" dico ignorando le sue parole, come se la mia amica fosse passata in secondo piano da quando il discorso Michael è stato introdotto.

"In molti me lo dicono, saranno i lineamenti, il naso, la mascella.." inizia l'elenco.

"Il carattere, il modo di fare, il sorriso" lo interrompo fissando i suoi occhi celesti.

"Sarebbe fiero di te" dico subito dopo.

"Grazie Grace" dice.

Scuoto la testa tornando in me e ricominciando a pensare alla mia amica.

"Hai detto che mi avvisi eh, ricordati" dico indietreggiando verso l'uscita dal garage della Haas.

Lui ride e annuisce.

Saluto con una mano Nikita, ancora intento a studiare e poi esco dal box diretta all'hospitality della Mercedes.

Raggiungo papà che è seduto al bar a bere un caffè con dei meccanici.

"Ciao a tutti" sorrido sedendomi da parte a papà.

"Ciao scricciolo" mi saluta sorridendo.

Lascio che continuino i loro discorsi e nel mentre prendo il telefono in mano, prima di accenderlo però mi tornano alla mente i commenti dei fan, così decido di lasciare stare e di non rovinarmi la giornata quindi lo riposo nella borsa.

"Ciao nano" dice Lewis alle mie spalle posando una mano sul mio fianco e baciando la mia tempia.

Gli sorrido.

"Come mai sei qui?" chiede stranito.

Ultimamente passavo davvero poco tempo in Mercedes, saltavo dai box della McLaren a quelli della Red Bull come una cavalletta.

"Volevo passare a trovarvi prima della gara, dato che starò da Max" dico.

"Ah già mi sono giunte le voci che non tifi me" dice.

"È stata Rebecca?" alzo gli occhi al cielo.

"In realtà no, ho letto diversi articoli secondo i quali sei segretamente innamorata di Max e quindi tifi lui" ride.

"Fosse così la mia vita sarebbe una passeggiata" ammetto.

"Mi accompagni a prendere qualcosa da mangiare?" chiede.

Sposto lo sguardo sull'orologio che l'uomo al mio fianco ha al polso e annuisco vedendo che sono ormai le 12.

Il mio stomaco inizia a brontolare proprio quando mi alzo dalla sedia, eppure ho fatto colazione poco tempo fa.

"Andate a mangiare?" chiede Valtteri che ci incontra prima di uscire dal bar.

"Si, vieni con noi?" chiedo scorgendo Tiffany dietro di lui.

"Tiffany" esclamo raggirando Valtteri è fiondandomi tra le braccia della donna.

"Grace ma quanto sei cresciuta" ride stringendomi a lei.

"Valtteri mi ha detto che devi parlarmi di tante cose, non è così?" chiede ridendo una volta staccate dall'abbraccio.

"Se per tante cose intendi che il mondo sta lentamente crollando sotto i miei piedi, si" dico sorridendo anche se non c'è proprio nulla per cui essere felici.

"Andiamo?" chiede Lewis che fortunatamente non ha sentito mezza mia parola, dato che parlava con il suo compagno di squadra.

Annuiso e mi posiziono al suo fianco con Tiffany e Valtteri.

Camminiamo nei paddock mentre chiacchieriamo e per una frazione di secondo riesco a scorgere la figura di Lando che cammina verso di noi con la testa chinata e il telefono tra le mani.

Volto il mio sguardo con una velocità incredibile e mi concentro sulle parole di Tiffany che ci racconta dell'ultimo viaggio con Bottas.

"Sbaglio o il tuo ragazzo ti è appena passato da parte e vi siete completamente ignorati" dice Hamilton "E non dire che non vi siete visti, perché lui ha salutato me che guarda a caso sono affianco a te" continua.

"Il tuo ragazzo?" afferma sorpresa Tiffany.

Ignoro entrambe le domande, sicura che  Lewis non demorderà e mi chiederà di nuovo perché ci siamo ignorati.

Raggiungiamo la mensa e ci sediamo ad un tavolino, ma la fame che prima faceva brontolare il mio stomaco, ora è scomparsa.

I ragazzi ordinano mentre io chiedo solo dell'acqua.

"Guarda che se vuoi diventare alta non puoi nutrirti solo di acqua" scherza Val ricevendo una gomitata dalla sua ragazza.

"Hai litigato con Lando?" chiede Lewis.

"Ma dai, sei davvero perspicace, chi lo avrebbe mai detto?" risponde Valtteri al mio posto.

"Parlate di auto voi due, io parlo con lei, quando avrete riacceso il cervello vedremo cosa fare" dice la ragazza.

Non avevo per niente voglia di parlane, ormai lo avevo detto a così tante persone che le dita delle mani dei miei amici qui presenti, probabilmente non bastavano per contarle.

"Non preoccuparti niente di grave un leggero bisticcio" affermo sorridendo.

Fosse solo un leggero bisticcio ora sarei a fare chissà che cosa nella sua stanza dentro l'hospitality della McLaren; chi vuole intendere, intenda.

"Quanto odio quando ti chiudi in te stessa, sembri una bambina" dice Lewis.

Roteo gli occhi e mi alzo, non ho intenzione di rimanere qui a farmi insultare anche da lui, direi che c'è già troppa gente che lo fa.

"Grace..." mi richiama Tiffany supplicandomi di non andarmene.

"È stato bello vederti, dovremmo farlo più spesso, ci sentiamo" le sorrido per poi andare via.

Avrei voluto prendere la testa di Lewis e ficcargli la forchetta con cui stava mangiando, in posti davvero dolorosi, ma lo conoscevo e sapevo bene che la tensione lo portava ad avere comportamenti simili.

Ora come ora l'unica cosa che volevo fare era andare nei box McLaren e perdermi in un abbraccio di Lando, ma la parte orgogliosa di me, quella che era uscita quando questa mattina il mio ragazzo aveva ignorato il mio buongiorno, mi impediva di fare quella mossa e mentre pensavo a ciò le mie gambe mi avevano già portata davanti al box di Max Verstappen.

Mancavano solo 4 gare alla fine della stagione e Max era sopra a Lewis di 19 punti.

Ovviamente nei paddock la tensione era altissima, mio padre quando incontrava Horner lanciava fuoco dagli occhi, e il mio stare perennemente nei box Red Bull aveva fatto insospettire Christian il quale credeva che io fossi una specie di spia che assimilavo le informazioni e poi le riferivo a Lewis e a mio padre.

Questa idea è stata cancellata dalla testa  del team principal della Red Bull, quando un giorno, parlando con lui e con Jos, ho chiesto a cosa servisse il display che ponevano davanti a Max durante le sessioni di prove libere o in qualifica e quando loro mi hanno spiegato che serviva per gli assetti, i tempi e i setup, la mia faccia deve essere sembrata così confusa, da aver fatto capire a Christian che di questo sport ci capisco ben poco.

Vi giuro che mi sono impegnata a capirci qualcosa, Carlos, Lewis, Daniel e persino Pierre, mi hanno fatto una testa grande come una casa con tutte quelle parole strane riferite alla macchina e l'unica cosa che ho capito è che ci sono 5 tipi di gomme : soft, medie, hard, intermedie e quelle da bagnato.

Le soft sono le più veloci ma durano poco, le hard durano di più ma sono più lente e le medie si trovano nel mezzo. Le restanti due si utilizzano in caso di pioggia.

Era già un passo avanti, no?

"Ciao Grace, vieni dentro?" mi saluta Jos.

"Si" affermo seguendolo dentro i garage.

"Non so se Max te lo ha detto ma c'è..." inizia, ma appena vedo una chioma bionda comparire davanti a me concludo la frase al suo posto.

"Vic" grido lasciando che un sorriso vero compaia sulle mie labbra dopo tanto tempo.

"Victoria" sussurra Jos per concludere la sua frase, ma tanto nessuno lo sta ascoltando.

"Grace" grida la ragazza voltandosi.

In queste situazioni di solito ci si abbraccia, ma tra me e Vic non so chi odi di più gli abbracci.

"Che diamine ci fai qui? aiuto, sembri cresciuta in soli due mesi " dico portandomi le mani alla bocca.

"Non credo tu sia reale" dico tastandola su tutto il corpo, facendola ridere.

Mi era mancata realmente la piccola Verstappen.

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